IV. I CONTROPOTERI NEL PROCEDIMENTO LEGISLATIVO : P RESIDENTI DELLA R EPUBBLICA E C ONSEIL
11. L’opposizione del Conseil d’Etat: il caso del parere sull’interdizione del velo integrale
La vicenda relativamente lunga che ha portato in Francia nell’ottobre 2010 a sancire l’interdizione dell’uso del velo integrale negli spazi pubblici (l. 1192-2010) ci consente di mettere in luce in modo significativo non solo il ruolo di “contropotere dissuasivo” che il Conseil d’Etat esercita nei confronti del governo e della maggioranza ma anche lo stretto rapporto che lo lega al giudice delle leggi484.
Vale la pena a tale proposito ricostruire brevemente la vicenda che portò all’edizione della legge. Si può dire che la misura vede la sua genesi nel giugno del 2009, nell’ispirazione del Presidente Sarkozy, che sottolineava come “il burqa non è il benvenuto in Francia” in un’occasione di assoluta solennità: la convocazione a Versailles del
481 Sulla nuova procedura QPC si veda M.CAVINO, L’eccezione d’incostituzionalità delle leggi, in M.CAVINO-A.DI
GIOVINE-E.GROSSO (a cura di), La Quinta Repubblica francese dopo la riforma costituzionale del 2008, Torino, 2010, pp. 123 e ss.
482 Si veda N.MOLFESSIS, La résistance immédiate de la Cour de Cassation à la QPC, in Pouvoirs, 2011, pp. 83 e ss. 483 Si veda S.J.LIÉBER-D.BOTTEGHI-V.DAUMAS, La question prioritaire de constitutionnalité vue du Conseil d'État,
in Nouveaux cahiers du Conseil constitutionnel , 2010 pp. 101 e ss.
484 Il caso si rivela interessante soprattutto perché in quel frangente l’avis del Conseil è stato reso pubblico dal
Governo (evento questo assai raro), trattandosi non di un parere reso in sede consultiva dopo la messa a punto del projet de loi ma di uno studio di fattibilità della legge alla luce del dettato costituzionale e CEDU.
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Parlamento in seduta comune (il Congrès) provocata per la prima volta nella storia della Quinta Repubblica, a seguito della riforma costituzionale del 2008485. Il dibattito, è
importante sottolinearlo, si inseriva profondamente in quello (alquanto discutibile) dell’identité nationale promosso dallo stesso Sarkozy ed affidato all’allora ministro dell’immigrazione, Luc Besson. A seguito dell’auspicio presidenziale viene costituita a distanza di un mese, su iniziativa del deputato comunista André Gerin, una mission d’information parlementaire formata da 32 parlamentari, deputata allo studio delle possibili soluzioni regolamentari o legislative da dare al problema del velo integrale. La commissione rese il suo rapporto alla presidenza dell’Assemblée nel gennaio dell’anno successivo, senza giungere ad una vera e propria soluzione e mettendo in evidenza le spaccature interne a ciascun partito sulla soluzione da dare al problema486. Per tale ragione, in data 29 gennaio
2010, il Primo Ministro indirizzava al vice-Presidente del Conseil d’Etat una lettera nella quale si chiedeva al supremo giudice amministrativo di individuare la soluzione giuridicamente più accettabile per pervenire ad un divieto “quanto più largo ed effettivo” della pratica socio-religiosa in questione487. L’intenzione del Governo, subito dopo il voto di una
risoluzione parlamentare che condannava l’uso del burqa (effettivamente adottata l’11 maggio 2010), era appunto quella di procedere alla confezione di una legge di proibizione indiscriminata che avesse sostanzialmente il placet del Conseil d’Etat e che potesse così esporsi con minor pericolo allo scrutinio del giudice delle leggi.
Le cose però non sono andate nel senso sperato dal Governo. Lungi dal conferire una patente di costituzionalità il parere del Conseil d’Etat, reso al Primo Ministro il 30 marzo 2010, ha mostrato la netta contrarietà del giudice amministrativo nei confronti di un’interdizione generalizzata nei confronti del burqa negli spazi pubblici488. Il parere ha
creato una certa tensione con il capo dello Stato: il Presidente Sarkozy non ha mancato di far notare che la portata di questa decisione era equivalente a quella con cui nel 1962 lo stesso Conseil si era opposto alla già evocata riforma costituzionale di de Gaulle489. Ciò non
485 Si veda Sarkozy : «La burqa n'est pas la bienvenue», in Le Figaro, 25-VI-2009.
486 La missione parlamentare tuttavia indicava come preferibile l’interdizione parziale della dissimulazione del
viso (limitata cioè ai luoghi in cui si esercitasse un servizio pubblico) e collegata non tanto al principio di dignità della donna o di laicità quanto alle esigenze della sicurezza pubblica. Già in quella sede lo stesso relatore mise in luce come un’eventuale legge di interdizione generale sarebbe stata certamente censurata dal Conseil Constitutionnel. Per questo, secondo lo stesso desiderio del Presidente della Repubblica, si sarebbe dovuto procedere alla formulazione di una risoluzione parlamentare che riconoscesse l’avversione per la pratica della dissimulazione del viso, seguita dalla consultazione del Conseil d’Etat e dalla redazione di una legge.
487 Significativo sottolineare che nella lettera si precisi come il burqa non sia da vietare per ragioni di sicurezza
pubblica quanto a causa dell’offesa che esso reca alla dignità della donna e alla laicità dei valori repubblicani. La lettera del Presidente Fillon a Jean-Marc Sauvé è consultabile in: http://www.gouvernement.fr/sites/default/files/interventions/Lettre_du_Premier_ministre_au_President_d u_conseil_d_Etat.pdf .
488 L’avis reso dal Conseil d’etat è leggibile in http://www.conseil-etat.fr/fr/rapports-et-etudes/possibilites-
juridiques-d-interdiction-du-port-du-voile-integral.html.
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ha impedito al Governo di presentare comunque un progetto di legge che interdicesse in modo assoluto la pratica del burqa e del niquab, approvato poi dal Parlamento l’11 ottobre 2010. Proprio in tale dibattito assembleare si è reso palese il legame che può unire Conseil d’Etat ed opposizione nel caso in cui il parere del primo sia reso pubblico490. Come si è già
detto al capitolo precedente la linea dell’opposizione parlamentare in aula fu esattamente la stessa decisa dal Conseil d’Etat491: opposizione ad un divieto generale ed assoluto all’uso del
burqa negli spazi pubblici.