2.4 Condizioni di vita nei departamentos especiales
2.4.2 Perquisizioni e ispezioni quotidiane
Conseguenze dei maggiori controlli e misure di sicurezza, caratteristiche dei departamentos especiales, sono le perquisizioni e ispezioni o rilevamenti a carico dei detenuti. Questi sono svolti sul corpo e nello spazio degli stessi al fine di localizzare oggetti o sostanze proibite.
Per rilevamento s’intende l’esame del vestiario e di tutto quanto si trova nella cella, mentre la perquisizione consiste in quello corporale e nella revisione degli elementi strutturali dell’Istituto quali porte, pareti, pavimenti99.
I reclusi sono infatti oggetto di una “soggezione speciale” nell’ambito dell’Ordinamento penitenziario; ciò comporta, ex art. 25 comma 2 della Costituzione, un regime limitativo dei diritti fondamentali100.
L’art. 93 comma 1 2° e la Instrucción 17/2011 li prevedono e ne disciplinano le modalità; il primo stabilisce che “giornalmente dovranno svolgersi le rilevazioni e le perquisizioni dei detenuti. Quando esistono fondati sospetti che il detenuto detenga oggetti proibiti e ragioni d’urgenza ne esigono un’attuazione immediata; si potrà ricorrere al denudamento integrale con ordinanza motivata del Jefe de Servicios informandone previamente il Direttore. Questo si praticherà nella forma prevista all’art. 68”101.
Il secondo aggiunge che “tutti i detenuti saranno perquisiti all’entrata e all’uscita dalle celle, le quali saranno controllate quotidianamente”102.
Il problema principale consiste nel rapporto fra le misure di controllo e il diritto all’intimità del recluso.
Il Tribunal Constitucional si è espresso in merito sostenendo che “l’intimità corporale è parte del diritto all’intimità personale garantito all’art. 18 comma 1 della Costituzione e permette il mantenimento di
99 Cfr. L. Fernández Arévalo, J. Nistal Burón, op.cit., p. 482 100 Cfr. Tribunal Constitucional, sentenza 137/1990
101 Reglamento Penitenziario, art. 93 comma 1 102 Instrucción 17/2011 par. 2.1 p. 4
una qualità minima della vita umana nonostante lo stato di reclusione”103.
Nel 1994 lo stesso Organo, in merito al denudamento integrale, ricorda che il diritto alla intimità “può essere limitato qualora esista la necessaria giustificazione per la restrizione, la quale sarà dovuta a circostanze adeguate e proporzionate con la sua finalità”104.
Tale riferimento necessita di particolare attenzione, in quanto il denudamento integrale è l’estremo strumento di controllo nelle mani dell’Amministrazione penitenziaria.
L’art. 68 comma 2 RP stabilisce che, qualora vi siano ragioni che facciano pensare che il detenuto occulta all’interno del proprio corpo un oggetto pericoloso o una sostanza suscettibili di causare danni alla salute o integrità fisica delle persone o di alterare la convivenza ordinata dello Stabilimento, si potrà realizzare un denudamento integrale su autorizzazione del Jefe de Servicios. Tale articolo ha carattere generale, mentre l’art. 93 riguarda i detenuti dei departamentos especiales; si giustifica così la precisazione di “fondati sospetti” accompagnati alle “ragioni d’urgenza” e non si potrà fondare tale violazione di un diritto fondamentale sulla semplice pericolosità del detenuto105.
Si è espresso in questo senso il Tribunal Constitucional nel 2013 quando si precisa che il diritto all’intimità personale è un diritto fondamentale, vincolato strettamente alla personalità e derivante dalla dignità della persona sancita all’art. 10 CE e che il “denudamento integrale può risultare un mezzo necessario per la protezione della sicurezza e dell’ordine interni e, affinché possa affermarsi la conformità dello stesso alla garanzia costituzionale dell’intimità personale, dovranno essere esaminate, da una parte, la gravità dell’intromissione e, dall’altra, se sia stata imprescindibile per
103 Tribunal Constitucional, sentenze 179/91 e 20/92 104 Tribunal Constitucional, sentenza 28 febbraio 57/1994 105 Cfr. Sara Carou García, op. cit., pp. 205-206
difendere l’interesse alla sicurezza. È chiaro che il rispetto di questa esigenza richiede un fondamento della misura adottata, esente da ragioni individuali e che gli Organi giudiziali possano controllare”106.
Il protocollo del 9 marzo 2005 per la realizzazione degli interventi prevede disposizioni rigorose. Il denudamento integrale costituisce l’ultima misura a carico dei detenuti, posta in atto nel momento in cui le altre perquisizioni e rilevamenti non siano efficaci, fondato su una motivazione individuale e non recante espressioni generiche o stereotipate107.
Il provvedimento di denudamento va comunicato al detenuto con espresso riferimento al suo diritto a ricorrere al Juez de Vigilancia Penitenciaria ai sensi dell’art. 76 LOGP.
L’art. 68 comma 3, in merito alle modalità, sancisce che il denudamento sia svolto da un funzionario dello stesso sesso del detenuto, in un luogo chiuso e senza la presenza degli altri detenuti preservando, nei limiti del possibile, la sua intimità. Il Protocollo conferma la stessa previsione aggiungendo che il numero di funzionari presenti, che dovranno impiegare il minor tempo possibile, varierà in base alla pericolosità del detenuto, dovendo essere sempre del medesimo sesso del perquisito.
Per le persone transessuali la Instrucción 7/2006 ha stabilito che tali soggetti siano sottoposti al denudamento integrale nel rispetto dell’identità di genere loro riconosciuta.
