Fonte: sito Internet Regione Liguria Fonte: sito internet Regione Liguria
Figura 16 Logo Regione Liguria Figura 17 divisione per provincie Regione liguria
Con i suoi 1.615.39 e con i suoi 5.421 km² la Liguria è una delle regioni più piccole d'Italia, ma è una delle più densamente popolate con una densità di 297 ab/km², molto al di sopra della media nazionale. La densità varia molto tra zone interne e costiere, nel litorale sfiora i 1000 ab/km2.
A causa del forte flusso turistico di massa, la regione può sfiorare in alcuni periodi dell'anno quasi i 5 milioni di abitanti, che ne fanno di fatto la regione dalla più alta densità abitativa del paese.
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Figura 18 Divisione delle popolazione per fasce di età
Nella Regione sono presenti:
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• 3 aziende ospedaliere ( fino al 2008):
- Azienda ospedaliera San Martino
- Azienda ospedaliera Santa Corona ( ASL 2 dal 2008)
- Azienda ospedaliera Villa Scassi (ASL 3 dal 2008)
• 2 IRCCS : IST e Gaslini
• Altri erogatori pubblici o equiparati : Ospedali Galliera e Ospedale Evangelico
• Soggetti erogatori privati convenzionati: 5 strutture con degenza
Il tasso di ospedalizzazione in Liguria per 1000 abitanti è 206 ancora al di sopra delle soglia di 180 per 1000 abitanti prevista nell’intesa Stato-Regioni.
Nel corso degli ultimi anni il Sistema sanitario Ligure è in perenne evoluzione, per razionalizzare le risorse e per contenere i costi, cercando di mantenere un adeguato standard di servizio.
La Regione Liguria è garante nei confronti dei suoi cittadini:
• Del rispetto dei principi ispiratori del servizio sanitario nazionale: equità, imparzialità e universalità;
• Del funzionamento complessivo e dell’integrazione dei sistemi di protezione sanitaria e sociale
Con ciò la regione esercita a pieno titolo il ruolo e le funzioni attribuiteli dalla Costituzione ovvero: programmazione, indirizzo e controllo; funzioni alle quali si affiancano compiti quali la promozione dei processi di innovazione e la facilitazione degli stessi, ad esempio promuovendo l’integrazione tra sistemi ovvero tra economie di scala o sviluppo tecnologico.
La Regione in questa prospettiva approva il Piano sociosanitario e il piano triennale degli interventi dei servizi sociali assicurando l’integrazione tra sanità e sociale.
Il riconoscimento della libertà di scelta da parte dei cittadini e l’attuazione di autonomia gestionale alle aziende sanitarie impongono alla Regione l’esercizio di un effettivo e pregnante ruolo di regolazione e regia da perseguire attraverso le funzioni che le sono proprie di programmazione, indirizzo e controllo.
Attraverso gli strumenti di formazione e programmazione la Regione è chiamata a definire regole e comportamenti tali da garantire la funzionalità complessiva del sistema da perseguire attraverso:
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• Bilanciamento dei poteri
• La progettazione di strumenti e meccanismi che pongono gli attori su un piano di equilibrio dialettico
• Il presupposto delle opposte ma irrinunciabili dimensione dell’integrazione( efficacia, economie di scale, percorsi terapeutici…) e della competizione (efficienza, contenimento dei costi, massimizzazione delle risorse…)
• Equilibrio economico finanziario
• I processi interistituzionali di pianificazione programmata resi possibili attraverso un’equilibrata distribuzione tra i diversi attori del binomio autonomia/responsabilità
Il ruolo delle Asl attraverso i distretti, è quello di tutelare la salute dei cittadini garantendo i livelli di assistenza definiti a livello nazionale, sia attraverso l’erogazione diretta delle prestazioni, sia attraverso gli accordi e contratti con gli erogatori pubblici e privati. La funzione di erogazione delle prestazioni ospedaliere, in una prospettiva di medio lungo periodo deve essere superata.
L’obiettivo di separare la funzione ospedaliera, richiede la costituzione da parte delle ASL di forme di autonomia operativa ed economico- finanziaria per i presidi ospedalieri a gestione diretta.
In particolare l’ASL deve garantire: l’attività di prevenzione, l’attività di controllo sui requisiti e sicurezza delle strutture sanitarie, l’assistenza farmaceutica territoriale attraverso le farmacie convenzionate, i rapporti tra i medici di medicine generale e i pediatri di libera scelta per garantire l’assistenza primaria, e l’assistenza sanitaria specialistica attraverso i propri ambulatori e presidi ospedalieri.
Nella prospettiva di separazione tra Aziende erogatrici/produttrice ed acquirenti la Asl dovranno progettare organizzazioni in grado di erogare tutte le prestazioni.
Gli obiettivi di fondo dell’ASL sono:
• Potenziamento dell’assistenza extra ospedaliera
• Il dovere di garantire ai cittadini percorsi guidati e risposte assistenziali integrate
Le ASL assicurano a livello di distretto sanitario/zona l’integrazione tra l’attività sanitaria e quella socio-sanitaria con interventi sociali.
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Il distretto è l'articolazione territoriale dell'Asl, che assicura i servizi di assistenza primaria relativi alle attività sanitarie e socio-sanitarie. Viene individuato sulla base di una popolazione minima di sessantamila abitanti, salvo che la Regione disponga diversamente in considerazione delle condizioni geomorfologiche del territorio o della bassa densità di popolazione; è dotato di autonomia tecnica, gestionale ed economico-finanziaria, ed è soggetto a rendicontazione analitica con contabilità separata all'interno del bilancio aziendale.
