CAPO II - Quadro di riferimento normativo
Articolo 8 - Normativa ambientale e di tutela paesaggistica
Il PUC opera per la tutela e la valorizzazione delle risorse naturali, paesaggistiche ed ambientali ed in conformità alla specifica legislazione nazionale e regionale. Il quadro normativo in materia di tutela e valorizzazione ambientale di riferimento per il PUC è costituito da:
R.D. 30 dicembre 1923 n. 3267, " Riordinamento e riforma della legislazione in materia di boschi e di terreni montani";
L. 08 agosto 1985 n. 431, "Conversione in legge con modificazioni del decreto legge 27 giugno 1985, n. 312 concernente disposizioni urgenti per la tutela delle zone di particolare interesse ambientale" (Legge Galasso);
Legge 16 aprile 1987 n. 183, "Coordinamento delle politiche riguardanti l'appartenenza dell'Italia alle comunità europee ed adeguamento dell'ordinamento interno agli atti normativi comunitari";
Legge 6 dicembre 1991, n. 394 “Legge Quadro sulle Aree Protette”;
Legge del 26 ottobre 1995 n.447 “Legge quadro sull'inquinamento acustico”;
D.Lgs. 22 gennaio 2004 n. 42, “Codice dei Beni Culturali e del Paesaggio”, e ss.mm.ii;
D.Lgs. 3 aprile 2006 n.152, “Norme in materia ambientale”, e ss.mm.ii.
TITOLO SECONDO - DEFINIZIONI E LINGUAGGIO DEL PIANO Articolo 9 - Termini di uso corrente
Di seguito si riporta il Quadro delle definizioni uniformi approvato mediante Intesa, ai sensi dell'articolo 8, comma 6, della legge 5 giugno 2003, n. 131, tra il Governo, le Regioni e i Comuni concernente l'adozione del regolamento edilizio-tipo di cui all'articolo 4, comma 1-sexies del decreto del Presidente della Repubblica 6 giugno 2001, n. 380, pubblicata nella Gazzetta Ufficiale n. 268 del 16 novembre 2016.
In caso di contrasto delle presenti definizioni con prevalenti disposizioni di legge regionale, trovano sola applicazione queste ultime. In caso di contrasto delle presenti definizioni con quanto riportato nel Regolamento Edilizio Comunale, trovano applicazione le definizioni delle presenti Norme.
Quadro delle definizioni uniformi:
Superficie territoriale (St)
Superficie reale di una porzione di territorio oggetto di intervento di trasformazione urbanistica.
Comprende la superficie fondiaria e le aree per dotazioni territoriali ivi comprese quelle esistenti.
Superficie fondiaria (Sf)
Superficie reale di una porzione di territorio destinata all’uso edificatorio. E’ costituita dalla superficie territoriale al netto delle aree per dotazioni territoriali ivi comprese quelle esistenti.
Indice di edificabilità territoriale (It)
Quantità massima di superficie o di volume edificabile su una determinata superficie territoriale, comprensiva dell’edificato esistente.
Indice di edificabilità fondiaria (If)
Quantità massima di superficie o di volume edificabile su una determinata superficie fondiaria, comprensiva dell’edificato esistente.
Carico urbanistico (CU)
Fabbisogno di dotazioni territoriali di un determinato immobile o insediamento in relazione alla sua entità e destinazione d’uso. Costituiscono variazione del carico urbanistico l’aumento o la riduzione di tale fabbisogno conseguenti all’attuazione di interventi urbanistico-edilizia ovvero a mutamenti di destinazione d’uso.
Dotazioni Territoriali (DT)
Infrastrutture, servizi, attrezzature, spazi pubblici o di uso pubblico e ogni altra opera di urbanizzazione e per la sostenibilità (ambientale, paesaggistica, socio‐economica e territoriale) prevista dalla legge o dal piano.
Sedime
Impronta a terra dell’edificio o del fabbricato, corrispondente alla localizzazione dello stesso sull’area di pertinenza.
Superficie coperta (Sc)
Superficie risultante dalla proiezione sul piano orizzontale del profilo esterno perimetrale della costruzione fuori terra, con esclusione degli aggetti e sporti inferiori a 1,50 m.
Superficie permeabile (Sper)
Porzione di superficie territoriale o fondiaria priva di pavimentazione o di altri manufatti permanenti, entro o fuori terra, che impediscano alle acque meteoriche di raggiungere naturalmente la falda acquifera.
