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Regno Unito, una giustizia costituzionale senza Costituzione

METODI E SCOPI DELLA COMPARAZIONE

ESPERIENZE A CONFRONTO: CIVIL LAW-COMMON LAW, UNA DICOTOMIA UTILE?

4.4 Regno Unito, una giustizia costituzionale senza Costituzione

Guardando alle esperienze di common law è possibile vedere come i giudici di questi ordinamenti approcciano il problema del comparative

in Geld nur in den durch das Gesetz bestimmten Fällen gefordert werden.

(2) Ist wegen einer Verletzung des Körpers, der Gesundheit, der Freiheit oder der sexuellen Selbstbestimmung Schadensersatz zu leisten, kann auch wegen des Schadens, der nicht Vermögensschaden ist, eine billige Entschädigung in Geld gefordert werden. (https://www.gesetze-im-internet.de/bgb/__253.html), consultato il 6 marzo 2020.

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law in modo diverso rispetto ai colleghi civilian.

Il Regno Unito presenta una situazione molto complessa, poiché si tratta di uno Stato in cui manca una costituzione scritta in senso formale e in cui lo stratificarsi nel tempo di una serie di leggi e provvedimenti molto importanti ha creato una Costituzione pluritestuale100 , la quale manca del carattere della organicità tipico

delle costituzioni dell’area continentale101. Un ordinamento, inoltre, in

cui a rendere giustizia costituzionale sono chiamate più corti eterogenee.

Peraltro, questa tradizione si è manifestata anche nelle zone che in epoca coloniale si ritrovarono sotto il dominio della Corona inglese (in Canada, effetti, la situazione è simile).

Il profilarsi nel Regno Unito odierno di una embrionale nozione di giustizia costituzionale con l’introduzione nel 2005 di una Supreme

Court of the United Kingdom 102 la quale, lungi dall’essere

paragonabile ad un organo deputato a rendere ad hoc giustizia costituzionale, ha rappresentato un significativo passo in avanti, poiché essa è l’istituzione che meglio si presterebbe a indossare questa veste103.

100 L. Pegoraro e A. Rinella, Sistemi costituzionali comparati, Giappichelli Editore,

2017, p. 304 ss.

101 Prima fra tutti la Magna Charta libertatum, concessa nel 1215 da Re Giovanni

senza Terra ai suoi baroni, seguita, fra le altre, Confirmatio Chartarum e dallo

Statutum de Tallagio non Concedendo di Eduardo I nel 1297; la Petition of Rights

nel 1628; i due Acts of Supremacy nel 1534 e 1559; l’Habeas Corpus Act nel 1679; il famoso Bill of Rights nel 1689; l’Act of Settlement nel 1701 ( con cui si sancì l’indipendenza della magistratura), modificato nel 1936 dall’Abdication Act; l’Union

Act del 1707 (che opera l’unificazione del Regno e dei Parlamenti di Scozia e

Inghilterra). In epoca relativamente più recente, concorrono a configurare il nuovo assetto costituzionale i Parliament Act (1911 e 1949) e il Representation of the

People Act. Per quanto riguarda i rapporti con l’Impero lo Statute of Westminster del

1931. Fra gli ultimi, lo Human Rights Act del 1998; i Devolution Acts del 1998 (in particolare lo Scotland Act); il House of Lords Act nel 1999 ed infine, il

Constitutional Reform Act del 2005.

102 Introdotta con il Constitutional Reform Act 2005, una legge del parlamento

britannico che ha disposto la creazione di una Corte Suprema del Regno Unito alla quale, a partire dal 2009, sono state trasferite le competenze giurisdizionali del Comitato d’Appello (cosiddetta Law Lords) e del Comitato Giudiziario in materia di devoluzione.

