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Le caratteristiche territoriali, sociali ed economiche dell’area

Nel documento Le fusioni tra Comuni (pagine 167-171)

NUOVI PROGETTI IN ITALIA 4.1 Panoramica generale nella nostra Penisola

4.3 Vantaggi e svantaggi delle fusioni obbligatorie e volontarie

4.4.2 Le caratteristiche territoriali, sociali ed economiche dell’area

Prima di osservare i risparmi previsti in caso di fusione tra i 4 Comuni, è utile osservare alcune caratteristiche di queste aree che sono state riportate nell’indagine socio-economica dello studio di fattibilità, per poter valutare se la fusione può apportare anche dei vantaggi non solo di tipo finanziario in termini di risparmi.

Innanzitutto la zona interessata si presenta con una vocazione prevalentemente agricola come gran parte dei territori che costeggiano il fiume Adige. Osservando la percentuale di superficie comunale destinata alle attività agricole nei 4 Comuni all’anno 2010 questa corrisponde al 69,66% che è di poco superiore all’ammontare rilevato nella Bassa Padovana che è 65,61% e alla provincia di Padova 64,67%, più dettagliatamente si è calcolato che il Comune di Barbona ha il 66,14%, Boara Pisani l’83,62%, Stanghella 64,67% e infine Vescovana il 65,20%.

Nonostante questi valori particolarmente alti si è riscontrato che rispetto al 2000 vi è stata una riduzione della vocazione agricola all’interno dell’area di analisi anche se gli anni precedenti a partire dal 1990 vi era stato un aumento, osservando anche gli ettari di superficie agricola utilizzata (SAU). Invece nella provincia di Padova oggi c’è

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un aumento delle attività agricole probabilmente per il lancio di nuove coltivazioni specializzate ed innovative, invece nelle 4 aree che in passato avevano una maggior vocazione oggi vi è un progressivo abbandono.

Il motivo può essere collegato al progressivo abbandono demografico soprattutto da parte dei giovani, oltre che all’invecchiamento della popolazione, questo risultato indica un fattore negativo per l’economia locale. Per questo motivo l’ipotesi di una fusione con gli incentivi e i risparmi che comporterebbe, potrebbe rappresentare un’opportunità per attrarre popolazione soprattutto giovane e realizzare gli interventi per riqualificare, attraverso un miglioramento dello sfruttamento della superficie agricola, un settore come quello agricolo che in passato ha rappresentato forse la più importante vocazione per questi Comuni.

Inoltre parlando del trend relativo alla popolazione residente, si nota che dal 1951, anno in cui è avvenuta l’alluvione del fiume Po che ha interessato la Bassa Padovana e che poteva giustificare il calo degli anni immediatamente successivi, fino al 2001 vi è stata una riduzione, passando da 13.952 abitanti a 9.313 nel 2001. Poi nel 2011 si è registrato un lieve aumento arrivando a 9.461 grazie anche ai flussi migratori da parte della componente straniera.

Questi dati relativi all’area dei 4 Comuni rapportandoli con quelli relativi alla provincia di Padova dimostrano che l’incidenza percentuale si è quasi dimezzata negli anni, portando così anche a un dimezzamento dell’importanza di questi Comuni. Per questo motivo la fusione servirebbe anche per acquisire maggior potere a livello provinciale.

In più basta osservare dettagliatamente la popolazione dei 4 Comuni riportata nella tabella 4.6, si nota che le minori variazioni percentuali sono state registrate da Barbona e Stanghella e quelle maggiori dagli altri Comuni, probabilmente non solo a causa di un fenomeno migratorio ma anche per l’elevata presenza di popolazione anziana infatti l’indice di vecchiaia dimostra che ogni due anziani sopra i 65 anni c’è un giovanissimo tra 0 e 14 anni. Con la fusione si potrebbe porre freno a tale trend negativo e fare in modo che i Comuni con maggior variazione percentuale attuino un potenziamento dei servizi, per portare benefici demografici anche per gli altri Comuni frenando la tendenza all’esodo.

169 Tabella 4.6: Popolazione residente e sua variazione negli ultimi 5 anni

AMBITI TERRITORIALI Popolazione

2011 % Maschi % Femmine Var. % popolazione ultimi 5 anni BARBONA 739 49,5 50,5 -2,2 BOARA PISANI 2.617 49,6 50,4 +2,9 STANGHELLA 4.403 49,2 50,8 -2,4 VESCOVANA 1.702 49,8 50,2 +5,6 TOTALE 4 COMUNI 9.461 49,4 50,6 +0,4 BASSA PADOVANA 150.676 49,0 51,0 +1,7 Prov. PADOVA 934.216 48,7 51,3 +4,9

Fonte: Studio per la fusione dei Comuni di Barbona, Boara Pisani, Stanghella, Vescovana, a cura di Società BS consulting di Bido G. & C. snc, 2013, tabella 2.1.2, p. 39 indagine socioeconomica

Inoltre dallo studio è emerso che in relazione al rapporto tra la superficie territoriale e la densità della popolazione dei 4 Comuni confrontato con quello della Bassa Padovana e la Provincia di Padova, c’è un incapacità dei 4 Comuni di attrarre popolazione con la suddivisione attuale in cui si trovano nonostante essi abbiano una grande disponibilità naturale di superficie territoriale destinabile agli insediamenti. Tale considerazione è anche giustificata dal valore assunto dal numero di abitazioni non occupate che nel 2011 è stato stimato pari a 603 con un aumento del 34,9% rispetto a 10 anni prima, segno che si è in presenza di un fenomeno migratorio da questi territori verso altri più vicini più attrattivi.

