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La politica agricola comunitaria nel WTO

Nel documento PRODOTTI AGRICOLI MERCATI GLOBALI (pagine 78-81)

RIDUZIONE SOSTEGNO INTERNO

2.7 La politica agricola comunitaria nel WTO

Il processo di integrazione economica e politica fra i Paesi aderenti all’UE aveva individuato nell'agricoltura il settore di prima armonizzazione.

In seguito al Trattato di Roma (25 marzo 1957), i principi della politica agraria comune furono definiti durante la Conferenza di Stresa (3-11 luglio 1958). L'agricoltura meritava attenzione come parte integrante dell'economia e come fattore essenziale della vita sociale.

Negli anni Sessanta, la Comunità Europea ha operato la scelta del protezioni-smo agricolo, giustificato dall'obiettivo di ridistribuire la ricchezza a favore dei redditi agricoli, penalizzati dal processo di sviluppo economico. Per le sue con-dizioni ambientali e sociali, l'agricoltura europea non poteva competere con i costi di produzione di altre agricolture del resto del mondo, specie dei Paesi in via di sviluppo.

La politica di sostentamento del settore primario della Comunità Europea è stata ampio oggetto di critica da parte della comunità internazionale, a causa di prezzi garantiti comunitari fissati a livelli nettamente superiori a quelli mondiali. I prezzi fissati per cereali e prodotti lattiero-caseari sono risultati particolar-mente vantaggiosi per gli agricoltori europei, creando le premesse per la forma-zione di cospicue eccedenze, con le conseguenti distorsioni di mercato.

L’Unione Europea, all’art 39, definisce le finalità della politica agricola comune: a) incrementare la produttività dell'agricoltura, sviluppando il progresso tecnico, assicurando lo sviluppo razionale della produzione agricola come pure un im-piego migliore dei fattori di produzione, in particolare della manodopera; b) assicurare un tenore di vita equo alla popolazione agricola, grazie in partico-lare al miglioramento del reddito individuale di coloro che lavorano nell'agricoltura;

c) stabilizzare i mercati;

d) garantire la sicurezza degli approvvigionamenti; e) assicurare prezzi ragionevoli ai consumatori.

La PAC è stata oggetto di un continuo processo di riforma fin dai primi anni ‘80. La pressione per la riforma proveniva da preoccupazioni riguardanti il suo costo, che cresceva al di fuori di qualsiasi possibilità di controllo.

Il peso della spesa agricola sul bilancio complessivo attualmente risulta quasi dimezzato rispetto agli anni Settanta, quando il FEOGA Garanzia (Fondo europeo agricolo di orientamento e di garanzia) assorbiva quasi l’80% delle risorse comunitarie.

A norma del regolamento CEE 1290/2005, dal 1° gennaio 2007 è operativo il nuovo Fondo Europeo Agricolo di Garanzia (FEAGA), che finanzia esclusivamente le spese relative alla politica dei mercati della PAC, mentre il Fondo Europeo Agricolo per lo Sviluppo Rurale (FEASR) diviene l’unico stru-mento finanziario dello sviluppo rurale. Scompare pertanto la distinzione tra le sezioni Garanzia e Orientamento del “vecchio” FEOGA.

Il ruolo dell'agricoltura nelle spese dell’UE è evidenziato dagli stanziamenti, dell’ordine di 45 miliardi di euro annui. Questi vengono erogati per garantire l’approvvigionamento di alimenti sicuri e di qualità, per permettere ai 20 mi-lioni di agricoltori dell'UE di percepire redditi equi, per far pagare ai consuma-tori prezzi ragionevoli.

L’11% del bilancio è destinato allo sviluppo rurale ed un altro 10% delle risorse va alla tutela dell'ambiente.

Gli anni Novanta hanno rappresentato per la politica agricola comune (PAC) una fase di transizione che ha condotto ad una maggiore esposizione dell’agricoltura europea alla competizione mondiale, con lo spostamento del sostegno da forme garantite a strumenti più selettivi, orientati alla conserva-zione e valorizzaconserva-zione dell’ambiente.

In particolare, due importanti documenti hanno sancito un graduale abbassa-mento dei prezzi istituzionali dei prodotti agricoli europei con un conseguente riavvicinamento ai prezzi internazionali:

1) la riforma Mac Sharry (1992); 2) Agenda 2000 (1999).

La riforma Mac Sharry ha introdotto importanti misure: - riduzione graduale dei prezzi d’intervento;

- pagamenti compensativi per ettaro basati su rese storiche; - set-aside obbligatorio;

- misure di accompagnamento.

La riforma Mac Sharry ha legato una quota consistente del sostegno alle scelte di allocazione produttiva delle superfici.