Indice di permeabilità (Iper)
Rapporto tra la superficie permeabile e la superficie territoriale (IperT indice di permeabilità territoriale) o fondiaria (IperF indice di permeabilità fondiaria).
Indice di copertura (Ic)
Rapporto tra la superficie coperta e la superficie fondiaria.
Superficie totale (ST)
Somma delle superfici di tutti i piani fuori terra, seminterrati ed interrati comprese nel profilo perimetrale esterno dell’edificio.
Superficie lorda (SL)
Somma delle superfici di tutti i piani comprese nel profilo perimetrale esterno dell’edificio escluse le superfici accessorie.
Superficie utile (SU)
Superficie di pavimento degli spazi di un edificio misurata al netto della superficie accessoria e di murature, pilastri, tramezzi, sguinci e vani di porte e finestre.
Superficie accessoria (SA)
Superficie di pavimento degli spazi di un edificio aventi carattere di servizio rispetto alla destinazione d’uso della costruzione medesima, misurata al netto di murature, pilastri, tramezzi, sguinci, vani di porte e finestre.
La superficie accessoria può ricomprendere, per esempio:
i portici e le gallerie pedonali;
i ballatoi, le logge, i balconi e le terrazze;
le tettoie con profondità superiore a m 1,50; le tettoie aventi profondità inferiore a m. 1,50 sono escluse dal computo sia della superficie accessoria sia della superficie utile;
le cantine poste al piano interrato, seminterrato o al primo piano fuori terra e i relativi corridoi di servizio;
i sottotetti accessibili e praticabili per la sola porzione con altezza pari o superiore a m 1,80, ad esclusione dei sottotetti aventi accesso diretto da una unità immobiliare e che presentino i requisiti richiesti per i locali abitabili che costituiscono superficie utile;
i vani scala interni alle unità immobiliari computati in proiezione orizzontale, a terra, una sola volta;
spazi o locali destinati alla sosta e al ricovero degli autoveicoli ad esclusione delle autorimesse che costituiscono attività imprenditoriale;
le parti comuni, quali i locali di servizio condominiale in genere, i depositi, gli spazi comuni di collegamento orizzontale, come ballatoi o corridoi. Gli spazi comuni di collegamento verticale e gli androni condominiali sono escluse dal computo sia della superficie accessoria sia della superficie utile.
Superficie complessiva (SC)
Somma della superficie utile e del 60% della superficie accessoria (SC=SU+60% SA).
Superficie calpestabile
Superficie risultante dalla somma delle superfici utili (SU) e delle superfici accessorie (SA) di pavimento.
Sagoma
Conformazione planivolumetrica della costruzione fuori terra nel suo perimetro considerato in senso verticale ed orizzontale, ovvero il contorno che viene ad assumere l’edificio, ivi comprese le strutture perimetrali, nonché gli aggetti e gli sporti superiori a 1,50 m.
Volume totale o volumetria complessiva (VT)
Volume della costruzione costituito dalla somma della superficie totale di ciascun piano per la relativa altezza lorda.
Piano fuori terra
Piano dell’edificio il cui livello di calpestio sia collocato in ogni sua parte ad una quota pari o superiore a quella del terreno posto in aderenza all’edificio.
Piano seminterrato
Piano di un edificio il cui pavimento si trova a una quota inferiore (anche solo in parte) a quella del terreno posto in aderenza all’edificio e il cui soffitto si trova ad una quota superiore rispetto al terreno posto in aderenza all’edificio.
Piano interrato
Piano di un edificio il cui soffitto si trova ad una quota inferiore rispetto a quella del terreno posto in aderenza all’edificio.
Sottotetto
Spazio compreso tra l’intradosso della copertura dell’edificio e l’estradosso del solaio del piano sottostante.
Soppalco
Partizione orizzontale interna praticabile, ottenuta con la parziale interposizione di una struttura portante orizzontale in uno spazio chiuso.
Numero dei piani
E’ il numero di tutti i livelli dell’edificio che concorrono, anche parzialmente, al computo della superficie lorda (SL).
Altezza lorda
Differenza fra la quota del pavimento di ciascun piano e la quota del pavimento del piano sovrastante.
