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I minori migranti non accompagnati, che come abbiamo visto, giungono in Italia per sfuggire da povertà, tensioni politiche e serie crisi umanitarie, rischiano di essere vittime facili della tratta e dello sfruttamento. In assenza di canali d’accesso

178 Ibidem art.2 comma 3

179 l’Art. 601 del Codice Penale - “È punito con la reclusione da otto a venti anni chiunque recluta,

introduce nel territorio dello Stato, trasferisce anche al di fuori di esso, trasporta, cede l’autorità sulla persona, ospita una o più persone che si trovano nelle condizioni di cui all’Articolo 600, ovvero, realizza le stesse condotte su una o più persone, mediante inganno, violenza, minaccia, abuso di autorità o approfittamento di una situazione di vulnerabilità, di inferiorità fisica, psichica o di necessità, o mediante promessa o dazione di denaro o di altri vantaggi alla persona che su di essa ha autorità, al fine di indurle o costringerle a prestazioni lavorative, sessuali ovvero all’accattonaggio o comunque al compimento di attività illecite che ne comportano lo sfruttamento o a sottoporsi al prelievo di organi. Alla stessa pena soggiace chiunque, anche al di fuori delle modalità di cui al primo comma, realizza le condotte ivi previste nei confronti di persona minore di età.”

180 UNHCR, Commissione Nazionale per il diritto di asilo e dall’Alto Commissariato delle Nazioni

Unite per i Rifugiati, L’identificazione delle vittime di tratta tra i richiedenti protezione

internazionale e procedure di referral. Linee guida per le commissioni territoriali per il riconoscimento della protezione internazionale, agosto 2017

sicuri e legali, questi minori soli si affidano ai trafficanti rischiando la vita in traversate traumatizzanti e non di rado mortali, il cui esito può coincidere con l’ingresso nei circuiti della tratta e dello sfruttamento lavorativo181. Molti di loro arrivano via mare e vengono incanalati attraverso le procedure già esaminate, nelle misure di protezione riservate ai richiedenti protezione internazionale. Molti altri arrivano via terra e se rintracciati riescono a entrare nei percorsi di protezione riservati ai minori classificati nel presente lavoro, come minori in stato di abbandono. Per la maggior parte di loro, sia fuori che dentro i percorsi dell’accoglienza, può risultare molto difficile essere identificati come vittime di tratta.

Molte vittime non riescono a chiedere aiuto e a sottrarsi all’assoggettamento cui sono costrette a causa del controllo serrato esercitato dai trafficanti nei loro confronti, spesso anche quando le vittime riescono a entrare in un circuito di accoglienza182.

Ad ostacolare l’identificazione delle vittime di tratta e dunque la possibilità di fornire loro adeguata assistenza è anche il timore che queste persone provano rispetto alle conseguenze di un’eventuale ribellione, l’ insufficiente percezione del proprio status di vittime, e non in ultimo, i possibili sentimenti di gratitudine nei confronti di coloro che hanno permesso loro di lasciare il paese di origine.

Le difficoltà di far emergere un caso di tratta o una situazione in cui vi è il rischio che la persona sia sottoposta a sfruttamento, comportano un ostacolo alla relazione di aiuto. Tuttavia, anche nelle strutture di bassa soglia come i Cas o i Hub, è possibile riconoscere i segnali che denotano una situazione legata alla tratta grazie alla relazione di fiducia che si istaura con gli operatori e che permette alle persone di raccontare la propria storia. Affinché questo accada, è senz’altro necessario che gli operatori siano persone preparate e qualificate.

181 Castelli V. Punto e a capo sulla tratta. Uno studio sulle forme di sfruttamento di esseri umani in

Italia e sul sistema di interventi a tutela delle vittime. Franco Angeli. 2014

182 UNHCR, L’identificazione delle vittime di tratta tra i richiedenti protezione internazionale e

procedure di referral. Linee guida per le commissioni territoriali per il riconoscimento della protezione internazionale, op.cit.

Come riportato dal report del 2017 “Piccoli schiavi invisibili”183 curato da Save the Children non tutte le strutture prefettizie e i CAS sono dotati di personale esperto in misure di protezione per minori in stato di vulnerabilità e molti dei mediatori reclutati sono privi di esperienza specifica. Spesso la permanenza dei minori in centri di prima accoglienza, inadeguati ai loro bisogni e carenti rispetto alla regolare fornitura di beni e servizi, li sottopone sia ad uno stato di esposizione quanto al pericolo degli adescamenti da parte dei trafficanti presenti sul territorio quanto da organizzazioni criminali attive a livello locale nel caporalato. Le evidenze raccolte da Save the Children comprovano che in questo contesto le minori nigeriane rappresentano un target estremamente a rischio.

La Nigeria, che dal 2015 costituisce anche uno dei paesi con il numero più elevato di sbarchi via mare, risulta uno dei paesi più coinvolti nella tratta dei minori. Tra questi molte sono le minorenni, che giungono in Italia previo reclutamento da parte delle reti criminali allo scopo di essere immesse nel mercato della prostituzione184. Altri paesi coinvolti nel fenomeno della tratta e dello sfruttamento sono la Romania (sfruttamento sessuale), l’Eritrea, il Bangladesh, l’Egitto.

Secondo i rilevamenti del Dipartimento per le Pari Opportunità185, durante il 2016, i minori vittime di tratta emersi e censiti dalle statistiche sono state complessivamente 111. Tra questi ultimi, le ragazze in protezione sono state la netta maggioranza, rappresentando circa l’84% dei casi (93 femmine e 18 maschi). Gli stessi dati indicano che il 50,45% è sfruttato sessualmente, lo 0,9% di minori è coinvolto in matrimoni forzati, il 3,6 % nell’ accattonaggio, il 5,41% è sfruttato sul lavoro e il 9,91% nelle economie illegali come lo spaccio.

Rispetto alle nazionalità dei minori, più della metà è di origine nigeriana (67%), mentre seguono, in proporzioni nettamente inferiori, le vittime di nazionalità

183 Save the Children Italia Onlus, Piccoli schiavi invisibili. I minori stranieri vittime di tratta e

sfruttamento in Italia, Roma Luglio 2017; Save the Children, Piccoli schiavi invisibili. Le giovani vittime di tratta e sfruttamento, Roma, 2015

184 EASO ha pubblicato nel 2015 un report che contiene importanti informazioni sul paese di origine

(COI) relativamente alla tratta di donne provenienti dalla Nigeria e destinate al mercato del sesso in Europa https://coi.easo.europa.eu/administration/easo/PLib/BZ0415678ITN.pdf)

185 Sistema informatico raccolta informazioni sulla tratta - SIRIT Progetti ex Art. 13 L. 228/2003

romena (8%)186. È opportuno, tuttavia, ricordare che questi dati non includono la stragrande maggioranza delle vittime di tratta e sfruttamento che restano al di fuori del sistema di protezione nazionale.