Si riporta di seguito, per rendere di più agevole lettura i rilievi successivi, quanto già esposto in ordine proprio ai risultati delle suddette analisi chimiche.
… Occorre evidenziare la specifica importanza – ai fini di una compiuta risposta soprattutto ai quesiti posti nn. 1. e 2. (v. sopra, al paragrafo 1.) – dell’accertamento della qualità delle diossine ovvero della loro finger print (letteralmente, impronta digitale), come gli stessi periti hanno ribadito nel corso dell’esame orale (v. pagg. 38/39 e 55/58 del verbale da fonoregistrazione dell’udienza del 17.02.2012), spiegando che per alcuni tipi di inquinanti (tra cui la diossina), soprattutto organici, proprio perché composti da diversi congeneri (o isomeri, ecc.) è possibile “definire un profilo caratteristico che possa permettere l’assegnazione dell’inquinante ad una sorgente specifica”.
Così, esaminando i congeneri degli inquinanti PCDD, PCDF e PCB-dl rilevati nei
campioni analizzati, con una metodologia universalmente riconosciuta ed applicata (v. pagg. 55/58 del verbale di udienza), i periti sono giunti ad identificarne l’impronta
caratterizzante che consente di individuare la sorgente dell’inquinante stesso.
Tanto premesso, si legge, anzitutto, a pag. 341 della relazione peritale
.Le analisi ed i monitoraggi condotti nel corso dell’indagine alle emissioni dell’Area agglomerazione ed in particolare all’emissione denominata E312 “agglomerazione AGL2” hanno evidenziato valori di inquinanti PCDD/PCDF al di sotto dei valori limite previsti dal decreto regionale n. 44 del 19/12/2008. Il valore medio dei risultati sui campioni prelevati nelle quattro campagne di monitoraggio è stato pari a 0,27 ng I-TEQ/Nm3 di PCDD/PCDF rispetto al limite massimo previsto dalla norma regionale pari a 0,4 ng I-TEQ/Nm3 (calcolato come media dei valori determinati in almeno tre campagne, di tre campionamenti ciascuna, previa detrazione del 35% correlato all’incertezza del metodo di misura). Relativamente al parametro PCB-dl il valore medio ottenuto, pari a 0,024 ng/ Nm3 evidenzia il rispetto del limite previsto dal D . L . v o 152/2006 parte V allegato 1 par. II tab.A2 Cl. II e pari a: per FM > 0.5g/h limite concentrazione 0,5 mg/ Nm3.
Quindi, i risultati della “Analisi del profilo dei congeneri PCDD/PCDF e PCB-dl emessi dal reparto Sinterizzazione – fase agglomerazione (E312 AGL/2, polvere filtri ESP e MEEP e aria ambiente adiacente ai reparti)” sono esposti nella relazione di perizia (pagg. 342/343) nei termini che seguono.
Le analisi condotte sulle diverse matrici hanno evidenziato le seguenti caratteristiche nei profili (finger print) esaminati.
Emissione E312 AGL/2
§ Presenza predominante di furani tossici (10 congeneri) rispetto alle diossine (7
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congeneri). I primi costituiscono circa l’80% del totale, le diossine circa il 20%.
§ Profilo uniforme e caratteristico dei congeneri Furani con rilevanza evidente di 1,2,3,4,6,7,8
HpCDF e OCDF. Il primo si presenta in concentrazione del 20% circa, il secondo del 10% circa rispetto al totale. I HxCDF anche sono presenti in concentrazione importante pari
a circa il 30% del totale.
§ Presenza limitata di PCB-dl tuttavia con rilevanza dei congeneri PCB 118 PCB 105 PCB 77 (leggermente meno evidenti si segnalano anche: PCB 167, PCB 189 e PCB 156).
§ Secondo quanto indicato e confermato dal Bref di settore al punto 3.2.2, i profili tipici delle attività di sinterizzazione prevedono la presenza di cancerogeni della classe furani in concentrazioni prevalenti, superiori al 70 % sul totale. I PCB-dl principalmente prodotti da attività di sinterizzazione secondo Bref sono i congeneri PCB 77, PCB 118 e PCB 105. Viene confermato il profilo tipico da attività di sinterizzazione, dove la percentuale di PCDD è molto bassa, inferiore al 15/20%, a volte anche inferiore al 10%.
Polveri da filtri abbattimento ESP e MEEP
§ Presenza predominante di furani tossici (10 congeneri) rispetto alle diossine (7 congeneri). I primi costituiscono circa il 70% del totale, le diossine circa il 30%.
§ Profilo uniforme e caratteristico dei congeneri Furani con rilevanza evidente di 1,2,3,4,6,7,8
HpCDF e OCDF. Il primo si presenta in concentrazione del 20% circa, il secondo del 10% circa rispetto al totale. I HxCDF anche sono presenti in concentrazione importante pari
a circa il 25% del totale.
§ Presenza limitata di PCB-dl tuttavia con rilevanza dei congeneri PCB 118 PCB 105 PCB 77 (leggermente meno evidenti si segnalano anche: PCB 167, PCB 189 e PCB 156).
Residui massivi prelevati
§ Presenza predominante di furani tossici (10 congeneri) rispetto alle diossine (7 congeneri). I primi costituiscono circa il 70% del totale, le diossine circa il 30%.
