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4. Il riconoscimento e l'esecuzione delle misure cautelari – i vari modelli adottat

4.1. Il modello dell'exequatur

Questo modello è il più diffuso, anche se i vari ordinamenti nazio- nali non sempre prevedono, in materia di arbitrato, una disciplina specifica per l'esecuzione e il riconoscimento delle misure cautelari, per cui ci si rifà, o per espressa previsione, o per prassi interpretativa, alla medesima procedura prevista per i lodi. Bisogna effettuare un di- stinguo preliminare all'interno di questo modello: alcune legislazioni infatti seguono un orientamento cosiddetto formalistico, secondo il quale il provvedimento cautelare, per poter essere sottoposto ad

exequatur, necessita di essere emanato in forma di lodo.

Costituisce esempio di questo orientamento il già ricordato art. 1051, (3) del WBR, così come introdotto nel 1986, il quale dispone che il provvedimento reso al termine di un giudizio sommario viene considerato al pari di un lodo, cui si applicano le disposizioni relative appunto ad esso.126 Non è necessario dunque che esso abbia la forma

del lodo, ma, a prescindere da essa, si ha un'equiparazione quoad ef-

fectum della misura al lodo.

Molti ordinamenti, tra quelli che hanno adottato la L.M., hanno provveduto ad adattarne il testo mediante l'inserimento di normative specifiche relative all'esecuzione e al riconoscimento: perciò, oltre agli artt. 35 e 36 della L.M., trovano applicazione anche le disposizioni al riguardo previste: l'art. 17, (2) dell' AA della Nuova Zelanda, per es-

126Il testo così dispone: “A decision rendered in summary proceedings shall be re-

garded as an arbitral award to which the provisions of Section 3 to 5 inclusive of this title shall be applicable”. Le sezioni cui fa riferimento il testo si occupano rispet- tivamente della disciplina formale, sostanziale e procedurale del lodo, l'esecuzione di esso, ed i mezzi di impugnazione.

empio, stabilisce che “unless otherwise agreed by the parties, art. 35

e 36 apply to orders made by an arbitral tribunal under this article as if references in those articles to an award was a reference to such an order”.

Di medesimo avviso sono le legislazioni irlandese e maltese.127

Anche Australia e Bermuda condividono questa impostazione, pre- vedendo però che la disciplina propria del lodo sia estendibile ai provvedimenti cautelari arbitrali solo se deciso espressamente dalle parti del processo arbitrale.128

Fautore del principio generale per il quale non è necessario che il provvedimento cautelare venga adottato nella forma di lodo è poi in particolare l'ordinamento spagnolo, che, nell'art. 23, (2) della Ley d'Arbitrage del 2003 prevede che alle decisioni arbitrali contenenti misure cautelari, qualunque sia la forma che rivestono, verranno ap- plicate le norme sull'annullamento e l'esecuzione forzata dei lodi.129

Anche diverse province del Canada condividono questo principio, prevedendo espressamente che il provvedimento cautelare adottato dagli arbitri venga considerato as if it were an award.130

Il secondo orientamento, invece, prevede che per applicare ai prov- vedimenti arbitrali la disciplina sull'esecuzione dettata per il lodo, essi

127Vd. sezione 14, par. 3 dell' AA irlandese e l'art. 62 dell'AA di Malta.

128Vd. art. 23 dell'International Arbitration Act australiano del 1974 e l'art. 26 d l'In-

ternational Conciliation and Arbitration Act del 1993 delle Bermuda.

129Il testo originale così dispone: “A las decisiones arbitrales sobre medidas cautela-

res, cualqueira que sea la forma qua revistan, le seràn de aplicaciòn las normas so- bre anulaciòn y esecuciòn forzosa de laudos”.

debbano necessariamente possedere il regime formale proprio del lodo; è quanto disposto dall'art. 17, (2) dell' AA scozzese.

Abbiamo fin qui elencato i vari ordinamenti che adottano il modello dell'exequatur in base ad espresse disposizioni di legge nazionali; vi sono però anche Paesi che abbracciano questo sistema, pur nulla pre- vedendo i testi, e giustificando quindi tale scelta tramite soluzioni dottrinali e giurisprudenziali.

E' quanto accade in Belgio, dove si è proceduto ad un'interpretazio- ne estensiva della l. 19 maggio 1998, che fa derivare l'applicabilità ai provvedimenti cautelari della disciplina dei lodi dalla lettura dei lavori preparatori.

La Francia ammette questa soluzione, e riconosce anche la facoltà in capo agli arbitri di accordare provvisoria esecuzione al lodo ai sensi dell'art. 1479 NCPC, così da garantirne l'efficacia immediata. 131

Anche negli USA è accolta questa impostazione, dove, nonostante il Federal Arbitration Act sia al riguardo silente, vi sono varie legislazioni statali che ammettono l'applicabilità ai provvedimenti arbitrali del re- gime dei lodi: è quanto previsto nello stato dell'Ohio e in quello del Texas.132

Di tutti i Paesi citati, soltanto Hong Kong estende la disciplina dei lodi anche ai provvedimenti cautelari stranieri; in tutti gli altri casi, invece,

131Il testo dell'articolo così recita:”Les règles sur l'exécution provisoire des juge-

ments sont applicables aux sentences arbitrales. En case d'appel ou de recours en annulation, le premier prédident ou le magistrat chargé de la mise en etat dès lors qu'il est saisi, peut accorder l'exequatur à la sentence arbitrale assortie de l'exécu- tion provisoire. Il peut aussi ordonner l'exécution provisoire dans les conditions prévues aux articles 525 et 526; sa decision vaut exequatur”.

le disposizioni analizzate producono effetto solo con riguardo agli ar- bitrati che si sono svolti nel territorio dello Stato.

Il modello dell'exequatur non sembra essere soddisfacente a suffi- cienza; questo perchè i provvedimenti cautelari sono caratterizzati dal requisito della instabilità, comportante quindi possibilità di revoca e modifica. L'estensione della disciplina propria dei lodi si presenta per- ciò più come una finzione, rendendo appunto i provvedimenti caute- lari dei lodi fittizi in base all'ordinamento in cui sono emanati; ma quando invece sia necessario guardare ad un altro Stato rispetto a quello di emissione, non si può ignorarne la vera natura. Inoltre, altra circostanza che rende il meccanismo di exequatur dei provvedimenti insufficiente, è quella per cui la maggior parte degli ordinamenti nulla prevede in relazione alle eventuali procedure di revoca o modifica del provvedimento cautelare ad opera degli stessi arbitri che lo hanno adottato.

132In questo senso si esprime la sezione 2712, par. 14, lett. b) dell'Ohio International

Commercial Arbitration: “Any part to an arbitration may request the court of com- mon pleas to enforce an award of an arbitral tribunal which award orders a partyu to take any interim measure of protection. Enforcement shall be granted pursuant to the law applicable to the granting of the type of interim measure of protection request”. L'art. 249, par. 9, n. 2 dell'Act Relating to Arbitration and Conciliation of International Commerciale Disputes texano stabilisce: “ A party to an arbitration may request from the disrtict court enforcement of an order of an arbitral tribunal granting an interim measure of protection. Enforcement shall be granted as provided by the law applicable to the type of interim relief requested”.