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Se si guarda la storia del Paese emerge che l’idea di una Corte Suprema non è del tutto nuova104, avendo fra i suoi più vivaci sostenitori Walter

Bagehot, il quale nel 1867 scrisse The English Constitution sostenendo che: “The supreme court of the English people ought to be a great

conspicuus tribunal, ought to rule all other courts, ought to have no competitor, ought to bring our law into unity, ought not to be hidden beneath the robes of a legislative assembly”, in realtà nel Regno Unito

la “giustizia costituzionale” configura una forma di controllo di costituzionalità diffuso e questo elemento mantiene il Paese in una posizione diversa rispetto ad altre esperienze e, al tempo stesso, allontana i giudici britannici dalla possibilità di usare il diritto comparato. Dalle analisi condotte dai comparatisti105 , l’esperienza

mostra come non siano del tutto assenti contributi di alti giudici più sensibili al diritto straniero. Tuttavia, prima di affrontare la questione di come il comparative law abbia penetrato nelle menti e nella cultura dei giudici inglesi, è opportuno affrontare e risolvere il problema preliminare dell’esistenza di una giustizia costituzionale quantomeno simile a quella di altri paesi a costituzione scritta e a quali tribunali potrebbe essere affidato il compito di esercitare questa alta giurisdizione. A tale proposito, la prima osservazione da fare è che il Regno Unito è riuscito a dare un’ottima prova di come una costituzione formale ed una corte ad hoc non siano necessari106. Le

Corti britanniche hanno avuto, nel corso della storia, un ruolo e un peso sempre più evidente sulla vita politica del paese. Una prova

(articolo già pubblicato sul Giornale di storia costituzionale, 2006, fascicolo n. 11),

http://www.giurcost.org/studi/torre.html, consultato il 10 marzo 2020.

104 A. Torre, Regno Unito: giustizia costituzionale e comparazione in un paese

“senza costituzione”, in G. F. Ferrari e A. Gambaro, Corti Nazionali e Comparazione Giuridica, Napoli, ESI, 2006, p. 169 ss.

105 Sul punto A. Torre, Regno Unito: giustizia costituzionale e comparazione in un

paese “senza costituzione”, in op. cit.; B. Markesinis, Judicial Recourse to Foreign Law: a new source of inspiration?, University of Texas at Austin, Studies in Foreign

and Transnational law, 2012; R. Stevens, The English Judges: Their Role in the

Changing Constitution.

106 In tal senso, A. Torre, Regno Unito: giustizia costituzionale e comparazione in un

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tangibile a sostegno di questa affermazione è la tesi del constitutional

legalism, che affidava la costruzione dell’ordinamento all’enforcement

delle Corti. Mantenendo questo alto ruolo all’interno delle istituzioni, i giudici più influenti hanno iniziato ad atteggiarsi quali custodi dell’ordine costituzionale costituito, sviluppando un ruolo di considerevole politicità. In questo radicamento culturale dell’idea del

judge made law si giustifica, non solo la personalizzazione della legge

e la crescita esponenziale dell’importanza delle decisioni delle Corti nel sistema istituzionale, ma anche l’operare delle Corti quali custodi dell’assetto istituzionale, in una posizione pari-ordinata rispetto al potere legislativo e a quello esecutivo. Resta aperta la questione della mancanza di una costituzione scritta. Nonostante il rifiuto di una sintesi costituzionale (comprendente tutte le leggi e i provvedimenti più importanti del Paese) che prendesse le sembianze di un testo unico e i caratteri di una fundamental law, non sono state assenti spinte in senso contrario.

