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Nel dibattito internazionale il termine populismo è sempre più spesso impiegato nel lessico dei politici e dei media per definire i programmi, le strategie, gli atteggiamenti e lo stile comunicativo di personalità e forze politiche molto diverse tra loro che spesso non rientrano nelle tradizionali classificazioni in termini di destra e sinistra8. Il populismo è infatti un “concetto camaleontico” che non solo si presta ad essere utilizzato in riferimento a contesti sociali e politici eterogenei, ma cambia di significato a seconda di questi9. Negli Stati Uniti, prevale una concezione progressista e popolare di populismo, il quale è spesso definito come liberale. In America latina, i populisti si pongono l’obiettivo di creare pari condizioni di uguaglianza tra le classi in un sistema veramente democratico. In Europa, vi è

5 Cfr. Muller J.W. op. cit. 6 Ibidem.

7 Ibidem.

8 Tuccari F., Populismo, «Zanichelli, Aula di lettere», testo disponibile all’URL: https://aulalettere.scuola.zanichelli.it/storia-di-oggi/populismo/.

9Taggart P.A. (2000), Populism, Open University Press, Philadelphia (trad.it: Il populismo, Città Aperta, Troina, 2002.

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invece un diverso preconcetto del fenomeno che assume infatti una connotazione negativa, essendo associato a politiche irresponsabili e svariate forme di «ruffianeria politica»10. Nel 1967, i partecipanti al convegno organizzato dalla

rivista “Government and Opposition” presso la London School of Economics, provarono a dare una definizione di populismo chiedendosi se questo potesse essere considerato una predisposizione mentale o un semplice movimento o una vera e propria ideologia11. Ancora oggi gli studiosi sono alla ricerca di una concettualizzazione del fenomeno, del quale Taggart (2002 cit. in Tarchi 2015) ha sottolineato la «natura essenzialmente impalpabile» e «la scivolosità concettuale»12. Nonostante questo presupposto, è necessario individuare dei caratteri ricorrenti nel tempo e nello spazio che costituiscono l’anima del populismo e che spiegano i motivi per i quali questo riesce a distinguersi all’interno dei contesti politici tradizionali. Esaminando i programmi dei soggetti oggi comunemente ritenuti populisti e i discorsi dei loro dirigenti, è possibile individuare alcuni temi chiave: la critica all’individualismo moderno, la difesa dei valori comunitari e famigliari e la valorizzazione delle identità dei gruppi a cui appartengono. Altre caratteristiche distintive del populismo sono il sovranismo e l’antiglobalismo, quindi la contrarietà alla porosità delle frontiere, all’intensificarsi dei flussi migratori e all’uniformità culturale. Infine, non bisogna dimenticare lo scetticismo nei confronti delle organizzazioni sovranazionali, quali fra tutte l’Unione Europea13. La ricerca e la protezione delle identità, che contraddistingue questi

movimenti, può assumere un’ampia gamma di forme, andando «dalla semplice volontà di rimanere sé stessi sino al l'odio dell'altro» (Delsol 2008 cit. in Tarchi 2015), con l’obiettivo finale di mantenere una marcata differenziazione in un’epoca considerata come votata alla mescolanza14. Ancora, è possibile considerare il populismo come un insieme di attitudini e di idee che sono diffuse nelle società e coesistono con altri discorsi e ideologie, ma che restano latenti fino a quando non sono attivate15. Una prima causa del riemergere del fenomeno è senz’altro riconducibile alla crisi della società di massa come conseguenza della

10 Cfr. Muller J.W. op. cit. 11 Tarchi M. op.cit., p.26. 12 Ivi, p.24.

13 Ivi, p.69. 14 Ibidem.

15 Cfr. Hawkins K., Read M., Pauwels T. (2017), Populism and its causes, in Rovira Kaltwasser C., Taggart P., Ochoa Espejo P., Ostiguy P. (eds.), “The Oxford Handbook of populism”, Oxford University Press, Oxford, pp. 321-346.

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globalizzazione. Con il venire meno del senso di classe e della solidarietà tra gli individui, e quindi di quella coscienza collettiva che faceva da collante sociale, i cittadini ritrovano nella politica populista quell’identità che temevano di avere perso. Questa nuova identità risulta particolarmente attrattiva in quanto basata sull’esaltazione della superiorità morale della gente comune che finalmente ha la possibilità di emanciparsi dallo sfruttamento perpetuato dalla casta16. Tali desideri

di rinascita sono incarnati dai leader populisti che sfruttano il loro carisma per creare un rapporto di immedesimazione con gli elettori. In questo, i politici sono aiutati dai mass media e dalle nuove forme di comunicazione che, secondo alcuni filoni di studio, hanno la colpa di rafforzare le debolezze cognitive e la vulnerabilità emotiva delle masse, rendendole facili prede per la demagogia17. Inoltre, la percezione diffusa è che gli elettori populisti siano spinti da sentimenti di rabbia, frustrazione, risentimento, le cui cause possono essere individuate in una generale crisi della democrazia liberale18. Questa è sia una «crisi di legittimità che di efficienza»19, per cui vi è una disaffezione crescente per la politica considerata come non in grado di dare risposte alle domande e ai bisogni più urgenti ed elementari delle persone. Questa convinzione è rafforzata nel momento in cui i governi nazionali sembrano inefficienti nel gestire i processi di globalizzazione e incapaci di contrastare i poteri crescenti dei giganti dell’economia e della finanza mondiali e delle grandi organizzazioni tecno-burocratiche di carattere sovranazionale, quali ad esempio la Banca Mondiale, il Fondo Monetario Internazionale e la stessa Unione Europea20. Riconoscere che il populismo sia in

qualche modo sempre presente nelle nostre società, non basta per spiegare i motivi del suo grande successo. Per fare questo, bisogna anche considerare in che modo gli attori populisti riescono a sfruttare le risorse di potere a loro disposizione per mobilitare l’opinione pubblica nella lotta contro la politica tradizionale. I partiti populisti riescono ad affermarsi nel momento in cui si presentano come outsider e alternativi all’establishment, per cui onesti e vicini agli esclusi e ai più svantaggiati21. La fragilità dei partiti tradizionali, sotto il profilo della credibilità e

16 Ibidem. 17 Ibidem.

18 Cfr. Müller J.W. op. cit. 19 Tuccari F., op.cit. 20 Ibidem.

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dell’organizzazione interna, nonché sistemi proporzionali con basse soglie di sbarramento, sono fattori che favoriscono la vittoria di nuovi soggetti populisti22.