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La musica digitale sta portando ai massimi storici le possibilità di scelta a disposizione del consumatore, estendendo i suoi modelli di business e raggiungendo il pubblico in ogni angolo del pianeta, risollevando così l’intera industria. In diversi mercati del mondo i canali di vendita digitali hanno superato i formati “tradizionali”, diventando la principale fonte di ricavi per l’industria. Senza dubbio la musica digitale è destinata ad allargare ulteriormente la sua copertura a livello internazionale. Si può dunque dire che l’umore della discografia internazionale tende al positivo. I servizi di download continuano a godere di una forte richiesta e stanno tuttora allargando la loro base di utenti, soprattutto nei mercati ancora vergini e in via di sviluppo. Nel frattempo, un numero rapidamente crescente di consumatori fa uso di servizi streaming in abbonamento e di altri modelli emergenti. “E’ in atto una vera e propria corsa, tra le varie piattaforme, a insediarsi in tutti i mercati e a piantare la loro bandiera in nuovi territori,” spiega Stephen Bryan, vice presidente esecutivo del settore “Digital strategy and business development” del Warner Music Group. “Diversi di questi servizi stanno generando crescita, ricavi e un forte engagement da parte dei consumatori, che dimostrano di apprezzarli trascorrendo ore sui loro siti”.

Poiché le altre industrie creative, e in particolare i settori del cinema, dei giornali e dell’editoria libraria, iniziano soltanto ora a convertirsi rapidamente ai canali di distribuzione online e mobile il livello di penetrazione digitale all’interno dell’industria musicale risulta ancora nettamente superiore a quello dei settori comparabili con la sola eccezione del comparto dei videogiochi.

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Figura 10. Proporzione delle vendite digitali sui ricavi nel settore media & entartainment. (Fonte IFPI 2013)

Un incremento nel digitale, nei diritti delle performance e i ricavi della sincronizzazione, combinati con la rapida crescita dei mercati emergenti, hanno contribuito ad un aumento dello 0.3% nei ricavi dell'industria discografica mondiale nel 2012. Questo, secondo i dati dell'annuale Recording Industry in Numbers (RIN) della International Federation of the Phonografic Industry (IFPI), pubblicati l’8 aprile 2013. Totalizzando con la vendita di musica totale globalizzata 16,2 miliardi di dollari, il 2012 è stato il primo anno di crescita dell'industria dal 1999. Secondo lo studio RIN, tutti i guadagni tracciati dalla IFPI, con l'eccezione del supporto fisico, sono cresciuti nel 2012. I ricavi globali del digitale sono aumentati dell'8% passando dal 5,4 miliardi di dollari del 2011 ai 5,6 del 2012. I diritti delle performance sono stati quelli con la crescita più veloce ed elevata in ambito discografico, passando dagli 862 milioni di dollari del 2011 ai 943 del 2012, con una crescita del 9.4%. La sincronizzazione è aumentata del 2.1% dai 330 milioni di dollari del 2011 ai 337 del 2012. ( Per sincronizzazione si intende l’abbinamento della musica a filmati e/o pubblicità. Le imprese che vogliano farla devono contrattare con editori e case discografiche una remunerazione e poi pagare una percentuale variabile in funzione dello sfruttamento). Il fisico invece, è sceso del 5% dai 9.9 miliardi del 2011 ai 9.4 del 2012.

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Figura 11. Guadagni globali da musica digitale in bilioni di dollari americani. (Fonte: IFPI 2013)

Figura 12. Composizione del mercato musicale globale (dati IFPI 2012)

Nonostante la caduta del 5%, il supporto fisico ha generato il 57% dei guadagni del 2012 a livello globale, in discesa rispetto al 60% del 2011. Unica componente positiva di questo settore sembra essere quella che riguarda il mercato fisico dei dischi in vinili: nel report 2013 della Federazione internazionale dell’industria fonografica (IFPI) viene evidenziato come le vendite di vinili abbiano raggiunto il picco più alto dal 1997 a questa parte. Nel 2012, gli appassionati di musica da tutto il mondo hanno speso 171 milioni di dollari in dischi vecchi e nuovi, in aumento del 50% circa rispetto all’anno precedente.

Passando dal mercato fisico al digitale va detto che quest’ultimo copre il 35% del mercato globale (33% nel 2011), mentre i diritti delle performance sono il 6% (5% lo scorso anno). La sincronizzazione, rimane stabile al 2%. In cinque dei venti mercati più importanti le vendite digitali offrono un guadagno maggiore del 50%. Tutto questo grazie alle nuove tecnologie e modelli di business di cui si approfondirà nel corso

