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E- HEALTH 2.0 NUOVE RETI DI INTERAZIONE E COMUNICAZIONE: EVOLUZIONE

8.3 Rapporto tra Fascicolo Sanitario Elettronico e Clinical governance

Ripensare in chiave digitale il sistema sanitario significa scommettere su servizi più efficienti e trasparenti, su nuovi modelli di cura a misura di paziente, su risparmi di lungo periodo per il sistema sanitario; allo stesso tempo, significa investire in un mercato che può fare da volano allo sviluppo economico del Paese.

In un rapporto di connessione tra i vari elementi su cui si reggono i sistemi sanitari, la realizzazione e l'uso del FSE rappresenta un salto culturale di particolare importanza in quanto si può considerare non solo come uno strumento necessario a gestire e supportare i processi operativi, ma anche come fattore abilitante al miglioramento della qualità dei servizi e al contenimento significativo dei costi, elementi rafforzati ulteriormente dal cosiddetto Decreto Crescita 2.0 (D.L. n.179 del 18 ottobre 2012).

La norma, non solo ha definito criteri e ambiti ma, ha attribuito al FSE tre obiettivi principali:

1) facilitare le attività di prevenzione, diagnosi cura e riabilitazione; 2) essere fonte di studio e ricerca in campo medico ed epidemiologico;

3) essere strumento di supporto alla programmazione sanitaria, verifica della qualità delle cure e valutazione della performance dell'assistenza sanitaria. La scommessa si fonda particolarmente sul terzo punto!

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Proprio perché il FSE ha l'obiettivo di fornire non solo ai medici, ma a tutti gli operatori coinvolti nel processo di prevenzione, cura e riabilitazione, una visione complessiva e unificata dello stato di salute del cittadino/paziente, rappresenta il punto in cui informazioni e documenti clinici, generati dai vari attori del Sistema Sanitario, confluiscono e sono resi disponibili e condivisibili e per questo fonte di dati preziosi nella clinical governance.

Se si considera che il FSE è costituito da documenti di sintesi, organizzati secondo una struttura in successione temporale, tale da potere essere visto come una sorta di record trasversale della vita sanitaria del cittadino/paziente e che alcune regioni hanno assegnato al FSE funzioni di pagamento del ticket, accesso al sistema di prenotazione, scadenziario per gli screening di prevenzione oncologica, repository di informazioni non necessariamente sanitarie (che possono essere aggiunte dal titolare), possiamo concludere che siamo dinanzi ad uno strumento tecnologico dalle mille possibilità e potenzialmente rivoluzionario.

Secondo uno studio di Confindustria Servizi Innovativi e Tecnologici, condotto nel 2010, l'utilizzo delle nuove tecnologie avrebbe comportato un risparmio complessivo di oltre 12,4 miliardi di euro (pari all’11,7% dell’intera spesa del SSN).

Dati che secondo le stime dell’Osservatorio Netics del 2015 e di una ricerca dell'Osservatorio Innovazione Digitale in Sanità della School of Management del Politecnico di Milano, presentata a maggio del 2016, sono destinati a salire, infatti grazie all’applicazione delle tecnologie digitali alla sanità potrebbero derivare risparmi per le casse pubbliche di 6,9 miliardi di euro l’anno, che tradotti nei tre anni di programmazione sanitaria arrivano ad oltre 20 miliardi di euro.

Nel dettaglio i risparmi deriverebbero dall'implementazione della cartella clinica elettronica per complessivi 1,6 miliardi di euro l'anno (in caso di dematerializzazione completa delle cartelle); dalla diffusione di servizi digitali per i cittadini (come il download dei referti via web, la prenotazione online di esami/visite o degli accessi al centro prelievi, anche tramite App e totem self service all’interno di strutture come farmacie e supermercati), che permetterebbe un risparmio fino a 350 milioni di euro all’anno alle strutture sanitarie, e ben 4,9 miliardi di euro ai cittadini; infine importanti benefici si otterrebbero dai servizi web in quanto consentirebbero alle ASL e alle farmacie territoriali di gestire la distribuzione dei presidi di assistenza integrativa.

