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Oggi, accanto alle flore stampate su carta e basate su un sistema di identificazione

Epilobium fleischeri (R. Frondoni).

F

lored

ItalIa

Nel corso del tempo sono state realizzate diverse flore riguardanti le piante vascolari italiane. Antonio Turra (1780), semplice catalogo di circa 1.700 specie raccolte dall’autore e conservate nel suo erbario, che tuttavia non fu seguito da alcuna opera maggiore.

L’elenco è comprensivo anche di alghe, funghi, licheni, briofite, nonché di specie allora sconosciute cui Turra diede il nome.

Nei secoli successivi si assiste alla redazione di numerose flore, sia analitiche che critiche. Nel diciannovesimo secolo vengono pubblicate: Flora Italica di Antonio Bertoloni (1833-1854), in 10 volumi (4.254 specie e 623 varietà) e interamente scritta in latino; Flora Italiana di Filippo Parlatore (1848-1872) concepita in 10 volumi in lingua italiana, di cui solo i primi 5 sono stati scritti dall’autore, mentre i restanti 5 sono stati redatti da Teodoro Caruel (1883-1894); Compendio della Flora italiana di

Vincenzo Cesati, Giovanni Passerini e Giuseppe Gibelli (1867-1886), pubblicato in fascicoli e completato da Gibelli e Oreste Mattirolo nel 1901; l’opera, riccamente illustrata e con descrizioni dettagliate, può essere considerata il primo esempio di flora analitica. Altro importante contributo è il Compendio della Flora italiana, in formato che oggi potremmo definire tascabile (un unico volume, con chiavi analitiche per generi e 4.932 specie brevemente descritte), di Giovanni Arcangeli (1882 e, in seconda edizione, 1894). Sul finire del diciannovesimo secolo e nel corso del ventesimo secolo vanno in stampa: Flora Analitica d’Italia di Adriano Fiori e Giulio Paoletti (1896-1898), Adriano Fiori e Augusto Béguinot (1900-1904), Adriano Fiori (1907-1908), in 4 volumi per un totale di 3.780 specie riportate; Guida Botanica d’Italia di Eugenio Baroni (1907 e 1932, con altre due riedizioni e molte ristampe), in formato tascabile, che considera 3.446 specie nelle edizioni recenti; Nuova Flora Analitica d’Italia di Adriano Fiori (1923-1929), in 2 volumi (un terzo volume iconografico con disegni realizzati dallo stesso autore è stato pubblicato nel 1933) che descrivono 3.877 specie; Flora Italica di Pietro Zangheri (1976), in 2 volumi con iconografia annessa, che considera un totale di 6.190 specie. Nel 1982 Sandro

classico come quello descritto, stanno

sempre più prendendo piede le flore

online che, grazie alle nuove tecnologie,

rendono più semplici ed intuitive

le procedure per il riconoscimento

delle piante. Si basano sull’utilizzo

contemporaneo di più caratteri, tutti

di facile osservazione, e attraverso un

archivio fotografico ricco di immagini

offrono la possibilità di fare confronti

immediati. Questo nuovo e semplificato

percorso di identificazione permette a una platea sempre più vasta di accedere

a un settore della botanica in precedenza riservato a specialisti e appassionati

botanofili. In questo senso, il Progetto Dryades, uno dei più avanzati a livello

nazionale, utilizza procedure informatiche che semplificano il processo di

riconoscimento delle piante e consente di sperimentare “un’infinità di percorsi

di identificazione, basati sulle più diverse combinazioni di caratteri, tra cui quelli

ecologico-distribuzionali raramente utilizzati nelle flore classiche in quanto estranei

al loro schema prevalentemente sistematico” (www.siit.eu).

Pignatti pubblica Flora d’Italia, l’opera di riferimento che da oltre 30 anni è utilizzata per la determinazione delle piante vascolari d’Italia (Pteridofite, Gimnosperme e Angiosperme); si compone di 3 volumi e conta 5.599 specie. È in fase di preparazione l’edizione rivista e aggiornata.

Attualmente in Italia opera una Fondazione per la Flora d’Italia, costituita dalla Società Botanica Italiana, che promuove la redazione di flore critiche dedicate a Famiglie e Generi per documentare le recenti e significative acquisizioni in campo tassonomico e floristico. L’avanzamento delle conoscenze riguarda l’ampliamento del numero complessivo di entità, il livello di approfondimento tassonomico e il dettaglio corologico. Ad oggi sono stati pubblicati online (http://www.floraditalia.it/) 3 contributi, relativi alle famiglie Isoetaceae, Heliotropiaceae, Hydrophyllaceae.