Fra i principi enunciati dalla Court of Common Pleas107 all’indomani

del famoso Bonham’s Case108, deciso dal King’s Bench presieduto da

Sir Edward Coke, mancavano ancora degli elementi importanti affinché già in epoca pre-rivoluzionaria si potesse parlare di un

107 La Court of Common Pleas o Common’s Bench, era un tribunale comune che si

occupava di "cause comuni". Creato tra la fine del XII e l'inizio del XIII secolo, la sua giurisdizione fu gradualmente ridotta dalla King's Bench e Exchequer of Pleas con finzioni legali, rispettivamente Bill of Middlesex e Writ of Quominus. I giudici comuni hanno mantenuto la propria competenza esclusiva in materia proprietà immobiliare fino al suo scioglimento e, per il suo ampio mandato, è stato considerato da Sir Edward Coke la "chiave di volta della legge comune". Essendo uno dei due principali tribunali di common law con la King's Bench, i Common Moteas hanno combattuto per mantenere la propria giurisdizione e il proprio carico di lavoro. Raggiungere un compromesso accettabile con la King's Bench e Exchequer of Pleas si è rivelato essere la rovina di tutte e tre le corti; con diverse corti di giurisdizione pressoché identica, c'era poca necessità di organi separati, e le corti superiori di Westminster furono fuse dal Supreme Court of Judicature Act 1873 in una sola Corte di alta giurisdizione. Con un'ordinanza del Consiglio, emessa il 16 dicembre 1880, la divisione dei motivi comuni dell'Alta Corte ha cessato di esistere, segnando la fine della Court of Common Pleas.

108 Il Caso Bonham fu un caso deciso nel 1610 dal King’s Bench (prima della sua

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controllo di costituzionalità: un legislatore che operasse come unico artefice della legge e una Legge Fondamentale. Dopo innumerevoli tentativi di identificare la Grundnorm (identificata dapprima nell’Act

of Union del 1707109 e poi nella Convenzione Europea dei Diritti

dell’Uomo o nello Humans Right Act del 1998110 ) quale parametro

operante di costituzionalità, Inghilterra e Scozia possono vantare, fin da epoca risalente, un fitto apparato di Corti di giustizia. Ciononostante, in nessuno di questi due sistemi giuridici è mai apparsa una Corte costituzionale, venendo riservata ai giudici del Re e alle rispettive Corti di rango superiore il compito di regolare i rapporti fra i poteri dello Stato e tra questi e la società civile o tra l’ordinamento nazionale e l’Unione europea.

Queste puntualizzazioni mettono in luce come in tale modo si sia realizzata una forma (sia pure spuria) di giustizia costituzionale, senza che ciò abbia prodotto una corte costituzionale ad hoc né abbia mai suscitato il suo bisogno. Quanto detto finora risulterebbe inutile se non si facesse da subito un cenno alle due corti che maggiormente hanno esercitato le funzioni di una corte costituzionale: il Judicial Commitee

of the Privy Council e il Judicial Commitee of the House of Lords.

Mentre il primo era l’organo con il quale la Corona era legittimata dal Parlamento a giudicare gli appelli provenienti da Corti superiori di

109 L' Act of Union fu costituito da due atti del parlamento inglese e scozzese: il

cosiddetto Union with Scotland Act 1706, approvato dal Parlamento di Inghilterra e il cosiddetto Union with England Act, approvato nel 1707 dal Parlamento di Scozia Le due leggi misero in pratica i termini del Trattato di Unione che era stato siglato il 22 luglio 1706 a seguito di negoziati tra i commissari rappresentanti i Parlamenti delle due nazioni. Con i due atti, il Regno d’Inghilterra e il Regno di Scozia, che all'epoca erano stati regna separati con Parlamenti separati, ma con lo stesso monarca furono uniti in un regno con il nome di Gran Bretagna.

110 Lo Humans Rights Act è una legge promulgata dal Parlamento inglese e

sanzionata dalla Regina il 9 novembre 1998, poi entrata in vigore il 2 ottobre 2000. La legge stabilisce che tutti i diritti umani enunciati dalla Convenzione europea per la salvaguardia dei diritti dell’uomo e delle libertà fondamentali si applicano esplicitamente al Regno Unito. Abolisce in modo esplicito la pena capitale che di fatto non veniva applicata già da molto tempo. L'articolo 4, inoltre, dà ai giudici la possibilità di dichiarare una legge incompatibile con la Convenzione europea dei diritti dell'uomo; tuttavia, il Parlamento non è legalmente obbligato a modificare la legge.