Agenda 2000 ha introdotto i pagamenti diretti come strumenti per il sostegno del reddito agricolo, potenziando le misure agro ambientali, divenute parte inte-grante delle politiche di sviluppo rurale, e introducendo due nuovi strumenti: l’ecocondizionalità e la modulazione degli aiuti diretti.

Il processo di riorientamento della PAC è basato su un modello di agricoltura europeo incentrato sulla multifunzionalità dell’attività agricola e sul ruolo cen-trale delle aree rurali per la diversificazione delle attività economiche degli agricoltori.

Sono stati definiti nuovi strumenti che legano le politiche di mercato (primo pilastro della PAC) a comportamenti “virtuosi” degli agricoltori in materia ambientale, paesaggistica e di produzione di alimenti sani e di qualità e che raf-forzano le politiche di sviluppo rurale (secondo pilastro) con maggiori dotazioni finanziarie stornate dal primo pilastro.

Le misure di sostegno in Italia dopo le ultime riforme

Settori Rif. Prima della riforma Dopo le riforme

Seminativi (cereali, oleag., piante proteiche, lino, canapa)

2005 pagamenti superficie, soste- gno prezzo (alcuni cereali)

sostegno di prezzo (alcuni cereali), PUA Leguminose da granella (ceci,

lenticchie e vecce)

2005 pagamenti per superficie -

Sementi 2005 pagamenti per superficie pagamenti per superficie Riso 2005 sostegno di prezzo pagamenti sup., sostegno ridotto Carni bovine 2005 sostegno prezzo limitato

pagamenti a capo

sostegno limitato, PUA Carni ovicaprine 2005 pagamenti a capo PUA

Foraggi essiccati 2005 aiuto alla trasformazione aiuto dimezzato

Latte 2006 sostegno al prezzo sostegno ridotto 25% PUA Olio di oliva 2006 aiuto alla produzione -

Tabacco 2006 aiuto alla produzione aiuto fino 2009, ridotto 40% Cotone 2006 pagamenti per superficie pagamenti ridotti del 65% Luppolo 2006 aiuto alla produzione -

Zucchero 2006 sostegno di prezzo sostegno ridotto del 42%, PUA Banane 2007 aiuto alla produzione -

Ortofrutticoli freschi 2008 interventi di regolazione dell'offerta tramite le OP

interventi di regolazione offerta tramite le OP Ortofrutticoli trasf. 2008 aiuto alla produzione pagamenti per superficie Vino 2009 sostegno prezzo-distillaz. distillazioni fino al 2012

Fonte: A. Frascarelli

La successiva riforma Fischler (2003) ha introdotto il Pagamento Unico Azien-dale (PUA). Ogni azienda riceve un pagamento annuale uguale alla media dei pagamenti diretti relativi a seminativi e carni che ha ricevuto nel periodo di riferimento 2000-2002, a prescindere dalla produzione effettiva.

Dopo la riforma del giugno 2003 anche i pagamenti diretti per olio d’oliva, tabacco, cotone, zucchero, banane sono stati disaccoppiati e inclusi nel PUA, e la terra usata per produrre questi prodotti è divenuta eleggibile per far valere i diritti al PUA. La riforma Fischler comprende altri due importanti elementi: il trasferimento alle politiche di sviluppo rurale fino al 5% delle risorse finanziarie da distribuire

come pagamenti alle aziende. Questo trasferimento è chiamato “modulazione”, poiché non uniforme tra le aziende, infatti, 5.000 euro di pagamento diretto di ciascuna azienda sono esclusi dal prelievo (franchigia).

Per ricevere il PUA le aziende devono conformarsi ai regolamenti comunitari che riguardano la sicurezza alimentare, la protezione ambientale, il benessere animale e il mantenimento della terra in buone condizioni agronomiche (condizionalità).

La riforma Fischler è importante da molti punti di vista: disaccoppiando la maggior parte del sostegno della PAC essa ha indotto un riorientamento al mer-cato dei prezzi interni e delle decisioni produttive degli agricoltori e, di conse-guenza, ha prodotto una significativa riduzione delle distorsioni sul mercato interno e mondiale associate alla PAC.

Inoltre, incentiva a ridurre la pressione dell’agricoltura europea sulle risorse ambientali.

La riforma Fischler ha “disaccoppiato” il sostegno, legandolo alle “attività produttive agricole e di cura delle superfici”.

Nel 2013 il PUA viene ad assorbire fino al 95% della spesa della PAC relativa al sostegno dei prezzi (I° pilastro della PAC).

La riforma influenza il livello di sostegno, nonché la tassazione connessa alla PAC. L’impatto sui mercati si traduce nella riduzione degli effetti distorsivi ad essa associata.

Nel documento PRODOTTI AGRICOLI MERCATI GLOBALI (pagine 78-81)