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Programmi standardizzati per la festa

Appendice 2. Il mercato rionale

3.1 Storia e struttura di Intermundia

3.1.2 Programmi standardizzati per la festa

Esclusa quella del 2003, fino all’edizione del 2005, ognuna delle edizioni della festa ha avuto luogo in una delle ultime settimane di maggio poiché il suo scopo originario era quello di consentire alle scuole, al termine dell’anno scolastico, di mettere in scena i risultati dei loro «progetti di intercultura». Questa esposizione è in tutte le edizioni della festa il momento centrale di tutte le mattine, mentre nei pomeriggi e nelle sere delle giornate della festa, come risulta dai programmi raccolti, le attività sono rivolte a un pubblico più ampio. Non vi sono più solo gli insegnanti, i genitori degli studenti che si esibiscono sul palco, i bambini e pochi altri adulti e giovani; dal pomeriggio alla sera i giardini di Piazza Vittorio sono stracolmi di gente che gira per gli stand delle associazioni e delle diverse organizzazioni alla ricerca di informazioni specifiche o solo per curiosità. In questo modo, secondo l’Assessorato, il pubblico può avere una

panoramica sulle realtà multiculturali e plurireligiose esistenti a Roma, e sulle mille iniziative di dialogo e conoscenza reciproca messe in campo dall’Assessorato alle Politiche educative e Scolastiche e dalle Università romane insieme alle comunità, associazioni, ONG, organismi che operano nel settore (Assessorato alle Politiche Educative e Scolastiche, maggio 2005, p. 1).

Il pomeriggio ognuno può frequentare dibattiti su temi programmati o partecipare a laboratori più o meno ispirati ai temi proposti per ogni giornata di festa e poi mangiare qualcosa al buffet multietnico prima di assistere agli spettacoli serali di gruppi di artisti stranieri o alla proiezione del film di registi immigrati. Si potrebbe ipotizzare che mentre la sera è per l’Assessorato il momento più ludico della festa, quello del “libero” divertimento del pubblico, tutte le performance e le attività pomeridiane costituiscono il momento formativo, rappresentano le fasi del processo di “educazione degli adulti all’intercultura”.

La programmazione delle diverse edizioni della festa, nel periodo 2001-2006, rifletteva questo schema consolidato, costruito sui tre tempi della giornata: mattina, pomeriggio, sera. I contenuti del programma erano organizzati secondo questi tre tempi e il pubblico relativo ad essi. Dunque, il programma delle principali attività era articolato così:

a) gli spettacoli delle scuole, soprattutto elementari e medie, si svolgevano la mattina e il primo pomeriggio;

b) i “percorsi interetnici”, vale a dire le visite nei luoghi multiculturali del Rione Esquilino (punti di ritrovo, negozi e case di artisti) organizzate dall’Associazione Futuro fin dall’edizione del 1999, che si facevano solo nel pomeriggio, poi dal 2001 anche di mattina;

c) le attività ludiche e laboratori per bambini, ma, soprattutto, i seminari e i laboratori per i “curiosi dell’educazione”, proposti nelle ore pomeridiane;

d) concerti, rappresentazioni teatrali, proiezione di cortometraggi e incontri con scrittori e artisti immigrati occupavano le ore serali.

Le musiche e gli animatori accoglievano gli spettatori ogni giorno, mentre i presentatori li invitavano a sedersi. L’inizio della festa doveva essere sempre in qualche modo solenne, così nelle giornate inaugurali non potevano mancare diverse autorità del Comune, tra cui proprio il sindaco Veltroni (che però non è andato all’edizione del 2006)72, l’assessore e il presidente del municipio. Dopo i discorsi delle autorità, gli studenti delle scuole romane si esibivano sul grande palco centrale mettendo in scena i loro progetti interculturali (danze e musiche tradizionali di altri paesi e recite), mentre i più piccoli erano intrattenuti dalle “educatrici” di alcune associazioni nei laboratori a loro dedicati.

