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Il mercato del riso

Nel documento PRODOTTI AGRICOLI MERCATI GLOBALI (pagine 162-165)

3 Il mercato delle principali commodities

3. Il mais nella normativa internazionale sugli OGM

3.6 Il mercato del riso

1. La produzione ed il consumo

Il riso è una delle tre colture principali al mondo, coltivato in tutti i continenti. La coltura del riso è attuata nei più diversi regimi di suolo, da allagamento a ter-reno asciutto, e in condizioni molto diverse, il riso è secondo per superficie sol-tanto al grano. In termini di produzione, con 615 milioni di tonnellate segue il mais (692 mil.) e il grano (626).

Gli agricoltori asiatici producono circa il 90% del totale, con India e Cina che ne coltivano più della metà, altri importanti produttori sono Indonesia, Bangla-desh, Tailandia, Vietnam, Birmania, Giappone, Filippine, Pakistan. Il riso è coltivato anche in Africa ed Europa (Italia, Spagna, Russia, Portogallo, Jugosla-via, Ungheria, Romania, Grecia e Francia); in Brasile, Stati Uniti ed Australia. Rappresenta la base nutrizionale per più della metà della popolazione mondiale. In alcuni Paesi, Bangladesh, Cambogia, Indonesia, Laos, Myanmar, Tailandia, Vietnam, il riso fornisce l’80% delle calorie consumate. La FAO indica per il 2030 una domanda più elevata del 50%.

Le esportazioni mondiali sono dominate dai grandi Paesi produttori quali Tai-landia, India, Vietnam e USA che soddisfano, congiuntamente, l’80% della domanda mondiale. Il maggior esportatore di riso è la Tailandia, con una produ-zione di 20 milioni di tonnellate.

Un altro Paese forte produttore di riso è il Vietnam, le sue esportazioni sono inferiori alla Tailandia, ma questa tendenza è destinata a modificarsi, poiché il Vietnam adotta politiche d’incentivo alla qualità piuttosto la competizione sui prezzi. India e Cina sono i più forti produttori, ma la maggior parte è destinato al mercato interno. La Cina ha puntato all’autosufficienza produttiva (con un tasso del 140%), e tuttora si avvale di questa politica, anche se ciò è in competi-zione con l’industrializzacompeti-zione forzata.

La produttività del sistema agricolo cinese dipende in gran parte dall’adozione di tecniche di coltivazione particolarmente intensive in manodopera, fertiliz-zanti e acqua, facendo emergere la limitata disponibilità di terre coltivabili in rapporto alla popolazione.

La produzione indiana di riso ha iniziato a superare stabilmente le 70 milioni di tonn. a partire dalla fine degli anni ’80. L’entità delle esportazioni indiane di riso è tipicamente molto variabile, perché determinata dall’equilibrio del bilan-cio di approvvigionamento, e dalla tempistica governativa di esportazione degli stocks accumulati.

Il Pakistan si assesta ad un livello di produzione inferiore, ma in forte crescita, inoltre aumenta la sua penetrazione nei Paesi occidentali migliorando la qualità del prodotto. L’Uruguay è l’unico Stato dell’America Latina nel quale la produ-zione eccede il fabbisogno.

Per quanto riguarda l’Egitto, le principali zone di coltivazione sono dislocate lungo il delta del Nilo. L’Australia è il Paese con la miglior resa mondiale e si avvale di tecniche di produzione e di tecnologia avanzate. In Giappone sorpren-dentemente il consumo di riso sta subendo un calo. Se nel passato il riso era considerato quale divinità, oggi il mercato giapponese è meta dei cereali stra-nieri, soprattutto americani.

La storia del riso si perde nei tempi, solo due delle varie specie sono oggi rile-vanti per scopo alimentare: l’Oryza sativa di origine asiatica e l’Oryza giaber-rima africana. Coltivato da epoche antichissime in estremo oriente, alcuni reperti ne stabilirebbero l’origine nella valle dello Yang Tze, solo dopo millenni si diffonde in Europa, grazie ad Alessandro Magno.