Per l’ultimo piano dell’edificio si misura l’altezza del pavimento fino all’intradosso del soffitto o della copertura.
Altezza del fronte
L’altezza del fronte o della parete esterna di un edificio e delimitata:
-all’estremità inferiore, dalla quota del terreno posta in aderenza all’edificio prevista dal progetto;
-all’estremità superiore, dalla linea di intersezione tra il muro perimetrale e la linea di intradosso del solaio di copertura, per i tetti inclinati, ovvero dalla sommità delle strutture perimetrali, per le coperture piane.
Altezza dell'edificio
Altezza massima tra quella dei vari fronti.
Altezza utile
Altezza del vano misurata dal piano di calpestio all’intradosso del solaio sovrastante, senza tener conto degli elementi strutturali emergenti. Nei locali aventi soffitti inclinati o curvi, l’altezza utile si determina calcolando l'altezza media ponderata.
Distanze (D)
Lunghezza del segmento minimo che congiunge l’edificio con il confine di riferimento (di proprietà, stradale, tra edifici o costruzioni, tra i fronti, di zona o di ambito urbanistico, ecc.), in modo che ogni punto della sua sagoma rispetti la distanza prescritta. (Dc = Distanza dai confini; De = Distanza tra edifici; Dp = Distanza tra pareti finestrate)
Volume tecnico
Sono volumi tecnici i vani e gli spazi strettamente necessari a contenere ed a consentire l'accesso alle apparecchiature degli impianti tecnici al servizio dell’edificio (idrico, termico, di condizionamento e di climatizzazione, di sollevamento, elettrico, di sicurezza, telefonico, ecc.).
Edificio
Costruzione stabile, dotata di copertura e comunque appoggiata o infissa al suolo, isolata da strade o
soluzione di continuità dalle fondamenta al tetto, funzionalmente indipendente, accessibile alle persone e destinata alla soddisfazione di esigenze perduranti nel tempo.
Edificio Unifamiliare
Per edificio unifamiliare si intende quello riferito un’unica unità immobiliare urbana di proprietà esclusiva, funzionalmente indipendente, che disponga di uno o più accessi autonomi dall’esterno e destinato all’abitazione di un singolo nucleo familiare.
Pertinenza
Opera edilizia legata da un rapporto di strumentalità e complementarietà rispetto alla costruzione principale, non utilizzabile autonomamente e di dimensioni modeste o comunque rapportate al carattere di accessorietà.
Balcone
Elemento edilizio praticabile e aperto su almeno due lati, a sviluppo orizzontale in aggetto, munito di ringhiera o parapetto e direttamente accessibile da uno o più locali interni.
Ballatoio
Elemento edilizio praticabile a sviluppo orizzontale, e anche in aggetto, che si sviluppa lungo il perimetro di una muratura con funzione di distribuzione, munito di ringhiera o parapetto.
Loggia/Loggiato
Elemento edilizio praticabile coperto, non aggettante, aperto su almeno un fronte, munito di ringhiera o parapetto, direttamente accessibile da uno o più vani interni.
Pensilina
Elemento edilizio di copertura posto in aggetto alle pareti perimetrali esterne di un edificio e priva di montanti verticali di sostegno.
Portico/Porticato
Elemento edilizio coperto al piano terreno degli edifici, intervallato da colonne o pilastri aperto su uno o più lati verso i fronti esterni dell’edificio.
Terrazza
Elemento edilizio scoperto e praticabile, realizzato a copertura di parti dell’edificio, munito di ringhiera o parapetto, direttamente accessibile da uno o più locali interni.
Tettoia
Elemento edilizio di copertura di uno spazio aperto sostenuto da una struttura discontinua, adibita ad usi accessori oppure alla fruizione protetta di spazi pertinenziali.
Veranda
Locale o spazio coperto avente le caratteristiche di loggiato, balcone, terrazza o portico, chiuso sui lati da superfici vetrate o con elementi trasparenti e impermeabili, parzialmente o totalmente apribili.
Articolo 10 - Termini specifici del Piano Lotto intercluso (Li)
Costituisce lotto intercluso una superficie, non superiore ai 3.000 mq, circoscritta da aree edificate, da viabilità o da altra zona omogenea, purché non contigua con altra area inedificata appartenente alla medesima zona omogenea.
