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DI ACCESSO, ATTUAZIONE

D. M. Tesoro 1° dicembre 1999

1.8 Programma di Iniziativa Comunitaria Urban .1 Obiettivi e caratteristiche

1.8.4 Modalità di attuazione

Nella fase Urban I, il coordinamento e la definizione delle strategie del programma operativo, e quindi l’implementazione sul territorio o su parte di esso, è affidata alla responsabilità del Comune di appartenenza.

L’attuazione del programma si concretizza in:

• misure di politica edilizia e urbanistica;

• lotta contro l’emarginazione;

• creazione di nuovi posti di lavoro;

• realizzazione di strutture terziarie (asili nido, ospedali, scuole);

• sviluppo produttivo;

• protezione dell’ambiente.

Specificatamente per Urban II, essi propongono modelli di sviluppo innovativi per la riqualificazione delle zone interessate, tramite il finanziamento di progetti concernenti:

• il miglioramento delle condizioni di vita, ad esempio tramite il restauro di edifici e la creazione di spazi verdi;

• la creazione di posti di lavoro a livello locale, ad esempio nell'ambiente, nella cultura e nei servizi per la popolazione;

• l'integrazione delle classi sociali svantaggiate nei sistemi educativo e formativo;

• lo sviluppo di sistemi di trasporto pubblico rispettosi dell'ambiente;

• la creazione di sistemi per un'efficace gestione dell'energia e per una maggiore utilizzazione di energie rinnovabili;

• l'utilizzazione delle tecnologie dell'informazione.

Le iniziative specifiche dei singoli programmi sono selezionate e realizzate nel quadro di un vasto partenariato tra tutti i soggetti interessati.

Modalità di accesso al programma

Ogni città o quartiere urbano deve presentare un singolo problema da affrontare all’interno dell’area geografica interessata. Ogni area deve altresì dimostrare il bisogno di

una rinascita economica e sociale o una situazione di crisi urbana, attraverso l’uso di indicatori proposti dagli Stati Membri e discussi con la Commissione. Per Urban I i requisiti sono:

• città con più di 100.000 abitanti,

• zone bersaglio delimitate in maniera precisa o essere unità amministrative (borgo, comune, frazione);

• interventi di sviluppo integrati tra loro nei campi elencati precedentemente.

Per essere eleggibili ad un finanziamento nel quadro dell'iniziativa Urban II i programmi devono:

• rientrare nel massimale di zone eleggibili (sia zone obiettivo 1 o 2 dei Fondi strutturali che aree al di fuori);

• riguardare zone urbane con popolazione almeno 20.000 abitanti;

• rispettare almeno tre dei seguenti requisiti:

• elevato tasso di disoccupazione a lungo termine;

• debole livello di attività economica;

• elevato tasso di povertà ed esclusione sociale;

• bisogni di riconversione derivanti da difficoltà socio-economiche;

• elevato numero di immigrati, minoranze etniche o rifugiati;

• basso tasso di scolarizzazione, importanti carenze in materia di qualifiche e tasso elevato di abbandono scolastico;

• alto tasso di criminalità e delinquenza;

• evoluzione demografica precaria e, infine;

• condizioni ambientali particolarmente degradate.

• essere stabiliti in collaborazione con partner economici, sociali, ONG, associazioni di residenti ed ambientaliste;

• essere complementari e presentare sinergie con altri programmi ed interventi dei fondi strutturali o dei PIC;

• contribuire alla promozione delle pari opportunità tra uomini e donne ed alla tutela dell'ambiente.

