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§ Presenza significativa di PCB-dl con distribuzione uniforme dei congeneri PCB105, PCB118, PCB123, PCB156, PCB167, PCB189 e PCB77 (con PCB 118, PCB 105 e PCB156 prevalenti leggermente).

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Di particolare importanza, poi, le OSSERVAZIONI SULLA COMPARAZIONE DEI PROFILI sviluppate dai periti a pag. 131 della relazione.

L’esame comparato fra i vari profili delle diverse matrici esaminate ha pertanto messo in luce le seguenti indicazioni:

Ø I profili di congeneri PCDD/PCDF e PCB-dl per le matrici esaminate (top soil, bioindicatori, residui massivi, aria ambiente) hanno presentato sostanziale sovrapponibilità fra di loro, evidenziando analoga distribuzione dei congeneri PCDD/PCDF. Le sorgenti industriali diverse da ILVA spa hanno profilo diverso.

Ø Il profilo riscontrato in tutte le matrici è pertanto caratteristico e riconducibile alla fase di sinterizzazione (agglomerazione) di ILVA Spa. A tal riguardo i profili esaminati per tutte le matrici prese in esame portano all’identificazione di una compatibilità con i profili derivati dall’analisi dei campioni di polveri ESP e MEEP (vedi successivo cap. III D par. 3 della relazione) e delle analisi ambientali condotte in posizioni adiacenti e all’interno del reparto agglomerazione di ILVA spa.

Ø I profili esaminati nelle varie matrici ambientali di cui sopra, pur presentando alcune differenze con il profilo riscontrato in emissione E312/AGL/2-Reparto agglomerazione ILVA, rivelano comunque una parziale sovrapposizione in particolare per la proporzione sbilanciata in favore dei PCDF rispetto ai PCDD.

Ø I profili esaminati dei congeneri PCB-dl indicano la presenza in tutte le matrici determinate dei seguenti congeneri PCB118, PCB105, PCB156 evidenziando una caratteristica comune e distribuita fra tutte le matrici.

Ø I profili e le distribuzioni evidenziate per i campioni di top soil di MATRA hanno evidenziato la presenza di PCB118, PCB105, PCB123, PCB156, PCB167 e di PCB189 con una distribuzione caratteristica per cui PCB118 è preponderante.

Ø Si evidenzia relativamente ai profili PCB-dl determinati sui tessuti animali la presenza di un profilo di PCDD/PCDF con una distribuzione molto sbilanciata verso i PCDF in cui risultano presenti in maniera evidente i congeneri HxCDF e 1,2,4,6,7,8-HpCDF. Tale distribuzione richiama i profili caratteristici di ILVA spa e dei profili di sinterizzazione per la produzione dell’acciaio in genere. Per quanto concerne i PCB-dl la distribuzione dei congeneri rilevata mostra i PCB118, PCB 105 e PCB 156 come elementi preponderanti, PCB 157 e PCB 167 e PCB 189 comunque significativi ma meno evidenti. Tale distribuzione non è dissimile da quella discussa nei punti precedenti.

3.5. – L’analisi sulle matrici ambientali esaminate: le risultanze relative ai METALLI e agli IPA.

Si legge, ancora, nella relazione peritale (pag. 132/141).

Le analisi condotte sulle matrici ambientali hanno evidenziato la presenza di rilevanti quantitativi di metalli riconducibili in particolar modo a Ferro e Ossidi di Ferro, alle materie prime ed ai prodotti e sottoprodotti ILVA Spa … … …

Le analisi condotte sulle matrici ambientali (aria ambiente, residui massivi e bioindicatori) hanno evidenziato la presenza di Idrocarburi Policiclici aromatici (e relativo congenere più o pericoloso Benzo(a)pirene).

Con riferimento, in particolare, agli Idrocarburi Policiclici Aromatici, il collegio

peritale ha operato le seguenti precisazioni (v. pagg. 132/141).

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Premessa.

Gli Idrocarburi Policiclici Aromatici vengono introdotti nell’ambiente attraverso un vasto numero di processi, riconducibili a tre principali tipologie di sorgenti: petrogeniche, pirogeniche e biogeniche (Stout et al., 2001).

Gli IPA di origine petrogenica rappresentano una frazione variabile della composizione chimica dei combustibili fossili. Carbonio, petrolio grezzo e scisti bituminosi contengono elevate concentrazioni di questi composti (WHO 1998), Requejo et al. (1996) hanno riscontrato contenuti di IPA compresi tra 0.2 e 12.9 % in 59 campioni di petrolio grezzo provenienti da altrettanti giacimenti.