digitale fisico copyright sincro

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dell’elaborato. I download store continuano a registrare dati positivi unitamente ad un’espansione globale, costituendo il 70% dei ricavi proveniente dalla musica digitale a livello globale. Questo grazie anche all’entrata in gioco e all’unione delle forze dei grandi colossi quali Apple, Microsoft, Amazon e Google che hanno apportato un significativo e sorprendente miglioramento dei prodotti e servizi online. I download a pagamento a livello globale hanno visto nel 2011 un incremento dell’11% (singoli e album) per un totale di 4,3 bilioni di unità vendute. Gli album digitali venduti sono aumentati più del doppio rispetto alle vendite di singoli: sono circa 207 milioni gli album digitali venduti nel 2012( +17% sul 2011). Anche i servizi di abbonamento online (Subscription service/streaming) son da ritenersi ormai parte integrante del mercato discografico musicale digitale. Questi servizi contano infatti più di 20 milioni di abbonanti paganti nel 2012, registrando un + 44% del numero di abbonati sul 2011. E’ previsto che questi servizi di abbonamento, Subscription Service, superino la soglia del 10% del valore totale del mercato musicale digitale globale del 2013. I migliori risultati si registrano in Europa, dove i servizi di abbonamento rappresentano il 20% del totale del mercato digitale musicale, grazie in particolare ai Paesi del Nord Europa su cui spicca prima fra tutti la Scandinavia. Altra buona fonte di guadagno per l’industria è rappresentata dai video online. Si tratta di una parte di musica digitale che sta contando dati positivi, grazie anche a piattaforme nate negli ultimi anni quali VEVO e Youtube che attirano milioni di utenti in tutto il mondo. Si pensi infatti che Youtube, la piattaforma di video streaming più popolare, conta 800 milioni di utenti mensili, e nove su dieci di questi utilizza il canale per ascoltare musica.

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Nella classifica dei mercati globali, gli Stati Uniti si riconfermano in testa con 4,48 miliardi di dollari, in discesa dello 0.5% rispetto al 2011, in cui erano a quota 4,51.Le vendite del supporto fisico negli Stati Uniti hanno generato 1,53 miliardi di dollari nel 2012 (in discesa rispetto all'1,84 del 2011), coprendo il 34% del mercato nazionale, sempre secondo la IFPI. Le vendite digitali Statunitensi invece sono salite dai 2,34 miliardi del 2011 ai 2,60 del 2012, coprendo il 58% del mercato nazionale. I diritti delle performance hanno totalizzato 161 milioni di dollari (contro i 130 dell'anno passato), coprendo il 4% del mercato nazionale, comparato ad una media globale del 6% e ad una media Europea del 10%. I guadagni delle sincronizzazioni Statunitensi sono stati di 191 milioni di dollari nel 2012 (nel 2011 erano di 187), rappresentando il 4% del mercato nazionale.

Il secondo mercato più grande del mondo rimane il Giappone, con una crescita del 4% nel 2012 e totalizzando 4,42 miliardi di dollari, nel 2011 erano 4,25. Quello Giapponese è anche l’unico mercato in cui le vendite fisiche totalizzano dati positivi. Mentre il Regno Unito scavalca la Germania riconquistando il terzo posto grazie al forte indebolimento dell'Euro nei confronti del Dollaro e con una discesa dagli 1,41 miliardi di dollari del 2011 agli 1,33 del 2012. La Germania scende di un posto totalizzando 1,29 miliardi di dollari nel 2012, in discesa del 4.6% dagli 1,36 del 2011. Il resto della top 10 dei mercati discografici vede: Francia (907 milioni di dollari, in calo del 2.9%), Australia (507 milioni di dollari, in crescita del 6.8%), Canada (453 milioni di dollari, in crescita del 5.8%), Brasile (257 milioni di dollari, in crescita dell'8.9%), Italia (217 milioni di dollari, in calo dell'1.8%) e Olanda (216 milioni di dollari, in calo del 4.7%). In totale, nove dei venti mercati più grandi del mondo sono in crescita. Tra questi, anche Svezia (176 milioni di dollari, in crescita del 18.7%) al dodicesimo posto e India (146 milioni di dollari, in crescita del 22.1%, rappresentando le sue vendite migliori di tutti i tempi) al quattordicesimo. Entrambi salgono di due posizioni. La Norvegia (118 milioni di dollari, in crescita del 6.7%) si trova al diciottesimo posto e la Cina (92 milioni di dollari, in crescita del 9%) rientra al numero venti rimpiazzando il Sud Africa (85 milioni di dollari, in discesa del 5.8%).

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Figura 14. Ricavi a livello globale per singolo paese. (Fonte: Dati IFPI 2012)

Riflettendo sui risultati del 2012 l'Amministratrice delegata Frances Moore dell’IFPI ha affermato: "Dopo più di un decennio di declino, l'industria è sulla via della ripresa, con gli introiti globali in crescita per la prima volta dal 1999". "A un livello internazionale, c'è un rinnovato senso di ottimismo", ha continuato. "Questo sviluppo non è avvenuto per caso. Il mondo della musica si sta adattando al mondo digitale. Oggi, fornisce ai consumatori quello che vogliono, monetizzando la musica attraverso una vasta gamma di modelli di business". Grazie alla musica digitale il mercato discografico sembra essere tornato a crescere risollevando così le sorti dell’industria.

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