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LA POLITICA DELLA RPC: DIVIDE ET IMPERA

3.2 DALLA NASCITA DEI LEGAMI SINO – EUROPEI ALLA NEW SILK ROAD

3.2.1. LA POLITICA DELLA RPC: DIVIDE ET IMPERA

La strategia adottata da parte della Repubblica Popolare Cinese allo sviluppo della New Silk Road in Europa, secondo quanto dichiarato dalle fonti ufficiali è “internazionale e non – esclusiva13”. Durante il discorso effettuato presso il

Collegio D'Europa da parte del presidente Xi Jinping nel 2014 esso ha affermato “tutti gli stati della piattaforma europea sono i benvenuti nell'unirsi alla New Silk Road e a proporre nuove iniziative che favoriscano una nascita di un’iniziativa comune di dialogo Sino – Europea”. Il premier cinese ha inoltre posto l'enfasi sul fatto che “il progetto della One Belt, One Road non si sovrapporrà ad altre iniziative costruzioni di nuove reti di trasporto” (come il Piano Juncker14 od altre

iniziative individuali portate avanti dai singoli Paesi) “e sarà a loro complementare15”.

L'ufficiale non esclusività legata allo sviluppo della “One Belt, One Road” non comporta tuttavia che agli occhi di Pechino tutti gli Stati europei abbiano la stessa importanza.

I progetti di sviluppo logistico si concentrano infatti principalmente in due aree dell'Europa: gli Stati Balcanici e gli Stati dell'Europa mediterranea.

Queste iniziative promosse dalla Cina sono legate ai due “tronconi” della New Silk Road: nascita di porti (legati alla Nuova Via della Seta Marittima) e di collegamenti ferroviari (legati alla “Cintura”).

12 DJANKOV, S. China's Belt and Road Initiative: Motives, Scopes and Challenges, PIIE Briefing (2016) cap. XVI pag. 2. 13 Xi Jinping's Speech at the College of Europe (full text), College of Europe Archives (01/04/2014;

https://www.coleurope.eu/speeches, data ultima consultazione 13/01/2017.

14 Il “Piano Juncker” è un'iniziativa lanciata nel 2014 da parte della Commissione Europea, la quale prevede la creazione di un “Fondo per gli investimenti strategici” con il coinvolgimento anche della Banca Europea degli Investimenti (BEI). Con un capitale iniziale di 21 miliardi di euro, la Banca si adopererà di emettere obbligazioni sul mercato per la raccolta di 60 miliardi di

Il cuore strategico dello sviluppo della Nuova Via della Seta Marittima rimane l'acquisizione del Porto del Pireo da parte della gigante dei trasporti COSCO avvenuta nel 2016. La privatizzazione dello scalo greco costituisce il passo più importante dell'ingresso dell'iniziativa cinese in Europa, poiché crea un precedente per l'operato di un'azienda di stato cinese nel tessuto comunitario.

Per quanto riguarda l'area balcanica e le ferrovie della “Cintura”, il progetto che merita sicuramente attenzione è quello nato nel 2016 per la costruzione di una ferrovia tra Belgrado e la capitale ungherese Budapest. Oltre ad esso, numerosi altri progetti ferroviari tra i Balcani, il Centro Europa e l'Asia Centrale stanno aumentando di frequenza, connettendo città cinesi con Polonia, Germania, Olanda, Francia e Spagna.

2013 Settembre Xi Jinping annuncia la nascita della

“Cintura”

Ottobre Xi Jinping annuncia la nascita della

“Via”

2014 Marzo - aprile Primo riferimento ufficiale alla Nuova

Via della Seta durante una visita di Xi in Europa

2015 Marzo Nasce il primo action plan relativo

alla “One Belt, One Road”

Giugno Accordo sulla nascita della AIIB

Settembre Accordo tra la Cina e l'EU sulla

nascita della “Piattaforma della connettività” con l'Europa

Ottobre Xi Jinping promuove la New Silk

Road durante una visita in Gran Bretagna

2016 Marzo Xi Jinping promuove la New Silk

Road durante la visita in Repubblica Ceca

Giugno Xi Jinping promuove la New Silk

Road durante una visita in Serbia ed in Polonia

Tabella 1 - One Belt, One Road: relazioni ufficiali tra Cina e Europa Fonte: Van der Putten (2016)

Molte di questi accordi ferroviari e portuali portati avanti dalla Cina in Europa erano già stati ideati prima del lancio del progetto della Nuova Via della Seta nel 2013: dopo l'inaugurazione dell'iniziativa è accaduto che l'etichetta di appartenenza del progetto alla New Silk Road venisse loro “attaccata”.

NAPA16 nel Nord Adriatico tra porti italiani, sloveni e croati. Un progetto a cui il governo cinese ha dimostrato di volere

aderire, anche se la necessità di una governance politica fra tre nazioni è uno degli elementi che impedisce il proseguimento del progetto in modo concreto17.

Prima di analizzare i singoli nodi logistici appartenenti alla rete della “Cintura” e della “Via” è importante esaminare, a livello politico, come si evolvono le relazioni tra Pechino ed alcuni Stati all'interno dell'Unione Europea.

L'attività diplomatica del governo cinese all'interno dell'UE si è dimostrata estremamente proattiva nell'implementazione della Nuova Via della Seta, soprattutto se confrontata con un maggiore immobilismo dell'Unione Europea: essa, a parte alcune iniziative di dialogo a livello generale tende a “subire” pressioni economiche e strategiche da parte del Governo cinese.

