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Organizzazione della festa dell’intercultura

Appendice 2. Il mercato rionale

3.1 Storia e struttura di Intermundia

3.1.1 Organizzazione della festa dell’intercultura

Nel corso della ricerca dei materiali che mi aiutassero a ricostruire la storia di Intermundia e la sua evoluzione, mi sono scontrato con la difficoltà di non poco conto che proprio all’Assessorato non vi era traccia di un archivio della festa. Tuttavia, ho avuto la fortuna di esser entrato in contatto con una delle organizzatrici che lavorava nell’Ufficio Progetti Speciali e Intercultura dell’Assessorato,66 che fin da subito mi ha messo a disposizione la documentazione di cui era in possesso. Il materiale che ho così raccolto mi è servito a crearmi un’idea di chi fossero i protagonisti della festa, della sua progressiva crescita e delle fasi della sua organizzazione.

Il primo passo è la pubblicazione di un bando di gara pubblico, di cui viene diffusa notizia anche tramite le maggiori testate giornalistiche italiane, con il quale si richiede l’offerta per la fornitura dei materiali e l’allestimento della festa (stand, palco, gestione attività culturali)67, per la progettazione grafica e divulgazione dei materiali per il pubblico e, infine, per la presentazione dei progetti di intervento delle diverse associazioni con laboratori, seminari e mostre.

Dai bandi che è stato possibile reperire risulta tra il 2004 e il 2006 un progressivo aumento dei finanziamenti preventivati per ogni capitolo di spesa, dimostrando ancora una volta la crescita continua della festa (l’aumento dei totali di spesa sono dovuti alla giornata in più di festa e all’aumento delle associazioni partecipanti e degli artisti).

66 La mia informatrice mi ha detto che quest’ufficio è stato aperto nel 1998, il primo anno di Intermundia.

Peraltro, proprio queste somme danno una misura di quanto l’Assessorato e il Comune abbiano investito in Intermundia e nei suoi scopi, soprattutto dopo il 2004.68

Edizioni Intermundia Capitoli di spesa* 2004 2005 2006 materiali e allestimento 49.000 70.000 91.600 grafica e divulgazione 28.000 35.000 31.055 attività (laboratori, seminari e mostre) 58.000 80.000 81.500 TOTALI 135.000 185.000 204.15569

*si tratta di importi «a base d’asta» (IVA esclusa).

Ogni proposta dei diversi organismi partecipanti è stata valutata in base a quattro criteri di assegnazione dei punti. Per quanto riguarda la gara per i progetti di attività artistiche e culturali i criteri erano i seguenti e in questo ordine: 1. «qualità artistica e coerenza della proposta» (il cui punteggio doveva essere minimo 35 su 45); 2. «adeguatezza alle peculiarità della manifestazione»; 3. «esperienza dell’organismo nel settore»; 4. «offerta economica e coerenza del progetto artistico con il preventivo presentato». A ognuno di questi criteri corrisponde un punteggio massimo, il più alto di 45 punti per il primo criterio, mentre il più basso è di 15 punti ed è quello che viene dato in base al secondo criterio. In realtà, non è chiaro il senso dei primi due criteri, soprattutto lo scarso punteggio assegnato all’«adeguatezza alle peculiarità della manifestazione». A un estremo si potrebbe ipotizzare che in questo modo c’è il rischio di lasciare aperta la possibilità che partecipino attori che trasmettono significati diversi, se non contraddittori, con l’insieme di significati e valori trasmessi dal messaggio festivo. Oppure, questo stesso criterio spiega il motivo per cui alla festa partecipavano anche organismi che non trattavano specificatamente della questione immigrazione in Italia e

68 Tuttavia, a fronte di questo maggiore investimento, quello che mi ha colpito nel corso della lettura dei materiali raccolti è che non risulta alcuna partecipazione di altri organi istituzionali o uffici impegnati nel settore dell’immigrazione. Ad esempio: l’Ufficio speciale immigrazione del Comune e l’Assessorato alla Cultura, l’Assessorato alle Politiche giovanile e l’ufficio della Consigliera delegata dal sindaco alle politiche per la multietnicità. Ognuno di questi organi, alcuni voluti proprio da Veltroni, era assente in ogni edizione della festa. Si può ipotizzare che ciò comporti una frammentazione e dispersione delle risorse e delle possibilità di agire concretamente e utilmente nell’ambito delle politiche sociali e per l’immigrazione.

69 Da uno dei documenti interni risulta che il costo totale dell’edizione del 2006 è stato di € 306.045,10.

non proponevano dibattiti e laboratori, come le altre associazioni. Forse si spiegano anche per queste ragioni la presenza di mostre fotografiche su paesi del “Terzo mondo” o del “Sud-America” e non sulla condizione degli immigrati in Italia.70

In ogni caso, mi ha detto la mia informatrice dell’Ufficio Progetti speciali e Intercultura, l’assessorato era libero di poter inserire altri organismi o attori, scelti anche a loro insaputa per potergli dare maggiore visibilità nel territorio e legittimare il loro operato (Diario di campo, 31 gennaio 2006). Ciò, spiegherebbe l’ambiguità dei due criteri. Dalla documentazione in mio possesso non a caso risulta che i membri della commissione di valutazione delle attività culturali e artistiche per le edizioni 2004 e 2005 di Intermundia erano quasi tutti dipendenti dell’ente e che tra questi non vi era alcuno studioso o studiosa della società (un membro esterno, solitamente un insegnante di una scuola, e tre membri interni, tra cui la presidente della commissione che era una psicologa dell’Assessorato).71

Dal 2002 al 2006 la struttura di Intermundia si può immaginare come un cono al cui vertice possiamo collocare Paola Gabbrielli, Consulente dell’Assessorato, ideatrice e coordinatrice dell’evento, che comunica più in basso con il direttore artistico Erasmo Treglia, di FinisTerre s.r.l., che organizza gli spettacoli di maggior richiamo con artisti provenienti da tutti i continenti, intorno vi sono le associazioni che mettono in mostra se stesse e i loro progetti. Alcune di queste associazioni vantano diversi anni di partecipazione alla festa; organizzavano seminari, conferenze, dibattiti e laboratori e quindi avevano spazi riservati per l’intera durata dell’evento. In particolare, l’Associazione Futuro, che organizza il concorso “PitturaMondo – creazioni in diretta” e le visite guidate per i luoghi multietnici del Rione Esquilino, ma anche la Casa dei Diritti Sociali, che allestisce e gestisce il punto di ristoro chiamato “Buffet multietnico”, e il Forum per l’intercultura della Caritas.

70 Come si vedrà in seguito, proprio durante le mie conversazioni con i rappresentanti delle associazioni nel corso della festa, alcuni si sono lamentati della presenza di certi organismi di cui non capivano la funzione in quella sede.

71 Purtroppo non ho potuto avere accesso ai documenti sulla commissione per l’edizione della festa che ho osservato poiché la mia informatrice stava cambiando posto di lavoro e quindi non aveva più modo di darmi informazioni certe. Data la sua situazione particolare avevo inoltre la sensazione di non essere molto gradito negli uffici dai suoi colleghi per cui non ho chiesto a loro queste informazioni. Non volevo neanche rischiare di attrarre delle antipatie vista la diffidenza che percepivo nei miei confronti. In ogni caso, è molto probabile che la valutazione sia stata fatta dagli stessi membri della commissione dei due