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Posti letto ospedalieri per 1000 abitanti ­‐ Anni 1998 ­‐ 2012

Grafico 3: Posti letto ospedalieri 1998

Il grafico prende in analisi il decennio nel quale si sono verificati i primi cambiamenti strutturali del sistema sanitario.

Facendo riferimento ai giorni d’oggi, il trend del numero di posti letto è in continuo calo, infatti, nell’ultima versione del regolamento sugli standard ospedalieri, si

                                                                                                               

ACUTI ACUTIPOST) TOTALE ACUTI ACUTIPOST) TOTALE ACUTI ACUTIPOST) TOTALE PIEMONTE 13.706 4.595 18.301 14.155 3.303 17.458 449 +1.292- +843- VALLE/D'AOSTA 450 8 458 363 85 448 +87- 77 +10- LOMBARDIA 31.938 8.030 39.968 30.512 7.119 37.631 +1.426- +911- +2.337- P.A/BOLZANO 1.795 305 2.100 1.436 335 1.771 +359- 30 +329- P.A/TRENTO 1.751 510 2.261 1.533 358 1.891 +218- +152- +370- VENETO 16.125 2.784 18.909 14.900 3.477 18.377 +1.225- 693 +532- FRIULI/V.G 4.679 389 5.068 3.989 931 4.920 +690- 542 +148- LIGURIA 5.677 742 6.419 5.442 1.270 6.712 +235- 528 293 EMILIA/ROMAGNA 16.673 3.958 20.631 14.666 3.422 18.088 +2.007- +536- +2.543- TOSCANA 12.301 1.272 13.573 12.195 2.845 15.040 +106- 1.573 1.467 UMBRIA 2.827 323 3.150 2.921 682 3.603 94 359 453 MARCHE 5.293 810 6.103 4.867 1.136 6.003 +426- 326 +100- LAZIO 18.734 4.307 23.041 17.090 3.988 21.078 +1.644- +319- +1.963- ABRUZZO 4.234 699 4.933 4.026 939 4.965 +208- 240 32 MOLISE 1.146 330 1.476 1.047 244 1.291 +99- +86- +185- CAMPANIA 16.963 1.684 18.647 15.253 3.559 18.812 +1.710- 1.875 165 PUGLIA 12.326 1.490 13.816 11.436 2.669 14.105 +890- 1.179 289 BASILICATA 1.804 357 2.161 1.697 396 2.093 +107- 39 +68- CALABRIA 6.327 902 7.229 5.387 1.257 6.644 +940- 355 +585- SICILIA 15.036 1.879 16.915 14.118 3.294 17.412 +918- 1.415 497 SARDEGNA 6.137 411 6.548 4.846 1.130 5.976 +1.291- 720 +571- TOTALE/ITALIA 195.922 35.785 231.707 181.879 42.439 224.318 )14.043/ 6.654 )7.389/

POSTI/LETTO/AL/GENNAIO/2012 POSTI/LETTO/DOPO/SPENDING/REVIEW DIFFERENZA

prevede, per il triennio 2014-2016, un taglio netto di 3.500 posti per acuti e post- acuti, che si vanno ad aggiungere ai precedenti decurtamenti.

Il più significativo tra questi, è datato Dicembre 2012 dove, a causa del rispetto della Spending review, si è registrata una riduzione pari a 7.389 posti letto complessivi.

Tabella 3.1: Posti letto in Italia pre e post Spending Review

Dall’analisi effettuata risulta come ad essere colpito maggiormente, dagli effetti della Spending review, è stato il settore concernente i posti letto per acuti, all’interno del quale si è riscontrata una diminuzione complessiva di circa 14 mila unità, conseguente ai risultati determinati in regioni quali Emilia-Romagna, Lazio e Campania. In contrapposizione a questa situazione si denota come aumentino invece i posti destinati in favore di persone in condizioni di stabilità clinica ma che necessitano di ricevere un’assistenza a bassa intensità sanitaria per poter essere reinseriti nuovamente in un contesto sociale più consono.

L’obiettivo finale che s’intende raggiungere è quello di arrivare a 3,7 posti letto ogni mille abitanti, di cui lo 0,7 dovrà essere dedicato per le riabilitazioni e per le lungodegenze, e il 3 per mille per gli acuti.

Dando un’occhiata ai principali mutamenti che si susseguiranno nei prossimi anni, tra i più importanti vi è la riorganizzazione del sistema sanitario, che verterà, in primis, sulla variazione della percezione del valore fornito dagli operatori sanitari. Lo scopo che si è attivato a partire dal 1 Luglio e che a breve si completerà, sarà quello di commissariare le Asl accorpandole in grandi aziende di area vasta, ridefinendo così l’organizzazione e i rapporti tra i vari soggetti interessati. In tal modo si andrà a rafforzare il ruolo dell’area vasta all’interno del processo di programmazione strategica regionale e non solo.

