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Note di documentazione tecnica

Giuseppe Lega

L'ingegneria agricola contro la fame del mondo.

Nonostante t u t t i gii sviluppi scientifici, l'uo-mo non è ancora in grado di nutrirsi adegua-tamente: su gran parte della superfìcie terrestre dominano la carestia e la fame. Secondo i cal-coli la popolazione mondiale alla fine di questo secolo passerà dagli attuali 3.000.000.000 a circa 6.000.000.000.

Attualmente alcuni Paesi producono più viveri del loro fabbisogno, ma l'eccedenza è un contributo sempre più piccolo e transeunte al-l'attivo di un bilancio molto deficitario.

Poiché le Nazioni in via di sviluppo deb-bono dare la precedenza alla produzione di ge-neri alimentari, è ragionevole supporre che le Nazioni industrializzate dovi-anno fornire loro, per qualche tempo, macchine agricole, fertiliz-zanti, fabbriche di fertilizzanti e di pesticidi, ma la spesa iniziale della meccanizzazione è elevata e lo svolgimento logico è una gradualità nella sua introduzione. La meccanizzazione crea problemi non associati ad altri metodi di elevare la produttività della terra; si possono seminare con i sistemi tradizionali migliori varietà di semi: i fertilizzanti possono essere applicati a mano, ma la meccanica agraria, e in particolare il trattore, dà all'agricoltore la facoltà di compiere la sua più importante atti-vità o di distruggerla in un brevissimo spazio di tempo. E, dunque, un imperativo categorico che, ovunque si vendano macchine agricole, bisogna insegnare agli agricoltori il modo di usarle. Tenendo presente questa esigenza, dia-mo, questa volta, uno sguardo a ciò che fanno gli industriali britannici di macchinario agricolo, secondo quanto ci ha cortesemente riferito un ingegnere inglese. Essi innanzitutto contribui-scono alla spesa di gestione di Centri di adde-stramento in molte parti del mondo. Per esem-pio: hanno fornito per 50.000 sterline di mac-chinari al Centro meccanica agraria e conser-vazione del suolo delle Nazioni della C E N T O a K a r a j , nell'Iran. Recentemente hanno dato as-sistenza di personale e macchinari a Scuole di meccanica agraria nel Congo e nell'America Latina. Inoltre, gestiscono in Gran Bretagna

Corsi per operatori e meccanici di macchine agricole: tali corsi sono frequentati da persone di t u t t e le razze, perché la Gran Bretagna esporta macchine agricole in 165 territori di oltremare. In t u t t o il mondo, sottolineò il nostro gentile interlocutore, sono oggi in fun-zione oltre 10.000.000 di trattori e vi sarebbe capienza per molte volte tanto. Metà delle esportazioni mondiali di trattori è fornita dalla sola Inghilterra ed i trattori costruiti in Gran Bretagna sono fatti per rispondere alle esi-genze della domanda mondiale.

L'industria della meccanica agraria è diven-t a diven-t a la quindiven-ta espordiven-tadiven-trice di m a n u f a diven-t diven-t i del Regno Unito. I fabbricanti britannici, con i loro ingegneri specializzati, hanno il vantaggio di produrre macchinari in un ambiente di medie aziende: di conseguenza gran parte di quanto producono è idealmente a d a t t o ai bisogni e alle necessità, all'esperienza e alle risorse finan-ziarie delle Nazioni in via di sviluppo.

Il crescente uso di prodotti chimici per il controllo delle erbe nocive e la jirotezione dei raccolti da altre infestazioni e malattie ha f a t t o delle irroratrici il macchinario agricolo più im-portante e ricercato. I prodotti chimici sono sempre più selezionati e selettivi nel loro grado di applicazione. Vengono, inoltre, usati in forme più concentrate per evitare un inutile trasporto d'acqua. Le irroratrici sono necessariamente diventate macchine di precisione dell'ingegneria agricola: esse richiedono cure meticolose nel-l'uso e nella manutenzione. Una nuova mac-china che è stata ideata e perfezionata per l'ap-plicazione dei prodotti chimici erbicidi ha un motore separato su ognuno dei getti, per fal-si che le gocciole relativamente grosse non vengano t r a s p o r t a t e dal vento nei campi vicini. Ogni anno le irroratrici subiscono nuovi per-fezionamenti non solo per la protezione dei rac-colti, ma anche per sradicare le malattie.

Oggi è possibile nutrire gli animali con una stessa estesa varietà di mangimi spingendo bottoni che azionano trivelle e cinghie di tra-smissione, e pesatrici automatiche permettono che la macinatura e la miscelatura proseguano senza interruzioni e senza intervento di ope-ratori.

