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Politiche europee e raccordo con l’Unione Europea

Pilastri XI legislatura

8. Politiche europee e raccordo con l’Unione Europea

La risposta UE alla crisi COVID-19 ha previsto, sin dalle prime fasi, una serie di strumenti e misure senza precedenti nella storia europea. Da un lato, il Patto di stabilità e crescita è stato, seppur temporaneamente, sospeso, mentre sono state adottate misure coordinate nella risposta alla crisi e un nuovo regime per gli Aiuti di stato. La CE, in maggio, ha proposto un Recovery package che è stato approvato dal Consiglio Europeo il 17-21 luglio, e che comprende i) lo strumento per la ripresa, con un ambizioso ventaglio di risorse e ii) un nuovo Quadro finanziario pluriennale QFP 2021-2027.

Lo strumento per la ripresa, chiamato "Next Generation EU", dispone di 750 miliardi di euro per rilanciare l’economia ed investimenti su larga scala, trasformare i sistemi produttivi - in ottica green e digitale - e creare posti di lavoro. Le risorse saranno erogate principalmente attraverso un "Meccanismo di ripresa e resilienza" che destina all’Italia circa 191 miliardi di euro (di cui 65,4 miliardi di sovvenzioni e 127,6 di prestiti), per sostenere investimenti e riforme in linea con le Raccomandazioni del Semestre europeo, e il programma React-EU, uno strumento di aiuti transitorio che disporrebbe di 47,5 miliardi di euro di fondi strutturali aggiuntivi (per tutta l’UE), spendibili entro il 2024. Alla Politica di coesione viene così riconosciuto un ruolo rilevante, per continuare a garantire la “tenuta” dei territori e una risposta locale adeguata ai bisogni eccezionali venutisi a creare.

L’accordo raggiunto dai Leader europei il 21 luglio, prevede un Quadro finanziario pluriennale (QFP) 2021-2027 con una dotazione pari a 1.074 miliardi di euro (pari all’1,07% del RNL dell’UE a 27 Stati membri), per fornire adeguate risposte alla crisi. Data la rilevanza che ha assunto la Politica di coesione, già nella prima fase dell’emergenza COVID-19, le risorse per la Politica di coesione sono state salvaguardate (322 miliardi di euro) e, assieme a quelle della Politica agricola comune, continuano a rappresentare circa il 70% del bilancio complessivo dell’UE.

Nello specifico, in merito alla Politica di coesione, si sottolinea che il tasso di cofinanziamento per le regioni più sviluppate, come l’ER, viene ridotto al 40%, è mantenuta la regola dell’N+3, la concentrazione tematica può essere calcolata a livello nazionale o regionale, a discrezione dello stato membro, e viene previsto un adeguamento statistico nel 2024. Il regolamento FESR (200 miliardi di euro) introduce, inoltre, gli investimenti interregionali per l’innovazione che, con un programma ad hoc a gestione diretta da parte della CE, potranno sostenere catene del valore paneuropee. Il regolamento FSE+, con una dotazione di circa 88 miliardi di euro, nella programmazione 2021-27 includerà il rafforzamento della dimensione sociale dell’Europa, dando attuazione ai principi del Pilastro europeo dei diritti sociali. Il Regolamento su disposizioni specifiche per l'obiettivo "Cooperazione territoriale europea" (Interreg) viene sostenuto dal FESR e da strumenti di finanziamento esterno. La Cooperazione territoriale dispone di 7, 9 miliardi di euro, distribuite a cooperazione transfrontaliera marittima (5,7 miliardi), cooperazione transnazionale (1,4 miliardi di euro e cooperazione interregionale (500 milioni di euro). A queste risorse si aggiungono 470 milioni per investimenti interregionali a gestione indiretta.

Per la Politica agricola comune, il bilancio per il 2021-2027 ammonterà a 344 miliardi di euro, circa 20 miliardi in più rispetto alla proposta del luglio 2018, anche se inferiore al bilancio della Pac 2014-2020. Lo stanziamento di bilancio per i pagamenti diretti agli agricoltori e per le spese legate al mercato, che insieme costituiscono il primo pilastro della Pac, è ora pari a 258,6 miliardi di euro. La dotazione per il secondo pilastro, che riguarda gli aiuti allo sviluppo rurale, è stata fissata a 78 miliardi di euro, con altri 7,5 miliardi di euro provenienti da “Next Generation Eu” (NGEU), per un totale di 85,5 miliardi di euro.

L’accordo sul nuovo Quadro finanziario pluriennale e Recovery plan dovrà essere approvato dal Parlamento Europeo, presumibilmente entro la fine del mese di ottobre e può essere suscettibile di aggiustamento tra le diverse rubriche e i programmi. Al fine di soddisfare alcune richieste del Parlamento Europeo, l’accordo prevede inoltre l’introduzione di risorse proprie basate sui rifiuti di plastica non riciclati che si applicherebbe a decorrere dal 1° gennaio 2021 e che impegnerebbe la Commissione europea a presentare proposte relative ad un meccanismo di adeguamento del carbonio alla frontiera e di un prelievo sul digitale, ai fini della loro introduzione al più tardi entro il 1° gennaio 2023.

