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PRIMA DELLA LUCE

Nel documento LINGUAGGIO ASTRALE (pagine 54-64)

Da questa linea di tendenza nessuno sembra essere escluso. Anche gli psicologi infatti che per lungo tempo hanno cercato di comprendere quanto avveniva nell’infanzia, nodo cruciale dell’esistenza dei pazienti, ora rivolgono la loro attenzione a periodi antecedenti, come quello della gestazione. Nono-stante i limiti evidenti che questa pratica di analisi “pre parto” presenta, sta di-venendo sempre più un nuovo importante terreno di ricerca.

La linea di confine

È certamente noto che l’attenzione degli astrologi del passato era concentrata sul momento del concepimento, dedotto da un particolare calcolo, e del cui istante (teorico) si coglieva l’intrinseco valore, facendovi riferimento per erige-re il tema dell’oroscopo personale.

La successiva scelta del momento della nascita per costruire il tema nata-le, più facilmente riconducibile con il taglio del cordone ombelicale che sanci-sce un istante ben preciso per l’inizio di una esistenza autonoma, non ha can-cellato in molti studiosi della materia un interesse particolare per il tema di concepimento (Trutina Ermetics) il quale, nonostante le mode (anche l’Astro-logia ha le sue), ha saputo conservare nel tempo una sua vitalità, ancora og-getto di riscoperta.

Uguale interesse suscita la tecnica della luna nuova prenatale, vero cro-giuolo collettivo, da cui estrinsecare le energie planetarie e a cui soggiacciono e si uniscono tutti i nati nei vent’otto giorni successivi.

C’è però una linea di confine, una demarcazione netta che quasi nessuno osa oltrepassare, un muro oltre il quale, o meglio prima del quale, dovrebbe esserci solo il nulla, e pertanto il conteggio del tempo, del nostro tempo indivi-duale, e quindi del nostro inizio, avverrebbe, nel migliore dei casi, con l’attra-versamento di questo recinto, in un istante speciale, che generalmente è quel-lo della nascita, o se vogliamo tornare ancora più indietro, quelquel-lo del concepi-mento.

Le Leggi

Non è facile credere che, una vita che disporrà di affetti, sentimenti, elabora-zioni mentali e coscienza di sé, abbia inizio improvvisamente, dal nulla, per un caso fortuito.

Che dire poi di destini così diversi che hanno privilegiato alcuni di salute, bellezza e perché no anche ricchezza, mentre ad altri è capitata una sorte av-versa, carica di difficoltà e prove, che cominciano nell’infanzia e si snodano lungo il corso di tutta l’esistenza?

Che impressione di arbitrio e di ingiustizia c’è in tutto questo!

Preferisco pensare che tutto si muova in termini evolutivi con un fine ulti-mo orientato verso l’arulti-monia e la giustizia.

Risalire al filo conduttore che lega le cause più remote da cui si originano gli accadimenti e comprenderne la ragione, non è certo facile, anzi, talvolta si

trovano risposte solo riconducendosi all’origine, in un luogo o in un tempo as-sai lontano, addirittura in un’altra esistenza.

La terra di nessuno

I confini non mi sono mai piaciuti e forse per questo anni fa ho deciso di av-venturarmi in un terreno di ricerca davvero impervio, varcare le colonne di Er-cole che rappresentano il passaggio per entrare nella terra di nessuno, quella terra che precede non solo il tempo della nascita, ma anche quello del conce-pimento.

Così utilizzando la tecnica delle Rivoluzioni Solari ho deciso di indagare in senso inverso all’andare del tempo e ho cominciato ad erigere una serie di te-mi per l’anno precedente la nascita, per lo stesso luogo e per l’istante esatto del passaggio del Sole sulla (futura) posizione natale.

Devo riconoscere che le obiezioni a questo modo di procedere si sono dissolte molto rapidamente dinanzi ai riscontri. Sin dai primi temi sperimentali, scelti perché ero a conoscenza di particolari situazioni che avevano accompa-gnato il periodo di gestazione, la tecnica delle Rivoluzioni Solari Prenatali si è dimostrata molto interessante ed estremamente “parlante” al riguardo delle condizioni vissute dal feto nell’anno precedente la nascita.

