6. L’Italicum alla Camera dei Deputati
6.3 A Palazzo Madama nasce l’Italicum 2.0
In data 27 gennaio 2015 l’aula del Senato ha dato il via libera alla nuova legge
elettorale, elaborando alcune modifiche rispetto al testo licenziato dalla Camera dei
Deputati; quest’aspetto fa sì che l’Italicum 2.0 (denominazione diffusa dai media per
indicare il nuovo sistema approvato a Palazzo Madama) dovrà ritornare nel ramo
camerale del Parlamento italiano per la terza lettura.
63Entrando nel merito, i principali aspetti del provvedimento riguardano:
•
La nuova scheda elettorale: la riforma ne introduce una nuova, nella quale
ogni casella sarà composta dal contrassegno del partito al centro, dal nome e
cognome del capolista a sinistra e da due righe per le preferenze a destra;
•
I collegi plurinominali: le liste (in media di 6 candidati) sono presentate in
20 circoscrizioni elettorali suddivise nell'insieme in 100 collegi
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P. Balduzzi e M. Bordignon, “Il Sindacum di Italicum”.
63 Il nome Italicum arriva direttamente dal premier Renzi, che lo ha definito così durante la sua
presentazione.
La base è il sistema elettorale spagnolo, modificato per adattarlo alle richieste dei partiti italiani fino
quasi a stravolgerlo.
Il sistema elettorale sarà proporzionale (il numero di seggi verrà assegnato in proporzione al numero di voti ricevuti) e il calcolo sarà fatto su base nazionale (non provinciale come in quello spagnolo), utilizzando la regola "dei più alti resti". Questo dovrebbe favorire almeno parzialmente i partiti più piccoli, che con un calcolo su base provinciale sarebbero stati penalizzati (A. Sgherza, “Legge elettorale, ecco l’Italicum”).
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plurinominali (in media di circa 600 mila abitanti ciascuno), fatti salvi i
collegi uninominali nelle circoscrizioni Valle d'Aosta e Trentino Alto –
Adige;
64•
Premio di maggioranza: sono attribuiti 340 seggi alla lista che ottiene, su
base nazionale, almeno il 40% dei voti validi;
65•
Ballottaggio: nel caso in cui nessuna lista raggiunga il 40% dei consensi si
procede a un turno di ballottaggio tra le due con il maggior numero di voti; è
esclusa ogni forma di collegamento tra liste o di apparentamento tra i due
turni di votazione;
66•
Soglia di sbarramento: accedono alla ripartizione dei seggi le liste che
ottengono, su base nazionale, almeno il 3% dei voti validi;
67•
Parità di genere: nessuno può essere candidato in più collegi (neppure di
altra circoscrizione), salvo i capilista nel limite di dieci collegi. L'elettore
può esprimere fino a due preferenze per candidati (esse dovranno essere
relative a due candidati non capilista e di sesso diverso, pena la nullità della
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La legge prevede che la Regione Valle d'Aosta e le Province Autonome di Trento e Bolzano siano escluse dal sistema proporzionale. Qui si voterà in nove collegi uninominali (otto per Trentino Alto – Adige e uno per la Valle d'Aosta), come già avveniva con il precedente sistema elettorale. Se alla prima Regione sono assegnati più di otto seggi, questi verranno assegnati con il sistema proporzionale (A. Sgherza, “Legge elettorale, ecco l’Italicum”).
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Il premio di maggioranza alla lista sancisce la fine definitiva dello schema basato sulle coalizioni, al quale ci siamo abituati negli ultimi vent'anni; sarà la lista, che arriva prima, ad ottenere la maggioranza assoluta dei seggi (al primo o al secondo turno) e a governare da sola. Non bisogna, però, confondere la lista con il partito: com'è spesso successo nel passato, sarà sufficiente che due o più partiti si uniscano in una sola lista per aggirare il problema. È comunque una garanzia di solidità, visto che una lista ha un solo leader, un solo programma, un solo simbolo e un solo gruppo parlamentare (la rottura è più difficile). A. Signorelli, “Italicum, come funziona la legge elettorale: i pro e i contro”.
