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Il modello misto: l'Inghilterra

4. Il riconoscimento e l'esecuzione delle misure cautelari – i vari modelli adottat

4.4. Il modello misto: l'Inghilterra

Indubbia originalità presenta questo modello, che si distingue sia da quello dell'exequatur sia da quello dell'assistenza, incorporando però alcuni tratti propri dell'uno e dell'altro.

Gli artt. 38 e 39 dell'AA inglese disciplinano il potere cautelare degli arbitri, consentendo alle parti di attribuire loro la facoltà di adottare provvedimenti di natura provvisoria anticipatori della decisione di merito. A differenza del modello di exequatur, viene fatta una distin- zione sostanziale fra orders e awards; i primi hanno appunto effetti provvisori, i secondi decidono di tutta la controversia o anche solo parte, con conseguente inapplicabilità agli orders dei medesimi effetti propri dei lodi e l'impossibilità di estensione ad essi dalla disciplina sull'esecuzione.Nel sistema inglese le parti sono libere di ricorrere o meno al sistema dell'exequatur: l'art. 42 parla infatti di “unless other-

vise agreed by the parties”.138

138L'art. 42 così dispone: “1) Unless othervise agreed by the parties, the court may

make an order requiring a party to comply with a peremptory order made by the tribunal. 2) An application for an order under this section may be made: a) by the tribunal, upon notice to the parties; b) by a party to the arbitral proceedings with the permission of the tribunal, and upon notice to the other parties; c) where the parties have agreed that the powers of the court under this section shall be avail- able. 3) Tha court shall not act unless it is satisfied that the applicant has exhausted any available arbitral process in respect of failure to comply with the tribunal's or- der. 4) No order shall be made under tgis section unless the court is satisfied tha the person to whom the tribunal's order was directed has failed to commply with it within the time prescribed in the order or, if no time was prescribed, within a reas- onable time. 5) The leave of the court is required for any appeal from a decision of the court under this section”.

Presupposto poi per richiedere l'intervento del giudice, estraneo al modello dell'exequatur, è che la parte obbligata dal provvedimento arbitrale non abbia a ciò adempiuto without sufficient cause139, nean-

che in seguito all'emanazione, sempre da parte dell'arbitro, di un pe-

remptory order; è necessario quindi, per richiedere l'intervento giudi-

ziale, che la parte si sia resa responsabile di un doppio inadempimen- to: in primo luogo, del provvedimento cautelare “iniziale”, e conse- guentemente dell'invito in forma solenne degli arbitri di provvedere. Altro presupposto al verificarsi del quale è possibile rivolgersi al giudi- ce, è che siano già stati esperiti gli eventuali mezzi di ricorso in sede arbitrale contro la mancata ottemperanza e alla decorrenza del termi- ne dato dall'arbitro per eseguire la misura (qualora tale termine non sia stato stabilito, si dovrà rifarsi al parametro del reasonable time). L'intera impostazione è tipica della legislazione anglosassone, ed esprime il noto principio di sussidiarietà dell'intervento del giudice ri- spetto al procedimento degli arbitri; da ciò deriva un'evidente limita- zione al potere arbitrale cautelare, dato che viene vietata l'esecuzio- ne coattiva del provvedimento qualora sia ancora possibile ricorrere, per la parte beneficiaria, a ulteriori strumenti, in sede arbitrale, per ovviare all'inadempimento.

Unico caso in cui gli arbitri hanno a disposizione un mezzo coerciti- vo particolarmente efficace è quello della security for costs, ossia la prestazione di garanzia per i costi della procedura arbitrale. L'art. 41, (6) dell'AA stabilisce infatti che il mancato rispetto di un ordine di pre-

139Vd. l'art. 41, (5) : “If without showing sufficient cause a party fails to comply with

any order or directions of the tribunal, the tribunal may make a peremptory order to the same effect, prescribing such time for compliance with it as the tribunal con- siders appropriate”.

stazione di garanzia, che viene emesso con la forma di un peremptory

order, può causare il rigetto delle pretese avanzate dalla parte ina-

dempiente. Il convenuto deve perciò rivolgersi primariamente al col- legio arbitrale per chiedere di rigettare le pretese di tale parte, e suc- cessivamente procedere all'esecuzione dell'ordine di fronte ai giudici soltanto in seguito al mancato provvedere da parte degli arbitri.140

Differentemente poi dal modello dell'assistenza, il giudice inglese non emana un'autonoma decisione, ma conferisce soltanto efficacia ese- cutiva al provvedimento degli arbitri, della quale esso è inizialmente privo, ma senza possedere alcuna discrezionalità in ordine ai presup- posti e al contenuto del provvedimento.

Infine bisogna specificare come un ulteriore punto di differenza tra la disciplina dell'esecuzione dei provvedimenti cautelari e quella dell'e- secuzione dei lodi è quello per cui soltanto la prima è estendibile an- che ad arbitrati con sede estera, mentre la seconda è limitata allo svolgimento del procedimento in territorio inglese.141 Tuttavia l'art. 2,

(4) prevede che è possibile ricorrere al giudice inglese qualora la sede dell'arbitrato non sia determinata ed egli ritenga opportuno interve- nire by a reason of a connection with England and Wales or Northern

Ireland.

140Così recita l'art. 41, (6): “If a claimant fails to comply with a peremptory order of

the tribunal to provide security for costs, the tribunal may make an award dismis- sing his claim”.

141Questo viene stabilito dall'art. 2, (1) e (3): 1)“The provisions of this Part apply

where the seat of arbitration is in England and Wales or Northern Island. 3) The powers conferred by the following sections apply even if the seat of the arbitration is outside England and wales or Northern Ireland or no seat has been designated or determinated”.

5. Il riconoscimento e l'esecuzione delle misure cautelari