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Dalla letteratura è possibile individuare tre approcci principali allo studio del fenomeno populista. Il primo considera il populismo come un’ideologia, riprendendo la definizione di Muller (2016) per cui questo è una particolare «visione moralistica della politica»41. Il secondo si focalizza sul populismo come «l’ostentazione del basso»42 e infine il terzo analizza la strategia politica adottata dai leader populisti.

A) Il populismo come ideologia

È comunemente accettato il fatto che non sia possibile riferirsi al populismo parlando di ideologia vera e propria. Per dirsi tale, infatti, un’ideologia deve basarsi su di un sistema di credenze correlate e su idee e valori riguardanti l'ordine politico che, oltre ad essere espresse chiaramente in testi o documenti di riferimento, hanno la funzione di orientare e ispirare i comportamenti dei soggetti che vi aderiscono43. Tutte queste caratteristiche non sono tipiche del fenomeno oggetto di studio in questo lavoro, come più spesso dichiarato dagli stessi attori populisti i quali si fregiano di non poter essere etichettati sotto una specifica ideologia, considerata come sinonimo di astrusità, intellettualismo, manipolazione delle menti e

40 Ibidem.

41 Cfr. Muller J.W. op. cit.

42 Cfr. Ostiguy P. (2017), “Populism a socio-cultural approach”, in Rovira Kaltwasser C., Taggart P., Ochoa Espejo P., Ostiguy P. (eds.), The Oxford Handbook of populism, Oxford University Press, Oxford.

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inganno44. Cas Mudde (2017) sostiene invece che il populismo possa essere considerato come «un’ideologia dal centro sottile» (thin ideology) che si distingue dalle «ideologie spesse» (thick ideology) per un minore grado di coerenza politica e raffinatezza intellettuale45. I politici populisti non intendono proporre un «ampio

menù di soluzioni ai principali problemi socio-politici» (Freeden 2003 cit. in Rovira Kaltwasser C., Taggart P., Ochoa Espejo P., Ostiguy P.), ma si limitano a formulare soluzioni semplici per problemi complessi, sulla base di quello che viene percepito dalla collettività come buon senso46. L’enfasi su di un unico bene comune, chiaramente individuabile usando la logica popolare, spiega il motivo per cui il populismo è spesso associato all’idea di un’eccessiva semplificazione della realtà e quindi a politiche qualunquiste e inefficienti47. In quanto ideologia sottile, il populismo non propone una visione del mondo chiara, sistematica e completa, per cui può assumere sia le caratteristiche tipiche della destra, coniugandosi con il neoliberismo e il nazionalismo, che della sinistra socialista48. La rivendicazione di base di questo fenomeno è una forma moralizzata di anti-pluralismo. I populisti non solo sostengono di essere gli unici rappresentanti del popolo, ma individuano in esso solo una parte degna di essere rappresentata, ossia quella innocente, pura e operosa che si contrappone alla casta corrotta ed egoista49. Il populismo si fonda quindi sull’antagonismo tra il popolo e l’élite, considerati come due gruppi omogenei al loro interno e profondamente diversi l’uno dall’altro, sulla base di un criterio non etnico o razziale, ma morale. Questo è il motivo per cui quando i populisti ottengono il potere non riconoscono alcuna opposizione legittima, limitandosi a qualificare gli avversari politici come nemici della volontà generale50. Da questa concezione idealizzata e artefatta del popolo, per la quale questo è in grado di esprimersi ad una sola voce, sostenendo le stesse preferenze e gli stessi interessi, deriva il rapporto conflittuale dei populisti con la rappresentanza tradizionale51. Costoro non puntano ad una rappresentanza veramente democratica della volontà popolare, ma piuttosto ad una rappresentanza simbolica delle identità

44 Ibidem.

45Cfr. Mudde C. (2017), Populism an ideational approach, in Rovira Kaltwasser C., Taggart P., Ochoa Espejo P., Ostiguy P. (eds.), “The Oxford Handbook of populism”, Oxford University Press, Oxford.

46 Ibidem.

47 Cfr. Muller J.W. op. cit. 48 Cfr. Mudde C. op. cit. 49 Cfr. Muller J.W. op. cit. 50 Cfr. Mudde C. op. cit. 51 Ibidem.

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e non della maggioranza empiricamente misurabile. La politica non deve quindi essere l’arte del compromesso tra posizioni divergenti, ma semplicemente espressione del volere della gente52.

B) Il populismo come stile politico

Nell’analizzare il fenomeno populista è importante non trascurare la componente sociale e culturale. Il populismo si caratterizza infatti per la capacità di creare una connessione tra la politica e il popolo autentico sulla base della creazione di identità53. Nello specifico, la narrazione affettiva del populismo si fonda sull’«ostentazione del basso» e cioè sull’esaltazione del popolare e del politicamente scorretto54. I populisti si rivolgono a quella che considerano come la parte più vera, profonda e meritevole della patria descritta dall’establishment come un “altro non presentabile”55. Il loro intento è quello di parlare in nome di una verità repressa (come sostenuto da numerosi leader europei) o di settori sociali emarginati e infine di una non ben precisata maggioranza silenziosa56. Quanto detto, ci consente di delineare uno specifico stile populista, partendo dal presupposto che il populismo, per essere definito tale, deve saper scandalizzare in termini di comportamenti politici e pubblici, nella modalità di affrontare gli avversari e nelle posizioni sostenute57. Il modo di pensare caratteristico dei populisti poggia più su

stimoli emotivi che su considerazioni razionali e si esprime essenzialmente in atteggiamenti, piuttosto che in prese di posizione giustificate da articolate convinzioni58.