Un esempio si ha con la Toscana, composta da 12 Asl e 4 Aziende Ospedaliere, che in risposta ai tagli sui finanziamenti contenuti nella legge di stabilità (2014- 2016)LXVIII, accorperà i vari istituti in sole 3 grandi aziende di area vasta: Toscana Centro – Toscana Nord Ovest – Toscana Sud Est, che saranno dotate di personalità giuridica e di autonomia patrimoniale, imprenditoriale e amministrativa.

Inoltre s’introdurrà, in primis in Toscana, poi anche in tutta Italia, un ticket sui ricoveri ospedalieri.

La riforma dei ticket sanitari è stata approvata recentemente dal Governo, e secondo le previsioni del Patto per la salute, il nuovo ticket non rappresenterà un ostacolo all’accesso ai servizi ed alle prestazioni. Tale riforma si baserà sul fatto che, a parità di gettito, si andrà a considerare il reddito e la composizione del nucleo familiare per determinarne l’ammontare. Nonostante ciò, ha riscontrato sin dai primi giorni dei malcontenti per una serie svariata di motivi, tra i quali il fatto che il ticket, rispetto alle altre tasse, non ha proporzionalità rispetto al reddito, anche se sono state introdotte delle fasce in alcune Regioni, perciò in via assoluta, un cittadino ricco

                                                                                                               

LXVIII  A metà Ottobre del 2014 si è saputo che la legge di stabilità per il 2015 avrebbe stanziato un finanziamento più basso, applicando un taglio per oltre 4 miliardi. In toscana si calcolò che l’impatto di questo taglio sarebbe stato di non meno di 130-280 milioni di euro sul budget della sanità regionale. Per questo si è deciso di attuare delle contromosse: introduzione del ticket ospedaliero e accorpamento delle Asl in aziende di area vasta.

paga quanto un cittadino più povero. Il ticket, nei sistemi universalistici, viene, infatti, considerato come strumento volto a limitare l’eccesso ai consumi, colpendo in principale modo chi è meno fortunato.

Ci sono altri aspetti che sono toccati da questo processo di rinnovamento e concernono:

I. L’assistenza sanitaria territoriale II. Il ruolo dei medici di base

Per quanto riguarda l’assistenza sanitaria territoriale, l’obiettivo che ci si prefissa di raggiungere è quello di promuovere la salute attraverso attività di educazione alla medicina preventiva, diagnosi e cura. Per raggiungere tale scopo si vanno a riorganizzare le cure primarie, focalizzando l’attenzione su questi punti:

-­‐ Integrazione mono-professionale e multi-professionale volta a garantire il coordinamento tra Medici di medicina generale (MMG)LXIX, pediatri di libera scelta (PLS) e specialisti ambulatoriali;

-­‐ Sviluppo dell’ICT, che viene qualificato come strumento fondamentale per l’integrazione delle cure territoriali ed ospedaliere;

-­‐ Ruolo unico per tutti i professionisti medici riguardo la propria area, questo per garantire continuità assistenziale e gestione;

Aspetto importante da non tralasciare concerne l’assistenza distrettuale, in cui si riscontra, nel 2010, una diminuzione dei MMG rispetto agli anni precedenti. Il valore desunto si attesta su 7,6 medici ogni 10.000 abitanti, mentre il dato medio di pazienti per medici è di 1.147, valore molto al di sotto degli standard che asseriscono intorno ai 1.500.

Il processo di deospedalizzazione è favorito anche dall’avvento di una nuova tipologia di servizi che vengono erogati da strutture per l’assistenza semi- residenziale e residenziale, e concernono attività gestite direttamente dai Comuni.

                                                                                                               

LXIX  Al Medico di Medicina Generale (MMG), nel rispetto di quanto preposto dalle normative regionali, adempie all’obbligo di garantire forme di assistenza domiciliare, quali l’assistenza domiciliare integrata, l’assistenza domiciliare programmata nei confronti di pazienti non ambulabili ed infine, nei confronti di pazienti in residenze protette, garantiscono un’assistenza domiciliare.

0   5000   10000   15000   20000   25000   30000   2004 2005 2006 2007 2008 2009 2010 Assistenza residenziale sanitaria Assistenza semi-residenziale Altra assistenza territoriale Assistenza specialistica ambulatoriale

Gli anni più prolifici sotto questo profilo, sono stati il 2009 e il 2010 dove i posti letto per l’assistenza residenziale hanno avuto un incremento del 6%, mentre nell’area semi-residenziale si è evidenziato un incremento pari al 5%.

Il grafico sottostante rimarca come si sono evolute negli anni le varie prestazioni di assistenza offerte dal 2004 al 2010, rilevando oltre ad una forte diffusione di opere differenti rispetto ai comuni servizi ospedalieri, anche un consolidamento dell’assistenza territoriale e specialistica.