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La questione logistica: i problemi delle infrastrutture e dei trasporti

CAPITOLO 3. IL SISTEMA DISTRIBUTIVO CINESE

3.7 La questione logistica: i problemi delle infrastrutture e dei trasporti

La crescita economica degli ultimi trent'anni ha visto una proliferazione d'investimenti sia nazionali sia esteri, in particolare nelle città di prima e seconda fascia, nella zona costiera del Paese. Inoltre, lo sviluppo delle reti infrastrutturali cinesi è stato favorito da specifiche politiche del Governo, che ha stanziato ingenti investimenti, tra cui il recente "Stimulus Package" (2009), il quale destinò un trilione di RMB nel settore delle infrastrutture. Grazie a questo pacchetto finanziario è stata incrementata la linea ferroviaria e sono nati nuovi scali portuali.

Sono molteplici le questioni e le sfide che la logistica e il sistema delle infrastrutture cinesi devono affrontare. La prima riguarda senza dubbio la bassa efficienza e gli alti costi logistici: la meravigliosa crescita dell'economia cinese non è stata seguita in maniera proporzionale dallo sviluppo dell'industria logistica. Facendo un paragone con gli altri Paesi sviluppati, l'efficienza del settore logistico cinese è ancora basso in termini di rapporto con le spese all'interno del settore in riferimento al PIL.47 Una seconda problematica è la "congestione": nonostante i recenti sforzi di migliorare il sistema delle infrastrutture, queste sono ancora insufficienti per soddisfare l'intera domanda generata dal boom economico. Congestione e ritardo sono frequenti nei porti cinesi a causa della loro poca capacità. Le autostrade, in continuo stato di costruzione, e gli ingorghi costanti aumentano i problemi di congestione nelle aree portuali. Le infrastrutture oramai obsolete e la mancanza di collegamenti autostradali adeguati tra le regioni più sviluppate e le provincie meno ricche aumentano i problemi ai trasporti via fiume e treno, dato il fatto che molte aziende si stanno muovendo verso l'interno del territorio per approfittare dei minori costi. Inoltre, vi è una comunicazione inadeguata e una coordinazione insufficiente tra il Ministro delle Comunicazioni48, il Ministro delle Ferrovie, l'Amministrazione dell'Aviazione Civile. E' difficile per le piccole compagnie di autotrasporti entrare nel business nonostante la presenza di confini regionali molto stretti a causa del protezionismo regionale. Non ci sono compagnie nazionali di trasporti                                                                                                                

47 Nel 2000, la spesa nella logistica ammontava al 20% del PIL, in confronto al 10.3% degli USA, del

14% del Giappone e del 13% dell' Unione Europea. Aggiungendo i costi di imballaggio, trasporti, magazzino e danneggiamento il rapporto degli interi costi logistici rispetto alla produzione totale oscillavano dal 40% al 60%, mentre negli USA tale rapporto era vicino al 20%.

in Cina e la maggior parte delle aziende nel settore sono piccole imprese a conduzione familiare con servizi limitati e che raramente possono viaggiare fuori dai loro confini regionali. Un altro grosso problema è, infatti, rappresentato dalle strette regolamentazioni e dal protezionismo locale: nonostante siano stati fatti miglioramenti in tal senso dall'entrata della Cina nella WTO, i governi locali innalzano ancora barriere burocratiche e politiche al fine di proteggere gli affari o i prodotti locali e di prevenire l'entrata di concorrenti esterni. Questo tipo di protezionismo locale è guidato dal desiderio di massimizzare la crescita economica locale, così come l'occupazione, la stabilità sociale e le entrate, ma non considerando l'utilizzo efficiente delle risorse regionali o la creazione di un network di trasporti integrato. Manca, in Cina, un sistema di regolamenti, tasse, prescrizioni e norme comuni a tutte le regioni per regolare in modo uniforme i prezzi e i servizi logistici.

Altra questione da risolvere è sicuramente quella delle ferrovie, le quali non riusciranno ad alleviare la congestione delle strade, almeno per il futuro prossimo. La mancanza di capacità nel sistema ferroviario cinese è importante e le ferrovie non riescono ancora a trasportare beni finiti e prodotti industriali a causa dei continui ritardi e dei lunghi tempi d'attesa. Il sistema portuale, invece, rappresenta un'opportunità di crescita per le infrastrutture cinesi; circa il 90% del commercio internazionale della Cina avviene tramite il trasporto marittimo e l'intensa competizione tra i diversi porti ha portato a elevati standard d'efficienza, tanto che sono stati costruiti porti che possono essere senza problemi paragonati a quelli americani ed europei. Nonostante la produttività portuale non sia un problema, i porti cinesi sono affetti da connessioni inadeguate, da lunghe procedure burocratiche e, in alcuni casi, da servizi per i consumatori insufficienti. Un'ulteriore problematica risiede nell'inabilità nell'uso della tecnologia; ciò significa che, sebbene la popolazione cinese sia una dei maggiori utenti di telefoni e cellulari e gli utenti di internet siano talmente tanti da essere superati solo da quelli degli Stati Uniti, alcune aree interne e montane sono ancora difficilmente raggiungibili dalle attrezzature satellitari e via cavo. Frequenti blackout e salti di energia disturbano lo sviluppo logistico e la modernizzazione di sistemi IT.49 Lo sviluppo di questi ultimi

sistemi è considerato uno delle sfide principali che il settore logistico cinese deve affrontare. Infine, rimane un'ultima questione da descrivere: la mancanza di un adeguato                                                                                                                

servizio d'immagazzinamento delle merci. La maggior parte dei magazzini cinesi fu costruita su un singolo piano, con poca luce, senza impianto antincendio, e con inadeguati strumenti di controllo. Ad esempio, la percentuale di cibo e di beni deperibili rovinati è molto alta, ed è dovuta alla mancanza di strumenti di controllo della temperatura interna al magazzino e al personale non qualificato. Il lavoro manuale è ancora molto adoperato poiché la domanda è alta e il costo è basso, sicuramente minore dell'applicazione di strumenti d'immagazzinaggio automatizzato o del costo di personale qualificato. L'assemblaggio nei magazzini è molto raro e la maggior parte delle attività viene fatta manualmente, senza l'aiuto di un qualsiasi sistema automatizzato.

Infine, appare necessario sottolineare i principali aspetti di forza della logistica cinese; in particolare vi è una crescita continua della domanda di servizi logistici e la volontà del Governo all'entrata di capitali esteri e nazionali in questo settore, sia per quanto riguarda le infrastrutture vere e proprie, ma anche la gestione di quest'ultime e i servizi logistici. Inoltre, come già più volte sottolineato, non bisogna dimenticare la vastità del territorio cinese e del mercato interno. Vi è, poi, l'incoraggiamento del Governo alla razionalizzazione dei cosi logistici, così da poter abbassare i prezzi delle merci e aumentare la loro competitività sui mercati domestici, ma soprattutto internazionali.

CAPITOLO 4. Un esempio di successo del made in Italy