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Minori Stranieri Non Accompagnat

Tabella 1 Distribuzione sul territorio dei migranti secondo il Piano di accoglienza

3.1.2. Minori Stranieri Non Accompagnat

Nel 2011 all’interno dell’ENA sono giunti in Italia molti minori non accompagnati. Il minore è un soggetto sicuramente più vulnerabile dell’adulto che arriva sulle nostre coste dopo un viaggio difficile e insidioso, per questo motivo l’accoglienza deve essere pensata con un elevato spirito critico e con l’elaborazione di programmi di integrazione ad hoc.

A fine marzo 2011 l’avvocatessa Alessandra Ballerini, avvocato civilista specializzata in diritti umani e immigrazione, insieme a parlamentari e all’associazione Terre des Hommes ha visitato i luoghi preposti sull’isola di Lampedusa all’accoglienza dei minori stranieri sbarcati sull’isola. La situazione che l’avvocatessa descrive nel rapporto80 dell’associazione A Buon Diritto è piuttosto grave, l’ospitalità dei minori è stata vergognosa. L’avv. Ballerini denuncia le cattive condizioni igienico – sanitarie in cui versa l’ex base militare Loran, adibita temporaneamente a centro d’accoglienza per i minori, i ragazzi non hanno materassi sui quali dormire, né coperte e poche possibilità di lavarsi adeguatamente data la carenza di servizi igienici ovvero ve ne sono due per 350 persone. Sull’isola sono stati predisposti altri luoghi per la ricezione dei minori non accompagnati tra cui la casa della fraternità che espone i ragazzi ad una promiscuità con gli adulti in quanto i giacigli non sono separati e spesso gli adulti durante la notte derubano i piccoli dei pochi averi che hanno (solitamente cellulari, schede telefoniche e pochi spicci). Gli adolescenti lamentano la scarsa varietà e qualità dei pasti a loro                                                                                                                          

79  Articolo de L’Espresso del 18 ottobre 2012 di Michele Sasso e Francesca Sironi “Scandalo profughi”   80 Rapporto di Associazione A Buon Diritto Onlus, Lampedusa non è un’isola. Profughi e migranti alle porte d’Italia.

offerti, la difficoltà nel capire il motivo di un trattenimento prolungato in quelle condizioni e la paura di ciò che li attenderà una volta saliti sulle navi poiché non vengono informati sulla destinazione. La denuncia dell’avvocatessa prosegue con racconti inconcepibili come quello della piccola Chideria, bambina nigeriana di 3 mesi sopravvissuta ad un viaggio in mare di 6 giorni e sei notti e illegalmente trattenuta con i suoi genitori per oltre un mese nel sovraffollato CPSA. «Le condizioni dei minori

trattenuti a Lampedusa sono incompatibili con le prescrizioni a loro tutela previste non solo dal diritto internazionale ma anche dalla legislazione interna.»

Le cose per i minori non accompagnati migliorano sensibilmente quando vengo trasferiti. Save the children, organizzazione non governativa che si occupa di tutela dei minori nel mondo, opera a Lampedusa dal 2008 e fa parte del progetto Praesidium che mira a potenziare il sistema di accoglienza sull’isola. Save the children nel 2011 si è occupata del monitoraggio del sistema d’accoglienza dei minori e ha stilato un report81 sulla verifica effettuata a livello nazionale delle strutture d’accoglienza dei minori stranieri. I Soggetti Attuatori, scelti in ogni regione d’Italia e delegati dal Ministero dell’Interno a gestire le modalità d’accoglienza degli stranieri trasferiti da Lampedusa, sotto la propria giurisdizione amministrativa, hanno individuato le strutture disponibili all’accoglienza temporanea dei minori nel territorio di loro competenza. Nel dettaglio le strutture d’accoglienza temporanea (SAT) scelte sono tutte situate nel centro sud e precisamente in Calabria (11) , Sicilia (8), Basilicata (1), Puglia(1) e Toscana (1). In tre mesi, ovvero da luglio a fine settembre 2011, sono stati trasferiti da Lampedusa alle SAT preposte 1.028 minori stranieri non accompagnati su un totale di 2.594 ragazzi sbarcati sulle coste italiane durante l’Emergenza Nord Africa. Di questi minori non accompagnati trasferiti sulla terraferma e che rappresentato un 40% sul totale degli arrivi, la maggior parte proviene dalla Libia e sono tutti originari di paesi sub- sahariani e del Corno d’Africa, gli atri minori non accompagnati sono di origine tunisina. La maggior parte dei minori stranieri non accompagnati trasferiti nelle SAT hanno trascorso a Lampedusa tra i 10 e i 20 giorni, 234 di loro hanno sostato sull’isola tra i 20 e i 30 giorni, 212 tra i 30 e i 40 giorni, 143 tra i 40 e i 50 e 50 di loro hanno atteso il trasferimento da Lampedusa per più di 50 giorni. Tutti i ragazzi trasferiti sono di sesso maschile, solo 5 le ragazze minori non accompagnate giunte sulle coste italiane82.

