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Capitolo 4: La Via Francigena

4.2 Le iniziative per l’implementazione e la valorizzazione dei percorsi della

4.2.1 Il quadro generale

Il percorso francigeno viene riportato alla luce negli anni Novanta per iniziativa di confraternite di pellegrini, storici e appassionati, e di alcune associazioni locali. La prima fase di recupero del percorso, dunque, è imperniata sullo studio della viabilità già esistente e, ove possibile, filologicamente coerente (Conte, www.camminafrancigena.it).

Gli interventi vengono formalizzati nel 1994, quando la Via Francigena entra a far parte del programma europeo per gli Itinerari Culturali del CoE. L’Associazione Europea delle Vie Francigene è l’ente maggiormente impegnato a livello internazionale in recupero, valorizzazione e promozione dell’Itinerario, tanto che nel 2007 è stata abilitata dall’Istituto Europeo degli Itinerari Culturali (EICR) a réseau-porteur, ovvero rete portante, riferimento comunitario rispetto all’Itinerario francigeno. L’incarico viene valutato ogni tre anni, e confermato o revocato secondo l’esito della valutazione.

La criticità più evidente nella gestione del cammino da parte di AEVF è la difficoltà, nonostante gli sforzi, nel riuscire a coinvolgere tutte e quattro le nazioni attraversate dall’itinerario. Soprattutto per quanto riguarda la Francia, infatti, l’interesse per il tema Francigena è stato scarso fino almeno al 2015. Tuttavia, l’ultimo anno ha segnato un grosso passo anche in questo stato,

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grazie al riconoscimento del tratto francese da parte della Fédération Française de la Randonnée Pédestre, che lo ha annoverato fra le Grandes Randonnées (GR145). Altro appuntamento importante si è risultato essere quello del 2015, a Canterbury, dove i membri francigeni hanno avviato la realizzazione di un vademecum unico della segnaletica, finora disomogenea nei diversi paesi (Frustier, 2015, p. 1).

Quella che oggi è l’Associazione Europea delle Vie Francigene nasce nell’aprile 2001, quando 34 enti locali situati lungo il percorso della Via Francigena firmano, a Fidenza, l’atto costitutivo dell’allora Associazione dei Comuni Italiani sulla Via Francigena (ACIVF). All’epoca, lo statuto prevedeva che dell’Associazione potessero far parte esclusivamente Comuni e Province italiani situati sul percorso. «La mission di AEVF è di sviluppare il progetto di valorizzazione dell’itinerario francigeno, mettendo a sistema i diversi livelli istituzionali, in un’ottica orientata alla promozione dei territori in chiave sostenibile»9. Gli assi su cui è imperniata l’azione di AEVF sono: mediazione e coordinamento fra i vari livelli amministrativi, sensibilizzazione sui temi della tutela e valorizzazione del cammino, attività di promozione dei territori attraversati in un ottica di sviluppo locale sostenibile (AEVF, 2011, p. 12 e pp. 21-22).

L’Associazione stessa (2011, p. 14-16) interpreta la propria storia come divisa in tre fasi, che corrispondono alle maggiori tappe del proprio sviluppo.

Durante i primi anni della ACIVF, l’Associazione muove i primi passi. Si profila quasi subito la necessità di allargare la possibilità di associarsi alle Regioni e alle Comunità Montane valdostane, e nel 2004 arriva il primo grande risultato: la Via Francigena diviene Grande Itinerario Culturale del Consiglio d’Europa.

Successivamente, fra il 2005 e il 2006, si intensificano i rapporti con l’Istituto Europeo degli Itinerari Culturali e con altre associazioni transnazionali, tanto che l’ACIVF partecipa al progetto Cammini d’Europa, presentato nel secondo capitolo. È l’occasione per modificare lo statuto, e

