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In relazione, infine, alle EMISSIONI CONVOGLIATE DELLA FASE DI PROCESSO:

COLAGGIO GHISA E LOPPA, i periti svolgono le seguenti osservazioni (pagg. 383/387).

Per analizzare i valori delle emissioni specifiche di polveri autorizzate e misurate nella fase di processo del Colaggio ghisa e loppa sono stati utilizzati i valori delle portate dei vari camini correlati con i dati di concentrazione rilevata.

Dal punto di vista della rappresentatività ai fini della comparazione, l’utilizzo della portata alla capacità produttiva risulta conservativo in quanto la massa di inquinanti emessi è la massima possibile; per quanto riguarda la produzione di agglomerato per l’anno 2010 è stata utilizzata quella indicata a pagina 22 del Rapporto Ambiente e Sicurezza 2011 redatto dall’ILVA S.p.A.

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I dati annuali sono stati mediati su base oraria, ipotizzando un funzionamento continuo per 720 ore mensili, tale ipotesi è stata assunta in quanto anche i dati emissivi sono dati medi e quindi non sono specificatamente correlati alle fasi di effettiva produzione.

Si rileva come per l’anno 2010 la concentrazioni rilevate dal gestore, riportate n e l l a tabella 8 a pag. 383 della relazione peritale, combinate e correlate alla produzione dello stesso anno conducono ad un valore specifico, come media annuale, di 40,10 g di polveri per tonnellata di ghisa prodotta.

In particolare si osserva una quantità di polveri specifica per tonnellata di agglomerato inferiore di circa il 25% a quella autorizzata. La diminuzione di concentrazione in uscita, in alcuni casi sensibilmente superiore, potrebbe essere attribuibile più ad un effetto di diluizione, intrinsecamente legato alla natura dell’emissione derivante da sistemi di estrazione, piuttosto che ad un miglioramento di efficienza del processo e dei sistemi di abbattimento. In questo caso la riduzione di concentrazione e di conseguente carico inquinante sarebbe pertanto da ricondursi alla diminuzione della produzione (e quindi delle polveri da essa derivanti) a parità di portata di emissione.

Dalla comparazione delle emissioni specifiche di polveri con i valori di riferimento della media europea, rappresentata nella tabella 9 a pag. 384 della relazione di perizia, emerge che:

§ l’emissione specifica autorizzata (54,64 g/t ghisa) è superiore di 130,1 volte al valore minimo (0,42 g/t ghisa) e 1,3 volte al valore massimo (41,95 g/t ghisa) del BRef - media europea.

§ l’emissione specifica misurata (40,10 g/t ghisa) è superiore di 95,5 volte al valore minimo (0,42 g/t ghisa) e 1,1 volte inferiore al valore massimo (41,95 g/t ghisa) del BRef - media europea.

Si evidenzia infine come la performance ambientale relativa alle emissione specifica per tutti i camini considerati, sia pure con tutte le approssimazioni illustrate in precedenza, si situa nella parte superiore dell'intervallo del BRef – media europea. Tale situazione non è in contrasto con il confronto con le BAT Conclusions. Infatti queste ultime sono di riferimento per la valutazione dell’adozione delle migliori tecniche nell’impianto, mentre i dati medi europei costituiscono il riferimento per determinare il posizionamento dell’impianto rispetto al panorama comunitario.

Per il confronto con le prestazioni associate alle migliori tecniche disponibili, le emissioni sono caratterizzate con le rispettive concentrazioni di polveri e di diossine emesse:

- alla massima capacità produttiva secondo quanto autorizzato dall’AIA;

- rilevate dal gestore dai prelievi e analisi nell’anno 2010 durante il normale esercizio degli impianti;

- previste nel Draft Iron and Steel Production (versione 24 giugno 2011); in particolare nel capitolo BAT Conclusions, indicante le prestazioni medie attese derivanti dall'applicazione di una (o di una combinazione) BAT al processo produttivo.

Occorre rilevare come la prestazione derivante dall’applicazione delle BAT riportata nella tabella 10 a pag. 385 della relazione peritale è quella corrispondente all’applicazione dei filtri a manica, adottati per i punti di emissione, riportati nella citata tabella, nello stabilimento di Taranto.

Dalla comparazione rappresentata nella tabella 10 (pag. 385), emerge che:

Ø il valore autorizzato per le polveri è superiore di 10,2 volte al valore minimo (1 mg/Nm3) e 1,3 volte al valore massimo (15 mg/ Nm3) del BRef BAT Conclusions;

Ø il valore misurato al camino nell’anno 2010:

- per il punto di emissione E111 è superiore di 22,5 volte al valore minimo (1 mg/Nm3) e 1,5 volte inferiore al valore massimo (15 mg/ Nm3) del BRef BAT Conclusions;

- per il punto di emissione E112 è superiore di 16,2 volte al valore minimo (1 mg/Nm3) e 1,1 volte al valore massimo (15 mg/ Nm3)) del BRef BAT Conclusions;

- per il punto di emissione E115 è superiore di 13,8 volte al valore minimo (1 mg/Nm3) e 1,1 volte inferiore al valore massimo (15 mg/Nm3) del BRef BAT Conclusions;

- per il punto di emissione E116 è superiore di 14,5 volte al valore minimo (1 mg/ Nm3) e sostanzialmente uguale al valore massimo (15 mg/ Nm3) del BRef BAT Conclusions.