Superficie di vendita (Sv)
Misurata in m2, in un esercizio commerciale è l'area destinata all’esposizione ed alla vendita, comprensiva dei banchi, scaffalature e simili. Non costituisce superficie di vendita esclusivamente quella destinata a magazzini, depositi, locali di lavorazione, uffici e servizi, nonché quella antistante la barriera casse quando questa non ospiti prodotti destinati alla vendita.
La superficie di vendita di un centro commerciale è data dalla somma delle superfici di vendita degli esercizi commerciali in esso presenti.
Unità cartografica
L’Unità cartografica è un ambito spaziale caratterizzato da omogenea classificazione urbanistica, identificabile in modo univoco da un singolo poligono e da simbologia alfanumerica, sulla Tavola della Disciplina urbanistica del territorio.
Indice di utilizzazione territoriale (UT)
Quantità massima di superficie utile SU espressa in metri quadrati edificabili per ogni metro quadro di superficie territoriale ST.
Indice di utilizzazione fondiaria (UF)
Quantità massima di superficie utile SU espressa in metri quadri edificabili per ogni metro quadro di superficie fondiaria SF .
Superficie per dotazioni a parcheggi (SP)
Individua la superficie destinata a parcheggi di dotazione privata, così come definiti dalla L. 122 del 1989, che non vengono computati ai fini della verifica della superficie per opere di urbanizzazione.
TITOLO TERZO - ATTUAZIONE DEL PIANO CAPO I - Tipologie di intervento
Articolo 11 - Generalità
Le tipologie di intervento edilizio sono quelle disciplinate dal D.P.R. n. 380 del 6 giugno 2001 “Testo unico delle disposizioni legislative e regolamentari in materia edilizia” e sue modifiche e integrazioni.
Gli interventi di conservazione del patrimonio edilizio esistente sono la manutenzione ordinaria, la manutenzione straordinaria, il restauro e risanamento conservativo, il mutamento della destinazione d’uso.
Gli interventi di modificazione e trasformazione del patrimonio edilizio esistente e di nuova realizzazione, sono la ristrutturazione edilizia, l'ampliamento o sopraelevazione, la demolizione con o senza ricostruzione, la nuova edificazione, i frazionamenti, il mutamento della destinazione d’uso rilevante ai fini urbanistici.
Sono interventi che interessano esclusivamente gli spazi aperti gli Interventi relativi al verde, la posa in opera di manufatti temporanei e stagionali, gli interventi relativi all’arredo urbano ed alle opere minori soggette a procedure particolari.
Articolo 12 - Classificazione degli interventi Manutenzione ordinaria (Mo)
Gli interventi di manutenzione ordinaria “riguardano le opere di riparazione, rinnovamento e sostituzione delle finiture degli edifici e quelle necessarie ad integrare o mantenere in efficienza gli impianti tecnologici esistenti” (Art. 3, comma 1, lettera a) DPR 380/2001).
Manutenzione straordinaria (Ms)
Gli interventi di manutenzione straordinaria sono quelli necessari “per rinnovare e sostituire parti anche strutturali degli edifici, nonché per realizzare ed integrare i servizi igienicosanitari e tecnologici, sempre che non alterino la volumetria complessiva degli edifici e non comportino modifiche delle destinazioni di uso” (Art. 3, comma 1, lettera b) DPR 380/2001), riguardanti sia i fabbricati sia gli spazi aperti
Nell'ambito degli interventi di manutenzione straordinaria sono ricompresi anche quelli consistenti nel frazionamento o accorpamento delle unità immobiliari con esecuzione di opere anche se comportanti la variazione delle superfici delle singole unità immobiliari nonché del carico urbanistico purché non sia modificata la volumetria complessiva degli edifici e si mantenga l'originaria destinazione d'uso.
Restauro e risanamento conservativo (Rc)
Gli interventi di restauro e di risanamento conservativo sono quelli “rivolti a conservare l'organismo edilizio e ad assicurarne la funzionalità mediante un insieme sistematico di opere che, nel rispetto degli elementi tipologici, formali e strutturali dell'organismo stesso, ne consentano destinazioni d'uso con essi compatibili. Tali interventi comprendono il consolidamento, il ripristino e il rinnovo degli elementi costitutivi dell'edificio, l'inserimento degli elementi accessori e degli impianti richiesti dalle esigenze dell'uso, l'eliminazione degli elementi estranei all'organismo edilizio” (Art. 3, comma 1, lettera c) DPR 380/2001).
