per le biave che si compreranno in detto mercato, lasciando libero adito alli forestieri di poter condur qui
RELAZIONE SULLA FORTEZZA DI SPINALONGA
ASV, Collegio, Relazioni, busta 87, cc. n. n. Quinta352
Relatione de ser Francesco da Molin fu provveditore a Spina longa, presentata nell’eccellentissimo Collegio alli 4 di febraro 1585 [m. v.].
[c. 1 r] Giace Ser.mo Principe la fortezza sua di Spinalonga dalla parte dell’isola di Candia, che risguarda a Levante, lontana dalla città di Candia miglia cinquanta, e da Settia altretanti. è edificata sopra uno scoglio di forma longa e stretta, il quale dalla maggior sua somità è alto fin alla superfitie del Mare passa vintisette, core per longhezza per ostro e tramontana, estendendossi passa dusento quaranta cinque, per larghezza per Ponente e Levante passa centotrentacinque, le mure, che sono atorno, e che vano vicinissime al mare circondano passa settecento, fu detta anticamente Luda353 da Greci, et hor da franchi Spinalonga, denominandola mi credo dalla forma del Porto longhissimo al qual detto scoglio all’intrata soprastà, che havendo alcuni ricetti da una parte et dal’altra rende detto Porto come la Spina, il quale è per longhezza fin nel suo intimo sino passa tremille, cioè tre miglia, e nel più largho passa cinquecento cincquanta in c.a: è sicurissimo per ogni vassello anchor che vi ferisca fierissimi venti e massime il maestrale l’estate, che a Spinal.a cominciando di maggio fin tutto Sett.re li fa crudelissimo e continuo inverno, et il suo fondo quasi da per tutto è da vintido in vintitre piedi. Gli antiqui sopra esso scoglio edificarono nella sommità una fortezza, che con due ale di muro veniva dalla parte del Porto ad abbraciar il tutto sino al Mare, et le vestigie ancora si vedono, e molti vasi di cisterne sopra alcune delle quali si sono fatte quelle che ha Vostra Ser.tà in quel luoco, per alcune scritture antique e greche si vede, che a tempo che li saraceni si fecero padroni dell’Isola di Candia, molti paesani si salvarno354 in essa fortezza, e si difensarono da quei barbari; è lontana dall’isola dalla parte di ponente passa tresentononanta, da tramontana passa tresento e ottanta, ma dall’ostro dove vi sono i baloardi Donato e Tiepolo da una riva all’altra sol passa settantatre, entrandovi il mare in mezzo di quella largezza dita di sopra, che non si ha più fondo di piedi nove in dieci; dui miglia da questa parte distante vi è la ponta di Colochità355 per dove si vaglie (?) in un porto perfetissimo e sicurissimo per cinquanta galee, qual luoco, et altri sitti circonvicini fui
352 Annotazione di cancelleria. E’ in effetti la quinta relazione su Spinalonga conservata in Secreta.. 353 Elunda
354 Corretto su salvorno 355 Kolokithia
avanti mi riserasse nella fortezza, et doppoi finito il regimento a considerarli bene per referir poi fidelmente, quanto ho conosiuto a Vostra Ser.tà sebene con mio grave cordoglio, poi che oltre il porto suddetto, che la fortezza non ha che far con lui, essendovi i monti di mezzo, come per il disegno la potrà vedere, però più là vi è un belissimo et grandissimo valone o porto capace di tre armate reali non che una coperto da tutte bande, et havendo dalla parte d’ostro
[c. 1 v.] e sirocco i monti di cavusi non più distanti, che otto miglia dalla qual parte qualche poco potria far di maretta, ma esendo cusì vicino alla tera nulla potria disturbar alcun vassello, ond’io ben considerando il tutto ho tenuto et tengo per fermo, che se ben non vi fusse fortezza sul scoglio mai inimico savio andrebbe con armata grossa e reale nel Porto di Spinalonga atteso, che in tutte le marine di quel sino o porto non vi è aqua per servir quatro galee, ma anderebbono in quel loco grande e sicurissimo, o in molti altri come psira e mirabello, dove in que’luochi vi è la fiumara Distrona, che abbevererebe l’essercito di Serse. Donque havendo Vostra Ser.tà fabricato e mantenendo una fortezza con tanto dispendio, a fine di levar un ricetto di tanta importanza, mi crepa il core convenir dirgli, che tre miglia discosto vi sia un luoco tale, et vi è pure, che in esso comodamente potria ogni grande armata ricoverarsi, ma in ciò non convenendo a me, che entri più oltre mi basterà sol haver fatta avertita Vostra Ser.tà di essi ricetti, et che esso valone nella più intima sua parte corisponde alla culata de Spinalonga, dove la Ser.tà Vostra ha le saline delle quali si serve non sol la Città di Candia, e ne vien in Venetia i galeoni saornadi356, m’ancor tutti questi territorii di Settia357 Gierapetra e Carese. ---
