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4.2 PROVINCIA DI PISA (TAV 49)

I SITI RURALI E SECONDAR

4.2 PROVINCIA DI PISA (TAV 49)

Podere Sasso Rosso - Coltano (Pisa): da questa località proviene una deposizione in

anfora di un individuo di giovane età, connessa ad una delle ville rustiche ubicate a Sud di Pisa. L‟anfora è di tipo intermedio tra la Tripolitana II e la Tripolitana III, databile genericamente tra I e IV secolo d.C. (TAV. 50, 1): il piano di deposizione era costituito da metà dell‟anfora, coperta dai restanti frammenti1068

.

Cornazzano (S. Giuliano Terme) necropoli a inumazione tardoantica, con resti di

armature e monete di Costantino1069.

Terricciola (PI) ceramica di età tardoromana pertinente probabilmente a tombe1070.

Case Nuove (Peccioli): da questa località proviene l‟epigrafe dedicata da Murtius

Verinus alle figlie, decedute in tenera età, contenente le tipiche espressioni di dolore per la precoce perdita1071.

Sant’Ippolito di Anniano (S. Maria a Monte): nella piana compresa fra i fiumi Arno ed

Usciana, gli scavi condotti da Ciampoltrini hanno permesso di individuare un sito pluristratificato in cui emergevano i resti di numerose strutture murarie, alcune delle quali identificate come un mausoleo- martyrion di IV secolo d.C., su cui sorgerà in età altomedievale la pieve di Sant‟Ippolito1072. Si tratterebbe dunque della sepoltura di un individuo appartenente alle classi più elevate della società.

Il primo insediamento sorto nell‟area consiste in un edificio rustico di età augustea, orientato secondo gli assi centuriali della pianura, di cui restano tracce di un vano pavimentato in signinum con una vasca contigua, interpretabile forse come lacus per la raccolta del vino1073.

La vita in questo insediamento continua fino ai decenni iniziali del IV secolo d.C., allorché al margine di questo edificio, viene costruito un complesso composto da un ambiente rettangolare con il lato lungo orientato verso Est, quindi in rapporto con la centuriazione e col vicino decumanus, provvisto di un‟ampia esedra (Sant‟Ippolito I)1074 (TAV. 50, 2). Il mausoleo, posto in una posizione cruciale tra il corso dell‟Arno e la strada che portava da Pisa a Firenze, che correva parallela al fiume, era probabilmente destinato ad ospitare il sarcofago di un personaggio di spicco, proprietario di terreni in

1068

Cfr. la scheda di S. Menchelli (n. 68 del catalogo) in TANGHERONI 2003,p. 387. 1069

BANTI 1943,p. 99; CODAGNONE 1992a, p. 48-49.

1070

BANTI 1943,p. 106; VOLPI 1992,p. 186.

1071

CIL XI, 1780.

1072

CIAMPOLTRINI, MANFREDINI 2001; CIAMPOLTRINI 2007, pp. 31-34 per un inquadramento storico- topografico di questo settore del Valdarno in età romana e tardoantica.

1073

CIAMPOLTRINI,MANFREDINI 2001,pp. 164-165, figg. 3-4.

1074

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quest‟area della Tuscia, oppure il corpo di un martire cristiano particolarmente venerato1075.

Intorno al 365 d.C., il mausoleo subisce una drastica trasformazione: sulle sue strutture viene costruito un edificio dal tipico impianto basilicale, con ampia navata rettangolare e abside, dall‟orientamento opposto rispetto alla vecchia costruzione (Sant‟Ippolito II)1076 (TAV. 50, 2). La nuova struttura appare ormai di carattere pienamente cristiano, forse funzionale alla celebrazione del corpo santo ospitato nel mausoleo, qualora si trattasse già nella prima fase di un sepolcro cristiano1077. In merito alla questione, Chavarría mette in guardia dal considerare la successiva trasformazione in luoghi di culto cristiani dei mausolei tardoantichi come conseguenza dell‟adesione dei loro committenti alla nuova religione, dal momento che mancano prove decisive in tal senso. Niente esclude, infatti, che tali sepolcri possano appartenere in origine anche a pagani1078.

A Sant‟Ippolito II sono riferibili con buona probabilità alcune tombe a cappuccina dislocate nei paraggi, tra cui una sepoltura (n. 70) addossata all‟abside1079

.