E’ chiamato a:
• Interpretare e regolare, anche in termini di appropriatezza, la domanda sanitaria adeguandola alle risorse disponibili (pubbliche e non)
• Costituire connessione tra bisogni e risorse
• Svolgere, all’interno dell’ Azienda Sanitaria Locale, il ruolo di coordinamento e di integrazione di tutte le attività di assistenza sanitaria extra ospedaliera
• Offrire un’attenzione personalizzata, particolarmente mirata ai soggetti deboli, spesso anche svantaggiati dalla possibilità di ottenere informazioni
Il distretto garantisce nel proprio territorio il coordinamento, l’integrazione funzionale ed il controllo dei fattori della produzione, mentre i dipartimenti specialistici ne costituiscono il supporto.
Il distretto valorizzando i professionisti che vi operano, si pone come soggetto, capace di analizzare, valutare e gestire, la domanda proveniente dai cittadini, acquisendo anche dai dipartiementi, intesi come strutture di offerta, le prestazioni necessarie a rispondere alle necessità dei cittadini. Quindi un distretto svolge un ruolo strategico ed organizzativo e un dipartimento con funzioni di erogatore dellle prestazioni, con autonomia tecnica e scientifica.
Occore che il dipartimenti sviluppi una logica finalizzata a rispondere attraverso i propri punti di erogazione alle esigenze espresse dal distretto entro il cui territorio le prestazioni sono erogate.
In quest’ottica il distretto diviene un centro di riferimento e di accesso del cittadino per tutti i servizi sanitari e sociosanitari, in modo da evitare la frammentazione delle risposte assistenziali in relazione alle diverse tipologie di domanda. Il distretto deve configurarsi come una porta di acesso unificata alla rete dei servizi aziendali ed extra aziendali, al cui interno si esplica il ruolo dei medici di medicina generale, dei pediatri di libera scelta e degli assistenti sociali, quali diretti interlocutori degli utenti e delle loro famiglie e responsabili della lettura e delle decodificazione della domanda espressa dai cittadini e dell’identificazione del bisogno assistenziale.
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Il distretto inoltre assicura risposte appropriate, efficaci ed integrate, attivando programmi assistenziali personalizzati e individuali il case manager per gli interventi multi disciplinari.
Ruolo centrale per la programmazione dei servizi territoriali, deve essere anche attribuito alle famiglie alle quali deve essere riconosciuto il diritto di esprimere la propria domanda di servizi.
Il cittadino non si muove più alla ricerca di risposte settoriali ma diviene destinato ad una rete di risposte complessive ed integrate.
Obiettivi primari del distretto sono :
• Superare una configurazione verticale, nella quali le prestazioni sono fornite separatamente per specialità, con conseguente frammentazione dei servizi e dei dipartimenti, privilegiando l’integrazione orizzontale e la pressa in carico complessiva dei bisogni dei cittadini;
• Risponde al bisogno della persona e della famiglia, accedendo alla struttura dell’offerta;
• Assicurare una rete flessibili e integrata di servizi;
• Garantire una rete di servizi quanto più possibile omogenea e unitaria. Al distretto spettano le seguenti funzione:
• Svolgere il ruolo di governo della domanda;
• Garantire l’accesso ai servizi sanitarie e socio-sanitari dei cittadini del proprio territorio;
• Assicurare l’integrazione socio-saniatria;
• Gestire le risorse umane, strumentali e finanziarie lo assegnate;
• Svolgere attività di prevenzione ed educazione sanitaria in ordinamento con l’attività del dipartimento di prevenzione;
• Attivare un monitoraggio dei consumi farmaceutici sotto il profilo epidemiologico ed economico, avvalendosi anche dei farmacisti convenzionati;
• Erogare i seguenti sotto livelli di assistenza:
-assistenza sanitaria di base( medici di medicina generale, pediatri di libera scelta e guardia medica);
-assistenza farmaceutica;
-assistenza specialistica ambulatoriale; -assistenza territoriale e semiresidenziale; -assistenza residenziale sanitaria.
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Questi soggetti sono chiamati a svolgere funzioni di produzione, erogazione dei servizi e prestazione nonché attività di ricerca scientifica e didattica. Queste funzioni devono essere svolte in modo da soddisfare, nel rispetto dei criteri di appropriatezza, efficacia ed efficienza, i bisogni di assistenza ospedaliera.
La caratterizzazione di aziende di produzione impone, se possibili, di riconoscere a questi soggetti una maggior autonomia organizzativa, che deve essere da loro sfruttata al meglio al fine di ricercare alti livelli di flessibilità.
Il modello dipartimentale deve essere interpretato e costituito in termini di risposta alle esigenze proprie di queste aziende di: integrazione, coordinamento, razionalizzazione dei costi, sburocratizzazione, centralità del paziente, e in prospettiva di sempre maggiore specializzazione.
E’ il caso di evidenziare l’opportunità per queste strutture di prevedere soluzioni organizzative collegate all’attività di produzione quali la negoziazione e la promozione dell’attività percepita dai pazienti
L’obiettivo di fondo è quello di rafforzare l’assistenza extra ospedaliera, con la consapevolezza di poter porre in essere strumenti ed istituti di gestione del personale che possano facilitare in conseguimento di tali finalità.
Particolare rilievo deve essere dati al ruolo e alla presenza di Istituti di cura a carattere scientifico- IST e Gaslini – per i quali, fermi restando i compiti istituzionali di ricerca, devono essere assicurate l’integrazione ed ogni possibile sinergia con il sistema sanitario regionale.