La Regione Emilia-Romagna continuerà a presidiare il negoziato sulla programmazione finanziaria UE 2021-2027 e a promuovere le priorità regionali nell’agenda politica europea, attraverso il raccordo con istituzioni e stakeholders UE e nazionali, reti e piattaforme di regioni europee. La Regione promuoverà un approccio sinergico che permetta la complementarietà e la massima integrazione tra i fondi a gestione regionale e i programmi a gestione diretta dell’UE, anche valorizzando l’utilizzo delle nuove misure proposte dall’UE per la ripresa. Tra le priorità, il sostegno alla governance territoriale multilivello e l’integrazione dei nuovi strumenti UE con i progetti strategici regionali - il nuovo Patto per il Lavoro e il Clima, sanità, educazione e formazione, trasformazione digitale, ricerca e innovazione, Agenda sostenibile 2030, sostenibilità economica, sociale e ambientale, cultura e rilancio del turismo - con l’obiettivo finale di accrescere la co-creazione di valore pubblico in Emilia-Romagna.

Altri Assessorati

coinvolti ▪ Giunta Regionale per specifiche competenze Agenda 2030

L’attività sulle politiche europee e di raccordo con l’UE sostiene in modo trasversale l’attuazione di obiettivi politici regionali, in linea con le politiche dell’UE e che realizzano l’Agenda 2030

Strumenti e modalità di attuazione

▪ Coordinamento del raccordo tra la Regione Emilia-Romagna e le Istituzioni, gli Organi e le Agenzie dell’UE e con la Rappresentanza Permanente d’Italia presso la UE

▪ Rappresentanza degli interessi regionali nelle politiche e nella normativa UE

▪ Supporto alla progettazione europea e all’identificazione di ulteriori opportunità anche attraverso il concorso delle iniziative di rafforzamento della capacità istituzionale degli Enti Locali in tale ambito promosse con la LR 16/2008

▪ Supporto per assicurare la conformità della legislazione regionale alla normativa UE, anche in materia di aiuti di stato

▪ Coordinamento della partecipazione regionale a reti settoriali di regioni europee a Bruxelles e cooperazione con altre regioni europee e stakeholders UE

▪ Ideazione e realizzazione a Bruxelles e in modalità telematica di conferenze volte alla promozione e al posizionamento delle strategie regionali

▪ Informazione e comunicazione su politiche, programmi e strumenti finanziari dell’UE

▪ Promozione della dimensione europea, nell’ambito dell’organizzazione di iniziative sul territorio regionale anche attraverso il concorso del Programma triennale per la Cittadinanza europea di cui alla LR 16/2008

▪ Coordinamento delle attività di raccordo con le Agenzie

europee e in particolare con EFSA Altri soggetti che concorrono

all’azione

Assemblea legislativa, Agenzie Regionali, Istituzioni, Organi e Agenzie dell’UE, piattaforme e reti di Regioni europee, Regioni partner, Piattaforme di raccordo di stakeholders europei a Bruxelles, Rete europea regionale

Destinatari

Enti Locali, Università, Scuole, Associazioni di categoria e d’impresa, Agenzie regionali, Società partecipate e in house della Regione Emilia-Romagna, Centri di ricerca, Strutture regionali per l’innovazione e la ricerca

Risultati attesi 2020 2021 Triennio Intera

Legislatura 1. Supportato il contributo regionale al

negoziato sulla programmazione UE

2021-2027

2. Garantito un costante aggiornamento sulle opportunità europee, legate a iniziative e finanziamenti attivati dall’UE in risposta all’emergenza sanitaria, attraverso numerosi incontri tematici alla presenza di direttori e funzionari della CE con l’obbiettivo di incentivare un dialogo costante con le istituzioni e presentare le istanze dei territori regionali /locali

3. Preparati documenti di sintesi:

infografiche, note, matrici volte a facilitare la risposta regionale alle diverse iniziative attivate dall’ UE

4. Sostenuto l’avvio della programmazione

2021-2027 e garantita la possibilità di sinergie e attivazione di strumenti Ue a gestione diretta

5. Colte opportunità legate al pacchetto

sulla ripresa per il rilancio

socio-economico territoriale

6. Accresciuto il ruolo dell’Emilia-Romagna

come Regione leader in ambito UE

Impatti sugli Enti Locali

Diffusione della conoscenza sulle politiche e programmi dell’UE, promozione di rapporti degli Enti Locali con le Istituzioni, gli Organi e le Agenzie dell’UE, coinvolgimento in iniziative e reti europee, assistenza nella ricerca di partenariati per la progettazione europea. Con i contributi previsti dal Programma triennale per la Cittadinanza europea di cui alla LR 16/2008, inoltre, gli Enti Locali potranno essere beneficiari di iniziative di rafforzamento istituzionale per gli ambiti sopraindicati

Raccordo Bilancio regionale Servizi istituzionali, generali e di gestione

• Politica regionale unitaria per i servizi istituzionali, generali e di gestione