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Le problematiche legate all’apprendimento di una lingua da parte di uno studente adulto

L’APPROCCIO ALL’INSEGNAMENTO DELL’ ITALIANO A STRANIER

MANTENERE E SVILUPPARE LA L1 L2 ORALE-

3.1.6 Le problematiche legate all’apprendimento di una lingua da parte di uno studente adulto

Freddi afferma che nell’adulto la competenza linguistica è segnata da “itinerari”, solchi percettivo- motori - concettuali che ormai sono indelebili nel cervello: l’esperienza di vita dell’adulto, la sua percezione sensoriale individuale e le “mappe” mentali che si è creato influiscono notevolmente nell’apprendimento di una lingua straniera, in senso positivo che negativo84.

Freddi sostiene che, poiché per adulto la propria lingua è un calco della realtà, è possibile che si manifesti da parte sua un fenomeno di rifiuto verso la lingua straniera da apprendere, e la fatica che effettua nell’apprendere direttamente proporzionale all’età, dunque chi è più avanti con gli anni e più compie uno sforzo maggiore, e inversamente proporzionalmente al livello culturale, pertanto la persona colta fa meno fatica rispetto ad uno meno scolarizzata 85.

L’individuo adulto presenta una lentezza di riflessi che considerata unicamente come mancanza di flessibilità mentale, ma che in realtà spesso nasconde un meccanismo di difesa verso una situazione nuova di apprendimento che mette in discussione il proprio io interiore.

l’accento sugli elementi del processo di crescita e individua come dall’esperienza dettata dal piacere sia quella che comporta i risultati migliori per arrivare al senso di sicurezza: se può scegliere un’esperienza motivato dal piacere allora l’individuo tenderà a continuare verso questo tipo di attività che hanno effetto sul suo senso di padronanza e autostima, che lo rendono sicuro e pienamente soddisfatto. Afferma, inoltre, che ci sono prove che indicano che ciò che prova piacere e sembra positivo all’individuo risulta spesso più efficace per gli obiettivi a lungo termine , ed in questo processo l’ambiente e il formatore sono determinati per fornirgli un senso di sicurezza e attrattiva verso le attività formative.

Cfr. MSLOW A., Motivation and Personality, Harper & Row, New York, 1970. 84

FREDDI G., Gli adulti e le lingue, Minerva Italica, Bergamo 1974, cit. p. 32. 85 Ivi, p.25;

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Le reazioni che si possono instaurare nell’adulto apprendente una lingua straniera manifestano dei sintomi ricorrenti i cui effetti macroscopici sono stati individuati da Boutan86 in:

a) insicurezza e senso del ridicolo che può portare alla paralisi psicomotoria; b) coscienza della gratuità dello sforzo;

c) esagerata tensione muscolare e meccanica; d) enorme dispendio di energia;

e) senso di frustrazione per il divario tra il pensiero in lingua madre e la limitata competenza e conoscenza lessicale della lingua straniera o seconda.;

f) interferenze con la lingua madre.

Relativamente al senso del ridicolo, spesso gli adulti rifiutano tecniche didattiche che li porterebbero a mettersi troppo in gioco 87, pertanto nella didattica quotidiana il docente dovrà tenere in grande considerazione questo aspetto psicologico quando intende proporre attività di interazione in classe. Ad esempio tutte le tecniche di simulazione non sempre sono bene accette da parte di discenti adulti, in particolar modo se nella classe ci sono persone che si conoscono da tempo, come nel caso in cui di un corso di lingua frequentato in ambito aziendale con colleghi di lavoro. Anche le attività ludiche spesso sono vissute come poco opportune da parte dello studente adulto, poiché avvertite come una perdita di tempo quando si vogliono, invece conseguire in fretta dei risultati linguistici 88.

86

Cfr. BOUTON P., Les mécanismes d’acquisition du fraçais langeu éntrangère chez l’adulte, Klincksieck, Paris 1969.

87

SERRAGIOTTO G., Le lingue straniere nella scuola. Nuovi percorsi, nuovi ambienti, nuovi

docenti, UTET Libreria,Torino 2004, cit. p.117.

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È necessario, pure, puntualizzare che quest’affermazione non va considerata un assunto incondizionato: l’accettazione o meno delle tecniche ludiche o di simulazione, dipende anche dalla provenienza geografica degli studenti adulti, dai loro modelli culturali e dall’esperienza pregressa.

Molto utili ed efficaci con gli adulti sono, ad ogni modo, le tecniche di problem

solving, le quali mirano ad avviare discussioni su un problema per ritrovare le

possibili soluzioni stimolando ad esporsi e a cooperare con i compagni, oppure le tecniche che consentono allo studente di confrontarsi direttamente con il docente89.

È necessario, in ogni modo, che si contratti con i propri studenti adulti il percorso formativo nei contenuti e nella metodologia che s’intende attuare e che siano illustrate a priori e con chiarezza le finalità didattiche di ciascuna tecnica o attività linguistica.

Il fenomeno dell’interferenza tra la lingua madre (che può essere anche il dialetto), la lingua nazionale e la lingua straniera appresa può rappresentare una rivelante fonte di difficoltà. L’apprendimento di una lingua, infatti, comporta un complicato processo di riorganizzazione mentale e ne consegue che una delle lingue prevale sulle altre dal punto di vista fonologico, morfosintattico, lessicale e culturale.

89

SERRAGIOTTO G., Le lingue straniere nella scuola. Nuovi percorsi, nuovi ambienti, nuovi

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3.1. 7 Insegnare la grammatica ad adulti: metodo induttivo o deduttivo

I corsi di lingua per adulti, in particolare modo nell’insegnare dell’italiano come L2, presentano situazioni eterogenee poiché sono presenti allievi di diversa provenienza. Spesso con una differente concezione degli elementi grammaticali, pertanto non è sempre facile valutare quale metodologia applicare per l’insegnamento delle strutture morfosintattiche.

Sebbene spesso i docenti usino le espressioni insegnamento della grammatica e

riflessione sulla lingua come sinonimi, in realtà tra loro esiste una notevole

differenza, sono due punti di vista molto diversi tra loro. Infatti, nell’insegnamento della grammatica il protagonista è il docente, il quale presenta su schemi pieni le regole come norme da applicare senza discutere attraverso attività di fissazione e riutilizzo, mentre nella riflessione il protagonista è lo studente, il quale riflette e formula delle ipotesi sotto la guida dell’insegnante per arrivare a capire quelli che sono i meccanismi di funzionamento della lingua, e, attraverso schemi vuoti da riempire, codificare e verificare le ipotesi effettuate. Quest’ultima metodologia, di tipo induttivo, ha obiettivo didattico quello di condurre ad “imparare ad imparare” la lingua, secondo una logica che vede lo studente individuo attivo e tendente all’autonomia formativa, quindi ben si addice alle esigenze del discendente adulto.

Nonostante negli studi di glottodidattica nel corso degli ultimi decenni gli studiosi convergano sul fatto che sia preferibile che le regole della lingua siano trasmesse in modo induttivo per generare acquisizione, tuttavia generalmente l’adulto richiede una sistematizzazione esplicita delle regole grammaticali, e ciò motivo della sua capacità di astrazione e delle pregresse conoscenze linguistiche. Un

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adulto che ha già imparato una lingua straniera se sa di poter contare su una metodologia conosciuta, su una sistematizzazione che lo rende psicologicamente più sicuro.