                                                                                                                         

81 Save the Children, L’accoglienza temporanea dei minori stranieri non accompagnati arrivati via mare a Lampedusa nel contesto dell’emergenza umanitaria Nord Africa, Roma, Ottobre 2011.

Africa Sub-sahariana (67%) Corno d’Africa (2%) Asia (2%) Tunisia (29%) Libia (0%) Marocco (0%) Palestina (0%)

Fonte: rielaborazione su dati da Save The Children

1994 (56%) 1995 (22%) 1996 (9%) 1997 (2%) 1998 (0%) 1999 (0%) 1993 (2%)

Fonte: rielaborazione su dati da Save The Children

Minori stranieri non accompagnati trasferiti da Lampedusa in SAT per anno di nascita

Minori non accompagnati trasferiti da Lampedusa in SAT per paese di origine (area geografica di appartenenza)

Grosseto Foggia Benevento Napoli Salerno Potenza Catanzaro Cosenza Crotone Reggio di Calabria Messina Catania Ragusa Lampedusa Palermo Trapani 24 34 45 78 73 64 32 50 256 76 15 40 9 80 152

1.028 minori non accompagnati trasferiti da Lampedusa nelle S.A.T. Sicilia: 478

Calabria: 230 Campania: 185

Toscana (Prov. di Grosseto): 80 Puglia (Prov. di Foggia): 40 Basilicata (Prov. di Potenza): 15

0 50 100 150 200 Togo Sierra Leone Sudan Senegal Nigeria Niger Mauritania Mali Guinea P. Guinea Ghana Gambia Gabon Costa d'Avorio Chad Camerun Burkina Faso 6 2 3 26 92 33 3 199 5 45 99 62 1 67 13 3 23 1 1 Benin Angola

Minori stranieri non accompagnati sub sahariani trasferiti da Lampedusa in SAT per Paese di origine

Fonte: rielaborazione su dati da Save The Children

Localizzazione geografica delle SAT e del numero dei MNA trasferiti da Lampedusa in SAT

Fonte: rielaborazione su dati da Save The Children

La maggior parte delle SAT sono state date in gestione a cooperative sociali, consorzi, fondazioni e onlus, poche sono gestite dalla Croce Rossa Italiana, dalla Caritas diocesana e una sola dalla parrocchia locale. Nel corso del monitoraggio si è verificato che 3 degli enti gestori delle strutture d’accoglienza temporanee non avevano mai avuto esperienza nel settore e questo si rifletteva nella convivenza fra i ragazzi e nel rapporto fra responsabili della struttura e i minori. Le strutture in cui sono accolti i minori stranieri sono quasi tutte dotate di ampi spazi esterni per dare la possibilità ai ragazzi di giocare e svolgere attività ludico-ricreative all’esterno, nella maggior parte le SAT sono dotate di televisioni e quasi tutte organizzano corsi d’alfabetizzazione per i ragazzi che ne sono entusiasti e si sentono coinvolti durante le lezioni. La necessità più importante per i minori rilevata dall’organizzazione Save the Children nel corso del monitoraggio delle strutture è risultata essere la possibilità di telefonare ai propri familiari rimasti nel paese d’origine. I ragazzi quindi hanno bisogno di apparecchi telefonici e credito disponibile per poter effettuare le chiamate a casa ma non tutte le SAT ne sono dotate. Alcuni enti gestori hanno fornito i ragazzi di schede telefoniche internazionali per rispondere a questa urgente necessità. Molte delle strutture prescelte si trovano distanti qualche kilometro dal centro dei paesi/città in cui sono ubicate e questo comporta per i ragazzi la necessità di un mezzo di trasporto, nella maggior parte dei casi è stato messo a disposizione dall’ente gestore, e in altri casi i ragazzi sono stati informati sui vari spostamenti da effettuare con i mezzi pubblici per raggiungere il centro città. Per i minori stranieri non accompagnati è stato prevista l’erogazione di un ridotto pocket money per le piccole necessità quotidiane dei ragazzi che varia a seconda della struttura dai 5 ai 10 euro settimanali/bisettimanali cadauno; in una SAT siciliana gli operatori di Save the Children hanno rilevato con grande preoccupazione che alcuni ragazzi sono stati contattati da agricoltori locali per lavorare nelle loro aziende agricole occupando i ragazzi per 8 ore al giorno e pagandoli 25 euro per die. Avendo un limitato budget personale il rischio di essere sfruttati per avere qualche euro in più in tasca è molto alto fra i ragazzi giunti in Italia e la questione è stata approfondita e arginata.