In relazione alla fase successiva, di affinazione della ghisa, si legge quanto segue nella relazione peritale (pagg. 399/405).
FASE DI AFFINAZIONE GHISA
L’affinazione della ghisa avviene nel convertitore, dove per azione dell’ossigeno si ha l’ossidazione del carbonio e di altri composti indesiderati che si trasferiscono nella scoria. Nello stabilimento di Taranto vengono utilizzati convertitori LD (Linz-Donawitz), nei quali viene in primo luogo caricata la fase solida (rottame ferroso e ghisa solida) e, successivamente, viene versata la ghisa allo stato fuso contenuta nelle siviere.
Il processo di decarburazione avviene per effetto dell’insufflaggio di ossigeno nel bagno metallico fuso secondo la seguente reazione: 2C+O2 → 2CO.
Nel processo riveste un ruolo importante anche la presenza di fondenti (calcare e calce) per la formazione della scoria e per la difesa dall’usura dei rivestimenti refrattari dei convertitori. La fase gassosa prodotta, costituita principalmente da monossido di carbonio, viene depurata attraverso un sistema di abbattimento ad umido del tipo Venturi.
Il gas prodotto nella parte centrale del processo di affinazione, quando più alta è la percentuale di ossido di carbonio, viene recuperato, mentre quello che si sviluppa durante la fase iniziale e la fase finale del processo, della durata di alcuni minuti, viene combusto in torcia.
Terminata la fase di soffiaggio l’acciaio viene spillato dai convertitori e versato nelle siviere, mentre la scoria è versata in paiole.
Le principali emissioni in atmosfera che si manifestano, in normali condizioni, durante le operazioni di carica e spillaggio del convertitore, sono emissioni di polveri.
Emissioni convogliate
Attualmente sono operativi i punti di emissione E525, E551b, E551c, E526 ed E563.
Il punto di emissione E551 è stato dimesso. I punti E526 ed E563 sono relativi alle fasi di arrivo e movimentazione fondenti.
I sistemi di abbattimento delle emissioni convogliate sono costituiti da filtri a tessuto.
I punti di emissione non sono dotati di monitoraggio in continuo delle emissioni.
I parametri monitorati in discontinuo per le emissioni convogliate sono i seguenti:
Polveri, NOx (espressi come NO2), SOx (espressi come SO2), IPA, HF e gl’inquinanti di cui all’Allegato l alla parte V del D.L.vo 152/06 – Parte II: par. 1.1 e par. 2 Al, As, Be, Cd, Co, Cr, CrVI, Cu, Fe, Hg, Ni, Pb, Se, Te, Tl, Zn e relativi composti e portata.
E525, E551b E551c Polveri, CO, HF e gl’inquinanti di cui all’Allegato l alla parte V del D.L.vo 152/06 – Parte II:
par. 1.1 e par. 2 Al, As, Be, Cd, Co, Cr, CrVI, Cu, Fe, Hg, Ni, Pb, Se, Te, Tl, Zn e relativi composti e portata.
E526 E563
I valori misurati dal Gestore nell’anno 2010, in relazione ai camini E526 ed E563, e al parametro Polveri, sono indicati a pag. 410 della relazione peritale, e sono:
- per il camino E526, Portata Nm3/h 141702 - valore medio di tre prelievi mg/Nm3 17,63 – Kg/h 2,50;
- per il camino E563, Portata Nm3/h 33929 - valore medio di tre prelievi mg/Nm3 8,25 – Kg/h 0,29.
Emissioni non convogliate
Si evidenzia preliminarmente che, dopo gli interventi di adeguamento effettuati nelle acciaierie, il gestore ha stimato un quantità di 544 tonnellate su base annuale di emissioni non convogliate
di polveri che possono sfuggire dal tetto del capannone delle due acciaierie.