Modello di gestione (soggetto responsabile, attuatore, coordinatore)

Le fasi di realizzazione dell’iniziativa comunitaria Urban I in Italia sono state le seguenti:

• pubblicazione di un bando da parte del Ministero dei Lavori pubblici;

• presentazione da parte dei comuni dei sotto-programmi;

• selezione dei sotto-programmi da parte del Ministero dei lavori pubblici;

• accordo della Commissione;

• ripartizione tra i vari sotto-programmi dei finanziamenti comunitari e statali, effettuata dal CIPE;

• avviso pubblico di gara da parte dei Comuni per la presentazione di progetti da realizzare nel quadro delle misure previste nei sotto-programmi;

• selezione dei progetti da parte delle imprese;

• selezione a livello locale dei progetti presentati e aggiudicazione della gara;

• realizzazione dei progetti aggiudicati e gestione del sotto-programma da parte dei comuni;

• monitoraggio e valutazione dei risultati.

Per Urban II, la procedura di approvazione dei programmi prevede che gli Stati membri presentino i loro programmi entro 6 mesi dall’approvazione finale degli orientamenti della Commissione. Devono quindi redarre il Docup e garantire la gestione secondo le procedure dei PO.

Per poter ampliare il numero delle iniziative, il programma Urban II, in aggiunto rispetto ai criteri di Urban I, prevede il finanziamento di ogni programma collocato tra l’undicesimo e il ventesimo posto della graduatoria relativa a Urban II. A tal fine è richiesto a ciascun Comune di redigere un programma stralcio. Il programma stralcio comprende una selezione di azioni che il Comune desidera realizzare con le rispettive risorse necessarie. Il programma stralcio stilato è trasmesso al Ministero delle Infrastrutture e dei trasporti che lo approva e nei tre mesi successivi è sottoscritto un accordo di programma tra il Ministero, il sindaco del Comune promotore e i soggetti privati che contribuiscono al finanziamento. L’autorità responsabile della realizzazione del programma è il Comune promotore.

1.8.5 Stato di attuazione

Nel corso del periodo di programmazione 1994-1999, complessivamente Urban I ha finanziato programmi in 118 zone urbane. Il contributo comunitario complessivo è stato dell'ordine di 900 milioni di € (prezzi 1999) ed ha consentito un investimento complessivo ammissibile di 1,8 miliardi di €, a favore di 3,2 milioni di persone nell'intera Europa. Le città italiane ammesse al programma Urban I sono state 16. Le tipologie delle aree geografiche scelte dalle città meridionali sono:

• aree interne al centro storico: Napoli, Bari, Lecce, Cosenza, Catanzaro, Palermo, Catania e Siracusa;

• aree marginali periferiche con rilevante presenza di insediamenti abusivi o di edilizia residenziale pubblica: Foggia, Cagliari e Reggio Calabria.

In Italia, le città che hanno beneficiato del PIC Urban I, 1994 –1999 sono state:

Tab. 7 – Urban I – Città beneficiarie

Le azioni attuate hanno determinato miglioramenti tangibili nella qualità della vita nelle zone beneficiarie. Questi risultati incoraggianti dimostrano l'importanza dell'impostazione proposta da Urban per risolvere la notevole concentrazione di problemi sociali, ambientali ed economici che colpiscono in modo sempre più grave gli agglomerati urbani. Urban I si è quindi concluso, Urban II è invece in corso di attuazione.

Il numero massimo di aree urbane interessate dall’iniziativa Urban II è di una cinquantina, non necessariamente situate nelle aree obiettivo 1 o 2. Per Urban II, le città italiane coinvolte sono:

Tab. 8 – Urban II – Città beneficiarie e totale spesa ammissibile Città FESR (€, prezzi correnti) Totale spesa ammissibile

Italia 114,800,000 264,397,653

Carrara 8,860,000 27,165,000

Caserta 15,020,000 29,258,280

Crotone 15,050,000 25,083,333

Genova 10,710,000 29,522,459

Milano 10,730,000 26,999,999

Misterbianco 15,050,000 25,090,000

Mola di Bari 8,620,000 8,620,000

Pescara 4,900,000 12,250,000

Taranto 12,250,000 38,750,000

Torino 10,730,000 28,425,000

Investimenti, risorse e progetti attivati

Nel periodo 1994-1999, Urban I ha ricevuto 900 milioni di euro dall’UE e oltre 900 milioni di euro di risorse nazionali in tutta Europa. Per l'attuazione di Urban I, il FESR finanzia misure abitualmente sostenute dal FSE (sviluppo delle risorse umane) e dallo SFOP (accompagnamento della politica della pesca).

