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À LA RECHERCHE DU TEMPS PERDU

3. IL TEATRO E I SUOI PROTAGONISTI: GLI ATTORI IN

3.3. Gli attori in À la recherche du temps perdu, tra realtà e finzione

3.3.2.3. Odette de Crécy

Tale supposizione viene confermata da Carlo Persiani: “Principale modello di Rachel,

sia pure con notevoli trasformazioni, è Louisa de Mornand!”.381

3.3.2.3. Odette de Crécy

All’interno della Recherche, la prima apparizione di Odette si ha nel volume Du côté de chez Swann, in cui ella viene casualmente incontrata dal narratore bambino in casa dello zio Adolphe, di cui è l’amante; Marcel rimane affascinato dalla bellezza della donna, che ribattezza « dame en rose », dal colore dominante della sua sfarzosa toilette.

Si tratta di una vera « cocotte » d’alto bordo e, solo nel secondo volume, si apprende del suo passato di attrice, professione ormai abbandonata per dedicarsi alla sfera familiare, essendo fresca moglie di Monsieur Swann, il caro amico di famiglia del narratore.

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È proprio quest’ultimo a scoprire in maniera fortuita il segreto della donna, ritrovando nell’atelier del pittore Elstir un ritratto della giovane artista, travestita da uomo ed immortalata in un atteggiamento decisamente ambiguo e sensuale:

Le caractère ambigu de l’être dont j’avais le portrait sous les yeux tenait sans que je le comprisse à ce que c’était une jeune actrice d’autrefois en demi-travesti […] Mais surtout on sentait qu’Elstir, insoucieux de ce que pouvait présenter d’immoral ce travesti d’une jeune actrice, pour qui le talent avec lequel elle jouerait son rôle avait sans doute moins d’importance que l’attrait irritant qu’elle allait offrir aux sens blasés ou dépravés de certains spectateurs, s’était au contraire attaché à ces traits d’ambiguïté comme à un élément esthétique qui valait d’être mis en relief et qu’il avait tout fait pour souligner. Le long des lignes du visage, le sexe avait l’air d’être sur le point d’avouer qu’il était celui d’une fille un peu garçonnière, s’évanouissait, et plus loin se retrouvait, suggérant plutôt l’idée d’un jeune efféminé vicieux et songeur, puis fuyait encore, restait insaisissable. Le caractère de tristesse rêveuse du regard, par son contraste même avec les accessoires appartenant au monde de la noce et du théâtre, n’était pas ce qui était le moins troublant […] Au bas du portrait

était écrit: Miss Sacripant,382 octobre 1872. Je ne pus contenir mon admiration.

« Oh! ce n’est rien, c’est une pochade de jeunesse, c’était un costume pour une revue des Variétés. Tout cela est bien loin. Je n’ai gardé cela que comme un

document amusant sur le théâtre de cette époque ».383

Il riconoscimento della figura ritratta non è pero immediato e, solo in un secondo momento, interrogando il pittore sull’identità della misteriosa attrice, il narratore giunge ad una rivelazione inaspettata:

« J’aurais beaucoup aimé, si vous en possédiez, avoir une photographie du petit portrait de Miss Sacripant! Mais qu’est-ce que c’est que ce nom? – C’est celui d’un personnage que tint le modèle dans une stupide petite opérette. – Mais vous savez que je ne la connais nullement, monsieur, vous avez l’air de croire le Contraire ». Elstir se tut. « Ce n’est pourtant pas Mme Swann avant son mariage », dis-je par une de ces brusques rencontres fortuites de la vérité, qui

sont somme toute assez rares […] C’était bien un portrait d’Odette de Crécy!384

382 L’operetta citata da Marcel, Miss Sacripant, fu redatta attorno al 1866 dagli autori Gille e Deprato e messa in scena a Parigi a partire dagli anni Settanta del 1800, con notevole successo.

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J. F., pp. 412-413.

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In seguito, è il barone di Charlus a raccontare a Marcel di aver conosciuto Odette a teatro e di essere stato lui stesso l’artefice del primo incontro tra la donna ed il futuro marito Swann:

Je l’avais trouvée charmante dans son demi-travesti, un soir qu’elle jouait Miss Sacripant; j’étais avec des camarades de club, nous avions tous ramené une femme et, bien que je n’eusse envie que de dormir, les mauvaises langues avaient prétendu, car c’est affreux ce que le monde est méchant, que j’avais couché avec Odette. Seulement, elle en avait profité pour venir m’embêter, et

j’avais cru m’en débarrasser en la présentant à Swann.385

Ecco, quindi come la stessa Odette, alla stregua di Rachel, appaia una donna di facili costumi, smaliziata e pronta ad avvicinare, senza indugi, uomini appartenenti anche alle classi sociali più in vista (si consideri appunto il barone di Charlus).

