• Non ci sono risultati.

Obiettivi e domande della ricerca

La metodologia della ricerca

3.1 Obiettivi e domande della ricerca

Come è stato ricordato, con questa ricerca empirica abbiamo voluto investigare in profondità la relazione tra la costruzione di percorsi identitari e gli usi delle tecnologie digitali nella vita di tutti i giorni delle ragazze. Il primo generale obiettivo di questo lavoro di ricerca è di esplorare  il  vissuto  quotidiano  delle  ragazze  riguardo  l’utilizzo  di  tecnologie  digitali,  e  in   particolar modo dei social network sites, per comprendere in una prospettiva più ampia quali sono le tecnologie digitali e gli spazi online più utilizzati tra le ragazze,  il  rapporto  tra  l’uso   delle tecnologie digitali e la definizione dei ruoli di genere, quali risorse queste tecnologie forniscono nella costruzione dei percorsi identitari legati al genere. In particolar modo l’analisi   si   concentra:   sull’intreccio   tra esperienze di vita online e offline; sui modi in cui vengono negoziate le risorse offerte dagli spazi creati dalla tecnologie per costruire percorsi identitari legati al genere; sulla natura delle nuove relazioni mediate da queste tecnologie. Ci interessa  soprattutto  capire  se  l’uso  che  le  ragazze  fanno  delle  tecnologie  digitali  rappresenta   un’opportunità  di  soggettivazione  o  riflette i rapporti sociali esistenti.

Il   secondo   obiettivo   è   quello   di   far   dialogare   tra   loro   due   campi   studi   differenti:   i   girls  

studies   di   matrice   anglosassone   (McRobbie   2009,   Gill   e   Sharf   2011,   Harris   2004a,   2004b);;  

dall’altro  gli  studi  sui  giovani  e  le  nuove  tecnologie  (boyd  2014,  Ito  et  al  2010,  Livingstone  

54  Seguendo  il  concetto  di  ‘bedroom  culture’  introdotto  da  McRobbie  e  Garber  (1976),  prese  avvio  un  filone  di   ricerca   che   esplorò   la   ‘cameretta’   delle   ragazze   come   quello   spazio   capace   di   offrire   un   riparo   dalla   cultura   patriarcale,  qualcosa  di  simile  a  quello  che  Virginia  Woolf  rivendicava  come  ‘A  Room  of  One's  Own’.

2010,  Pasquali  et  al.  2010).  Leggere  le  trasformazioni  introdotte  dalle  tecnologie  digitali  nella   cultura   giovanile   attraverso   la   prospettiva   di   genere   significa   interrogare   una   dimensione   cruciale  dell’identità.  

 L’interesse  della  ricerca  è  anche  di   mettere  in  discussione  le  principali  rappresentazioni   supportate   dal   dibattito   pubblico   che   vengono   fatte   delle   ragazze.   Secondo   queste   rappresentazioni   le   ragazze   sarebbero   o   dotate   di   possibilità   infinite   -   dentro   un   discorso  

girlpower   di   cui   abbiamo   tratteggiato   i   contorni   -   o   soggetti   vulnerabili   bisognosi   di   essere  

tutelati   e   protetti,   in   un   atteggiamento   paternalistico   che   si   esprime   costruendo   la   figura   di   “ragazza  a  rischio”.  Un  ulteriore  obiettivo  della  ricerca  è  di  natura  prettamente  metodologica.   Lo  studio  mira  a  costruire  un  apparato  metodologico  che  sappia  coniugare  tecniche  capaci  di   cogliere  la  costruzione  di  significati  da  parte  dei  soggetti  coinvolti  nella  ricerca,  55  con  le  più   recenti   riflessioni   aperte   nel   campo   delle   scienze   sociali   sull’utilizzo   dei   dati   offerti   da   internet.  Di  cui  parleremo  più  approfonditamente  nel  paragrafo  3  di  questo  capitolo.

L’ultimo obiettivo della ricerca è di carattere teorico. Attraverso le riflessioni sull’uso   quotidiano delle tecnologie digitali da parte delle ragazze, la ricerca si confronta con il dibattito in corso sulle possibilità di agency degli  attori  sociali  nell’attuale  scenario  disegnato nuovi media. In termini generali la ricerca è intende contribuire al dibattito su cosa significhi crescere come ragazze e su cosa costituisca agency nel contesto delle tecnologie digitali, prendendo   come   caso   di   studio   quello   italiano.   Nel   quale,   tra   l’altro,   non   esiste   ancora   un   sapere codificato sul tema.