Esaurite le attività della mattina, il primo pomeriggio era pieno di proposte per bambini nel grande laboratorio di “Creatmundia” (in un’area dei giardini dove si trovano vari gazebo e animatori di diverse associazioni), mentre i più grandi potevano scegliere di fare delle visite guidate nei luoghi «multiculturali» del Rione e partecipare al ciclo di Laboratori e Seminari dal titolo “Curiosi dell’educazione” (solitamente i partecipanti erano adulti impegnati nel settore dell’educazione e dell’immigrazione). Dopodiché, la sera era dedicata agli spettacoli musicali, teatrali e cinematografici, durante i quali il pubblico diveniva più numeroso e variegato, per età, status e provenienza nazionale. Nelle ultime edizioni di Intermundia, verso sera, si affrontavano i temi della giornata nel corso di incontri/interviste con scrittori migranti che erano trasmessi via radio dalla trasmissione Fahrenheit di Radiotre RAI. Ogni serata, infatti, ha un titolo al quale si

dovrebbero ispirare tutte le attività della festa. A Intermundia 2005, ad esempio, i titoli/temi delle serate erano i seguenti:

Primo giorno: “LatinoAmeriche. Dalle Ande agli Appennini” Secondo giorno: “Parole in Concorso. Il Cammino dei Segni” Terzo giorno: “Latcho Drom. Rom e Sinti in Italia”

Quarto giorno: “Storie Sottosopra. C’è ancora una volta? Quinto giorno: “Mama Africa Artists against Ignorance”

Così fino a sera i giardini si popolano di un pubblico di età differenti, di persone che semplicemente si trovano lì a passeggiare senza meta o perché attratti dal tema assegnato alla giornata, o ancora, incuriositi dai cortometraggi.

In ogni momento della giornata era possibile una pausa di ristoro al “Buffet multietnico”, dove dissetarsi e, prima dei grandi spettacoli serali, si poteva cenare con i piatti tipici dei paesi d’immigrazione scelti a seconda del tema/oggetto della giornata. Diversa era invece l’ultima giornata di Intermundia. Il sabato mattina la festa si concludeva con gli ultimi giochi e spettacoli musicali73 e l’ultima consumazione al buffet, dove ai bambini veniva offerto il “pranzo al sacco”.74

Nella pagina seguente riporto a titolo esemplificativo l’elenco delle attività delle associazioni e la loro durata per Intermundia 2005, così come risultava dal programma della festa.

73 Per tre edizioni, dal 2001 al 2003, l’ultima esperienza interculturale per il pubblico sono stati gli spettacoli organizzati dall’Associazione Capodarco e da Opera Nomadi con la comunità rom

74 Da segnalare che il 22 maggio 1999, nel pomeriggio e nella sera di sabato vi fu la “Maratonina Intermundia”, un laboratorio teatrale presso la Scuola media Manin e «musica e ballo per gli adulti». Nel 2000, invece, il pomeriggio di sabato 27 maggio fu organizzato un corteo per, intitolato “Pellegrini e pellegrinaggi nel mondo”, che avrebbe percorso le vie del quartiere per poi fermarsi sotto il palco centrale nei giardini di piazza Vittorio.

Associazione Attività Associazione Attività Comitato cittadino Italia Africa - Seminari e laboratori non specificati Associazione Culturale Sala I - Laboratorio di Calligafria araba (2 giornate) - Mostra calligrafia araba contemporanea (durata festa) Consulta cittadina delle Comunità Migranti - incontro “Cittadini Stranieri: dalla Stabilizzazione all’Innovazione Culturale

- Mostra “Libri e non solo”

Voci della terra

- Seminario "afrosambas" su cultura e ritmi del Brasile (3 giornate) - Mostra "Amazzonia" (durata festa) Associazione Futuro - Atelier di arti figurative