Molte tappe sono state raggiunte nella realizzazione dell'ammodernamento del sistema sanitario nazionale come testimonia l'introduzione, prevista dal D.L. 179/2012,

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della ricetta farmaceutica elettronica, con l’obbligo per tutte le Regioni, di provvedere, entro giugno 2014 e sulla base di apposite convenzioni stipulate con il Ministero Economia e Finanza, alla graduale sostituzione delle prescrizioni in formato cartaceo con le equivalenti in formato elettronico, in percentuali di almeno il 90% nel 2015.

Inoltre, mediante il D.P.C.M. 14 novembre 2015 è stata prevista la circolarità della ricetta dematerializzata farmaceutica su tutto il territorio nazionale.

Dal Progetto Ricetta Digitale della regione Lombardia avviato nel 2011 era stato stimato un risparmio di circa 1 euro a ricetta, per un totale superiore ai 50 milioni di euro.

La stima si riferiva esclusivamente ai risparmi derivanti dall’abolizione dell’intero ciclo della “ricetta rossa”, realisticamente con la messa a regime del sistema si prevede che la sostituzione delle prescrizioni cartacee con l’equivalente documento elettronico possa determinare a regime risparmi annui tra 1,7 e 2 miliardi di euro pari a poco meno del 2% della spesa SSN.

Con la descrizione se pur sommaria del rapporto tra innovazione tecnologica e clinical governance si è voluta richiamare l'attenzione su un aspetto spesso sottovalutato o non ritenuto fondamentale quale esso, a parere di chi scrive, sia.

Una opportunità unica per recuperare il terreno perduto negli ultimi anni, in cui, secondo ’Euro Health Consumer Index’, siamo passati dal 15esimo al 22esimo posto (perdendo 7 posti) su 34, per la qualità percepita del sistema sanitario, in particolare sui temi della prevenzione, della gestione degli anziani e sulla capacità di proporre modelli assistenziali innovativi.

Aspetto da tenere in evidenza nella governance del sistema sanitario è che, considerando

“I cambiamenti in atto nella nostra società, prima di tutto l’invecchiamento della

popolazione e l’aumento delle malattie croniche, comportano la necessità di una risposta nuova da parte delle istituzioni

- ha commentato Carlo Mochi Sismondi, Presidente di FPA140 -

140 FPA è la società che da oltre 26 anni organizza FORUM PA l'appuntamento che ogni anno a maggio al

Palazzo dei Congressi di Roma si propone come punto di incontro e collaborazione tra pubblica amministrazione, imprese, mondo della ricerca e società civile. L'obiettivi principale della società è quello di: progettare e realizzare attività e percorsi di innovazione attraverso quattro assi:

mettere in rete costruendo attività di networking finalizzate allo scambio di esperienze, competenze e soluzioni tra i diversi attori interessati alla modernizzazione della PA e dei sistemi territoriali;

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Bisogna avviare un percorso fortemente innovativo, in cui si passi dal concetto di curare a quello di prendersi cura, mettendo al centro la persona.

In questo percorso le tecnologie digitali svolgono un ruolo ormai imprescindibile, come strumenti abilitanti per supportare la realizzazione di una nuova visione del rapporto tra cittadino e PA, in cui il cittadino è protagonista e non fruitore passivo di servizi”.

Strategia di lungo termine, partecipazione e collaborazione, coinvolgimento di tutti gli attori interessati: istituzioni, imprese, enti di ricerca, cittadini. Queste, dunque, le parole chiave per rilanciare il sistema sanitario vincendo la scommessa della sua trasformazione digitale.

“Nel settore della sanità e del welfare dobbiamo programmare oggi con un occhio a quello che avverrà tra qualche anno, quando avremo una società con più persone anziane e malati cronici

– ha commentato il Ministro della Salute, Beatrice Lorenzin, –

In questo contesto la tecno assistenza è una scelta necessaria, tanto che sarà inserita all’interno dei LEA. Già oggi ci sono esperienze avanzate in diverse Regioni. Immaginiamo poi cosa si potrà fare in futuro grazie alle tecnologie.

sostenere attività di assistenza e supporto alle pubbliche amministrazioni nei progetti di digitalizzazione e comunicazione;

comunicare con attività di valorizzazione e promozione di politiche pubbliche, soluzioni innovative e buone pratiche.

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CAPITOLO IX

E-HEALTH: POSSIBILE VOLANO DI PREVENZIONE E