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Capitolo III: Analisi della documentazione epigrafica

C) Rapporti fra l’ente collettivo e l’onorato

III.2. Le iscrizioni con espressioni laudative degli imperator

A) Le iscrizioni

1) Diffusione

In totale le iscrizioni che tratto in questo lavoro sono ottanta di cui quelle con espressioni laudative degli imperatori o dei membri della famiglia imperiale sono soltanto diciassette; come ho già detto sopra nel paragrafo sulle iscrizioni dei notabili locali (III.1), due di esse comprendono anche espressioni laudative dei notabili locali (XTe-1, XCo-2). Tra queste diciassette iscrizioni degli imperatori, undici provengono dalla regio X, una dalla regio XI e cinque dalla regio VIII. Dunque manca ogni esempio nella regio IX. Il quadro è veramente scarso, ma se ne può dire almeno che, come quelli dei notabili locali, i casi interessanti sono più numerosi nella regio X. Però mentre i casi dei notabili locali si concentrano specialmente in Aquileia e Brixia, quelli sopravvissuti degli imperatori sono riferibili ad altri centri ed inoltre non si concentrano in certe città; da Pola, Concordia, Vicetia e Caesena, provengono rispettivamente due soli documenti, troppo pochi per trovarvi qualche peculiarità.

2) Classificazione

È opportuno definire quali funzioni abbiano le iscrizioni che ho selezionato, seguendo il modo che ho usato sopra per le iscrizioni dei notabili locali (III.1), sulla scorta della considerazione sugli aspetti pubblici delle epigrafi che ho condotto sopra, nonostante che si pensi che tutte le iscrizioni dedicate agli imperatori oppure ai membri della famiglia imperiale abbiano carattere pubblico.

Ci sono due decreti municipali: XTe-1, XAq-2. In quello di Tergeste in cui è onorato un senatore, si menziona la iustitia di Antonino Pio (XTe-1) e nell’altro che decide che sia posta una statua dorata di un cavaliere, il termine indulgentia è applicato all’atto generoso di Traiano verso la città (XAq-2).

Poi nove le iscrizioni onorarie28: XPo-1, XPo-2, XCo-1, XCo-2, XOp-1,

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Tre iscrizioni contengono l’espressione d(ecreto) d(ecurionum) (XPo-2, XVi-2, forse XBr-5) ed una ha quella di l(oco) d(ato) d(ecreto) d(ecurionum) (XPo-1). Ed altre tre iscrizioni furono erette da gruppi costituiti entro la comunità (XCo-2, XOp-1, XVi-2). Almeno sette iscrizioni sono incise su base di statua (XPo-1, XPo-2, XCo-1, XCo-2, XOp-1, XVi-2, XBr-5). Così almeno in sette iscrizioni si può riconoscere un carattere pubblico come quelli dei notabili locali.

XVi-1, XVi-2, XBr-5, XI-1. Su una base di statua un’iscrizione è dedicata alla Providentia Augusta, cioè alla Providentia di un imperatore del I secolo, forse di Augusto stesso (XCo-1). In un’iscrizione onoraria per un amico di Frontone si menziona la providentia dei due imperatori, Marco Aurelio e Lucio Vero (XCo-2). In una base di statua dedicata al Gordiano III si indica la liberalitas delle due Matidiae, facenti parte della famiglia imperiale (XVi-2). In un’altra base di statua dedicata ad un senatore bresciano viene citata l’auctoritas di Tiberio (XBr-5). In una lastra alla memoria di uno spettacolo gladiatorio si menziona l’indulgentia di Gordiano III (XI-1). Invece in altre quattro iscrizioni specificamente onorarie di imperatori, essi sono segnalati per le proprie virtù.

Quattro iscrizioni possono essere definite latamente onorifiche: XCa-1, VIII-15, VIII-16, VIII-17. Su quattro iscrizioni di opere pubbliche, si menzionano alcune virtù, in concreto l’indulgentia e la liberalitas, degli imperatori: esse furono collocate per la ricostruzione o di un macellum (XCa-1), o di un balneum (VIII-15), o di un edificio forse pubblico (VIII-16), o del ponte sul fiume Secchia (VIII-17). Si tratta di iscrizioni che non furono direttamente dedicate agli imperatori, ma che furono collocate in memoria della ricostruzione o del restauro di monumenti pubblici in segno di riconoscenza per interventi degli imperatori.

Alla fine della famosa tabula alimentaria si menziona l’indulgentia di Traiano per due volte:VIII-20.

Un’altra iscrizione è troppo frammentaria per definire la sua natura: VIII-1. Per la natura della mia ricerca, le iscrizioni onorarie sono numerose come quelle dei notabili locali; nove in tutto. Inoltre ci sono due decreti municipali, quattro iscrizioni onorifiche, una tabula alimentaria e una incerta. A differenza delle iscrizioni dei notabili locali, non c’è nessuna iscrizione funeraria naturalmente, neanche quella dedicata all’Honos in forma di stele ad erma e una tabula patronatus.

Nelle iscrizioni onorifiche e nella tabula alimentaria lo stimolo della loro erezione è commemorare atti imperiali che fanno riconoscere le loro virtù ed anche in cinque iscrizioni onorarie (XPo-1, XPo-2, XCo-1, XOp-1, XVi-1) è onorare i propri imperatori con la menzione delle loro virtù, mentre in altre iscrizioni onorarie ed in decreti municipali gli onorati sono altri personaggi, ma nei testi si menzionano anche le virtù degli imperatori; il cui fatto significa rarità di occasioni di onorare o citare le virtù degli imperatori nelle città locali. Per le città locali sarebbe stato molto lontano l’esistenza dell’imperatore.