Ma con l’andar del tempo, dopo aver eretto molte RSPrenatali sono co-minciate ad arrivare le sorprese, che andavano ben al di là dell’analisi di un periodo di vita, sebbene particolare, perché, concedetemelo, 365 giorni prima della nascita non dovremmo essere nulla! E invece forse non è proprio così…

Immagini di luce

Nel sovrapporre innumerevoli temi di RSP a quelli di nascita mi sono accorto che:

a) per chiunque, in ogni tempo e per ogni luogo del pianeta, l’Ascendente di RSP cade sempre e solo in tre case natali: l’ottava, la nona e la deci-ma;

b) la prima casa copre sempre, in ogni caso, almeno una parte della deci-ma radix.

Oggi dopo tanti anni e tante RSP non sono ancora riuscito a comprendere perché questo accada, e cioè perché solo queste tre case, su dodici, ospitino sempre l’Asc di RSP; posso solo prendere atto che sinora non ho mai ricevuto smentite, e proporre la mia idea in proposito, che tiene anche conto di un’ipo-tesi reincarnazionistica.

Chi nasce con l’Asc di RSP sull’ottava casa natale durante il corso della

gestazione può aver corso un rischio grave che potrebbe aver messo a repen-taglio la vita propria o quella della propria madre; in termini caratteriali fisici e/o destinici, non di rado questi soggetti possono esprimere marcate valenze scorpioniche. Costoro potrebbero essersi reincarnati sotto il peso di un pesan-te fardello di debiti karmici che potrebbero essere stati contratti nel corso di

vite precedenti, a seguito di un uso distruttivo del danaro, del sesso, del pote-re; nel corso di quest’esistenza l’Entità potrebbe aver scelto di vivere esperien-ze evolutive necessarie per comprendere gli errori commessi, e forse, riuscire ad integrare armoniosamente queste componenti della personalità nelle quali-tà acquisite per sempre dall’anima.

Possiamo immaginare invece che Chi nasce con l’Asc di RSP sulla nona

casa natale possa aver vissuto il periodo precedente la nascita come un

av-ventura, un viaggio emozionante durante il quale prepararsi a frequentare quella straordinaria scuola di esperienze che è la vita; potrebbe trattarsi di un’Entità che è stata nuovamente attratta dalla vita per la sete di ampliare i propri confini, ed espandere le proprie conoscenze, siano esse mentali, fisiche o materiali, nel qual caso si tratterebbe di un’anima relativamente “giovane” colma di sogni e di una certa ingenuità, ma potrebbe anche trattarsi al contra-rio di un’Entità che si è mossa per fini ideali, filosofici, religiosi o culturali. In tutti i casi questi soggetti spesso manifestano nella loro esistenza qualche trat-to di tipo sagittariano.

Chi nasce infine con l’ASC di RSP in decima casa natale potrebbe aver

at-teso con grande impazienza il momento della nascita come prima conquista dell’autonomia e aver assaporato con essa il primo successo, cogliendo un imprintig determinante per future promettenti situazioni. Questi soggetti mani-festano di frequente una forte volontà emancipativa che si esprime con il desi-derio di superare le condizioni familiari iniziali per riuscire ad imporsi nell’am-bito della società, utilizzando strumenti capricorniani. A. Volguine dice a que-sto proposito che un Asc di RS che si sovrappone alla decima casa natale rap-presenta una decisione votata al successo: in questo caso potrebbe trattarsi di quella effettuata dall’Entità, prima di nascere, e cioè una scelta consapevole di rinascere per proseguire volontariamente il percorso evolutivo.

Altre luci

Con l’andar degli anni, la tecnica delle RSP continua a stupirmi, riservandomi nuove sorprese e fornendomi ulteriori interessanti spunti di ricerca.

Ho notato per esempio che molto spesso il tema di RSP si dimostra più espressivo addirittura del tema natale e così quando quest’ultimo mi appare a volte ambiguo o poco parlante, mi affido con fiducia al tema di RSP che fre-quentemente risulta dotato di una chiarezza interpretativa davvero notevole.

Con questo non voglio dire che il tema di RSP debba sostituire il tema na-tale, ma solo consigliare a coloro che come me praticano la “professione sul campo” di sperimentare ed eventualmente aggiungere questa tecnica di lavo-ro, perché da ciò potrebbero trarne sicuramente un gran vantaggio.