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La tipologia di emissioni può generarsi nella fase di caricamento della ghisa dalle siviere nel convertitore per sversamento accidentale e parziale della ghisa stessa. Questa evenienza in ACC2 è stata prevenuta per mezzo della predisposizione di una cappa esterna al convertitore che consente di aspirare le eventuali emissioni diffuse in tale fase.
L’altra possibilità è quella dello slopping, che consiste in un fenomeno che avviene all’interno del convertitore. Nella prima fase del soffiaggio di ossigeno la formazione della scoria può essere tale da non consentire il contenimento all’interno del convertitore a causa di schiumeggiamento della scoria stessa. La causa va ricercata nelle modalità operative di conduzione della fase di conversione (portata ossigeno, posizione lancia, quantità silicio e fondenti ecc..).
[Si precisa che il fenomeno dello slopping sarà oggetto di specifica analisi nel successivo paragrafo 2.5.2.A)].
Emissioni da rifiuti e/o da materiali diversi dalle materie prime
Nella fase di processo Affinazione ghisa viene svolta dal Gestore l’attività di recupero mediante messa in riserva (R13) ed successivo adeguamento volumetrico per la produzione di “materie prime secondarie” del rottame ferroso proveniente da cicli produttivi esterni allo stabilimento ILVA di Taranto, dove perviene con autotreni o con carri ferroviari oltre che via mare presso i pontili in concessione allo stabilimento.
Lo stesso è costituito prevalentemente da cascami di lavorazione (es. scarti di barre di trafila) non conformi per gli aspetti dimensionali alle specifiche CECA. Il materiale viene preliminarmente sottoposto ad attività di selezione per l’eliminazione delle componenti non ferrose mediante magnete (es. inerti, plastiche, legname) eventualmente presenti e successivamente ad adeguamento volumetrico mediante pressatura o taglio con cesoia per essere ricondotto alle dimensioni previste dalle specifiche CECA.
I rottami oggetto dell’iscrizione provenienti esclusivamente da cicli produttivi esterni allo
stabilimento ILVA di Taranto prima di essere immessi nell’Area Acciaierie, sono sottoposti nell’Area GRF al taglio con cesoie o pressatura per formare i pacchi. Nella stessa Area GRF
vengono anche conferiti i seguenti materiali aventi origine interna: fondi acciaio, residui dalle paiole, croste, fondi paniera, bramme scarte, sfridi di laminazione, lamiere scarte, rotoli scarti, tubi scarti e cilindri di laminazione da rottamare. Per questi rottami di provenienza interna il taglio avviene con l’ausilio di pirotomi e/o lance ossigeno.
Le emissioni del taglio termico sono trattate con un filtro a tessuto; le polveri di abbattimento derivanti dal taglio termico dei cilindri sono successivamente conferite all’esterno come rifiuti pericolosi. Le altre polveri non pericolose prodotte sono inviate in alternativa a recupero internamente allo stabilimento all’impianto bricchette o smaltite nella discarica interna.
Diversamente, i rottami provenienti dall’esterno e rispondenti a specifica CECA vengono stoccati nell’Aree a servizio delle Acciaierie come materiale pronto forno.
I sistemi di abbattimento, monitoraggio e manutenzione delle emissioni interessate al recupero di materia dei rottami e/o rifiuti sono quelli relativi alle emissioni E525, E551b, E551c, E526 ed E563.
In ordine alla fase successiva, di trattamento scoria, rottame e refrattari, i periti rappresentano quanto segue (pagg. 405/409).
FASE DI TRATTAMENTO SCORIA, ROTTAME E REFRATTARI
Nella fase del Trattamento scoria, rottame e refrattari vengono trattati materiali di varia origine, quali scorie, fondi paiole e paniere, rottami ferrosi e refrattari da demolizione.