Se invece si procedesse con la fusione il vantaggio potenziale sarebbe importante, perché si potrebbe arrivare alla creazione di un’area fortemente attrattiva, la terza più grande della Provincia di Padova, che permetterebbe il ripopolamento come avvenuto in zone come quelle dei Comuni di Monselice ed Este, in cui le persone anziché decidere di migrare in capoluoghi di Provincia, o addirittura fuori, hanno preferito trasferirsi in grandi Comuni sempre mantenendo la residenza a livello locale in zone più strutturate e organizzate rispetto a quelle di origine per una maggiore accessibilità ai servizi rispetto alle zone limitrofe.

Nel caso della fusione in oggetto realizzare ciò non presenterebbe particolari problemi, alla luce delle risorse naturali, ambientali e della posizione geografica, quindi

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ci sono buone ragioni per pensare che utilizzare le dotazioni naturali presenti per potenziare gli insediamenti possa influire positivamente sul lato delle dinamiche abitative ricorrendo anche al rafforzamento dei collegamenti interni tra i 4 Comuni.

A proposito della collocazione geografica, è fondamentale evidenziare la presenza di una dotazione infrastrutturale non trascurabile, infatti l’area è collocata in una posizione che si può definire strategica per diversi motivi:

 la presenza in Boara Pisani del casello dell’autostrada A13 Bologna- Padova;

 il passaggio della statale 16 tra Stanghella e Boara Pisani;

 la vicinanza di pochi chilometri con il capoluogo di Provincia Rovigo e contestualmente la presenza qui della strada statale 434, nota anche come Transpolesana, che collega Rovigo con Verona e zone limitrofe;

 la presenza a Rovigo della stazione ferroviaria.

Quindi per i residenti e le aziende che decidono di insediarsi in tale area i vantaggi sotto questo aspetto ci sono sicuramente, perche si tratta di un polo logistico interessante con un senso geografico. Non bisogna però trascurare che margini per un eventuale miglioramento ci sono e per esempio possono riguardare l’istituzione di una rete di trasporti pubblici in caso di fusione, che attualmente non sono presenti all’interno dell’area dei 4 Comuni, trattandosi comunque di un’area vasta. Quindi bisognerebbe puntare su un miglioramento in tal senso, anche se lungo la statale 16 è già presente un servizio di bus che collega Monselice con Rovigo.

Guardando invece la conformazione del capitale economico dell’area dei 4 Comuni che guarda alle sue dotazione economiche e che va ad influenzare molto gli aspetti visti sopra, relativi allo sfruttamento territoriale e al livello di persone residenti, si può dire che anche questo è un aspetto utile per dare una proiezione della situazione locale.

Per quanto riguarda l’evoluzione del tasso di imprenditorialità e del numero di imprese è utile la tabella 4.7. Si nota che in tutti i Comuni, tranne che per quello di Vescovana, il numero di imprese è diminuito complessivamente del 7,3% dal 2006 al 2011 rappresentando così il valore più alto nel confronto con quelli della Bassa Padovana (-6,7%) e Padova (-1,6%). Si tratta di un dato piuttosto preoccupante

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probabilmente causato anche dalla crisi prima finanziaria e poi economica che ha influito prevalentemente sulle piccole imprese riducendo il capitale imprenditoriale.

Sempre nella tabella di vede che il maggior numero di imprese per kmq è relativo al Comune di Stanghella dotato di un’area industriale che giustifica tale valore, a seguire c’è Boara Pisani anche questo dotato di un’area industriale ma di dimensioni inferiori, infine Vescovana e Barbona. Legato a ciò il tasso di imprenditorialità complessivo che indica la propensione dell’area a sviluppare al proprio interno attività imprenditoriali è del 113,1%, ed è vicino a quello della Provincia di Padova (118,9%) e inferiore a quello della Bassa Padovana (126%).

Tuttavia l’evoluzione storica del tasso di imprenditorialità nei 4 Comuni è stato segnato da due periodi: il primo quello che va dal 1981 al 2001 in cui è aumentato, il secondo dal 2002 al 2012 in cui si è ridotto. Il motivo di questo progressivo calo, che nel 2012 l’ha portato a raggiungere il 111,8%, è sempre legato al problema della crisi che ha interessato tutta la Bassa Padovana per la quale esiste una ridotta e frammentata dimensione delle aziende che vi operano, che di conseguenza non sono riuscite a fronteggiare tale evento. Una cosa che emerge tra tutte, però, è l’aumento del numero degli addetti nelle imprese, specialmente a Boara Pisani, questo grazie agli investimenti con esito positivo compiuti dalle aziende.

Tabella 4.7: Evoluzione del tasso di imprenditorialità e del numero di imprese

AMBITI TERRITORIALI

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