Intorno alla fine del V- inizi del VI secolo d.C., avviene una nuova ristrutturazione, con la creazione di un edificio absidato di dimensioni maggiori, forse a tre navate, che segue l‟orientamento del precedente ma non ne sfrutta le strutture (Sant‟Ippolito III) (TAV. 50,

3): questo complesso, dotato di fonte battesimale, costituisce la pieve vera e propria,

riflesso della profonda riorganizzazione del territorio promossa dalla Chiesa1080. Anche a questa fase appartengono numerose sepolture, a cappuccina, in cassa e in fossa semplice, venute in luce nelle vicinanze. Tra queste, l‟unica con corredo è una tomba femminile a fossa terragna contenente un‟armilla in bronzo con estremità ingrossate, decorata con incisioni geometriche, oltre ad un bracciale in vaghi poliedrici d‟ambra: il materiale si data a partire dalla metà del VI secolo d.C.1081 (TAV. 50, 4)

Villa di Pieve Vecchia San Genesio

1075

CIAMPOLTRINI,MANFREDINI 2001,p. 171.

1076

CIAMPOLTRINI,MANFREDINI 2001,pp. 173-174; cfr. anche CIAMPOLTRINI 2007, p. 34: “lungo la via che seguiva il fiume, e sul fiume stesso- i catalizzatori dell‟insediamento- il monumento funerario eretto nei pressi dell‟abitato di Anniano potrebbe dunque essere divenuto punto di riferimento di tal rilievo, da veder confermato ed esaltato il suo ruolo, verso il 360-370, dalla costruzione di un edificio di culto cristiano che ne faceva il motore della diffusione della nuova religione ufficiale nel territorio”.

1077

CIAMPOLTRINI,MANFREDINI 2001,p. 174: secondo gli autori, una delle ipotesi indimostrabili è che il

mausoleo appartenesse ad un privato legato a Giuliano l‟Apostata e per questo caduto in disgrazia, con la conseguente confisca del monumento.

1078 CHAVARRÍA ARNAU 2007,p. 137. 1079 CIAMPOLTRINI,MANFREDINI 2001,pp. 174-175. 1080 CIAMPOLTRINI,MANFREDINI 2001,pp. 175-181. 1081

CIAMPOLTRINI,MANFREDINI 2001,pp. 179-180: da tombe sconvolte dei paraggi provengono una fibbia (di pieno VII secolo) e parte di uno spicillo in bronzo.

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4.3 - PROVINCIA DI AREZZO

(TAV. 47)

Quota (Talla), necropoli tardo romana con tombe a cappuccina. Come corredo esse

contenevano monete in bronzo di Teodosio, Valentiniano, Magno Massimo e Onorio1082.

S. Polo (Arezzo), dai dintorni della Pieve, che insiste sulle strutture di una villa romana

dotata di impianto termale, proviene un sarcofago di granito conservato nel giardino della chiesa di san Polo1083.

Pieve di Rigutino (Arezzo), rinvenimenti occasionali di tombe romane e “cristiane”

lungo la via Cassia1084.

Casa “Macchia delle sette vene” (Cortona), nella prima metà dell‟‟800 si rinvennero

numerose tombe a inumazione, in gran parte a cappuccina e a tegoloni, mentre una o due erano “ad anforone”, con scheletro deposto in una o più grosse anfore segate a metà1085

.

Lattarino (Cortona), nei pressi del cimitero furono rinvenute, nel 1881, 24 tombe a

cassone e alla cappuccina, con deposizioni sia di inumati che di incinerati. Al centro dell‟area delle sepolture erano alcuni blocchi di arenaria (che Giulierini interpreta come edicola in pietra)1086 e una lastra marmorea iscritta (CIL XI, 1904). Di recente sono state rinvenute altre tombe. Era presente materiale di corredo, per quanto scarso: di questo fa parte un interessante calice di vetro con monogramma cristologico e invocazione beneaugurale1087 (TAV. 48, 1).

Campo dei Miracoli (Cortona), nel 1240, immediatamente fuori porta S. Maria fu

scoperto un sarcofago di marmo decorato con monomachie sui lati brevi e con il combattimento tra Dioniso e le Amazzoni su quello lungo (seconda metà del II d.C.): esso fu reimpiegato per la sepoltura del beato Guido da Cortona1088.