La ricerca, in particolare, si interroga sul concetto di agency e in che modo questa possa essere misurata da una prospettiva critica e femminista, facendo riferimento al concetto di

parformance utilizzato da Judith Butler (cfr. cap. 2.2). Per Butler il carattere iterativo della

performatività   è   il   cuore   di   una   teoria   dell’azione   (Butler   1990).   A   suo   giudizio   la   stabilità   delle norme sociali che regolano le identità di genere dipende dalla loro ripetuta messa in atto. Tuttavia,   ogni   reiterazione   dell’atto   contiene in sé anche una possibilità di azione per i soggetti,   nel   momento   in   cui   questo   atto   potrebbe   ‘fallire’,   essere   riappropriato   in   modi   differenti dai soggetti o essere ridefinito sulla base di nuovi significati. Guardando a queste pratiche dal punto di vista del quotidiano - considerato lo spazio per eccellenza degli atti che costruiscono le identità delle ragazze - la ricerca si chiede in quale modo queste ultime

55  L’obiettivo  della  ricerca  è  di  utilizzare  un  approccio  metodologico   in  grado  di  dare  centralità  alla  voce  delle   ragazze   come   ‘soggetti   incarnati’,   così   da   allontanare,   prima   di   tutto,   ogni   presunta   ‘naturalità’   di   queste   rappresentazioni.    Queste  forme  di  semplificazione  concorrono,  infatti,  alla  costruzione  di  un  soggetto  ‘ragazza’   senza  voce  e  che  contribuisce  al  mantenimento  e  alla  riproduzione  dell’ordine  sociale.

mettano in atto l’ identità  di  genere  attraverso  l’uso  dei  media  digitali  e  se,  e  in  quale modo, tale performance metta in discussione i rapporti di potere che si strutturano in base al genere.

In  sintesi,  la  ricerca  si  è  posta  l’obiettivo  di  comprendere  e  ricostruire  quali  nuovi  modelli   e  immaginari  di  genere  l’utilizzo  intensivo  di  nuove  tecnologie  digitali  vada  a  costruire,  e  se   queste   tecnologie   offrano   spazi   capaci   di   produrre   e   accogliere   identità   meno   forzatamente   posizionate  dentro  una  visione  rigida  e  dicotomica  del  genere.  La  ricerca  vuole  rispondere  a   una  prima  più  generale  domanda:

●   Come   le   nuove   tecnologie   digitali   possono   confermare   o   trasformare   particolari   performance  di  genere?

Muovendo  da  questo  interrogativo  di  ricerca,  il  progetto  ha  seguito  due  particolari  linee  di   analisi:   le   espressioni   e   le   rappresentazioni   del   corpo   e   della   sessualità   che   si   realizzano   attraverso   le   tecnologie   digitali,   e   i   modelli   di   genere   che   si   vanno   a   costruire.   Queste   due   dimensioni  analitiche  sono  state  individuate  come  aree  strategiche  in  relazione  all’uso  che  le   ragazze   fanno   delle   tecnologie   digitali   per   la   costruzione   dell’identità   di   genere.   Il   più   generale  interrogativo  di  ricerca  che  esplora  la  dimensione  dell’immaginario  di  genere  è  stato   quindi  articolato  nelle  seguenti  linee  di  indagine:

 Quali   nuovi   modelli   di   corporeità   vengono   a   definirsi   nella   relazione   con   una   determinata  tecnologia?

 Quali  nuovi  modelli  di  sessualità  si  costruiscono?

 Come  viene  piegata  una  determinata  tecnologia  alle  esigenze  relazionali?

 Quali  modelli  e  rappresentazioni  di  genere  vengono  mobilitati  sulla  rete  per  costruire   una  particolare  dimensione  identitaria?

Infine,  l’attenzione  è  rivolta:  ai  modi  in  cui  le  ragazze  performano  l’identità  di  genere  nello   spazio  dei  social  network  sites;;  al  modo  in  cui  interpretano  le  rappresentazioni  dominanti  di   genere   e   le   negoziano   nel   quotidiano;;   alla   possibilità   che   la   mediazione   offerta   dai   social