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di Lucia Martiniello

3.2. Occuparsi di qualità

Oggi il tema della qualità è al centro di tutte le innovazioni che le univer- sità stanno attivando per rispondere agli standard internazionali e per spin- gersi verso orizzonti migliorativi. Parlare di qualità significa sostenere e di- battere di valutazione e di autovalutazione, di efficacia ed efficienza, di mo- nitoraggio costante e di verifiche programmate, di raccordo con le agenzie di valutazione nazionali ed internazionali e di tutti i procedimenti che con- sentono di offrire un servizio che risponda alle aspettative dell’utenza e alle

attese del mondo sociale. Il primo punto da chiarire per approfondire il di- scorso sulla qualità è definire cosa si intende per qualità quando si discute di management didattico.

Ci pare utile condividere – ai fini del nostro discorso – la definizione che

l’ANVUR, Agenzia Nazionale di Valutazione del sistema Universitario e

della Ricerca, propone di qualità per il sistema universitario e per quel che attiene il nostro discorso sul management didattico.

Per delimitare il concetto di Qualità e tradurlo in un insieme di criteri atti a metterla concretamente in pratica e a valutare il grado in cui è realizzata, intenderemo qui per Qualità il grado in cui le caratteristiche del sistema di formazione e ricerca soddisfano ai requisiti ovvero anche il grado di vicinanza tra obiettivi prestabiliti e risultati otte- nuti. Ciò mette in gioco la capacità dell’istituzione universitaria di scegliere obiettivi di valore e di raggiungerli, adottando i comportamenti necessari per misurare e accre- scere la vicinanza fra obiettivi e risultati. Il valore o l’adeguatezza degli obiettivi dell’università devono essere stabiliti tenendo conto delle priorità o aspettative da parte della domanda di formazione e delle linee di programmazione emanate dal Miur4.

Si avverte subito – da questa citazione – l’inevitabile rapporto che esiste tra ciò che si programma e si progetta, da un punto di vista dei contenuti e del processo di erogazione degli stessi e ciò che si raggiunge in termini di efficacia ed efficienza in risposta alla domanda di formazione.

Abbiamo già avuto modo di chiarire che la domanda di formazione è il punto di forza e di partenza per erogare servizi che possono trovare riscontro ed interesse nel settore specifico e che questa proposta di formazione deve essere indagata, analizzata, osservata e studiata attentamente per valutare e monitorare tutti i punti di forza e di debolezza per attivare procedure, sce- gliere contenuti e metodologie che mirano al raggiungimento degli obiettivi formativi nonché alla soddisfazione dell’utente per tutti i servizi connessi all’erogazione del percorso formativo.

In una società globalizzata, come quella attuale, la domanda di forma- zione rappresenta un bisogno, una istanza di carattere globale, e le risposte a queste istanze devono necessariamente rispettare standard di qualità ricono-

sciuti come tali nel settore della formazione internazionale5.

4 Autovalutazione, Valutazione e Accreditamento del Sistema Universitario Italiano, Do-

cumento approvato dal Consiglio Direttivo dell’ANVUR il 24 luglio 2012, e successivi vedi

AVA 2.0, 2017. Disponibile in http://www.anvur.org.

5 Da questa esigenza si sono presi in considerazione in particolare gli standard e le linee

guida per l’Assicurazione della Qualità nell’area dell’educazione superiore europea (Euro- pean Standards and Guidelines, ESG-ENQA, 2005) adottate nel 2006 con Raccomandazione del Parlamento e del Consiglio Europei (2006/143/CE).

Questa esigenza trova riscontro nelle linee guida e negli indirizzi pianifi- cati a Bergen (2005) nello Spazio Europeo dell’Istruzione Superiore, nell’ambito di tutto quello che viene ricordato come “processo di Bologna”, in cui tutti gli stati membri sono incoraggiati a sviluppare sistemi interni e rigorosi di attestazione di qualità.

Qualità dei processi interni e qualità dei servizi offerti sono al centro di procedure ben schematizzate e definite che bisogna osservare e sulle quali

l’ANVUR esprimerà un giudizio rispettando a sua volta le linee di lavoro che

si sono delineate sempre a Bergen nel 20056.

Torna centrale, in questi documenti, il ruolo della valutazione visto e ri- conosciuto come processo che si articola in tre frasi ben definite: ex-ante, in

itinere ed ex-post e che è affiancato da un processo di autovalutazione interna

e da momenti di sistematico monitoraggio per assicurare un sistema di qua-

lità7.

L’autovalutazione e la valutazione interna sono dei processi che hanno la finalità di generare appropriata fiducia nella effettiva efficienza di strumenti indispensabili al raggiungimento degli obiettivi formativi e di ricerca e mi- surarne il loro raggiungimento, applicando tutto l’iter procedurale preventi- vamente pianificato, documentato e verificato.