Villa dell’Ossaia (Cortona), reimpiegate nella villa si trovano 4 frammenti di iscrizioni

funerarie tardoantiche in marmo, di difficile lettura considerata l‟esiguità dei testi conservati, datati genericamente tra III e V secolo d.C. (TAV. 48, 2-3): la loro provenienza rimane ignota. Tra questi, figura un lacerto su cui è visibile, all‟angolo

1082

MASSERIA 1992,p. 227, con bibliografia. 1083

CHERICI 1989,p. 48; MASSERIA 1992, pp. 236-237.

1084

LOPES PEGNA 1950-51, p. 417, nota 34.

1085

CHERICI 1987,p. 181.

1086

GIULIERINI 2010,p. 130.

1087

CHERICI 1987,p. 193; GIULIERINI 2010,p. 130: per i confronti con un analogo rinvenimento dalla vicina località di Borghetto (Tuoro sul Trasimeno –PG), ancora in territorio cortonese, cfr. infra.

1088

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superiore destro, un volatile inciso in maniera molto schematica, forse una gallina, che in ambito cristiano assume un significato simbolico1089.

Pieve Vecchia (Lucignano) nel 1900 presso la chiesa venne in luce un sarcofago

cristiano datato da Gamurrini alla seconda metà del IV secolo d.C. La tabella centrale è anepigrafe; sulla destra è raffigurata la raccolta dei frutti dagli alberi e sull‟altro lato la trebbiatura del grano1090.

Case San Biagio (Marciano della Chiana), in località Scopetelli furono scoperte alcune

tombe a cappuccina. Nel 1906, dove era probabilmente situata la chiesa, si rinvennero due orecchini d‟oro “lavorati a cerchiello, che si innestava ad un poliedro di grossi fili d‟oro a guisa di rete” secondo la testimonianza di Gamurrini, che lui stesso data al VI d.C.1091

Badia Agnano (Bucine), nell‟architrave del portale della chiesa era anticamente

reimpiegata la fronte frammentaria di un sarcofago, in cui è raffigurato il trasporto del corpo di Meleagro, accompagnato da un corteo composto una biga, un uomo in atteggiamento di dolore e da un giovane cavaliere che indossa un cappello frigio, identificabile come un Dioscuro (TAV. 48, 4). Il sarcofago, attualmente conservato al Museo Archeologico di Arezzo, si data probabilmente alla metà del III secolo d.C.1092 Dalla stessa località proviene anche una epigrafe sepolcrale del II secolo d.C., indizio della presenza di una necropoli di età imperiale nella zona1093.

Anghiari: nel 1742, nel territorio di Anghiari fu rinvenuta l‟epigrafe di Aselicus, con la

menzione della deposizione: si tratta forse di un bambino di circa 5 anni di età, come si evince dalla riga finale del testo1094.

Casa Nuova (Sansepolcro), nel 1924-25 fu scoperta una piccola necropoli

“barbarica”1095 .

1089

Schede Catalogo di A. Mancini e di A.J. Heymann in FRACCHIA,GUALTIERI 2005,pp. 421-422: si tratta delle epigrafi IX, 84, 86, 87, 91, quest‟ultima non datata nel catalogo, che per i caratteri paleografici sembra ascrivibile ad un orizzonte tardo; queste iscrizioni si accompagnano a frammenti di testi più antichi; GIULIERINI 2010,p. 130.

1090

CHERICI 1987,p. 173, con bibliografia.

1091

CHERICI 1987,p. 179: per la datazione Gamurrini si basa sul confronto con materiale di Nocera Umbra e Castel Trosino, contesti che però sono già di età longobarda: per gli esempi di ambito romano e gotico, cfr. infra.

1092

BOCCI PACINI,NOCENTINI SBOLCI 1983,pp. 44-45, n. 64; CASENTINO 1996,pp. 141-142; Ciampoltrini propone una datazione alla fine del III secolo d.C.: CIAMPOLTRINI 1987,p. 44, nota 17.

1093

CASENTINO 1996,pp. 141-142.

1094

CIL XI, 1902: nel CIL la parte finale è trascritta come VIXIT ANNV, mentre pare più corretta la lettura

VIXIT ANN V, come proposto a suo tempo dal Manni. 1095

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4.4 - PROVINCIA DI MASSA-CARRARA