Fonte: OSP Firenze, settembre 2016 rielaborazione
1.5 Cosa fare?
1.5.3 Le politiche di prevenzione
Con il termine prevenzione mi riferisco all’insieme di azioni riguardanti sia l’individuo che il suo ambiente, volte a impedire la comparsa di uno stato di disagio o di uno stato patologico successivo o di ridurne le conseguenze. Marcelli e Braconnier individuano tre livelli preventivi (1999):
• prevenzione primaria, cioè un’azione a livello dell’ambiente e/o dell’individuo per impedire la comparsa di disagi/disturbi;
• prevenzione secondaria, cioè un’azione mirata in risposta ad un precoce riconoscimento di disagi/disturbi;
• prevenzione terziaria, cioè intervento specifico e specialistico a livello dei disturbi/disagi conclamati o comparsa di elementi complicanti.
Relativamente al disagio scolastico possiamo allora individuare tre livelli di intervento (Regoliosi, 1993):
• prevenzione aspecifica rispetto fattori alla normale condizione evolutiva adolescenziale per impedire la comparsa di forme di disagio specifiche;
• prevenzione specifica primaria rispetto all’emergere di situazioni di disagio scolastico relazionale e didattico;
• prevenzione specifica secondaria rispetto all’acutizzarsi del disagio scolastico nelle forme di ripetuti insuccessi (ripetenze) e drop-out, devianza.
Le misure di prevenzione devono impedire il manifestarsi dei primi sintomi della dispersione, garantendo un clima di apprendimento stimolante attraverso un'istruzione di qualità per tutti i bambini e i giovani.
I fattori che possono aiutare a ridurre gli ostacoli al completamento dell'istruzione secondaria superiore possono essere classificati in due grandi categorie complementari ed ugualmente necessarie: le politiche, il cui scopo è quello di migliorare il Sistema di istruzione per tutti e quindi di migliorare i risultati e le misure che sono più settoriali e specifiche e che forniscono un sostegno particolare ad ognuno dei giovani a rischio. Questi fattori sono di seguito brevemente illustrati:
- l'accesso all’istruzione e alla cura nella prima infanzia (ECEC – Early Chilhood Education and Care) facilita lo sviluppo delle competenze chiave. Studi mostrano che una buona qualità ECEC aumenta i risultati scolastici e riduce il rischio di abbandono scolastico in un percorso successivo51; questo è particolarmente importante per i bambini con background di svantaggio sociale, perché permette un ingresso facilitato nel sistema di istruzione.
51 La valutazione PISA 2009 dell'OCSE degli studenti di 15 anni dimostra che, per la maggior parte dei paesi, gli studenti che hanno frequentato l'istruzione pre-scolare hanno risultati migliori rispetto a quelli che non l’hanno frequentata. Fonte: OECD – Pisa 2009, p. 4. In: http://www.oecd.org/pisa/keyfindings/PISA-2012-results-italy-ITA.pdf
- programmi di studio coinvolgenti e di qualità possono motivare gli alunni a sviluppare pienamente i loro punti di forza e talenti. I curriculi dovrebbero essere progettati in modo da adattarsi alle esigenze e ambizioni degli allievi. - percorsi educativi flessibili: si ritiene che percorsi educativi rigidi possono creare gravi ostacoli al completamento dell'istruzione secondaria superiore. Richiedere prematuramente ai ragazzi di scegliere i percorsi di istruzione, senza dar loro la possibilità di ‘aggiustamenti’ successivi, può risultare molto selettivo e può demotivare coloro che non sono stati orientati nel modo giusto. Inoltre, le bocciature minano la fiducia degli alunni e possono innescare abbandoni precoci52. Alcuni paesi hanno iniziato a sostituire le ripetenze investendo in iniziative di apprendimento individualizzato e supporto all’apprendimento53. I percorsi di istruzione dovrebbero essere flessibili e soddisfare tutti gli alunni, dovrebbero esser progettati con una varietà di opzioni ambiziose per aprire a possibilità future di carriera;
- una migliore integrazione dei migranti minori: attraverso un sostegno immediato nell’acquisizione dei fondamenti della lingua del paese ospitante e un ambiente inclusivo aumentano le possibilità di successo formativo;
- transizione tra i diversi livelli di istruzione: i passaggi dalla scuola primaria alla formazione secondaria inferiore e da questa a quella secondaria superiore dovrebbero essere facilitati attraverso una più stretta collaborazione tra le scuole e un sostegno mirato per i bambini e ragazzi con difficoltà di adattamento al nuovo ambiente scolastico. Inoltre, laddove ce ne sia la necessità, devono essere semplificate le procedure di trasferimento a un diverso corso di studi;
- alta qualità: percorsi di istruzione e formazione professionale (IFP – VET) di alta qualità, attraenti e coinvolgenti offrono opportunità per tutti i giovani di esplorare e conoscere meglio il mondo del lavoro e facilitarne la transizione.