3) Cronologia

Naturalmente è più facile definire la datazione delle iscrizioni in cui compaiono gli imperatori. In base all’anno di tribunicia potestas degli imperatori, possiamo datarne con precisione quattro; XPo-129, XPo-230, XVi-231, VIII-1732. E un decreto decurionale di Aquileia (XAq-2) lo si data all’anno dei consoli33. Limiti di datazione possiamo ricavare per altre nove iscrizioni, in base al nome ed alla titolatura degli imperatori nominati nelle iscrizioni; XTe-134, XCa-135, XCo-236, XVi-137, XBr-538, XI-1,39 VIII-1540, VIII-1641 e VIII-2042. Le iscrizioni di Concordia e di Opitergium si datano su base paleografica rispettivamente al I secolo, più concretamente forse al periodo tardoaugusteo (XCo-1) e al II secolo (XOp-1)43. L’iscrizione di Ravenna, dall’espressione devotus numini maiestatique eius si data a

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Il sesto anno di tribunicia potestas di Settimio Severo corrisponde al 198. 30

Il sedicesimo anno di tribunicia potestas di Caracalla corrisponde al 213. 31

Il quinto anno di tribunicia potestas di Gordiano III corrisponde al 242. 32

Il settimo anno di tribunicia potestas degli imperatori Valeriano e Gallieno corrisponde al 259.

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L’anno dei consoli di T. Iulius Candidus II e C. Antius Quadratus II corrisponde al 105. 34

Nell’età di Antonino Pio (138-161). 35

Nell’età di Alessandro Severo (222-235). 36

In base a carriere del personaggio che compare nell’iscrizione e agli anni di Lucio Vero, si data verso il 168. 37 Nell’età di Adriano (117-138). 38 Nell’età di Tiberio (14-37). 39

Nll’età di Gordiano III (238-244). 40

Nell’età di Probo o Caro (276-283). 41

Nell’età di Adriano (117-138). 42

In base all’analisi del cognomen ex virtute di Traiano, la prima parte in cui viene menzionata la sua indulgentia si data tra il 107 e il 114 e la seconda parte in cui di nuovo viene menzionata la sua indulgentia si data verso a 102.

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Per l’iscrizione di Opitergium, inoltre, tra gli imperatori del medesimo secolo, Adriano, Antonino Pio e Commodo erano stati già definiti come p(ater) p(atriae) tra il secondo ed il terzo consolato. Dunque l’iscrizione può essere attribuita agli anni di questi tre imperatori.

dopo il III secolo (VIII-1). Come per le iscrizioni dei notabili locali, ho ordinato anche queste per definire una certa distribuzione cronologica come segue;

a) I secolo: 2

*alla prima metà del I secolo (d. I.1): 2 (XCo-1, XBr-5). b) Dal I secolo fino al II secolo: 0

c) II secolo : 8

*II secolo (d. II): 1 (XOp-1)

*alla prima metà del II secolo (d. II.1): 4 (XAq-2, XVi-1, VIII-16, VIII-20) *alla metà del II secolo (d. II.m): 1 (XTe-1)

*alla seconda metà del II secolo (d. II.2): 2 (XPo-1, XCo-2) d) Dal II secolo fino alla III secolo: 0

e) III secolo: 7

*III secolo (d. III):1 (VIII-1)

*alla prima metà del III secolo (d. III.1): 4 (XPo-2, XCa-1, XVi-2, XI-1) *alla seconda metà del III secolo (d. III.2): 2 (VIII-15, VIII-17)

Come iscrizioni dei notabili locali tra cui solo tre appartengono sicuramente al I secolo, anche per quanto riguarda gli esempi degli imperatori solo due appartengono a quel secolo. Ciò potrebbe essere sufficiente per dire che nel I secolo non ci fosse un’abitudine di elogiare qualcuno con espressioni relative a virtù possedute sia dai notabili locali che dai membri della famiglia imperiale; nonostante che, già nel I secolo, monete con le virtù degli imperatori fossero emesse fino dall’età di Augusto e che alle titolature imperiali fossero spesso aggiunti appellativi che alludevano a virtù.

Sebbene gli esempi siano pochi, da questo risultato si può presumere almeno che le iscrizioni interessanti si concentrano ancora nel II-III secolo. Invece, mentre non possiamo trovare esempi di notabili locali nella seconda metà del III secolo, ci sono due iscrizioni degli imperatori anche nel medesimo periodo. Sia le virtù imperiali su monete sia le titolature imperiali si svilupparono dal II secolo e giunsero all’apice della complessità nel III secolo 44. Diversamente dalla distribuzione cronologica delle iscrizioni dei notabili locali, le cui maggiori appartengono specialmente al II secolo, le iscrizioni della famiglia imperiale si diffondono allo stesso modo nel II e nel III secolo; sembra che la distribuzione cronologica si accordasse con lo sviluppo cronologico delle virtù imperiali su

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Cfr. Capitolo III.1. “Le iscrizioni con espressioni laudative dei notabili locali”: A) “Le iscrizioni”: 3) “Cronologia”.

monete ed anche di quello che si vede nella titolatura imperiale, nonostante che gli esempi sia troppo pochi per concluderlo.