Le scorie vengono prodotte durante le fasi di pretrattamento della ghisa fusa e di affinazione della ghisa. La scoria prodotta durante il pretrattamento di desolforazione si stratifica sul bagno di
ghisa frisa per effetto del minor peso specifico e viene eliminata mediante un raspo dalla superficie del bagno. Quella prodotta durante la fase di affinazione ghisa in convertitore viene versata, a fine soffiaggio, in paiole, dalle quali viene periodicamente evacuata e sottoposta a raffreddamento con
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acqua. Tale scoria viene quindi sottoposta a trattamento per la separazione della frazione ferrosa dall’inerte, al fine di consentirne il riciclo.
In questa fase di processo vengono trattati anche rottami ferrosi e refrattari, in parte inviati a smaltimento ed in parte a recupero.
Le scorie e i refrattari sono quelli in uscita prodotti dal processo di acciaieria. I rottami sono sia quelli in ingresso che in uscita dall’acciaieria.
Emissioni convogliate
Attualmente sono tutti attivi i punti di emissione E656, E657, E658, E679, E687, E688, E223, E689, E690, E691, E692, E693. I dati sono riportati in tabella 123 a pag. 326 e 327 di 890 del citato Parere Istruttorio Conclusivo AIA emesso in data 16-12-2010 dalla Commissione Nazionale IPPC ( v . t a b e l l a r i p o r t a t a a p a g . 4 0 6 d e l l a r e l a z i o n e p e r i t a l e ) .
I sistemi di abbattimento delle emissioni convogliate sono costituiti da:
- filtri a tessuto per le emissioni E679, E687, E688, E223, E689, E690, E691;
- post-combustore per le emissioni E656, E657, E658;
- filtro a cartuccia per le emissioni E692, E 693.
Per quanto concerne i post-combustori, i gas che si producono dal riscaldo delle siviere vengono
captati e inviati al post-combustore, che utilizza come combustibile ausiliario metano.
Per quanto riguarda i filtri a cartuccia, si tratta di sistemi di filtrazione simili a quelli a tessuto.
I punti di emissione non sono dotati di monitoraggio in continuo delle emissioni.
I parametri monitorati in discontinuo per le emissioni convogliate sono i seguenti:
Ø per le emissioni dai camini E656, E657 ed E658: Polveri, NOx (espressi come NO2), IPA, e gli inquinanti di cui all’Allegato l alla parte V del D.L.vo 152/06 – Parte II: par. 1.1 e par. 2 Al, As, Be, Cd, Co, Cr, CrVI, Cu, Fe, Hg, Ni, Pb, Se, Te, Tl, Zn e relativi composti e portata;
Ø per le emissioni dai camini : E679, E687, E688, E223, E689, E690, E691, E692, E693, Polveri e portata.
I valori misurati dal Gestore nell’anno 2010, per le polveri emesse dai predetti camini, sono quelli indicati a pag. 408 della relazione peritale.
Emissioni non convogliate
Le principali emissioni diffuse (non convogliate) che si manifestano durante la fase di trattamento scoria, rottame e refrattari sono:
- emissioni relative alle operazioni di svuotamento delle paiole/paniere e di raffreddamento con acqua della scoria;
- emissioni dalle operazioni di manipolazione della scoria, la cui stima è effettuata nell’ambito della manipolazione e trasporto materiali solidi;
- emissioni prodotte durante il taglio dei fondi, il taglio dei cilindri di acciaio ed il trattamento del materiale refrattario, che vengono captate e depolverate mediante sistemi di abbattimento a tessuto dando conseguentemente origine ad emissioni di tipo convogliato;
- emissioni prodotte durante il taglio rottame, durante il taglio e bertaggio dei fondi acciaio bloccati nelle paiole/paniere e durante l’operazione di scriccatura delle stesse, ritenute dal Gestore poco significative, la cui stima quantitativa non è presentata per mancanza di fattori di emissione bibliografici di riferimento.
Le operazioni di taglio fondi, cilindri e trattamento materiale refrattario sono asservite ai sistemi di captazione e depolverazione di cui ai punti di emissione convogliate, descritti in precedenza.