Si tratta di un’attitudine di certo legata al passato turbolento della donna, un tempo meretrice di professione, e personaggio caratterizzato da alcune pecche, quali la superficialità, la volubilità e l’arrivismo, caratteri ricorrenti nella delineazione proustiana delle donne di teatro, spesso mosse dall’ambizione e da un forte desiderio di ascesa sociale.

Stessa brama interessa anche Madame Swann, la quale dopo la morte del secondo marito non esita a sposare un ricco aristocratico, Monsieur de Forcheville, entrando finalmente di diritto nel « vrai monde », da sempre a lei precluso a causa delle sue umili origini.

Così, se da un lato Odette ha dovuto abbandonare il mondo del teatro, a cui è stata strappata dal secondo marito, Monsieur Swann, dall’altro ella non ha mai perduto l’indole da teatrante, atteggiamento che ha mantenuto sino alla vecchiaia, interpretando falsamente il ruolo di compagna fedele e devota.

Tale attitudine alla menzogna ed all’inganno, perdura anche nell’Odette più anziana, amante del duca di Guermantes che, nonostante la sua posizione sociale, non esita a tradire con altri uomini: « D’ailleurs, Odette trompait M. de Guermantes, et aussi le soignait, sans charme, sans grandeur. Elle était médiocre dans ce rôle comme dans

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Fig. 83 Anonimo, Laure Hayman, fotografia, 1890 circa.

http://gisele.ecrivain.istanbul.over-blog.com/14-novembre-1913 -du-côté-de-chez-swann.html

tous les autres. Non pas que la vie ne lui en eût souvent donné de beaux, mais elle ne savait pas les jouer ».386

A tutti gli effetti, quindi, si tratta di una donna di scarso rilievo e valore, pochezza palesata non solo nella vita reale, ma anche nel mondo del teatro, dove non ha mai raggiunto il successo e la fama delle altre donne attrici, già delineate all’interno di tale studio.

In aggiunta, relativamente alle “chiavi” usate da Proust per il personaggio di Odette de Crécy, secondo alcuni critici è da riconoscere il rimando alla mondana Laure Hayman (1855-1919).

In particolare, secondo Painter, tra la figura di Odette e quella della salottiera realmente vissuta, vi è una totale identificazione, tanto che Laure Hayman scrisse una lettera a Proust, in seguito alla notizia rivelatale da un conoscente: « Un ami bien intentionné, peut-être Coco de Madrazo, qui l’adorât, avait appris à Laure Hayman, non sans quelque retard, qu’elle était le modèle d’Odette et elle envoya a Proust une lettre furieuse […] »387.

Di fronte a tale reazione, Proust cercò di porre rimedio allo spiacevole inconveniente, inviando a sua volta una missiva alla cortigiana offesa, come raccontato da Painter: « Il répondit, sans tenter d’établir une différence entre leur conduite, que, par la richesse de son intelligence et de son goût, elle était exactement le contraire d’Odette, qui ne possédait ni l’un, ni l’autre ».388

Malgrado il tentativo condotto da Proust, la mondana d’alto bordo non accettò mai pienamente le scuse dell’autore ed il rapporto con lo stesso si incrinò irrimediabilmente. Infine, se da un lato è possibile

386 T. R., p. 325.

387 George D. Painter, Marcel Proust. 1904-1922: Les années de maturité, traduit de l’anglais par G. Cattaui, Mercure de France, Paris 1966, pp. 425-426.

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credere che il personaggio di Odette sia stata ispirato da alcuni tratti propri di Laure Hayman, dall’altro è sempre troppo approssimativo ridurre la complessa personalità della figura proustiana ad un’unica donna.

A dimostrazione di ciò, è fondamentale citare le parole dell’esperta Costanza Pasquali, la quale sottolinea:

Così, se Odette de Crécy deve alcune o molte linee al personaggio di Laure Hayman o ad altre donne realmente vissute, non sono minori i suoi rapporti con alcune eroine della letteratura precedente e contemporanea […] Odette è anche l’ultimo rampollo di una popolosa famiglia della letteratura borghese

dell’Ottocento, le demi-mondaines,389non dissimile dalle scaltre donne di

Dumas figlio in Demi-Monde.390