Le parti tute di essa fortezza non sono fornite fuor che la mezza luna veniera e moceniga, il Beloardo Tiepolo e Donato, et la mezza luna Michiela, che risguarda l’entrata del Porto, le quali parti ancor, che vi mancassero a perfecionarle qualcosetta si possono dir finite, quello che più importeria sono le traverse, che vi erano state ordinate, e molti terrapieni quali haverebbono costati molto alla Ser.tà Vostra, poi che i terreni si conducono di fuori con le barche, non se ne potendo dal scoglio rasparne, se non poca quantità ma havesesi fato pur quante traverse si vole, et altre quanto si possono la parte d’ostro, dove vi sono i beloardi Tiepolo e Donato saria sempre stata scoperta dal monte, che è sopra il canale di larghezza di passa settantatre358 il qual monte ho sempre chiamato mal vicino a deta fortezza, poi che la refustra d’ogni banda cio è da ponente e da levante degniandossi Vostra Ser.tà prestarmi fede, che il veder deta fortezza in disegno, o in relevo, et il ritrovarsi in fato a considerarla porta
356 Zavorrati, perché saorna vuol dire in veneziano zavorra (BOERIO). 357 Sitia
notabil diferenza, in soma con l’archibuggiate ci harebbono tolti dal deto monte i defensori da quella parte, e però oltre il sparagniar la spesa per ridurla in istato sicuro entrai nell’oppinione dell’ill.mo signor //
[c. 2 r.] Latino Orsino, che si ridusesse all’alto359 la fortezza fattali nota per mie lettere quella volta a Vostra Ser.tà con le ragioni, che mi movevano, onde ringracierò la Maestà del signor Dio, che habbi inspirato quei ill.mi sig.ri che de ordine suo venirono in detta fortezza per deliberar la nova riforma che s’habbino accostato all’oppinione deta del’ ecc.mo suo Proveditor Gienerale Grimani, et del’ill.mo signor Latino riputata da me ottima, sì per render quel luoco innespugniabile, come per l’avanzo della spesa perpetua, che serà la metà del presidio, che vi andava in Spinalonga et la gran spesa, che vi seria andata in fornir quel patente e largo circuito, che hora con molto meno di un terzo si farano dite bone opere poi che ultimamente m’avisò, essend’io in Candia deto sig.r Orsino, che la muraglia, che va in detta riforma, si era fatta più che la metà, et che la spesa ascendeva sol a ducati seicento in circa. Venivano fati alcuni calculi quali non raconterò particolarmente d’alcuni, che voleano, che con ottomile ducati Vostra Ser.tà la riduceva al fine, ma per il mio poco giuditio, et per quella esperienza aquistatami mentre sono stato al suo servitio in quella fortezza, non credo neanco, che li dodeci migliara haveriano bastato, consideri donque Vostra Ser.tà l’avanzo grande, che la fa oltre in haver reso quel loco in tal sicurt[à] che volesse Iddio, che come per se stesso sarà fortissimo servisse per gran parte alla difesa di quel Regno ---
Mi toccò con grandissimo mio contento nell’ultimo quasi del mio Reggimento accettar in essa fortezza quei Sig.ri ill.mi che intervenero a deta consulta trat[tati] da me se non conveniente a meriti loro almeno con tutto l’animo mio, et con tutte le debil mie forze, et quasi nel mio partir bisognò, che provedes[si] delle calcine per far l’opera, il che feci con quella prestezza et ardor d’animo, che fan quelli che di core la serveno.
Ha Vostra Ser.tà in essa fortezza pezzi di artellaria trentacinque, et da doi in poi, che sono piccoli gli altri sono fino disnove colobrine alla moderna importanti e belissime, e gli altri canoni e sacri di buona sorte di modo, che pare a me, che più che mediocramente sia in ciò fornita con letti //
[c. 2 v] e rode, et di più letti trenta di rispeto, che Vostra Ser.tà mi concese quando partì per il Reggimento, et rode cento belissimo et fortissimo bastimento e ben custodito, dopo che ho fatto il magazeno novo, che tutta deta robba tien al coperto, onde sicura può riposar la Ser.tà Vostra, che in tal sorte di martiali
359 Si fermasse
instrumenti è fornita deta fortezza. Vi sono balle di fero in tutto de più sorte per l’artellieria novemilasettecento e trentacinque onesta quantità per quelli che vi sono ---- Vi è polvere grossa la più parte datami quando partì per il Regimento nonantanove miara dusento cinquanta otto lire, e di sotile, o fina quatro miara, e seicento lire, piombo corda d’archibugii onesta quantità, essendovi una saletta appresso la stanza del Proveditore con piche archibugii et archibugioni da posta spade murioni arme in asta vasi artificiati trombe di fuoco che per non attediarla in questo luoco non gli dirò il numero ma che è così accomodata e ben tenuta, che per il luoco deve essere mediocremente loddata ---