Come si deduce l'ingegneria agricola eser-cita — e più che mai eserciterà in avvenire — un ruolo dominante nella grande e indilaziona-bile battaglia che si sta combattendo per risol-vere, fino ai massimi limiti concessi alle forze umane, il drammatico problema della fame del mondo: e, quindi, indirettamente quello della sua pace e del suo sociale progresso.

Affermazione delle Cooperative agricole bri-tanniche.

Mi diceva un collega giornalista inglese che il 1972 sarà un anno interessante per la coope-razione britannica: e aggiunse: « Come, del resto, per quella di t u t t o il mondo ».

Gli domandai qualche notizia retrospettiva in merito e mi rispose che la prima società cooperativa del mondo fu costituita nel Lan-cashire nel luglio del 1867 con lo scopo di salva-guardare i soci dalle scorrettezze che potesse commettere il commercio nella distribuzione dei mangimi e dei fertilizzanti e di ottenere, con acquisti su vasta scala, vantaggiose condizioni economiche. « Da allora — aggiunse — e fino a pochi anni addietro, sono andate, se pure non spettacolarmente, aumentando le dimensioni e il raggio d'azione delle cooperative tra gli agri-coltori: anche sotto il punto di vista del mac-chinario e delle attrezzature ».

Chiesi se era in grado di darmi qualche rag-guaglio sul numero dei soci. Disse: « Il numero dei soci si è raddoppiato, cosi come sono rad-doppiati gli investimenti degli agricoltori: tale aumento si può calcolare del 400% ». Molto piti rapido è stato lo sviluppo cooperativistico

l'Europa continentale, nel Nord America e nel-l'Australia. Nella recente espansione di tale attività il piti significativo progresso si è verifi-cato nella vendita dei prodotti direttamente o al dettaglio oppure, in base a contratto, all'in-dustria che li lavora. « Posso dirti — specificò il collega — che le società di vendita incidono ora per il 41% sul totale del commercio coope-rativo e questi anni piti vicini sono stati carat-terizzati dallo sviluppo di società specializzate (relativamente piccole) costituite per classificare, imballare e vendere i prodotti dei loro soci. Si t r a t t a di organizzazioni commerciali discipli-natissime i cui componenti debbono consegnare alla società t u t t a la loro produzione. Per man-tenere livelli qualitativi ci si serve di esperti agronomi oltre che di direttori di vendita.

I n una tipica società cooperativa di questo genere 40 coltivatori di p a t a t e dello Yorkshire si sono raggruppati per costruire una moderna casa di imballaggio e per assumere personale per lavare, classificare, preimballare le p a t a t e

per la vendita con il marchio della società. Una parte delle 1000 tonnellate di patate che vi passano settimanalmente vengono ora cucinate e preparate in modo che le massaie non deb-bono fare altro che riscaldarle e portarle in tavola. « L'utilità economica di questi svilup-pi — chiari il collega inglese — non sfuggi al governo e, nel 1964, fu votata una legge per estendere le sovvenzioni già esistenti per le cooperative orticole a quelle agricole con par-ticolare riguardo agli edifici, agli impianti fissi necessari alla loro attività. Quando il governo pubblicò i suoi piani relativi allo " Sviluppo dell'agricoltura " uno dei temi centrali fu la cooperazione agricola. L'incitamento ufficiale al movimento cooperativo è recentemente culmi-nato nella istituzione di un Consiglio centrale per la cooperazione agricola e orticola che si è proposto di organizzare, promuovere, incorag-giare e coordinare la cooperazione tra gli agri-coltori con la raccolta di vitelli e di suinetti di proprietà dei soci per cederli, in base a clausole contrattuali, ad allevatori e aziende di ingrasso. Per dividere costo di impianti e uso delle macchine — dagli utensili semplici alle enormi attrezzature di essiccazione e con-servazione dei cereali •— circa tre anni fa un agricoltore dello Hampshire istituì per la prima volta sindacati speciali. Ora in Gran Bretagna ve ne sono 1000 e questo principio sta diffon-dendosi oltremare. Nei prossimi anni si prevede che il movimento cooperativo sarà caratterizzato dalla diffusione dell'idea del sindacato in tutti i settori della produzione agricola ».

Il fondatore del movimento cooperativo, Edward Owen Greening, resterebbe forse me-ravigliato di questi eccezionali sviluppi. Gree-ning operò su principii stabiliti per l'acquisto di generi alimentari in cooperative di consumo. Il significato dell'opera di t u t t i i pionieri (opera iniziatasi verso il 1867) è che i principii stessi dai quali partirono sono validi anche nelle m u t a t e situazioni sociali ed economiche di oggi. Con il progresso della educazione agricola può darsi che la cooperazione progredisca in t u t t o il mondo nel prossimo decennio e che progre-disca ancora più di quanto abbia progredito nel secolo scorso.