Fino all’epoca rinascimentale, si considera il riso solo come spezia, medica-mento, o cosmetico.

In Italia, alcuni sostengono sia stato introdotto dagli Arabi in Sicilia, o dai cro-ciati di ritorno dalla Terra Santa, o dai mercanti della Repubblica di Venezia. La sua coltivazione ebbe inizio alla fine del XIV secolo, le prime risaie si riscon-trano in Piemonte e Lombardia, terre fertili e ricche di fiumi. Si coltivava il

No-Il mercato del riso (000 ton) - 2008

Prod. Imp. Exp.

Cina 130.224 30,1 Filippine 2.500 8,4 Tailandia 10.011 33,6 India 96.690 22,3 Nigeria 1.800 6,0 Vietnam 4.649 15,6 Indonesia 37.000 8,6 Bangladesh 1.658 5,6 India 3.383 11,4 Bangladesh 28.800 6,7 EU-27 1.520 5,1 USA 3.267 11,0 Vietnam 24.375 5,6 Iran 1.430 4,8 Pakistan 3.050 10,2 Tailandia 19.800 4,6 Arabia Saudita 1.166 3,9 Cina 969 3,3 Birmania 10.730 2,5 Malesia 1.039 3,5 Uruguay 742 2,5 Filippine 10.479 2,4 Iraq 975 3,3 Birmania 541 1,8 Giappone 7.930 1,8 Senegal 860 2,9 Brasile 511 1,7 Brasile 8.199 1,9 Costa d'Avorio 800 2,7 Cambogia 500 1,7

strale, solo verso la metà del secolo scorso numerose altre varietà sono state importate dall’Oriente.

E’ Cavour che ha dato impulso ai grandi sistemi irrigui del Vercellese, tanto che il riso italiano era esportato in Francia, Svizzera, Prussia e impero austrounga-rico. Dopo la prima Guerra Mondiale, la sovrapproduzione e la concorrenza asiatica, hanno messo in crisi la coltura del riso. Nel 1931 nasce l’Ente Nazio-nale Risi che con una politica di difesa dei prezzi alla produzione, premi all’esportazione, costituzione di magazzini ed essiccatoi ha permesso lo svi-luppo della risicoltura.

2 Le dinamiche dei prezzi

Il commercio del riso a livello internazionale è caratterizzato dal fatto che i mas-simi Paesi produttori (Cina, India, Indonesia, Bangladesh) sono anche i masmas-simi consumatori. Nelle annate normali il quantitativo esportabile è costituito dalle eccedenze produttive, nelle annate scarse, tali Paesi divengono importatori netti. Se rispetto alla produzione il commercio del riso ha un’importanza relativa-mente contenuta, in cifra assoluta ha una dimensione considerevole, di circa 30 milioni di tonnellate.

Gli Usa sono in grado di esportare notevoli quantità (attorno al 12% del commercio internazionale). La borsa merci che fissa il prezzo del riso a livello internazionale è pertanto quella di Chicago, che segna il passo dei trend interna-zionali per quel che riguarda i titoli di grano, riso, mais e soia ed in generale di tutti i prodotti agricoli.

Nel 2006, la notizia che forniture di riso erano contaminate con varietà geneti-camente modificate (Ogm) non autorizzate, ha dato il via ad una serie di scan-dali. Il riso Ogm di Stati Uniti e Cina era introdotto nelle filiere alimentari mon-diali. Le pesanti ricadute finanziarie sono state la conseguenza, con danni all’immagine e alla fiducia dei consumatori.

Al contrario, gli incrementi delle quotazioni, come quelli del 2008, rischiano di affamare una quota significativa del sud del mondo, minacciando una crisi ali-mentare per i Paesi più poveri.

La variazione dei prezzi dipende dalle ipotesi sugli incrementi produttivi, men-tre la domanda rimane sostenuta, con il graduale esaurimento delle scorte. Anche i nuovi stili di vita favoriscono la sua crescita.

Prezzo del riso

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