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Con il premio di maggioranza e il doppio turno si ha la certezza di chi sarà il vincitore. La lista si può sempre “dividere” e far venire meno la maggioranza assoluta; a quel punto torna in campo il meccanismo parlamentare della Repubblica italiana e nulla impedisce ipotesi di larghe intese. Tuttavia è sicuramente più difficile che tutto questo avvenga.
Oggi andrebbe al voto realisticamente il 60% degli italiani. Nel caso di un secondo turno, si parla del 40% ; la lista che governerà, quindi, potrebbe essere stata eletta dal 20% circa del corpo elettorale. Un discorso simile tuttavia può valere per ogni legge elettorale che abbia l’obiettivo di garantire la governabilità attraverso un premio di maggioranza (A. Signorelli, “Italicum, come funziona la legge elettorale: i pro e i contro”).
67 È prevista anche una soglia per le minoranze linguistiche nelle Regioni che le prevedono: lo
sbarramento è del 20% dei voti validi nelle circoscrizioni dove si presentano. Nel caso in cui un partito, che facesse parte della coalizione che ottiene il premio di maggioranza, non superasse la soglia di sbarramento, i suoi voti concorrerebbero al raggiungimento del premio, ma sarebbe comunque escluso dal riparto dei seggi, che sarebbero redistribuiti agli altri partiti della coalizione (A. Sgherza, “Legge elettorale, ecco l’Italicum”).
Nella prima versione era prevista una pluralità di soglie di sbarramento: 12% per le coalizioni, 8% per i partiti non coalizzati, 4% per quelli coalizzati.
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seconda
preferenza).
Nessuna di queste ipotesi garantisce che ad essere eletto sarà un numero
consistente di esponenti femminili, tutto dipenderà da come saranno scritte
le
liste
e
da
quante
preferenze
otterranno
le
donne.
Nell'ultima formulazione nessuno dei due sessi potrà essere rappresentato in
misura superiore al 50% (con arrotondamento all'unità inferiore) e nella
successione interna alle liste nessun genere potrà essere presente per più di
due volte consecutive. Inoltre ciascuno dei due sessi può essere
rappresentato massimo nel 40% dei capilista;
•
Capilista bloccati e preferenze: sono eletti prima i capilista nei collegi e i
candidati che hanno ottenuto il maggior numero di preferenze;
68•
Voto per gli studenti Erasmus: la legge dà la possibilità agli elettori
temporaneamente all'estero (in particolare gli studenti suddetti e i militari
impegnati nelle missioni) di votare per corrispondenza nella circoscrizione
Estero;
•
Collegi elettorali: sono determinati con decreto legislativo da emanare entro
cinque mesi e secondo i principi e i criteri direttivi stabiliti dalla presente
legge;
•
Norma anti – flipper: prevede un meccanismo di ripartizione dei seggi
eccedentari che tutela anche le liste minori. Nel nuovo testo la lista che ha
raccolto più voti (eccedentari) cede il seggio a quella più piccola dove questa
ha raccolto più consensi;
•
Statuto obbligatorio: con un emendamento approvato quasi all'unanimità
dall'Assemblea di Palazzo Madama, l'Italicum prevede che, per presentare la
propria lista alle elezioni, sarà necessario depositare anche uno Statuto;
•
Clausola di salvaguardia: la nuova legge elettorale entra in vigore a
decorrere dal I luglio 2016.
6968 Nella prima stesura le liste erano bloccate ovvero i candidati venivano eletti nell'ordine con cui
erano in lista (se un partito aveva diritto a tre seggi, venivano eletti i primi tre della lista).
Il sistema approvato al Senato avrà come conseguenza che i partiti più piccoli (difficilmente eleggeranno più di un Deputato in una circoscrizione) vedranno eletti i capilista, mentre quelli più grandi avranno anche una quota di Parlamentari scelti con le preferenze (A. Sgherza, “Legge elettorale, ecco l’Italicum”).
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I 12 Deputati spettanti alla circoscrizione estera sono eletti con lo stesso sistema
attualmente vigente.
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Per evitare un ritorno troppo anticipato alle urne, l'Italicum entrerà in vigore il I luglio 2016 e si applicherà solo alla Camera dei Deputati, dal momento che, nel frattempo, il Senato dovrebbe essere riformato in senso non elettivo e depotenziato.