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paesi che fossero, a titolo di colonia o di possesso, sotto l’autorità del Regno Unito, proponendosi quale garante dell’applicazione uniforme della common law nel vasto Impero britannico111, la seconda si poneva

al vertice del sistema giudiziario come corte verso la quale da tutta l’area di common law confluivano gli appelli di cause civili e penali. Le attività di alta giurisdizione, svolte dalle due Corti, prima del

Constitutional Reform Act del 2005 e dell’istituzione di una Suprema

Corte, erano simili in alcuni punti, tuttavia la qualifica di Giudice Supremo di appello spettava solo al Judicial Commitee della Camera dei Pari, il che consentiva ai Law Lords, tutti giudici professionali, di trattare ordinariamente questioni attinenti all’esercizio di libertà individuali e di diritto internazionale. Da quanto detto, emerge in primo luogo che le questioni attinenti al diritto costituzionale non formavano una dimensione giuridica autonoma, ma scaturivano dall’ordinario dibattito giudiziario e, in secondo luogo, che agendo in via ripartita e occasionale, diversi corpi giudicanti hanno finora esercitato in territorio britannico quelle forme di giurisdizione che in altri ordinamenti competono alle corti costituzionali. L’assenza di un singolo corpo di alta giurisdizione, che rientrasse nel genus delle corti costituzionali, determinava l’inoperatività dei meccanismi che altrove consentono un più agevole ricorso alla comparazione giuridica, in effetti, nei sistemi che presentano una corte costituzionale la positivizzazione del ruolo dei supremi corpi giudicanti rende più immediata la riflessione comparatistica. Nel particolare contesto britannico, la questione degli influssi stranieri si è sempre posta in modo diverso, anche se negli ultimi tempi l’esigenza di un sindacato di costituzionalità, che includesse il ricorso al comparative law ha avuto un’evoluzione in un senso più oggettivo (attinente a questioni politico-istituzionali concrete). Tra i settori che più si prestano alla

111 Oggi questo compito è stato di molto ridimensionato per via del raggiungimento

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comparazione hanno avuto un ruolo determinante in questa evoluzione le interpretazioni giudiziali della legislazione sociale e del ruolo statale nei settori più direttamente governati dalle logiche d’impresa, vale a dire settori del diritto la cui natura dinamica rende necessario il confronto e lo sviluppo di forme di interlocuzione attiva fra le Corti nazionali e l’Unione europea112 . Nel settore del diritto pubblico,

invece, la dimostrazione di espliciti influssi stranieri è ben più ardua, la constitutional law resta il settore del diritto meno aperto alla comparazione giuridica e, dove presenti, gli influssi comparativi hanno operato perlopiù in forma subliminale. Una sommaria rassegna e analisi dei casi in cui sono rintracciabili frammenti sparsi di ricorso alla comparazione deve prendere le mosse da quelli in cui lo stesso è reso visibile in quanto incluso nella ratio decidendi. A tale scopo, è opportuno avvertire che più che di recezioni esplicite si tratta di affermazioni di diritto comparato usate come tools interpretativi una volta presa la consapevolezza dell’esistenza di ambiguità e lacune nel diritto domestico. Il caso Derbyshire County Council v. Times

Newspaper Ltd113, deciso nel 1992 dal Queen’s Bench, aveva portato

ad affermare che i giudici inglesi possono ricorrere al diritto straniero in alcune ipotesi. Proprio in questa occasione, infatti, Lady Justice Butler-Sloss dichiarava che dove la legge si fosse espressa in modo chiaro e inequivocabile (where the law is clear and unambigous) il ricorso al diritto straniero114 non sarebbe stato necessario ed anzi

112 In tal senso v. A. Torre, Regno Unito: giustizia costituzionale e comparazione in

un paese “senza costituzione in op. cit., p. 190, cfr. J. H.H. Weiler, The Quiet Revolution: The European Court and Its Interlocutors, in Comparative Political Studies, 1994, p. 510 ss.