Circa alle cose delle vetovaglie Vostra Ser.tà non ha in essa né aceti, né vini, né ogli né carne salade, né formazi, vi è sol migliara vinti di biscotto stara di fava non buona cinquanta, et fasoli altretanti, è ben vero, che questo anno secondo del mio Reggimento, havendo fato il magazeno nel qual capisse comodamente molto grano, capitandovi alcuni caramussali360 mi fornì, et li mandai a far pagar in Candia, sì che non ò hauto a mendicarlo ma fu gran fortuna, percioché per l’ordinario si ha di Candia, quando cinquecento, quando sei cento mesure, che non vol dir nula in una fortezza tale. E se ben la Ser.tà Vostra volse provedergli scrivendo al clar.mo Reggimento e Proveditor Gienerale, che comandassero, che a Spinalonga tutto il formento dei quarti361 dei circonvicini casali si conducesse, con tutto ciò non si scode una miseria, sì perché coloro non obediscono il Proveditore di Spinalonga, che non ha autorità sopra di loro, anci che hora con la coperta di darlo a Spinalonga, neanco lo dano al fontego in Candia, come perché ogni Reggimento sente contento quando la sua piazza è fornita, e prima han cura del loro //
[c. 3 r.] governo et poi di quel d’altri, però convenendo con molto interesse venir il grano de Candia, sempre quel povero presidio lo pagarà più caro, che il restante del Regno, oltra che ha sempre il pegio dei fonteghi di Candia, e poi tanto a lambico362, che molte volte le case de particolari han più provisione, che essa fortezza, onde debito mio serà ricordar con riverenza, che s’ella desidera ch’essa fortezza resti sempre fornita da un anno all’altro non sol di formenti, vini, ma quando occorresse di formazi, carne, et ogni altra cosa necessaria al suo uso, che ella dia auttorità al Proveditor suo di Spinalonga, che in proposito sol di vetovaglie possi castigar gli innobedienti del Terretorio solo delle Carusse, cioè del castello di Mirabello di bando o galea, possi far le sue discrettioni per il mantener la fortezza, perché quel poco di terretorio serà bastante senz’altro di mantenerla fornita da un
360 Vascello da carico con un alto castello di poppa 361 Sorta di decima
anno all’altro e senza agravio delli abitanti, poi che se i quarti seran scossi giustamente soprabonderà per un anno a Spinalonga con il pretio che la Ser.tà Vostra ha statuito, et così haverà luoco la sua intentione a beneficio di quel presidio, e per dignità e sicurtà delle cose sue, esendo bene che ditto presidio sia alimentato per prezii giusti da quel territorio363 poi che dopo che è stata edificata essa fortezza non sol questi paesani si sono arrichiti per il danaro che i soldati vi lassano, ma se li sono acresiuti notabilmente le loro conditioni, poi che molti e molti luochi di queste marine andavano inculti per tema de corsali, che ora si seminano et pascano li armenti sino al mare, e così come in tutte le Città del Regno i soldati hanno con qualche avantagio e vini e formazi e oglii, così con pochissimo interesse questo terretorio di Mirabello socomberebbe a questa fortezza, e tanto più che se vi fusse gravezza che non credo l’anderebbe alle spalle de richi et comodi, che hano i magazeni et i granari ripieni, et non di poveri, altrimenti so dir a Vostra Ser.tà che sempre essa fortezza patirà non solo carestia delle vetovaglie ma serà sempre sfornita, che è peggio.
Ha la Vostra Ser.tà in essa cinque cisterne conputandovi doi che sono per // [c. 3 v.] l’uso del suo Proveditor e Governator quali capiscono botte novecento d’aqua, ma quasi mai se riempino, onde di gran longa non supliscono al bisogno, et io per ciò haveva dimandato licenza all’ecc.mo suo Proveditor Gienerale di farne una del corpo della guardia appresso la porta maestra già vaso antiquo de cisterno e così grande, che saria stato abastanza ma havendo si come li scrissi ritorvato nella construttione del magazeno da me fabricato aqua viva nelle vissere di questo scoglio non la feci e se ben dete aque s’ammarirono gli mesi di giugnio luglio et agosto di sorte, che non si volsero usare ben che ritornorno buone poi l’invernata susequente onde concludo in soma, che in ogni occasione di bisogno si userbbono, né per mancamento d’aque, mai si perderà detta sua fortezza.
Per ordinario presidio in tempo di quiete e nel tempo del mio Reggimento vi sono state due compagnie una del Governatore, et l’altra d’un capitano con tresento fanti incirca computandovi i capi, onde havendo calculato la spesa sì di essi, come de bombardieri, Proveditor, ministri, barcha per passare, oglio per le guardie, carbone,
trovo che essa dà a Vostra Ser.tà di spesa ordinaria ducati undesemille e dusento al’anno in circa, quali per il più sono passati per le mie mani in questi doi ani resi e saldati i miei conti in Candia, e spesi con carità e fideltà verso la patria, e per che il tempo, che vi sogliono ordinariamente stare i governatori, che sono cinque anni mi pare esser più che molto e masime in scogli e fortezze così ristrette, come è questa, sì per che non sol vien a nogia la servitù così lunga in lochi così aspri, come per che non