che frequentano gli Istituti di istruzione superiore, a Roma: disegno della ricerca, obiettivi e primi risultat
Grafico 3. Procedura di costruzione del campione del questionario
4.6 Il percorso di ricerca qualitativo
L’intervista focalizzata è una tecnica che consente di analizzare i temi trattati nella ricerca in modo più approfondito e amplio rispetto al questionario. Una domanda standardizzata, per quanto ben strutturata, non può contemplare tutte le opzioni possibili o mettere in risalto le molteplici sfumature che connotano un giudizio o un’opinione. L’intervista, invece, dà la parola direttamente al soggetto che è libero di esprimere il suo pensiero, nei tempi e nelle modalità che desidera: può chiarire la sua posizione, rinegoziarla o ampliarla citando episodi o esempi pratici. Il ricercatore stesso può intervenire nel corso dell’intervista chiedendo delucidazioni o informazioni aggiuntive, ciò consente di azzerare o quanto meno ridurre il rischio di equivoci ed incomprensioni. Nell’intervista il tema trattato viene esaminato a tutto tondo e non incasellato in strutture fisse ed immutabili. A volte anche le pause, i silenzi, le incertezze, la prossemica possono costituire elementi utili per la comprensione dei processi esaminati. Tutti questi fattori vengono invece ignorati o non registrati nella fase di somministrazione del questionario.
Naturalmente, oltre ai pregi sopra elencati, questo strumento presenta anche dei limiti:
- l’intervista face to face provoca delle reticenze da parte del soggetto che è influenzato dalla presenza fisica dell’intervistatore e dai possibili giudizi che quest’ultimo può esprimere, in modo esplicito o latente, nei suoi confronti;
- il tempo. L’intervista ricopre un arco di tempo ampio che varia da un minimo di venti minuti, ad un’ora o più (solitamente richiede un tempo maggiore di quello necessario per compilare un questionario);
- numero limitato di persone. L’intervista si svolge con una persona alla volta o al massimo con un piccolo gruppo, di conseguenza richiede, rispetto al questionario, una tempistica più lunga e un maggiore sforzo organizzativo: occorre fissare gli appuntamenti in base alle esigenze dei singoli intervistati, concordare la disponibilità e gli orari per usufruire degli spazi messi a disposizione dalla scuola per effettuare fisicamente le interviste, se la persona intervistata è minorenne occorre richiedere una delibera prima al dirigente scolastico e poi ai genitori, infine mettere in conto gli imprevisti dell’ultimo minuto (l’intervistato non può essere presente all’ultimo momento per motivi di salute o impegni sopraggiunti,
manca la firma sulla delibera, problemi con la sede dell’intervista, ritardi, eccetera);
- il confronto. L’intervista rispecchia l’esperienza di vita di chi parla, è una testimonianza personale concernente un determinato episodio, uno stato d’animo o un pensiero; questo forte elemento soggettivo rende difficile il confronto con altre interviste condotte su temi di studio simili, ma con persone aventi un background completamente diverso. Generalizzare implica, in molti casi, la perdita di informazioni importanti per la comprensione del fenomeno trattato e la creazione di false “etichette” che non sono in grado di rappresentare la complessità, la varietà e l’originalità che contraddistingue la parte di mondo presa in esame
Nel corso della ricerca sono stati intervistati 35 studenti di origine straniera e otto insegnanti, sono stati condotti inoltre dei colloqui informali con sette dirigenti e undici referenti dell’intercultura (professori, nominati tali, dal collegio docenti dei singoli plessi scolastici).
La scelta di prendere in esame il punto di vista di questi tre artefici del percorso formativo (studenti, insegnanti, dirigente/referente) è motivata:
- in primo luogo dalla necessità di analizzare il fenomeno da diverse angolature, in modo da ottenere un quadro di riferimento il più chiaro e completo possibile;
- in secondo luogo dalla volontà di esaminare la dinamica relazionale attraverso la quale queste diverse prospettive prendono vita ed entrano in contatto, convergendo o divergendo, in un’unica o in molteplici interpretazioni del medesimo fenomeno. Essere consapevoli delle diverse rappresentazioni del “problema” esaminato consente di individuare dei punti di incontro che sono indispensabili per tracciare un sentiero comune che ha come punto di arrivo: l’inclusione dei giovani di origine straniera nella scuola e in generale nella società.
● Interviste agli studenti di origine straniera
Le interviste con gli studenti di origine straniera sono state realizzate nei mesi di gennaio- febbraio 2009, durante l’orario scolastico, nei locali messi a disposizione dagli istituti (biblioteca, sala riunioni, presidenza, eccetera). Sono anonime, per motivi di privacy non è stato chiesto né il nome né la classe di appartenenza (solo l’anno frequentato). Per evitare soggezione o reticenze da parte degli alunni è stato chiesto al dirigente scolastico di poter svolgere le interviste a porte chiuse in modo da poter garantire agli studenti coinvolti nella ricerca il completo anonimato, si è inoltre assicurato ai giovani di non far ascoltare in seguito la registrazione dei colloqui agli insegnanti o al dirigente scolastico del proprio istituto, gli unici a poterli riconoscere (le interviste sono state registrate, sotto consenso dell’intervistato). Le interviste sono state svolte avvalendosi di una griglia strutturata che ha il compito di far emergere i temi salienti oggetto di studio della tesi (intervista semi-guidata). La griglia costituisce un filo rosso, una guida, che lega tutte le interviste270. I temi presenti nella griglia (l’esperienza migratoria, il viaggio, la questione dell’identità, le prospettive future, il rapporto con i pari, con gli insegnanti, con la famiglia, con la società di origine e di accoglienza, eccetera) non sono stati trattati nello stesso ordine e nel medesimo modo in tutti i colloqui. La modalità in cui è stata narrata la singola esperienza e la disponibilità dimostrata dall’intervistato nel parlare di determinate questioni ha favorito l’approfondimento di alcuni temi e l’esclusione di altri.
Di seguito è riportata la griglia utilizzata nelle interviste con gli studenti (è composta, in totale, da 17 macro aree di interesse).