113Il testo è consultabile alla pagina: https://swarb.co.uk/derbyshire-county-council-

v-times-newspapers-ltd-and-others-hl-18-feb-1993/., consultato il 9 marzo 2020.

114 Il riferimento qui è fatto all’art. 10 Europen Convention Of Human Rights, il

quale dispone in tema di Freedom of expression:

“Everyone has the right to freedom of expression. This right shall include freedom to hold opinions and to receive and impart information and ideas without interference by public authority and regardless of frontiers. This Article shall not prevent States from requiring the licensing of broadcasting, television or cinema enterprises.

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addirittura inopportuno (is unnecessary and inappropriate), dal che si ricavava che, in caso contrario (nel caso in cui la legge fosse stata

unclear and ambigous), il ricorso a fonti straniere si sarebbe rivelato,

non solo come auspicabile, ma addirittura doveroso.

In un altro caso famoso, Fairchild v. Glenhaven Funeral Services

Ltd.115 del 2003, i ricorrenti denunciavano di avere contratto

l’asbestosi durante la loro attività lavorativa svolta presso diverse industrie, ma sulla base delle regole dell’onere probatorio vigenti non erano in grado di dimostrare quale fosse la società responsabile delle emissioni nocive. I Law Lords, ribaltando il giudizio di appello, ritennero opportuno integrare gli strumenti processuali di diritto interno con dei riferimenti al diritto straniero, in modo da individuare le soluzioni che altrove erano state date in casi simili. La prima fonte straniera richiamata fu una decisione della Corte Suprema della

California in Rutherford v. Owens-Illinois Inc del 1997, il seguito del

ragionamento trovava sviluppo in ulteriori richiami a casi decisi da Corti del Commonwealth, e infine in decisioni di Corti francesi e tedesche che invariabilmente sottolineavano la responsabilità solidale di tutti i soggetti coinvolti nel danno.

Un altro tipo di casi in cui emerge il richiamo al diritto straniero è quello in cui il diritto comparato viene utilizzato quale ausilio al superamento del self-restraint della giurisdizione interna in ordine alle conseguenze di una particolare legal solution. È emblematico il caso

may be subject to such formalities, conditions, restrictions or penalties as are prescribed by law and are necessary in a democratic society, in the interests of national security, territorial integrity or public safety, for the prevention of disorder or crime, for the protection of health or morals, for the protection of the reputation or rights of others, for preventing the disclosure of information received in confidence, or for maintaining the authority and impartiality of the judiciary.”

Peraltro, è interessante notare come, in questa sentenza, il richiamo alla ECHR preceda di qualche anno l’introduzione dello Humans Rights Act 1998, confermando il ruolo pioneristico di alcuni giudici nell’aprire le porte all’incorporazione della Convenzione nel Regno Unito.

115 Il testo è consultabile alla pagina: https://swarb.co.uk/fairchild-v-glenhaven-

funeral-services-ltd-and-others-dyson-and-another-v-leeds-city-counci-ca-11-dec- 2001/. Si legga anche: https://www.lawteacher.net/cases/fairchild-v-glenhaven- funeral-services.php, consultati il 9 marzo 2020.

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deciso dalla House of Lords: JD (FC) v. East Berkshire Community

Health NHS Trust and others116. In questo caso, il ricorrente lamentava

la negligenza del suo medico, reo, a suo dire, di non avere correttamente valutato il suo stato di salute mentale. Mancando nel Regno Unito una disciplina ad hoc sulla condotta del medico, l’accertamento della diligenza era rimesso alla scrupolosa indagine dei

Law Lords e, nell’opinione dissenziente di Lord Bingham si citavano

apertamente principi giuridici tratti dall’esperienza francese e tedesca in casi simili.

4.5 Stati Uniti, fra autoreferenzialità e conservazione di un sistema