Gli elementi da prendere in considerazione quando si esamina un tema di RSP sono ancora quelli classici, dando rilevanza oltre al segno ASC, anche eventuali pianeti presenti agli assi, oppure accumuli planetari posti nei segni o nelle case, ed è comunque interessante seguire il percorso che i pianeti seguo-no dal tema di RSP al tema natale.

Elemento in comune dei temi di RSP e natale è il grado del Sole, che è lo stesso in ambedue i temi e questo attribuisce al significato dei gradi sabiani una grande importanza, perché legata all’interpretazione del grado del Sole può esserci “qualcosa” che varcando il tempo di un’esistenza, può unire più vite, oppure fare da ponte verso…

Devo aggiungere inoltre che il tema di RSP si è dimostrato particolarmen-te sensibile alla lettura dei transiti planetari, che non di rado si dimostrano straordinariamente più “chiari” del tema natale.

L’esempio

C’è da dire come premessa che tra il tema natale e la RSP le differenze pur evidentissime, non si risolvono mai in contraddizioni, o contrapposizioni, ma piuttosto sembrano necessarie per dare maggiore risalto e/o enfasi a certe particolarità che altrimenti potrebbero rimanere un po’ nell’ombra, a volte si rivelano inoltre particolarmente utili per comprendere aspetti caratteriali o de-stinici difficili da spiegare altrimenti.

In buona sostanza tra il tema natale e la RSP si attua una sorta di integra-zione, uno scambio d’informazioni, come se fossero complementari l’uno del-l’altro.

A titolo esemplificativo ho scelto il tema di Rivoluzione Solare Prenatale di Mohandas Karamchhand Gandhi, il Mahatma, che nasce a Porbandar (Bom-bay) in India il 2/10/1868.

A differenza del tema natale che vede Marte e il bellicoso segno dello Scorpione nella prima casa dell’oroscopo, la RSP presenta invece come Ascendente il luminoso e carimastico segno del Leone, con Venere e il Nodo lunare ascendente congiunti: direi non male per il condottiero di una guerra che non vide la violenza!

Anche la cuspide della prima casa di RSP che cade sulla decima natale può contribuire a spiegare il carattere di Gandhi e il suo destino personale e sociale; spesso si riscontra infatti in soggetti che essendo animati da una forte spinta emancipativa, riescono ad elevarsi dal loro ambiente sino ad occupare un ruolo di rilievo anche nella Società, e per alcuni ciò accade come se fosse-ro spinti da una forza inarrestabile, nel caso in oggetto la particolare qualità dell’energia coinvolta nell’azione potrebbe essere dovuta a Plutone che, con-giunto al Medio Cielo, potrebbe aver contribuito anche alla scelta dell’indirizzo politico.

Sono comunque le disarmonie tra l’ASC e Plutone a testimoniare i conflit-ti con l’autorità a causa del proprio comportamento e quelle tra la dodicesima e la nona casa a far comprendere i motivi ideali che hanno portato Gandhi a sperimentare l’esperienza del carcere, a cui tra l’altro la quadratura tra Marte Cancro in dodicesima (lotte occulte per il proprio Paese) e Mercurio Scorpione in terza (scritti eversivi) non è certamente estranea.

Ma è ancora Marte, comunque, nella simbologia di coraggio e forza di vo-lontà, in trigono a Saturno in quarta (la Patria), a spiegare la grande

determi-nazione con la quale Gandhi ha portato avanti le battaglie per il suo popolo, incurante che gli obiettivi sembrassero troppo ambiziosi e/o lontani nel tempo. Il suo sogno, rappresentato dalla Luna in nona congiunta a Giove e Nettu-no, era quello di costruire una grande nazione indiana, liberale e tollerante, unita al di sopra delle differenze religiose e di casta, ma i contrasti presenti nel tema di RSP con la nona e la dodicesima, possono spiegare le grandi difficoltà incontrate da Gandhi per motivi economici con Sua Maestà Britannica, che non voleva rinunciare allo sfruttamento della colonia indiana, e con le comuni-tà religiose degli Hindu e dei musulmani che in alcune regioni si disputavano il predominio.