Insorge un ulteriore problema relativamente alla possibilità di obbligare i detenuti a compiere flessioni qualora vi sia il sospetto che
106 Tribunal Constitucional, sentenza 171/2013 secondo il quale la
motivazione della misura è fondamentale e in sua assenza è violato il diritto all’intimità riconosciuto all’art. 18 della Costituzione. Ciò era accaduto nell’ipotesi in questione, in quanto il denudamento integrale era stato fondato sul fatto che, nelle comunicazioni vis a vis, è consueto il passaggio di oggetti pericolosi o sostanze stupefacenti. La motivazione era quindi generica e non si erano valutate le eventuali esigenze concrete di sicurezza per esperirla.
107 Cfr. A.E Pérez Luño, El derecho a la intimidad, in Constitución y derechos
nascondano oggetti proibiti in una cavità corporale, col risultato di una maggiore umiliazione oltre a quella derivante dal denudamento integrale. I giudici ne hanno sempre riconosciuto la legalità purché la misura non sia adottata come routine e sia fondata su necessità specifiche.
Il Tribunal Constitucional ha ritenuto che le flessioni con la finalità di individuare oggetti proibiti debbano essere effettuate in un luogo vietato all’ingresso di terze persone, con durata minima così da non assumere carattere vessatorio e umiliante ai sensi dell’art. 15 della Costituzione. Sicuramente questa misura lede il diritto all’intimità del recluso e comporta sofferenza psicologica, ma per il mantenimento della sicurezza è necessario disporre di misure di controllo, in particolare a seguito di comunicazioni intime. Queste ultime sono infatti occasione abituale per l’introduzione di sostanze stupefacenti e oggetti pericolosi. Il compimento di flessioni deve, in ogni caso, essere il mezzo ultimo d’individuazione di oggetti pericolosi vista l’umiliazione ricevuta dal detenuto alla presenza di vari funzionari. Si utilizzano, in via preferenziale, altri strumenti quali radiografie o esami fisici effettuati dal personale medico del Centro108.
Il comma 5 dell’art. 68 stabilisce che, una volta terminata la perquisizione, verrà redatto un atto firmato dai funzionari che lo hanno svolto e diretto al Jefe de Servicios.
L’Amministrazione penitenziaria lo inserisce inoltre nel registro de las celdas, redatto quotidianamente. Il rapporto del detenuto con la cella, in cui vive giornalmente per una media di 21 ore, è simile a quello che ciascuno ha con il proprio domicilio. Si tratta di uno spazio “riservato”, “intimo”, nonostante sul piano legale non lo sia assolutamente109.
L’ispezione della cella richiede quindi minori requisiti legali in
108 Cfr. A.E Pérez Luño, El derecho a la intimidad, in Constitución y derechos
fundamentales, Ivi, pp. 645 ss.
109 Cfr. M.I. Guajardo Pérez, Derecho de intimidad de los internos en centro
penitenciario: registro en celda de aislamiento, in Diario La Ley, N. 7965, 2012, p.3
relazione al diritto all’intimità ed è compiuta, così come la perquisizione, in modo proporzionale alla pericolosità del recluso, conformemente a quanto sancito all’art.65 comma 2 RP.
L’ispezione è svolta senza il consenso del detenuto; essendo concretamente la cella uno spazio non privato, si provoca un sacrificio assoluto dell’intimità, soprattutto per i detenuti che vi siano sottoposti giornalmente. La restrizione del diritto è giustificata sempre quando persistono due requisiti: l’ispezione deve rispettare il principio di proporzionalità e avere una finalità penitenziaria utile110.
Il Regolamento penitenziario e la Instrucción 17/2011 non prevedono le modalità secondo cui svolgere i rilevamenti, nonostante la potenzialità lesiva del diritto all’intimità. I Tribunali, attraverso le sentenze, hanno quindi determinato i criteri per il compimento delle ispezioni della cella affinché non violino il diritto all’intimità.
Un problema può essere dato dalla presenza del detenuto in cella al momento dello svolgimento dell’ispezione. I Jueces de Vigilancia concordano nel ritenere che egli debba esservi per il rispetto della dignità, ma anche per evitare denunce da parte del detenuto circa l’attuazione della stessa111.
Il Tribunal Constitucional lo ha confermato, rilevando come la presenza del detenuto durante l’ispezione della cella rafforzi la garanzia di diligenza nello svolgimento della stessa ed egli possa conoscere immediatamente quali oggetti gli sono sottratti112.
Sei anni dopo, diversamente, con sentenza 106/2012, il Tribunale ha stabilito requisiti specifici per le ispezioni della cella: il primo consiste nell’attuazione delle rilevazioni da parte del detenuto o perché presente o perché venutone a conoscenza successivamente; l’esigenza di informazioni dettagliate sull’operato dei funzionari in modo che il
110 Cfr. J. L. De Diego Arias, El derecho a la intimidad de las personas
reclusas, Premio Nacional Victoria Kent, Madrid, 2015, p. 195
111 Cfr. Sara Carou García, op. cit., p. 215
detenuto conosca le conclusioni dell’ispezione. Questa sentenza considera quindi legale l’assenza del detenuto che potrà essere informato a ispezione conclusa. Il Tribunal rivede così il suo precedente indirizzo secondo il quale la presenza del detenuto risponde alla necessità di diligenza dell’operato113.
I detenuti sottoposti al régimen cerrado, estremamente pericolosi, possono porre a rischio la vita dei funzionari che svolgono le ispezioni, essendo lo scopo l’individuazione di oggetti proibiti. La pericolosità però non è elemento sufficiente per la riduzione dei diritti fondamentali. Sarà necessaria quindi la presenza del soggetto recluso, salvo casi estremi in cui egli potrà essere sostituito dall’avvocato114.