Nel periodo 1989-1999, 164 milioni di euro supplementari sono stati utilizzati per finanziare 59 Progetti pilota urbani (PPU) nell'ambito delle azioni innovative del Fondo europeo di sviluppo regionale (FESR). Questi processi hanno favorito l'innovazione urbana nonché la sperimentazione nei settori economico, sociale e ambientale su una scala più ridotta rispetto ad Urban, producendo tuttavia risultati incoraggianti soprattutto per quanto riguarda le impostazioni in tema di riqualificazione urbana basate sulla partecipazione e sull'integrazione.

Nel periodo 2001-2006, Urban II, l'Unione europea investirà in queste zone oltre 728 milioni di euro provenienti solo dal Fondo europeo di sviluppo regionale (FESR); cui si aggiungono co-finanziamenti locali e nazionali, compresa la partecipazione del settore privato, per una dotazione complessiva di 1,6 miliardi di euro. Nella seconda fase dell'Iniziativa Urban II sono stati attuati nell'Unione europea 70 programmi che hanno interessato circa 2,2 milioni di abitanti. Per l’Italia lo stanziamento ammonta a 108 milioni di euro. La Commissione ha stabilito una ripartizione finanziaria indicativa per ciascun Stato membro in funzione degli indici demografici relativi alle zone urbane nonché dei tassi di disoccupazione globale e di lunga durata nelle stesse zone.

Il FESR, il Fondo strutturale che finanzia Urban II, può concedere aiuti finanziari fino al 75% del costo totale di un programma nelle regioni dell'obiettivo 1 e fino al 50%

nelle altre regioni. Il contributo minimo è di 500 Euro per abitante per zona eleggibile, mentre le azioni innovative e l'assistenza tecnica sono finanziate sino al 100% dei costi totali. Inoltre, dei prestiti possono essere concessi dalla Banca europea per gli investimenti (BEI). Concretamente, il contributo europeo si situa fra 3,5 e 15 milioni di Euro.

1.8.6 Normativa di riferimento

Documenti politico programmatici comunitari e nazionali

Regolamento (CE) n. 1260/99 del Consiglio, del 21 giugno 1999.

Detta le disposizioni generali dell’intera programmazione dei Fondi Strutturali nel periodo 2000/2006 ed istituisce l'iniziativa comunitaria in questione.

Comunicazione (COM (2000)110) della Commissione Europea agli Stati membri del 28 aprile 2000.

Reca gli orientamenti relativi all’iniziativa comunitaria concernente la rivitalizzazione economica e sociale delle città e delle zone adiacenti in crisi, per promuovere uno sviluppo urbano sostenibile (Urban II) .

Leggi e decreti

Decreto attuativo del programma URBAN-ITALIA previsto dall'art.145, comma 86, della legge 388/2000

Decreto Ministeriale del 7 Luglio 2000 del Ministero dei Lavori Pubblici Emana il Bando ed i criteri per concorrere all’assegnazione delle risorse.

Legge n. 388 del 23 dicembre 2000

Reca disposizioni per la formazione del bilancio annuale e pluriennale dello stato (legge finanziaria 2001)

Decreto Ministeriale del 7 Luglio 2000 del Ministero dei Lavori Pubblici Riporta la graduatoria italiana di Urban II.

Delibere CIPE

Delibera Cipe n. 67/2000 sulle aliquote di cofinanziamento pubblico dei PIC 2000-2006.

Stabilisce i tassi di partecipazione finanziaria per la determinazione degli importi di cofinanziamento pubblico nazionale.