Cosciente della divisione interna tra gli Stati dell'Est Europa e del core comunitario, al fine di avvicinarsi ad una maggiore intesa con i primi, Pechino ha istituito un dialogo multilaterale che rimane parallelo alle istituzioni di Bruxelles: la piattaforma 16 + 1 la quale coinvolge i paesi del blocco CEEC (Central and Eastern Europe Countries, Paesi dell'Europa Centrale e Orientale).

Essa viene lanciata nel 2012, nel periodo immediatamente successivo alla nomina di Xi Jinping a capo del PCC: l'iniziativa colse l'Unione Europea – ed i sedici Stati compresi18 – di sorpresa, in quanto nella regione dell'Est Europa

fino a quel momento, secondo il politologo serbo Dragan Pavlicevic “l'influenza cinese era stata virtualmente inesistente fino a quel momento” al punto da affermare: “L'area dell'Est Europa e dei Balcani era la regione del mondo ad intrattenere meno contatti con la Cina19”.

Tuttavia, la necessità dei paesi del gruppo CEEC di provvedere allo sviluppo di infrastrutture unita alla volontà cinese dello sviluppo della New Silk Road trovano un fondamentale punto d'incontro all'interno del progetto della “One Belt, One Road”.

Il forte interesse strategico nell'area – il quale ha permesso la nascita di una relazione profondamente asimmetrica tra Pechino ed il blocco dei Sedici Paesi – da un lato ha posto in modo deciso una prima “pietra” per lo sviluppo con la sulla

New Silk Road in Europa, dall'altro politicamente rischia di rivestire un elemento fortemente destabilizzante all'interno

della UE20.

All'interno dell'Europa Orientale e Centrale si incontrano sia il Sistema della “Cintura” (la rete di infrastrutture e ferrovie

16 “North Adriatic Port Association” (Associazione dei Porti del Nord Adriatico), consorzio portuale dei Porti del Nord Adriatico fondato nel 2010, esso comprende Trieste, Ravenna, Venezia, Koper e Rijeka. v.www.port.venice.it/associazione-dei-porti-del- nord-adriatico-napa.html.

17 VAN DER PUTTEN, F. Europe and China's New Silk Road, Clingendael Report, Den Haag (12/2016) cap. VIII, pag. 40. 18 La piattaforma di dialogo è anche chiamata CEEC “Cooperation Between China and Central and Eastern European countries”

(Cooperazione tra la Cina e i paesi dell'Europa Centrale ed Europeo) e raccoglie i seguenti paesi: Bulgaria, Croazia, Cina, Repubblica Ceca, Estonia, Ungheria, Lettonia, Lituania, Macedonia, Montenegro, Polonia, Romania, Serbia, Slovacchia, Slovenia, Albania, Bosnia, v. www.china-ceec.org.

19 PAVLICEVIC, D. China in Central and Eastern Europe: 4 myths, The Diplomat (16/7/2016).

20 Come vedremo nei prossimi capitoli gli investimenti cinesi Come vedremo nei prossimi capitoli gli investimenti cinesi sono condizionali ad un appoggio di tematiche relative alla Cina all'interno delle Istituzioni UE. v. VAN DER PUTTEN, F. Europe,

in costruzione nei Balcani), che quello della “Via” (Gli investimenti cinesi al porto greco del Pireo). Si assiste di conseguenza alla nascita di nuovi corridoi di trasporto i quali hanno la possibilità di modificare il sistema intermodale dell'Unione Europea.

Vista la complessità dei rapporti bilaterali tra la Cina ed i vari paesi dell'Unione Europea, per capire in che modo gli Stati europei sono inclusi nel progetto della Nuova Via della Seta agli occhi del Governo di Pechino, essi sono stati divisi in tre categorie, evidenziate nell'immagine in pagina successiva21:

1. Se un Paese ha importanti progetti legati alla “One Belt, One Road” in corso (cerchio in azzurro chiaro);

2. Se è la Cina stessa ad attribuire grande importanza al paese dell'Unione Europea riguardo alla sua capacità di essere incluso nell'iniziativa (cerchio in azzurro);

3. Se è il Paese Europeo stesso a dimostrarsi estremamente recettivo al progetto (cerchio in blu)

Figura 16 – L’importanza dei diversi Paesi UE per Pechino22

Fonte: www.clingendael.com

Al fine della promozione dell'iniziativa, la Cina ha attivato nei confronti di numerosi Stati del Vecchio Continente operazioni diplomatiche bilaterali e un'efficace manovra di soft power.

Il governo cinese coinvolge periodicamente gli Stati europei in operazioni di “brainstorming” riguardo alla One Belt, One Road. Questo consiste nell'organizzazione di numerosi seminari, conferenze e forum di diverso tipo con attori istituzionali e non (come governi o ONG) i quali sono invitati ad esporre idee e proposte per sviluppare il framework

della Nuova Via della Seta.

Quest'approccio fornisce al governo di Pechino due vantaggi principali: quello di non esercitare un atteggiamento troppo aggressivo nei confronti degli altri Stati appartenenti all'iniziativa, rispettando l'obiettivo pacifico di “rimanere un garante dell'integrazione economica eurasiatica”, e quello di raccogliere nuove idee per lo sviluppo del progetto.