Ristrutturazione edilizia (Re)
Gli interventi di ristrutturazione edilizia sono quelli “rivolti a trasformare gli organismi edilizi mediante un insieme sistematico di opere che possono portare ad un organismo edilizio in tutto o in parte diverso dal precedente. Tali interventi comprendono il ripristino o la sostituzione di alcuni elementi costitutivi dell'edificio, l’eliminazione, la modifica e l'inserimento di nuovi elementi ed impianti” (Art. 3, comma 1, lettera d) DPR 380/2001).
La Ristrutturazione edilizia interna (Rei) costituisce una sottocategoria della Ristrutturazione edilizia, da eseguire senza svuotamento dell’involucro edilizio e senza significative variazioni dimensionali,
tipologiche e di quota delle parti strutturali, mantenendo immutate sagome, altezze, SLP complessiva e senza alterazioni dei caratteri originali dei prospetti.
La Ristrutturazione edilizia ricostruttiva (Rer) consiste in quegli interventi volti al ripristino di edifici, o parti di essi, eventualmente crollati o demoliti, attraverso la loro ricostruzione, purché sia possibile accertarne la preesistente consistenza.
Ristrutturazione urbanistica (RU)
Gli interventi di ristrutturazione urbanistica sono quelli “rivolti a sostituire l'esistente tessuto urbanistico-edilizio con altro diverso, mediante un insieme sistematico di interventi edilizi, anche con la modificazione del disegno dei lotti, degli isolati e della rete stradale”.
Nuova costruzione (Nc)
Gli interventi di nuova costruzione sono quelli che "comportano la trasformazione edilizia e urbanistica del territorio, non ricompresi nelle categorie precedenti" (Art. 3, comma 1, lettera e) DPR 380/2001).
Sono comunque da considerarsi interventi di nuova costruzione:
- la costruzione di manufatti edilizi fuori terra o interrati;
- l'ampliamento di quelli esistenti all'esterno della sagoma esistente, in elevazione o in aderenza;
- la realizzazione di infrastrutture e di impianti, anche per pubblici servizi, che comporti la trasformazione in via permanente di suolo inedificato;
- l'installazione di manufatti leggeri, anche prefabbricati, e di strutture di qualsiasi genere che siano utilizzate come abitazioni, ambienti di lavoro, oppure come depositi, magazzini e simili, e che non siano diretti a soddisfare esigenze meramente temporanee;
- gli interventi pertinenziali che comportino la realizzazione di un volume superiore al 20% del volume dell’edificio principale.
Mutamento della destinazione d’uso (Mdu)
Costituisce mutamento della destinazione d'uso ai fini urbanistici ogni forma di utilizzo di un immobile o di una singola unità immobiliare diversa da quella originaria, ancorché non accompagnata dall'esecuzione di opere edilizie, purché tale da comportare l'assegnazione dell'immobile o dell'unità immobiliare a una diversa categoria funzionale.
In assenza di esecuzione di opere si ha un mutamento definito meramente "funzionale". In presenza di opere edilizie rientranti nelle categorie della manutenzione straordinaria, del restauro e del risanamento conservativo ovvero della ristrutturazione edilizia, la Mutazione è soggetta al titolo abilitativo previsto per l'intervento al quale è connesso.
Demolizione (D)
Gli interventi di Demolizione sono quelli volti a rimuovere, in tutto o in parte, fabbricati esistenti.
Frazionamento (Fr)
L'operazione di frazionamento può interessare un lotto, un corpo edilizio, una unità immobiliare e consiste nella suddivisione in parti più piccole per finalità che variano dalla compravendita allo stralcio di aree da destinare a verde, a successioni ereditarie, ecc...
CAPO II - Modalità di intervento
Articolo 13 - Strumenti di attuazione del piano
Il Piano Urbanistico Comunale si attua mediante strumenti di attuazione diretta o mediante strumenti di attuazione indiretta, di iniziativa sia pubblica che privata.
Articolo 14 - Modalità attuative dirette Gli strumenti di attuazione diretta del PUC sono:
Interventi di edilizia libera;
Interventi soggetti a Comunicazione di Inizio Lavori (CIL);
Opere soggette a Segnalazione Certificata di Inizio Attività (SCIA);
Permesso di Costruire (PdC);
Progetti di opere di pubbliche o di interesse pubblico (OP).
