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Le cause della morte e la sepoltura della regina

4. La spedizione italiana, ottobre 1310 – dicembre

4.6 Il trasferimento a Genova

4.6.2 Le cause della morte e la sepoltura della regina

Le notizie registrate dai cronisti per questo evento sono tra loro molto rassomiglianti e si allineano sia a livello terminologico sia a livello tematico anche se, talvolta, presentano incongruenze per quanto riguarda il momento del decesso.

Enrico VII subisce irreparabilmente la «sanctissimae consortis morte» come ricorda Giovanni da Cermenate; l'imperatore però non è il solo a dolersi345 della scomparsa di Margherita

cuius transitum plorant pauperes, quibus saepissime suis manibus ministrabat in mensa: lugent proceres et magnates, quibus honores et dignitates atque ipsum horum datorem conciliabat regem: lugent qui intercessione dominae reconciliati sunt, et qui reconciliari sperabant suis precibus inimici346.

La regina pare proprio esser considerata, dai cronisti di parte ghibellina e di parte guelfa, una donna dalle qualità straordinarie e dall'irreprensibile condotta: dal passo citato apprendiamo che, evidentemente, dovette dedicarsi all'aiuto dei poveri in prima persona. Non è un caso, quindi, che molti altri cronisti indugino su queste qualità: anche per il Villani Margherita era «buona e santa donna»347.

Guglielmo Ventura sostiene, tra le altre cose, di aver potuto vedere la salma della regina presso il convento dei Frati Minori «ubi sepulta fuit» e ricorda che le esequie furono «tam honorifice quod vix potest credi, flebant omnes qui noverant eam, eo quod erat laudabilis, catholica et elemosinaria inter caeteras mulieres»348. Albertino Mussato scriverà che la salma della regina

more regio purpura inductum cum aurea corona capiti superposita ad fratrum Minorum cenobium sub frequentia mirabili delatum est, ibique cum exequiarum ceremoniarum que solemnibus in choro ecclesie iuxta altare depositum in sarcophago plumbeo, non tamen lapidibus auroque stabili conclusum349.

Queste testimonianze, più di quella di Giovanni Villani, il quale scriveva

345 Sul profondo dolore provato da Enrico VII si veda quanto riferito dal Mussato: «Mortem ejus strenue ferens inclytus Rex nullam in patulo effudit lacrimam, licet ante hujus conjugii copulam Jugales reperisse duos amoris invicem tam supremi nec creditum, nec relatum», Albertini Mussati Historia Augusta cit., col. 69.

346 Historia Iohannis de Cermenate cit., cap. XLII, pp. 91–92. 347 Nuova Cronica, II, cap. XXVIII, p. 233.

348 Cronisti Astesi, p. 227, col. 777–781.

successivamente agli eventi, possono esser considerate attendibile: la regina fu sepolta presso la chiesa di San Francesco al Castelletto, andata purtroppo perduta350.

Altre incongruenze sono ravvisabili riguardo la data del decesso, in quanto le cronache sono per lo più discordi nello stabilire il giorno esatto. Per individuare la data al 14 dicembre abbiamo a disposizione una lettera di Cristiano Spinola indirizzata a re Giacomo II di Aragona che, in apertura ed in chiusura, sembra confermare la morte di Margherita in tale giorno:351

(apertura) Noscat vestre maiestatis serenitas per presentes, quod die martis XIIII. mensis Decembris domina regina Alamannie Janue ab hoc seculo transmigravit et at domum fratrum Minorum de Janua posita extitit et sepulta.

(chiusura) Dat. Janue die martis XIIII. mensis Decembris nocte.

Lo scrivente, quindi, invia la lettera come una relazione della tragica giornata che sta per concludersi, e la invia non senza avere importanti motivazioni per farlo. La missiva contiene infatti una notizia di grande importanza per Giacomo II: stando alle parole dello Spinola, la regina

cum ipsam esse in mortis articulo et, quod evadere non poterat, recognovi, cogitavi, si foret aliquis princeps, cum quo iste dominus rex posset facere parentatum nec reperire scivi regem aliquem filiam aut sororem habentem nisi maiestatem vestram que duas filiam habet, que

digna forent isti domino regi per matrimonium copulari352.