52 Uno studente su otto nei paesi OCSE ha ripetuto un anno almeno una volta entro i 15 anni. Rispetto a questo fattore di prevenzione della dispersione, quindi, ancora molto è da fare. Fonte: OECD 2014, PISA in Focus – 2014/09 (September)
in: http://media2.corriere.it/corriere/pdf/2014/scuola/PISA-Focus.pdf
53 Relativamente a programmazioni e percorsi individualizzati e inclusivi la normativa italiana risulta all’avanguardia.
Devono anche dare la possibilità di una progressione verso l'istruzione superiore pari a quella dei Licei e Istituti Tecnici;
- coinvolgimento di alunni e genitori a scuola: gli studenti devono avere la possibilità di partecipare attivamente alle attività della scuola, di essere coinvolti nelle decisioni che la riguardano e di esprimere le loro opinioni; questo ne aumenta l’impegno e la motivazione e al contempo contribuisce all’efficacia della scuola. Allo stesso modo, anche il coinvolgimento attivo dei genitori nella scuola è fondamentale per garantire un clima di collaborazione e ambienti di apprendimento favorevoli;
- formazione iniziale e continua del personale educativo: la qualità dell'insegnamento e le competenze degli insegnanti sono un fattore determinante per ridurre l'abbandono scolastico54. Devono conoscere il fenomeno, i suoi diversi inneschi e i segnali precoci ed essere molto consapevoli del loro ruolo nella sua prevenzione anche grazie alla collaborazione con altre professionisti e partner. Queste abilità dovrebbero essere sviluppate e rafforzate attraverso la formazione iniziale e continua e attraverso stage in scuole con elevati livelli di abbandono scolastico che attuano strategie favorenti la sua prevenzione e contrasto;
- iniziative di qualità che coinvolgano tutta la scuola per incoraggiare la creazione di ambienti di apprendimento favorevoli e di supporto. Tale «approccio totale» richiede una forte leadership e un'attenta pianificazione con obiettivi chiari, continue azioni di monitoraggio e opportunità di verifica del lavoro che sono di supporto per tutto il personale della scuola nel suo approccio pedagogico. Così tutta la scuola è incoraggiata e supportata nella costruzione di relazioni positive tra gli insegnanti e di cura degli alunni55;
54 Nella Comunicazione viene consigliata ai docenti una formazione con particolare focus sulla diversità e l'inclusione in modo che siano in grado di individuare i diversi stili di apprendimento e le esigenze degli alunni. Si legge inoltre che gli insegnanti dovrebbero tutta una serie di competenze trasversali come capacità relazionali, gestione e risoluzione dei conflitti, metodi inclusivi incentrati sugli studenti in particolare su coloro che hanno background sociali ed etnici diversi, bisogni educativi speciali e / o difficoltà di apprendimento in modo da promuovere un clima positivo della classe.
55 Nella cura degli studenti, soprattutto di quelli a rischio, è necessario che si inneschi un sistema diffuso e ben sviluppato di sostegno emotivo e relazionale.
- un sistema di orientamento che, messo a disposizione in una fase precoce, è essenziale per fornire ai giovani le informazioni di cui hanno bisogno per fare scelte consapevoli di istruzione e di carriera. Questo significa aiutare i giovani a comprendere i propri punti di forza e talenti e guidarli nello studio delle opzioni e delle prospettive di occupazione. È importante che l'orientamento vada oltre la semplice informazione ma che si focalizzi sull'individuo, sulle sue esigenze e circostanze particolari56;
- cooperazione con il mondo del lavoro per dare, soprattutto in una fase precoce, opportunità ai giovani di sperimentare il mondo del lavoro, ad esempio attraverso attività di alternanza scuola-lavoro.