- visite nei luoghi multiculturali del Rione (5 giorni)

Epifani Barbers - Musiche salentine

Caritas diocesana - Seminari su donne immigrate (2 giorni) Acuaragia Drom & Mimo Epifani (Rom-Romania-Italia) - Concerto Suamox - Seminario/laborato rio su America Latina (2 giorni) - Mostra strumenti musicali (durata festa) Arci solidarietà Lazio - Seminario "L'incontro è nel gioco"

Grecam - Racconti di storie di emigrazione (2 giorni)

Dharma Tibet - Seminario "Musica e meditazione" (2 giornate) Archivio dell'Immigrazion e - Seminario "Stereotipi del colonialismo italiano" (2 giorni) - buffet postcoloniale (2 giorni) - Mostra "Bella Abissina" (durata festa)

ASAL - Seminario/laboratorio "i suoni di Amerindia"

Interculturando - Seminario "Gli choc interculturali" Africa Band (Eritrea/musicisti) - Musica Comunità di

rom Raoul Cuervo

Scebba (Argentina)

- Musica Mama Africa - Concerto Alfredo Marcucci

Trio & Malouf (Argentina/Magh reb) - Musica Percussioni Africane (Senegal-Mali- Zaire-Rwanda-Usa-Italia) - Concerto Kel'Lam Onlus - Seminario/laborato rio "Danza e ritmi africani" - Seminario su "Colonizzazzioni: lettura interculturale della storia"

- Mostra "il viaggio del cacao" (durata festa) Associazione Il Mondo dei bambini Famiglia Namol (Romania / musicisti)

- musica Pik As. Musicanti Rudari - concerto Tibetan Monks

(canti tibetani) - concerto Circo Diatonico - Spettacolo Finisterre - Seminario "Somali ridens" - Laboratorio "Decorare la casa" (tecniche cinesi) Minimart - Canti Figli del Vento - Danze

Si deve però tener conto del fatto che nell’elenco appena riportato, come testimoniato dall’ex-dipendente dell’Assessorato, mancano seminari, laboratori, spettacoli e mostre organizzati da alcune scuole all’interno della festa; inoltre, alcune associazioni, come la Gff Italia (associazione afgana), non sono in elenco perché si sono aggiunte in seguito, chiedendo uno stand per una giornata per farsi conoscere e presentare i propri progetti. Dunque, a Intermundia c’è sempre qualcosa in più di quanto risulta nei programmi delle sue diverse edizioni. Tuttavia, ogni anno, quello fin qui descritto, è stato il “tono” degli eventi e sotto-eventi di Intermundia.75

È evidente la grande varietà di performance e, come si vedrà, molte sono state ripresentate nell’edizione della festa che ho osservato. Ma il significato di Intermundia

75 La standardizzazione della festa è un aspetto di Intermundia su cui mi soffermerò, per due motivi: il primo di questi è che si tratta di uno degli elementi fondamentali di qualsiasi festa tradizionale o che si vuole tradizionalizzare e, quindi, autorizza in parte il ricorso alla categoria antropologica di festa (ma anche quella di rito) nell’analisi del fenomeno osservato; il secondo motivo è che questa standardizzazione per la Consulente per l’intercultura, come lei stessa mi ha confidato, era un aspetto negativo della festa dell’intercultura e si augurava di poter inserire qualche elemento innovativo nell’edizione successiva. Dunque, in merito a quest’ultimo dato, sembrerebbe di poter dire che Intermundia non aveva ancora carattere tradizionale.

2006 è del tutto particolare rispetto alle altre edizioni, proprio perché si inseriva in un particolare momento storico della città. La settimana successiva si sarebbe eletto il nuovo sindaco di Roma e all’interno e all’esterno dei giardini di Piazza Vittorio, appena intitolati a “Nicola Calipari”, i segni della battaglia elettorale apparivano veloci e fugaci come piccoli flash di quotidianità.