Lo Spinola, vista la situazione disperata che condurrà alla morte Margherita,

350 Secondo Albertino Mussato l'imperatrice sarebbe morta «apud Januam, in Palatio Hæredum Benedicti Zachariæ, in Urbis appenditiis» e sepolta, con una corona d'oro sulla testa, «ad fratrum Minorum Cœnobium», cfr. Albertini Mussati Historia Augusta cit., col. 69.

351 Alle stesse conclusioni pare giungere Carlo Cipolla, curatore dell'edizione della cronaca del Ferreti: «La data, alla fine della lettera, ci dice che questa fu scritta quel giorno nella notte, cioè venendo il 15 […]». Cipolla propende, in ogni caso, per una data precedente: «Concludiamo, adunque col ritenere che la regina Margherita morì probabilmente il 13 dicembre 1311, ma senza escludere il 14», cfr. Ferreti Historia cit., II, pp. 15–17, n. 1, a cui si rimanda per approfondimenti sulla corretta individuazione della data del decesso. 352 Acta Aragonensia, I, n. 194, pp. 278–279.

invia questa lettera inserendo la richiesta a Giacomo II di considerare l'opportunità di concedere in moglie ad Enrico VII una delle sue due figlie. La richiesta non avrà seguito e nessuna cronaca riporta tale questione. Lo stesso Enrico – lo si vedrà in merito agli eventi relativi alla sua morte – sceglierà di rimanere fedele a Margherita, per ragioni religiose e – possiamo immaginarlo – affettive, anche dopo la sua morte. Rimanendo in tema di notizie che si discostano dagli schemi seguiti da altre opere storiografiche, va menzionato ciò che viene registrato nell'Imperator Heinricus. In questa cronaca Margherita muore in circostanze molto particolari che, ancora una volta, non vengono tramandate da nessun altro testo. Enrico, radunata una flotta, parte da Genova alla volta di Pisa ma in mare «Margaretam reginam, tunc impregnatam, infirmitas invasit febrilis. Qua regina reducta Yenůam, […] obdormivit […]»353. Margherita sarebbe stata quindi incinta, una notizia che non trova conferme tramite altre fonti.

Entrando nello specifico, sono però le cronache redatte negli anni immediatamente successivi agli eventi a restituirci importanti dettagli sulla scomparsa di Margherita ed una parvenza del profondo dolore provato dal futuro imperatore.

Un ampio resoconto della morte di Margherita è naturalmente tramandato dai Gesta Baldewini e, anche se la redazione di quest'opera storiografica è relativamente tarda rispetto al piano cronologico degli eventi, è plausibile supporre che le notizie in essa contenute siano frutto dei ricordi dello stesso Baldovino di Lussemburgo. In essi la causa della malattia della regina è attribuita alle «multarum expeditione facta»354:

353 K.-U. JÄSCHKE, Imperator Heinricus, p. 122. 354 Gesta Baldewini, p. 221.

Margherita si sarebbe affaticata troppo durante gli spostamenti effettuati in seguito all'assedio bresciano e durante il tragitto immediatamente successivo verso Genova, a causa dei quali la regina «coepit multum aegrotare, et infirmitatis crescente malitia, ducta fuit ad extrema, et spiritum reddidit suo, qui condidit illum, Creatori»355. La morte della moglie provoca in Enrico un dolore tremendo; e il cronista soggiunge, per ricordare lo stretto legame che legava la coppia imperiale, «O mors truculenta, quid fecisti! Cur lunam de mundo sustulisti? Antea sol et luna lucem dederunt una; nun sol solus sine luna»356. Le esequie si svolgono «Luctu maximo et lamentatione»357 ed la salma di Margherita viene solennemente sepolta «apud Minores»358.

Il testo dei Gesta Baldewini fa supporre che la sepoltura presso Genova fosse solo una soluzione temporanea: «corpus ejus conditum aromatibus […] fuit solemnissime commendatum»359, probabilmente nell'attesa del ritorno di Enrico VII dall'incoronazione di Roma360; nel successivo viaggio di rientro la bara sarebbe stata ricondotta in patria, presso l'abbazia di Marienthal.