Si evidenzia come la performance ambientale si situa generalmente nella fascia alta dell’intervallo del BRef BAT Conclusions nel caso di utilizzo di filtri a manica.

Nella Tabella 11 a pag. 386 della relazione peritale vengono comparate le emissioni in termini di

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massa oraria. In particolare viene comparata la massa emessa come rilevata dalle campagne di misure discontinue effettuate nell'anno 2010 con quelle ricavate dall'applicazione delle concentrazioni di riferimento, la differenza tra queste è stata espressa in termini di differenza in massa oraria di polveri emesse.

Dalla rappresentazione in massa delle polveri emesse nella c i t a t a tabella 1 1 ( p a g . 3 8 6 ) , emerge che il valore misurato al camino nell’anno 2010:

- per il punto di emissione E111 è superiore di 5,16 kg/h rispetto al valore minimo (0,56 kg/h) e una quantità di polvere di 2,69 kg/h inferiore al valore massimo (8,41 kg/h) del BRef BAT Conclusions;

- per il punto di emissione E112 è superiore di 9,50 kg/h rispetto al valore minimo (0,63 kg/h) e una quantità di polvere maggiore di 0,73 kg/h al valore massimo (9,40 kg/h) del BRef BAT Conclusions;

- per il punto di emissione E115 è superiore di 6,96 kg/h rispetto al valore minimo (0,55 kg/h) e una quantità di polvere inferiore di 0,68 kg/h al valore massimo (8,18 kg/h)) del BRef BAT Conclusions;

- per il punto di emissione E116 è superiore di 6,52 kg/h rispetto al valore minimo (0,48 kg/h) e una quantità di polvere inferiore di 0,24 kg/h al valore massimo (7,24 kg/h) del BRef BAT Conclusions.

Per quanto riguarda, infine, le EMISSIONI NON CONVOGLIATE DELL’AREA ALTIFORNI, i periti rilevano quanto segue (pag. 387 della relazione peritale).

Le emissioni non convogliate (fuggitive-diffuse) per l’area dell’altoforno consistono principalmente nelle emissioni non captate dai diversi sistemi presenti. Dal punto di vista visivo alcune di queste tipologie sono facilmente individuabili, come ad esempio nella fase di granulazione della loppa.

Dal punto di vista della performance ambientale, non sono disponibili nel BRef riferimenti riguardo a questa tipologia di emissioni, per cui gli unici dati disponibili sono quelli desumibili dal decreto autorizzativo AIA.

Le stime di emissioni non convogliate di polveri dichiarate dal gestore coincidono con quelle provenienti da tali fasi, con una stima post-interventi pari a 324 t/anno. Non sono chiare le assunzioni a base di tale stima e i criteri di esclusione di altre fasi.

E ancora, circa la VALUTAZIONE DELL’APPLICAZIONE DELLE BAT e la COMPARAZIONE DEI PUNTI DI EMISSIONE SIMILI IN TERMINI DI PRESTAZIONE E DI INTERVENTI DI ADEGUAMENTO EFFETTUATI nell’Area Altiforni, si legge a pag. 387 dell’elaborato peritale.

Nel decreto autorizzativo AIA recentemente emanato è stata effettuata una valutazione dell’applicazione delle MTD, come definite dal BRef e dalla Linea Guida Nazionale formalizzate.

Da tale valutazione si evince come le MTD individuate nella LG siano state adottate come procedure nella fase colaggio ghisa e loppa.

La valutazione effettuata nel decreto qualifica la BAT come parzialmente adottata con il completamento previsto per mezzo dei relativi interventi di adeguamento precedentemente descritti con diverse scadenze di completamento, l’ultima nell’anno 2013. Tale tempistica determina allo stato attuale una situazione differenziata tra i diversi altiforni in termini di attuazione delle BAT e conseguente impatto emissivo.

L’applicazione differenziata delle BAT si rispecchia nelle concentrazioni rilevate dal Gestore nell’anno 2010. Da notare inoltre come per l’anno 2010 non siano disponibili dati per l’AFO3, oggetto di sostituzione del sistema di abbattimento ad umido con un sistema di abbattimento con filtro a tessuto, e per il quale è prevedibile un miglioramento in termini di efficienza di abbattimento delle polveri.

Per anticipare la tempistica di completamento degli interventi, unica possibilità è quella di rimodulare i crono programmi degli stessi, vincolando eventualmente l’operatività degli

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