Ammoniaca e pascoli.

Un'azienda britannica ha, or non è molto, lanciato un interessante sistema per l'applica-zione di ammoniaca ai pascoli, come fertiliz-zante azotato.

A tale scopo è stato ideato e realizzato un apparecchio che serve, appunto, per iniettare nel terreno l'ammoniaca liquida.

L'ammoniaca liquida è mescolata in acqua in concentrazione del 29% in inverno e del 26% d'estate. Concentrazioni superiori farebbero bollire il liquido a temperatura normale, e l'am-moniaca eccedente, oltre a presentarsi con maggiori difficoltà, si disperderebbe nell'aria sotto forma di gas.

La miscela ammoniaca-acqua viene iniettata nel suolo attraverso tubi di acciaio inossidabile saldati alla jmrte posteriore dei vomeri a col-tello di piccola sezione. Questi vomeri sono montati a distanza di 305 millimetri e sono molto sottili: più sottili di quelli usati jier l'am-moniaca anidra. È da tenere presente che le apparecchiature sopra dette si possono adattare ad un trattore di potenza media con un nor-male telaio per utensili di coltivazione.

Sul terreno erboso pascolato o falciato, sono possibili ritmi di lavorazione da 4 a 6 et-tari al giorno. Il che è superiore al ritmo di lavo-razione delle piccole irroratrici di fertilizzanti solidi di uso comune.

L'uso dell'ammoniaca liquida riduce, inoltre, la necessità di pesanti attrezzature per l'imma-gazzinamento del gas: può essere consegnata all'azienda in recipienti di polietilene da una tonnellata o di butil-gomma da dieci tonnel-late che vengono restituiti al fornitore e che all'agricoltore non costano nulla.

Se i campi da trattare sono accessibili, i reci-pienti possono essere scaricati sul posto nel quale il fertilizzante si deve usare. Il liquido può venire direttamente pompato nel serba-toio montato sul t r a t t o r e : ciò riduce la spesa di immagazzinamento che, di solito, si incontra con gli altri fertilizzanti.

Alcuni preliminari esperimenti compiuti su 200 ettari di terreno a pascolo nel Lincolnshire hanno indicato che l'ammoniaca acquosa è efficace persino se applicata per l'intero fab-bisogno di azoto di un pascolo in una sola volta, a circa 200 unità di azoto (N) per 0,4 di ettaro. Una delle applicazioni sperimentali ha avuto luogo nel mese di dicembre scorso

affinché l'erba potesse utilizzare l'ammoniaca in primavera con il caldo. Si constatò che l'ef-fetto del fertilizzante durava fino a metà luglio e faceva superare al pascolo il difficile periodo estivo quando spesso manca di elementi nutri-tivi e la siccità impedisce una efficace applica-zione di fertilizzanti.

Un altro vantaggio è che il fertilizzante si applica in un •periodo morto dell'anno (l'in-verno) e che non occorre eseguire il tratta-mento in primavera quando v'è tanto lavoro per la preparazione dei semenzai e per la semina.

Questo nuovo sistema costituisce un miglio-ramento anche per gli agricoltori che raccol-gono grosse quantità di erba, sia per il fieno e l'insilaggio sia per l'essiccamento. Se ne occor-rono ogni anno 100 o 150 chili le iniezioni di ammoniaca possono accrescere il raccolto fino al 30% e in una stagione di siccità la crescita si manterrà sufficiente a superare il periodo peggiore. Ne sarà migliorato anche il contenuto proteico dell'erba che è solitamente del 4 % circa. La pompa è f a t t a di ferro nichelato per ridurre la corrosione ed ha una durata di lavoro di quasi 5 anni con una spesa di deprezzamento e funzionamento di lire sterline 15 l'anno. L'uni-tà di controllo è in plastica e metallo rivestito di nailon: ha durata illimitata purché il rive-stimento non sia danneggiato in modo che l'ammoniaca possa intaccare il metallo. Il ser-batoio in acciaio dolce ha anch'esso, come la pompa, vita illimitata, e jiuò essere rinnovato con una spesa di 20 sterline circa.

Il funzionamento è semplice come quello che comporta una qualsiasi irroratrice agricola e oltre che per i pascoli la macchina può essere vantaggiosamente usata per applicare il fabbi-sogno di azoto al terreno che deve poi essere arato.

Il ritmo di applicazione può essere control-lato dalla misura dei limitatori di nailon che sono fissati alla cinghia di rifornimento degli iniettori e della pressione con la quale la pompa viene azionata.