52 Cfr. Muller J.W. op. cit. 53 Cfr. Ostiguy P. op. cit. 54 Ibidem.

55 Ibidem.

56 Cfr. Muller J.W. op. cit. 57 Cfr. Ostiguy P. op. cit. 58 Tarchi M. op.cit. p. 51.

104 Grafico n.19

Dimensioni politiche del populismo59

Per localizzare il fenomeno in uno specifico spazio politico è necessario tenere conto di due dimensioni di analisi principali. La prima, riguarda la collocazione dell’ideologia populista sull’asse destra - sinistra che fa riferimento alle differenze di pensiero circa le politiche economiche e sociali da adottare e il grado di autorità gerarchica necessario per far funzionare la vita comune60. Come spiegato in

precedenza, in quanto ideologia sottile, il populismo può posizionarsi su entrambe le estremità dell’asse. La seconda, concerne i modi di agire e di essere in politica che variano a seconda della storia e delle tradizioni di una società. Questa dimensione prevede una componente socioculturale che ha a che fare con il modo in cui un politico appare in pubblico, cioè gli atteggiamenti, il modo di parlare, ma anche di vestire61. I populisti adottano un linguaggio gergale, spesso rozzo o non corretto, in contrapposizione alle buone maniere dei loro avversari che risultano non solo noiosi, ma anche ipocriti e distanti dalla gente62. Vi è inoltre una

59 In Rovira Kaltwasser C., Taggart P., Ochoa Espejo P., Ostiguy P. (eds.), The Oxford Handbook

of populism, Oxford University Press, Oxford.

60 Cfr. Ostiguy P. op. cit. 61 Ibidem.

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componente politica che riguarda le forme di leadership e le modalità decisionali preferite dal populismo, che sono illustrate nell’immagine che segue63.

Grafico n.20

Leadership e modalità decisionali del populismo 64

Queste caratteristiche sono rappresentate dall’asse alto - basso che vede il populismo collocarsi esclusivamente nella dimensione inferiore.

63 Cfr. Ostiguy P. op. cit

64 In Rovira Kaltwasser C., Taggart P., Ochoa Espejo P., Ostiguy P. (eds.), The Oxford Handbook

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Grafico n.21

Dimensioni “alto” e “basso” della politica 65

C) Il populismo come strategia politica

L’analisi delle manifestazioni politiche del populismo passa infine attraverso la comprensione di quelli che sono i metodi utilizzati per ottenere e mantenere il potere che costituiscono la strategia populista66. Per definirla, è necessario

innanzitutto capire quale tipo di attore politico vuole conquistare il governo e in che modo intende farlo. Nel caso del populismo, non si tratta di gruppi formali o informali, quindi partiti o establishment militari, ma di un singolo che emerge proprio nel tentativo di combattere l’élite tradizionale67. Il nucleo di questa strategia

è quindi costituito dalla personalizzazione del capo politico, il quale instaura con il suo elettorato un rapporto quasi diretto e non mediato, favorito dalla rinuncia alle strutture intermediarie68. La retorica populista contribuisce a rafforzare la convinzione che il leader sia l’unico in grado di guidare il popolo verso il raggiungimento di quegli obbiettivi che sono definiti come il volere comune; questo

65 Ibidem.

66 Cfr. Weyland K. (2017), Populism a political - strategic approach, in Rovira Kaltwasser C., Taggart P., Ochoa Espejo P., Ostiguy P. (eds.), “The Oxford Handbook of populism”, Oxford University Press, Oxford.

67 Ibidem.

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grazie al suo carisma e alle sue qualità eccezionali, che però non gli impediscono di comprendere e incarnare i bisogni e le caratteristiche della gente da cui egli deriva69. Il rapporto di fiducia illimitata che lega i sostenitori al capo, in un patto di

reciproca solidarietà, è per il populismo la prova che una politica diversa, fondata sul rapporto faccia a faccia tra governanti e governati, è possibile. La spontaneità della comunicazione si contrappone quindi alla chiusura delle classi dirigenti nei palazzi inaccessibili all'uomo della strada70. Ciò che contraddistingue il populismo e lo differenzia dai movimenti politici estremisti, è una leadership pragmatica e opportunista che sa sfruttare le opportunità disponibili e trasformare le avversità in vantaggi, ma che non fa riferimento a nessuna ideologia o visione del mondo specifica71. Il leader populista si limita quindi ad agire a seconda delle convenienze politiche e degli umori degli elettori, conferendo ai movimenti, partiti o anche governi da lui presieduti un carattere di instabilità e incoerenza. L’obiettivo ultimo è per lui la massimizzazione del risultato elettorale, per cui non si rivolge ad uno specifico elettorato fidelizzato, ma al corpo degli elettori tutto72. Infine, il secondo elemento di cui tenere conto, è la cosiddetta “power capability”, cioè in che modo i politici riescono a mantenere e ad accrescere la loro influenza. I populisti criticano chi si appoggia a poteri speciali, quali quello economico o coercitivo militare, affermando che la loro forza deriva esclusivamente dalla volontà popolare, certificata dai sondaggi elettorali branditi come armi nell’arena politica73.

4.5 I populisti alla prova della rappresentanza e del governo democratico