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l’ente diventa Associazione Europea delle Vie Francigene. Conte (www.camminafrancigena.it) spiega come in questa fase l’AEVF abbia condotto, in collaborazione con le amministrazioni locali e con Itineraria10, attività di studio e rilievo sul percorso francigeno, completandone la mappatura definitiva nel 200811. Si implementano, inoltre, strumenti di comunicazione quali il portale web (oggi www.viefrancigene.org) e la rivista «Via Francigena». Grande traguardo è rappresentato, nello stesso periodo, dalla sottoscrizione del Protocollo di Intesa (15 marzo 2006) con la Rotta dei Fenici, la Via Carolingia, la Direzione Generale Paesaggio del Ministero dei Beni e delle Attività Culturali e con la Direzione Generale Turismo del Ministero delle Attività Produttive, che sancisce l’impegno delle parti nella realizzazione di un sistema di coordinamento delle attività di gestione del patrimonio legato agli itinerari aderenti, e nella realizzazione di un sistema di sviluppo turistico sostenibile, e cui farà seguito l’Accordo di collaborazione fra gli stessi firmatari del Protocollo, in cui si delibera la creazione di una Consulta degli Itinerari Storici, Culturali e Religiosi (6 luglio 2006). Sempre nel 2006, l’AEVF ha l’occasione di presentare al Premier e alle Regioni italiane il programma associativo, e viene inaugurato, a Canterbury, il ‘chilometro zero’ dell’itinerario (24-26 novembre 2006).

Nel 2007, infine, inizia la fase della maturità: l’Associazione Europea delle Vie Francigene è nominata réseau-porteur della via a livello comunitario, ente di riferimento per la gestione della Via Francigena (9 febbraio 2007).

Il 2007 vede anche, coerentemente con quanto stabilito con gli accordi del 2006, l’istituzione della suddetta Consulta Nazionale degli Itinerari Storici, Culturali e Religiosi e del rispettivo Comitato Scientifico. Massimo Tedeschi, presidente di AEVF, è nominato vicepresidente. L’ente nasce come «organismo rappresentativo di alto livello con il compito di realizzare gli impegni assunti nel Protocollo d’Intesa stipulato il 15 marzo 2006, con

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ItinerAria è una società specializzata in progetti di turismo lento, coadiuvati dallo sviluppo e dall’applicazione delle nuove tecnologie. Itineraria è partner dell’Associazione Europea delle Vie Francigene, nonché capofila di Movimento Lento (rete di azione e professionisti impegnati della promozione della cultura del viaggio lento in Italia). www.itineraria.eu

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Per una cronologia dettagliata degli sviluppi del percorso francigeno ufficiale si rimanda al paragrafo 3.2.1.A

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riferimento, principalmente, alla definizione degli indirizzi strategici e al coordinamento dei progetti relativi agli itinerari culturali, storici e religiosi»12. Il Comitato Scientifico della Consulta è, invece, un organo tecnico-operativo il cui compito è quello di deliberare sul programma di attività, coerentemente con quanto prescritto negli atti di indirizzo della Consulta stessa (DG per le Biblioteche, gli Istituti Culturali e il Diritto d’Autore, 2011, pp. 2-3).

Inoltre, il Ministro per i Beni e le Attività Culturali incarica, sempre nel 2007, la Direzione Generale delle Biblioteche, gli Istituti Culturali ed il Diritto d’Autore di promuovere un’attività di coordinamento degli interlocutori istituzionali e delle associazioni di riferimento. Risultato di tale attività è l’Accordo di Valorizzazione stipulato con AEVF nel dicembre 2008 (e rinnovato per il 2010 e il 2011), che ha portato al raggiungimento di riguardevoli traguardi:

- Validazione del percorso italiano dal Gran San Bernardo a Roma (11 novembre 2009, già approvato a dicembre 2008);

- Realizzazione di una guida e di un road book reperibili online sul sito della DG;

- L’avvio delle procedure relative alle varianti;

- L’avvio dell’istallazione della messa in sicurezza, della segnaletica del percorso e della mappatura dell’offerta;

- La realizzazione del portale unico degli Itinerari da parte della DG, intermodale rispetto a quello di AEVF, che prevede la raccolta bibliografica dei contributi inerenti gli itinerari culturali (DG per le Biblioteche, gli Istituti Culturali e il Diritto d’Autore, 2011, pp. 2-3).