Pur non essendo una flora ma una lista di specie, merita ugualmente una menzione An Annotated Checklist of the Italian Vascular Flora, edita nel 2005, che elenca 6.711 specie (7.634 entità) e per ciascuna fornisce i dati di presenza regionale. Inoltre, per ognuna delle 20 regioni italiane, riporta la lista di entità esclusive, endemiche protette ed esotiche naturalizzate. Nel 2007 è stata pubblicata una sua integrazione ed è ora in stampa una nuova versione con aggiornamenti sistematici, nomenclaturali, distributivi e quantitativi.

In una sintesi sulla consistenza della flora vascolare italiana, Conti et al. (2005) hanno confrontato alcune flore (Bertoloni, Arcangeli 1894, Fiori, Zangheri, Pignatti) con An Annotated Checklist of the Italian Vascular Flora e hanno osservato come il numero delle entità censite al 2005 sia molto superiore rispetto a quello degli altri lavori, nonostante sia stata presa in considerazione un’area di minore estensione (non sono state considerate nell’ultimo conteggio le aree non comprese nel territorio italiano, come la Corsica o l’Arcipelago Maltese, che erano state invece incluse nella Flora d’Italia del 1982).

In particolare, l’incremento rispetto alla flora del 1982 è di circa il 15%. Tra le motivazioni vi sono le nuove segnalazioni (entità che, pur presenti, non erano state precedentemente osservate), ma anche gli aggiornamenti sistematici e nomenclaturali dei gruppi critici (che possono portare sia alla divisione di una specie in due entità

separate o ridurre a una sola quelle che in precedenza erano segnalate come due specie distinte), oltre alla introduzione di nuove specie provenienti da altre aree geografiche (definite alloctone o anche esotiche). Un discorso a parte va fatto, a questo punto, per la flora alloctona. Nel nostro Paese, lo studio della flora non nativa in termini moderni ha inizio con il lavoro di Pier Andrea Saccardo (1909) sulla Cronologia della flora italiana, che rappresenta una prima sintesi nella quale sono riportate un totale di 713 entità alloctone coltivate a vario titolo, di cui 331 già presenti alla stato spontaneo dalla fine del diciannovesimo secolo.

Un successivo lavoro monografico sull’argomento a scala nazionale si deve ad Béguinot e Oreste Mazza (1916), cui fanno seguito, a circa 60 anni di distanza, i lavori di Lucia Viegi e collaboratori (1974, 1998, 2005); numerosi sono anche i contributi a scala regionale. La più recente sintesi sulla presenza di specie esotiche in Italia è il censimento realizzato su finanziamento del Ministero dell’Ambiente e della Tutela del Territorio e del Mare da Camarda et al.

(2005) e Celesti-Grapow et al. (2009-2010).

In questo lavoro, la flora alloctona assomma a 1.023 entità (specie e sottospecie pari al 13,4% della flora d’Italia), incluse in 544 generi (Oenothera, Amaranthus e Opuntia sono i tre generi più ricchi di entità) e 138 famiglie (Asteraceae, Poaceae e Rosaceae sono quelle con il maggior numero di entità). L’origine delle entità esotiche è prevalentemente americana (37,8%), eurasiatica (35,8%), africana (9,7%) o del bacino del Mediterraneo (6,1%); tra le specie esotiche, il 42,7% appartiene alla categoria delle presenze casuali, mentre il 35,3% può considerarsi naturalizzato nel nuovo ambiente (si tratta soprattutto di quelli antropizzati) e ben il 15,9% risulta addirittura invasivo.

Oggi i portali online stanno acquisendo un'importanza sempre maggiore nella divulgazione delle informazioni al pubblico e le Flore non potevano mancare! Tra questi, quello del Progetto Dryades dell’Università di Trieste alla pagina Altri portali dà accesso a 17 portali/sistemi informativi in lingua italiana (di cui 3 anche con versione in lingua inglese, 1 anche con versione in lingua tedesca) e 3 in lingua slovena sulla flora di aree più o meno ampie a partire dalla città di Roma e salendo verso nord.

Le singole entità che compongono la flora possono essere studiate sotto diversi

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