L’accertamento della presenza effettiva della Qualità richiede che si adottino sistemi di osservazione e di valutazione appropriati, pertinenti e sostenibili: essi dovranno fondarsi su elementi di processo - ossia le premesse e i modi di operare che rendono possibile il raggiungimento dei risultati desiderati - e su elementi di risultato - ossia l’osservazione concreta dei risultati effettivamente ottenuti -formulati con criteri di- versi per la formazione e per la ricerca che hanno differenti modi di operare e di realizzarsi8.

6 Il documento ha il seguente titolo: Standards and Guidelines for Quality Assurance in

the European Higher Education Area, ESG - ENQA, 2005.

7 L’Assicurazione della Qualità (AQ) della formazione e della ricerca è l’insieme di tutte

le azioni necessarie a produrre adeguata fiducia che i processi per la formazione e per la ri- cerca siano nel loro insieme efficaci ai fini stabiliti. A questo scopo le azioni devono essere pianificate e sistematiche. AQ di una istituzione, in questo caso un Ateneo, è un sistema at- traverso il quale gli organi di governo realizzano la propria politica della qualità. Comprende azioni di progettazione, messa in opera, osservazione (monitoraggio) e controllo condotte sotto la supervisione di un responsabile. Queste azioni hanno lo scopo di garantire che i) ogni attore del sistema abbia piena consapevolezza dei suoi compiti e li svolga in modo competente e tempestivo, ìi) il servizio erogato sia efficace, iii) siano tenute tracce dei servizi con docu- mentazioni appropriate e iiii) sia possibile valutarne i risultati. Le azioni dell’AQ realizzano un processo di miglioramento continuo sia degli obiettivi sia degli strumenti che permettono di raggiungerli. Cfr. Autovalutazione, Valutazione e Accreditamento del Sistema Universita-

rio Italiano, op. cit.

Le indicazioni dell’ANVUR sono orientate, in questa prima fase, agli ele-

menti di processo che devono essere progettati e monitorati per assicurare un procedimento di qualità. La necessità di istituire e potenziare un Presidio

della qualità di Ateneo9 e una Commissione Paritetica Docenti-Studenti10 che

si devono relazionare con il Nucleo di valutazione, rafforza l’attenzione sui processi che sono alla base delle attività di ricerca o di formazione e inco- raggia gli Atenei ad attrezzarsi per assicurare la qualità del servizio erogato.

9 Il Presidio della Qualità di Ateneo assume un ruolo centrale nell’AQ di Ateneo attra-

verso: i) la supervisione dello svolgimento adeguato e uniforme delle procedure dì AQ di tutto l’Ateneo; ii) la proposta di strumenti comuni per l’AQ e di attività formative ai fini della loro applicazione; iii) il supporto ai Corsi di Studio e ai loro Referenti e ai Direttori di Dipartimento per le attività comuni. Nell’ambito delle attività formative, il Presidio della Qualità organizza e verifica il continuo aggiornamento delle informazioni contenute nelle Scheda Unica An- nuale del Corso di Studio (SUA-CdS) di ciascun Corso di Studio dell’Ateneo, sovraintende al regolare svolgimento delle procedure di AQ per le attività didattiche in conformità a quanto programmato e dichiarato, regola e verifica le attività periodiche di Riesame dei Corsi di Stu- dio, valuta l’efficacia degli interventi di miglioramento e le loro effettive conseguenze, assi- cura il corretto flusso informativo da e verso il Nucleo dì Valutazione e la Commissione Pa- ritetica Docenti-Studenti. Ivi, pp. 13-14.

10 La Commissione Paritetica Docenti-Studenti, attingendo dalla SUA-CdS, dai risultati

delle rilevazioni dell’opinione degli studenti e da altre fonti disponibili istituzionalmente, va- luta se: a) il progetto del Corso di Studio mantenga la dovuta attenzione alle funzioni e com- petenze richieste dalle prospettive occupazionali e di sviluppo personale e professionale, in- dividuate tenuto conto delle esigenze del sistema economico e produttivo; b) i risultati di ap- prendimento attesi siano efficaci in relazione alle funzioni e competenze di riferimento; c) la qualificazione dei docenti, i metodi di trasmissione delle conoscenze e delle abilità, i materiali e gli ausili didattici, i laboratori, le aule, le attrezzature, siano efficaci per raggiungere gli obiettivi di apprendimento ai livello desiderato; d) i metodi di esame consentano di accertare correttamente i risultati ottenuti in relazione ai risultati di apprendimento attesi; e) al Riesame annuale conseguano efficaci interventi correttivi sui Corsi di Studio negli anni successivi; f) i questionari relativi alla soddisfazione degli studenti siano efficacemente gestiti, analizzati, utilizzati; g) l’istituzione universitaria renda effettivamente disponibili al pubblico, mediante una pubblicazione regolare e accessibile delle parti pubbliche della SUA-CdS, informazioni

aggiornate, imparziali, obiettive, quantitative e qualitative, su ciascun Corso di Studio offerto.

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