§ Profilo uniforme e caratteristico dei congeneri Furani con rilevanza evidente di 1,2,3,4,6,7,8
HpCDF e OCDF. Il primo si presenta in concentrazione del 20% circa, il secondo del 10% circa rispetto al totale. I HxCDF anche sono presenti in concentrazione importante pari
a circa il 25% del totale.
§ Presenza limitata di PCB-dl tuttavia con rilevanza dei congeneri PCB 118 PCB 105 (leggermente meno evidenti si segnalano anche: PCB 77, PCB 156 e PCB 169)
Aria ambiente in prossimità dei reparti
§ Presenza predominante di furani tossici (10 congeneri) rispetto alle diossine (7 congeneri). I primi costituiscono circa il 70% del totale, le diossine circa il 30%.
§ Profilo uniforme e caratteristico dei congeneri Furani con rilevanza evidente di 1,2,3,4,6,7,8
HpCDF e OCDF. Il primo si presenta in concentrazione del 20% circa, il secondo del 10% circa rispetto al totale. I HxCDF anche sono presenti in concentrazione importante pari
a circa il 25% del totale.
§ Presenza limitata di PCB-dl tuttavia con rilevanza dei congeneri PCB 118 PCB 105 (leggermente meno evidenti si segnalano anche: PCB 77 e PCB 156).
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Ribadendo l’importanza dell’accertamento della qualità delle diossine ovvero della loro finger print, i periti hanno osservato (pag. 121 della relazione).
Il profilo di PCDD/PCDF e PCB-dl, definibile anche come impronta (finger-print), in un campione gassoso, liquido o solido evidenzia la presenza in percentuale dei diversi congeneri presenti. In ragione del diverso impatto ambientale dei diversi congeneri, vengono di solito considerati solo i 17 tossici (cioè tipicamente i tetra-clorosostituiti, C4-C8) e non tutti i congeneri noti.
Il profilo è più o meno caratteristico per ogni sorgente di emissione in funzione del processo
industriale correlato (termico, chimico, ecc.) e dei sistemi di abbattimento adottati.
Questa peculiarità è utile per identificare il contributo di una sorgente specifica nei confronti della compromissione dello stato di qualità di una matrice ambientale o alimentare.
Si evidenzia che nella valutazione dei profili sono state considerate le differenti caratteristiche chimico-fisiche (volatilità, solubilità, polarità, grado di clorazione, ecc.) dei diversi congeneri e la loro possibile alterazione o trasformazione del rapporto relativo dopo l’emissione dalla sorgente durante la loro permanenza nell’ambiente.
Tale processo, meno evidente nei prelievi all’emissione da camini o in prossimità della sorgente primaria, risulta più evidente nel percorso biologico e metabolico all’interno degli organismi animali.
In particolare per quanto riguarda le molecole PCDD/PCDF e PCB-dl, nonostante la loro conclamata non biodegradabilità e i tempi di emi-vita di alcuni anni, si evidenzia inoltre che le differenze chimico fisiche tra i diversi congeneri influenzano la capacità di accumulo nelle diverse matrici biologiche, con aumento inversamente proporzionale al grado di clorazione di PCDD/PCDF (notoriamente epta/octo-cloro diossine e furani sono meno assimilabili dagli organismi viventi, nei cui campioni pertanto prevalgono i congeneri ipo-clorati).
Dunque, per la risposta ai quesiti peritali n. 1 e n. 2, e cioè per giungere ad attribuire gli inquinanti considerati – PCCD/PCDF e PCB-dl – ad una determinata sorgente emissiva piuttosto che ad altra, è fondamentale l’analisi dei profili dei congeneri tossici degli stessi inquinanti rilevati nelle diverse matrici ambientali esaminate, di cui si è detto sub paragrafi 3., 3.1., 3.2. e 3.3. (ossia aria-ambiente, top soil, residui massivi, bioindicatori e reperti animali).
L’ARIA-AMBIENTE Rappresentano i periti (v. pag. 122 della relazione).
Le analisi condotte su tale matrice ambientale hanno evidenziato le seguenti caratteristiche nei profili di PCCD/PCDF e PCB-dl.
§ Presenza predominante di furani tossici (10 congeneri) rispetto alle diossine (7 congeneri). In percentuale le diossine sono pari al 33 % circa, mentre i furani sono pari a circa il 67 %.
§ Profilo uniforme e caratteristico dei congeneri Furani con rilevanza evidente di 1,2,3,4,6,7,8 HpCDF e OCDF.
§ La particolare percentuale di vari congeneri vede la presenza di HpCDF in percentuale pari a circa il 16% e di OCDF pari a circa l’8% del totale. Si evidenzia inoltre che la percentuale degli HxCDF, esaclorodibenzofurani, è pari al 20 % sul totale.
§ Presenza limitata di PCB dl tuttavia con rilevanza dei congeneri PCB118 PCB105 PCB 156 (leggermente meno evidenti si segnalano anche: PCB77 e PCB167).
Tale profilo è confermato per tutti i campioni esaminati (campioni di aria-ambiente, di cui si è detto sopra, sub paragrafo 3.1.).