Le armi usate dal Mahatma e dai suoi seguaci furono il dialogo serrato e logico e la disubbidienza civile, rintracciabili nella forte presenza planetaria presente sull’asse della comunicazione, occupato in terza dal Sole Bilancia, parte diurna e razionale della personalità, che si è espresso anche nell’attività di giornalista e scrittore, in opposizione al settore degli ideali più nobili e della fede, sia essa politica o religiosa, che ha trovato nel focoso Ariete il più impor-tante, non solo numericamente, accumulo planetario della RSP, con la presen-za della Luna, Giove e Nettuno, responsabili della scelta “professionale” di Gandhi, per l’attività di avvocato difensore dei più deboli.

E sono proprio questi due ultimi pianeti, Giove e sopratutto, Nettuno, Rivoluzione solare prenatale di Gandhi

rappresentanti della Legge, ma anche della fede e degli ideali più elevati, ad

occupare una posizione nettamente dominante nella RSP, sia per la posizione in nona casa, cosignificante del segno del Sagittario in cui hanno il loro domi-cilio, sia per gli aspetti che intrattengono con i luminari e l’ASC., ad essere

forse la ragione della scelta di vita di Gandhi; in termini reincarnazionistici

tutto ciò potrebbe assumere un grande rilievo sino al punto di spiegare anche

un’eventuale decisione di ri-nascere, per portare avanti un ideale collettivo di solidarietà e giustizia.

Del resto la vita del futuro Mahatma si sviluppa in un clima del tutto parti-colare sin dall’infanzia.

La madre, profondamente religiosa e votata a pratiche ascetiche, è donna severa con se e con gli altri che inculca il rispetto più rigoroso dei precetti reli-giosi (Luna in nona congiunta a Giove e Nettuno); il padre, uomo non colto, possiede esperienza, generosità, incorruttibilità e doti di persona equilibrata e giusta, il che gli consente di essere spesso chiamato alle corti dei principi in veste di consigliere (Sole Bilancia in terza-Saturno in quarta).

L’adolescenza del giovane Mohandas è tormentata dai dubbi e dalle ten-tazioni.

A tredici anni quando, secondo l’uso, si sposa con una ragazza della sua età, si fa travolgere dalla sensualità, dalla gelosia e dalla volontà di possesso, sino a rendere impossibile la vita alla sposa-bambina.

Si lascia inoltre influenzare da un giovane amico che gli fa credere che la supremazia degli inglesi sia dovuta al consumo di carne, da quel momento ini-zia a cibarsi di un gran quantitativo di carne, nonostante un precetto della reli-gione proibisca severamente tale tipo di alimentazione .

La crisi arriva per il giovane Gandhi come un duro colpo.

Si rende conto di essersi allontanato dagli insegnamenti ricevuti dalla fa-miglia e teme di essere precipitato nel più terribile ateismo. A questo punto solo un grande autocontrollo gli impedisce di compiere un gesto inconsulto e decide di scrivere al padre per confessare tutte le sue colpe in un gesto quasi liberatorio (Mercurio Scorpione in terza quadrato a Marte in dodicesima).

Ma quando si presenta a testa china di fronte all’austero e rigoroso pa-triarca, sente il “ giudice” singhiozzare: in lui non c’è ira, ma solo dolore per la sofferenza del figlio, a cui fa seguito un intenso abbraccio e il perdono(Sole Bi-lancia in terza opposto a Nettuno).

Scriverà Gandhi “quella fu per me la prima lezione di ahimsa”. Questo concetto che significa non violenza, capacità di comprensione, amore verso gli altri, diverrà in seguito la base della sua religiosità e del suo impegno civile.

Con i transiti di Giove, Lilith e Urano sull’asse terza/nona Gandhi si reca a Londra per completare gli studi e conseguire la laurea in giurisprudenza; sono anni molto importanti per la formazione del giovane che domerà il leone d’In-ghilterra, anni in cui le sue idee, sebbene solide e ben radicate, accusano l’im-patto con la cultura e l’ambiente occidentale e ne subiscono inizialmente il fa-scino: Gandhi si trasforma in un damerino, un vero dandy, dedito alla vita mondana.

