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Il Disegno della Ricerca

2.3 L’obiettivo conoscitivo della Ricerca

La ricerca ha riguardato lo studio del museo d’impresa, istituzione che per la sua natura inter- e transdisciplinare attinge a molteplici competenze in ambiti anche molto distanti tra di loro, come la comunicazione, il marketing, la museologia, la museografia, l’architettura, la sociologia della cultura, l’educazione, il turismo, la storia delle arti applicate e del design (D’Ambrosi& Gobbi 2018; 2017; Montella, 2012, 2010, 2008; Martino, 2013; Vallini, 2005; Broggi, 2004; Marano, Zanigni, & Paletta, 2004; Calidoni, 2003; Lalli, 2003; Romani, 2003; Gilodi, 2002; Principe, 2001). Come anticipato, soggetto privilegiato dello studio è stato il Poltrona Frau Museum di Tolentino, partner della ricerca per tre anni - dal Novembre 2016 al Novembre 2019 -, preso a campione sia perché reputato un luogo culturalmente rilevante per il contesto territoriale di riferimento (particolarmente dopo il sisma che ha fortemente colpito l’area maceratese nel 2016), sia per la grande risonanza internazionale del brand e per gli ampi margini di crescita e sviluppo che si prospettano già ad un primo contatto. Dopo la fase d’indagine iniziale, relativa al panorama dei musei d’impresa riportata sotto forma di rassegna letteraria, il museo Frau è stato analizzato in maniera dettagliata, mettendolo costantemente in relazione e comparazione con le realtà italiane ed internazionali di prestigio, le cosiddette best practice.

L’obiettivo conoscitivo principale dello studio è, quindi, il ripensamento delle politiche e delle poetiche in chiave partecipativa ed inclusiva dell’istituzione museale generata da un brand aziendale, al fine di rintracciare le linee guida e le strategie adeguate per accrescere il valore culturale di tale tipologia museale e migliorare la percezione dello stesso in maniera paritaria rispetto ad istituzioni culturali tradizionali o maggiormente consolidate.

L’obiettivo conoscitivo si articola a sua volta in sei macro temi corrispondenti a delle fasi di ricerca necessarie per strutturare la rilettura del museo d’impresa in Italia, mettendo in discussione le scelte e le rappresentazioni comunicative ed espositive (Karp & Lavine 1995), l’offerta ludico-formativa (D’Ambrosi, Gobbi, 2018; Okan, 2003), agevolando la definizione identitaria del PFM e mirando all’evoluzione del corporate museum in un museo contemporaneo e all’avanguardia. Evoluzione intesa in quanto allineamento alla concezione museale della museum sociology (Fyfe & Jones, 2016; Kirchberg, 2015; Tota 2014; Zolberg, 2013; Macdonald, 2010; Fyfe, 2006; Fyfe & Macdonald, 1996), ossia una visione affine alle

teorie costruttiviste (Deeth, 2012; Hein, 1995), focalizzata sul rapporto tra istituzione e pubblici, che tende alla costruzione di significati coadiuvati dai codici comunicativi e narrativi attivati dal museo, quali: grafica, allestimento, assetto delle luci, didascalie, sistemi di classificazione, prossemica, servizi e attività proposte (Luchetti & Tota, 2018; Dudley, 2013). Questa riflessione si estende dunque su varie dimensioni del museo, alcune attinenti allo spazio onsite ed analogico, altre, invece, relative alla rappresentazione esterna offsite e digitale. Il lavoro di ricerca ha quindi richiesto un inquadramento iniziale del fenomeno dei musei d’impresa a livello nazionale, prestando particolare attenzione alle strategie comunicative in Rete adottate dai musei d’impresa italiani. Una volta presa coscienza del contesto nazionale, si è indagato nello specifico il case study, partendo dal discernimento dei punti di forza e di debolezza del PFM, per arrivare alla comparazione del museo con le best

practice internazionali e alla definizione di alcune ipotesi attuative volte ad aggiornare

correttamente gli aspetti principali dell’istituzione museale (Figura 3). Come si evince, alcuni momenti della ricerca hanno indagato maggiormente la dimensione comunicativa del museo e le strategie di raggiungimento del pubblico - il reach -, mentre altri hanno riguardato le attività e i servizi proposti all’interno del museo per coinvolgere in modalità partecipativa - l’engage -, in una visione globale di creazione di un’audience experience complessivamente positiva, immersiva ed inclusiva (Bollo, 2014; Falk & Dierking 2013; 1992; Radbourne, Glow & Johanson, 2013; Pine & Gilmore, 2013; 1999). Altresì, va sottolineato che la prima fase dello studio ha riguardato il panorama generale dei musei d’impresa, mentre nelle fasi d’analisi successive si è approfondito il focus specifico di Poltrona Frau.

L’obiettivo principale della ricerca di rintracciare la correttezza comunicativa, formativa, museologica e museografica del museo d’impresa è stato, dunque, perseguito procedendo per fasi di ricerca e tematiche. La dimensione relativa alla comprensione dello scenario, sulla quale affonda le radici l’intera ricerca, è stata individuata mediante una rassegna letteraria quanto più meticolosa e tramite lo studio dei musei d’impresa italiani associati a

Museimpresa e alla definizione dello scenario iniziale. Per la dimensione relativa alla

comunicazione, invece, è stato necessario avviare una prima rassegna dei musei d’impresa italiani al fine di individuare le strategie comunicative avviate in Rete dai musei del design e

Poltrona Frau Museum e delle ipotesi migliorative è avvenuto mediante una metodologia mista, sia quanti che qualitativa, ed è stato lo step maggiormente esteso del lavoro, nonché fondamentale per avviare la fase progettuale. Il punto della ricerca relativo all’indagine della dimensione partecipativa e della soddisfazione dei visitor a seguito di una nuova offerta educativa è stato funzionale anche per redigere una prima analisi etnografica incentrata sul pubblico fruitore, circoscrivendo un focus specifico per una fascia d’utenza insolita per il target aziendale: i bambini (D’Ambrosi & Gobbi, 2018). La comparazione con le buone pratiche nazionali ed internazionali è stata funzionale per l’elaborazione delle nuove strategie, partendo dalla definizione identitaria del museo aziendale di Poltrona Frau. In conclusione, durante la progettazione delle proposte partecipative (Jenkins 2006; Simon. 2010), senza dubbio la parte più attuativa e funzionale all’azienda per avviare nuove modalità di scambio e dialogo con l’utenza, si è cercato di procedere evitando l’eccessiva

disneyficazione culturale (Macdonald, 2010) o l’effetto Beaubourg (Baudrillard, 1977), ma

interrogandosi sulla correttezza della soluzione, finalizzata ad accrescere l’audience

engagement e l’audience development del PFM (Bollo, Da Milano, Gariboldi & Torch, 2017).

Muovendo dall’obiettivo conoscitivo e dalle aree tematiche che esso racchiude, sono state identificate delle principali fasi d’analisi della ricerca, con lo scopo di agevolare lo studio e il raccoglimento dei dati necessari alla progettazione di linee guida utili al ripensamento del museo aziendale, partendo proprio dal caso specifico del Poltrona Frau Museum.