Articolo 15 - Modalità attuative indirette Gli strumenti urbanistici attuativi del PUC sono:
Piani Particolareggiati (PP), di cui alla L. n. 1150/1942 e successive modifiche e integrazioni;
Piani di Lottizzazione convenzionata (PdL), di cui alla L. n. 1150/1942 e successive modifiche e integrazioni;
Piani per gli Insediamenti Produttivi (PIP), di cui alla L. n. 865/1971 e successive modifiche e integrazioni;
Piani per l’Edilizia Economica e Popolare (PEEP), di cui alla L. n. 167/1962 e successive modifiche e integrazioni;
Piani di Risanamento Urbanistico (PRU), redatti ai sensi dell’articolo 37 della Legge Regionale 23/85;
Piani di Comparto (PdC), redatti ai sensi dell’articolo 27 della L.R. 45/89;
Piani di Recupero (PRe), di cui alla L 457/78 e successive modifiche e integrazioni;
Permesso di costruire convenzionato, di cui all’art. 28-bis del D.P.R. 6 giugno 2001, n. 380.
La Disciplina di attuazione del Piano, identifica inoltre le seguenti modalità attuative disciplinate dalle presenti Norme:
Piani Aziendali di Sviluppo Agricolo (PASA), di cui all’Articolo 34 - delle presenti Norme;
Planivolumetrico convenzionato, di cui all’1.1Articolo 31 - delle presenti Norme.
Articolo 16 - Compensazione urbanistica
La Compensazione urbanistica è un istituto giuridico finalizzato alla dotazione di infrastrutture e servizi urbani, attraverso il quale viene riconosciuta ai proprietari di aree destinate a tali infrastrutture e servizi una adeguata capacità edificatoria, nella forma di diritti edificatori, su altre aree di proprietà pubblica o privata, previa cessione gratuita all’amministrazione dell’area interessata. Tale diritto edificatorio si genera al momento della cessione gratuita all’Amministrazione Comunale per la realizzazione delle previsioni di Piano. La Compensazione urbanistica si attua secondo le indicazioni contenute nelle presenti norme di attuazione.
Al fine di garantire l’effettiva attuabilità degli interventi interessati da Compensazione urbanistica, negli ambiti oggetto di espansione e trasformazione urbanistica è individuata una quota volumetrica da destinare al trasferimento dei crediti compensativi.
CAPO III - Tempi di attuazione
Articolo 17 - Programmi di attuazione del Piano
L’attuazione dei contenuti del PUC avviene sulla base di programmi di intervento definiti dall’Amministrazione comunale, coerentemente con i programmi per le Opere Pubbliche.
Detti programmi stabiliranno le priorità degli interventi, le condizioni di infrastrutturazione e di attrezzatura indispensabili alla realizzazione di ciascun intervento. L’Amministrazione comunale dovrà inoltre indicare i Progetti del piano e gli strumenti attuativi di iniziativa pubblica e/o privata che intende promuovere o sollecitare in quanto di rilevante e preminente interesse pubblico.
CAPO IV - Destinazioni d’uso Articolo 18 - Definizioni
Le destinazioni d’uso consentite negli immobili e nei fabbricati esistenti o di nuova costruzione, sono quelle previste, ovvero quelle non esplicitamente vietate, dalle presenti Norme per le diverse zone urbanistiche omogenee.
Non possono essere consentite destinazioni in deroga a quelle stabilite dallo strumento urbanistico.
La destinazione d'uso di un fabbricato o di una unità immobiliare è quella prevalente in termini di superficie utile.
Le destinazioni d’uso disciplinate dal Piano sono articolate secondo le seguenti categorie funzionali indicate con la dicitura Du seguita da una lettera:
Du_A - Residenziale Du_B - Turistico - ricettiva Du_C - Artigianale e industriale
Du_D - Direzionale, commerciale e socio-sanitaria Du_E - Agricolo-zootecnica
Le 5 categorie funzionali sono così ulteriormente articolate:
Du_A - Residenziale
Du_A.1 - Residenze: abitazioni permanenti e temporanee
Le residenze comprendono le abitazioni con le rispettive pertinenze quali gli spazi privati di servizio
Le residenze comprendono le abitazioni con le rispettive pertinenze quali gli spazi privati di servizio