Ma il giovane non smette di leggere i testi filosofico-religiosi che tanto lo affascinano e ben presto, accompagnato dal transito di Saturno all’Ascenden-te, conquista la sua maturità e recupera la propria identità culturale e religio-sa, lascia l’ambiente elegante nel quale vive per trasferirsi in un piccolo locale nel quale rimane a terminare gli studi sino al suo rientro in Patria.

Il ritorno in India fa però prendere contatto a Gandhi con la triste realtà, accanto alle difficoltà economiche in cui versano la maggior parte degli india-ni, anche quelli come lui che hanno potuto studiare in occidente. C’è l’incontro con quella violenza che gli è insopportabile e contro la quale non riesce ad ot-tenere risultati; neppure la sua cultura o la sua professione riescono infatti a permettergli di difendere il fratello da un’accusa ingiusta, per la quale subirà una pesante condanna.

Profondamente deluso Gandhi accetta di andare in Africa per trattare una questione legale per un’azienda commerciale, ma anche qui si scontra con una realtà non molto dissimile, vige infatti l’apartheid più rigido, e a tutte le persone di colore è negato il godimento dei diritti civili, anche di quelli ele-mentari.

Da allora, per oltre vent’anni, Gandhi si batte per difendere i più deboli e per raggiungere l’obiettivo dell’uguaglianza sociale e politica, subisce il carce-re più volte e varie forme di violenza, ma nel frattempo diviene il leader cari-smatico di coloro che avevano scelto la non violenza e la disobbedienza civile come forma di lotta politica.

Finalmente, sotto la pressione dell’opinione pubblica internazionale nel 1914 giunge il primo vero risultato importante, il governo è costretto a cedere e ritirare parte delle vecchie leggi discriminatorie;(Giove transita in settima ca-sa al trigono del Sole natale).

La strada è segnata, il seme lanciato, e venuto il momento di far rientro in Patria, così l’anno successivo, preceduto dalla fama di leader carismatico, Gandhi fa ritorno in India, dove da tempo serpeggiano fermenti di ribellione.

Nel 1917 con l’entrata in guerra della Gran Bretagna il governo inglese promette a Gandhi, divenuto leader del Congresso nazionale indiano, che se ne fa portavoce, in cambio dell’arruolamento degli indiani nell’esercito britan-nico, di favorire uno sviluppo graduale di istituzioni autonome.

Si tratta in realtà dell’ennesima beffa, perché dall’iniziativa nascono orga-nismi bicamerali che hanno solo diritto di critica e di elaborazione dei progetti, mentre il potere legislativo rimane saldamente nelle mani del governo inglese (Urano transita in settima casa e Nettuno in dodicesima).

Gandhi dà allora l’avvio alla prima campagna satyagraha, durante la qua-le chi aderisce s’impegna a disobbedire alqua-le qua-leggi che un apposito comitato condanna giudicandole ingiuste, astenendosi tuttavia da ogni forma di violen-za contro persone o cose.

La risposta dell’autorità non si fa attendere: a Delhi la polizia inglese spa-ra sulla folla (Marte tspa-ransita sul M.C. di Gandhi congiungendosi a Plutone) fe-rendo un migliaio di persone, ma anche parecchi dimostranti si lasciano anda-re ad episodi di violenza e così Gandhi dà ordine di sospendeanda-re la protesta.

Il 1° febbraio del 1922 Gandhi lancia una nuova satyagraha con un mes-saggio chiaro determinato e definitivo : o l’India diverrà autonoma entro il 15 febbraio o si dichiarerà fuori dall’impero britannico(Saturno transita sul Sole natale, Nettuno sull’Asc).

Ma ancora una volta episodi di violenza turbano la protesta e Gandhi, che non vuole assolutamente costruire la libertà della sua Nazione attraverso la violenza sospende nuovamente l’azione di lotta.

Da allora si susseguono numerose campagne di lotta non violenta, che contribuiscono a sensibilizzare l’opinione pubblica mondiale e costringono len-tamente il governo britannico a cedere, ma a questo punto sono le religioni a divenire il grande ostacolo.

Musulmani e hindu sono su posizioni opposte ed esigono l’elettorato se-parato e una quota di seggi garantita: per Gandhi che si è battuto da sempre contro le caste e per dare un’opportunità di cambiamento agli “intoccabili”, ciò e inaccettabile, lascia la sede delle trattative e inizia un digiuno che

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