Gli IPA di origine pirogenica sono, invece, generati dalla combustione incompleta o dalla pirolisi di sostanza organica in genere. Il meccanismo di formazione degli IPA durante il processo di combustione è dovuto principalmente alla ripolimerizzazione di frammenti come idrocarburo che si formano durante il processo noto come cracking, vale a dire la frammentazione in numerose parti delle molecole ad alto peso molecolare del combustibile

Le principali sorgenti fisse di tipo antropico in cui possono avvenire simili reazioni sono:

• riscaldamento domestico a carbone, olio minerale o legna;

• impianti termoelettrici;

• incenerimento di rifiuti solidi urbani;

• impianti di gassificazione e cokefazione del carbone;

• traffico veicolare.

Come già evidenziato … ( v . s o p r a , s u b p a r a g r a f o 3 . 3 ) , ARPA Puglia con la relazione tecnica preliminare datata 4 Giugno 2010 ha individuato nel territorio di Taranto e comuni limitrofi le seguenti sorgenti emissive, ipotizzando - analizzando i vari contributi emissivi - il loro diverso impatto.

Fonti Emissione

IPA Kg/anno

Edison 0,10

Enipower 0,03

Cementir 10,2

ENI 2,01

Appia Energy 1,20

AMIU 1,60

ILVA (*) 200,0

Porto 1,25

Traffico 2,44

Riscaldamento 2,60

(*) Per ILVA spa è stato inserito il dato denunciato dalla stessa azienda nel 2009 nel registro E-PRTR (Fonte: Registro UE www.prtr.ec.europa.eu) . Tali dati non sono disponibili per le altre realtà produttive.

La tabella riportata evidenzia come tale contaminante sia emesso da diverse attività industriali e più generalmente antropiche. Ciò rende molto difficoltosa l’assegnazione univoca a una sorgente per la possibile contaminazione riscontrata nel corso dei monitoraggi. Per tale motivo le analisi e le valutazioni condotte sono state principalmente rivolte alla possibile determinazione dell’attività di provenienza, attraverso la comparazione possibile fra i profili dei congeneri (fingerprint) e la loro distribuzione all’interno dei diversi campionamenti considerando alcuni rapporti indice da cui poter estrapolare maggiori informazioni circa la possibile origine stessa degli analiti.

… … Sono stati pertanto considerati il rapporto fra le concentrazioni del Fenantrene e Antracene (Fen/An), Fluorantene e Pirene (Flu/Pir), Fluorantene e la somma Fluorantene e Pirene (Flu/Flu+Pir), Crisene e Benzo(a)antracene (Cris/BaA), e fra la somma delle concentrazioni di Naftalene, Acenaftene, Acenaftilene, Fluorene, Fenantrene, Antracene (L IPA) e Fluorantene, Pirene, Benzo(a)antracene, Crisene, Benzo(k+j+b)fluorantene, Benzo(a)pirene, Indeno(1,2,3-cd)pirene, Dibenzo(a,c+a,h)antracene, Benzo(ghi)perilene (H IPA) o Fenantrene, Antracene, Fluorantene, Pirene (L IPA) e Benzo(a)antracene, Crisene, Benzo(k+j+b)fluorantene,

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Benzo(a)pirene, Indeno(1,2,3-cd)pirene, Dibenzo(a,c+a,h)antracene, Benzo(ghi)perilene (H’

IPA).

Nella n. 43-II (a pag. 134 della relazione) sono riportati i rapporti indice riconosciuti in ambito scientifico e riscontrati in letteratura circa la possibilità di discriminare gli IPA in ragione della propria natura, con particolare riguardo alla loro provenienza pirolitica (da processi di combustione, termica o veicolare) o petrogenica (derivante cioè da attività di trattamento, raffinazione o stoccaggio di prodotti petroliferi).

Quindi, da pag. 135 a pag. 141 della relazione peritale, sono riportati i profili di diversi campionamenti effettuati nel corso dell’indagine peritale … (con l’indicazione), per ogni singola posizione di monitoraggio, del profilo dei congeneri con e senza Naftalene, componente sempre presente in maggiore quantità rispetto ai congeneri più alto bollenti e con più alta potenziale tossicità

Nel grafico a pag. 141 della relazione, infine, è riportato l’esito dei rapporti e dei confronti, condotti secondo quanto prima indicato (con visualizzazione in giallo dei valori riconducibili a natura pirolitica, ed in verde dei valori di natura petrogenica).