Secondo quanto prescritto dall’Accordo del 2008, infatti, l’Associazione Europea delle Vie Francigene ha il compito di realizzare nel 2009 il programma di valorizzazione degli itinerari storici, culturali e religiosi tramite specifiche azioni concordate, a fronte di un sovvenzionamento di 140.000 euro da parte del MIBACT. L’Accordo viene rinnovato per il 2010 con un

12 Direzione Generale per le Biblioteche, gli Istituti Culturali e il Diritto d’Autore, Ministero per

i Beni e le Attività Culturali, Progetto di Valorizzazione degli Itinerario Storici, Culturali e Religiosi, SB/intervento convegno On. le Costa, Roma, 11/02/2011, p. 1

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sovvenzionamento di 90.000 euro e per il 2011 con un sovvenzionamento di 44.000 euro (destinati ad attività quali la realizzazione del portale unico, la gestione del flusso informativo a livello nazionale ed europeo, la cura delle relazioni territoriali e quelle con l’Unione Europea, l’assistenza agli enti locali, lo svolgimento di attività di informazione e front-office fornendo materiale informativo e promozionale) (AEVF, 2011, pp. 61-63).

Successivamente, in data 31 maggio 2014, durante le celebrazioni del XX Anniversario della certificazione della Via Francigena come Itinerario del CoE, è stato siglato un nuovo Accordo di Valorizzazione fra la DG per le Biblioteche, gli Istituti Culturali ed il Diritto d’Autore del MIBACT e AEVF. Esso sancisce principalmente tre linee di intervento:

- la Via Francigena viene ufficialmente inserita all’interno del «Programma Agenda Italia 2015 – Il Master Plan del Governo per Expo 2015», per cui l’Associazione Europea delle Vie Francigene si impegna a proseguire la propria attività di sostegno e valorizzazione dell’itinerario, nonché ad individuare percorsi enogastronomici presenti sul cammino (comprendendo anche la parte meridionale fino alla Puglia);

- l’AEVF si impegna a curare la predisposizione di un modello preliminare del programma nazionale inerente «l’Euro-Master Plan della Francigena», che si pone in continuità con quello toscano, con l’obiettivo di implementare, nei prossimi anni, l’intero percorso, comprensivo della Via Francigena del Sud, da Roma alla Puglia;

- l’AEVF prende in mano la gestione, in stretta collaborazione con la DG per le Biblioteche, gli Istituti Culturali ed il Diritto d’Autore del MIBACT, dei portali www.viefrancigene.org e www.francigena.beniculturali.it (DG per le Biblioteche, gli Istituti Culturali e il Diritto d’Autore, 2014, pp. 3-4).

Alla fine di luglio del corrente anno, infine, il MIBACT ha presentato il Piano Strategico per il Turismo 2017-2022, da approvare entro il mese di settembre 2016. All’interno del Piano, i Cammini e gli itinerari culturali come la Via Francigena rientrano principalmente in due linee di intervento:

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 quella che riguarda la realizzazione di itinerari interregionali di offerta turistica, come lo sono – appunto – i Cammini le Ciclovie. Gli itinerari interregionali fanno parte di una più ampia strategia che intende accrescere, innovare e diversificare l’offerta turistica promuovendo nuovi prodotti basati sulla fruizione integrata delle risorse, con l’obiettivo di innovare, specializzare e integrare l’offerta italiana;

 quella che ha come obiettivo la realizzazione di progetti strategici per la mobilità a fini turistici, in particolare le ciclovie, i cammini, il trasporto ferroviario e in generale la mobilità lenta. L’obiettivo è quello di creare una vera e propria «infrastruttura intermodale di ‘vie verdi’» e, successivamente, di redigere un Atlante dei Cammini d’Italia. Si prevede la messa a disposizione di fondi atti a migliorare nel breve periodo la fruibilità dei Cammini. Tale linea di intervento rientra in una più ampia strategia di adeguazione della rete infrastrutturale per migliorare l’accessibilità e l’intermodalità, e in un più generale obiettivo di accrescimento della competitività del sistema turistico nazionale (MIBACT, 2016, pp. 41-54 e pp. 56-64).

‘Cammini ed Itinerari religiosi’ è, inoltre, uno dei cluster turistici sui quali si baserà la programmazione dell’attività di ENIT per il triennio 2016-2018 (MIBACT, 2016, p. 81).

Si è fin qui cercato di rendere il quadro generale delle attività e delle relazioni a livello comunitario e nazionale per quanto riguarda la via Francigena. Sorge spontanea la considerazione sulla predominanza del nostro paese nel quadro transnazionale delle iniziative sulla Francigena, nonostante gli sforzi di coinvolgimento portati avanti dall’AEVF, il che ha reso inscindibile l’analisi dei due livelli. Di seguito si propone una carrellata dei progetti più importanti relativi all’itinerario culturale francigeno.