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REALIZZAZIONE: University of California Berkeley REFERENTI: Ruth Tringham

ANNO: 2008

SPECIFICHE: Metaverso archeologico con navigazione real-time basata su avatar, attività interattive per visitatori, sperimentazione nuove forme di didattica partecipativa

TECNOLOGIE UTILIZZATE: modellazione 3D, online real-time rendering, LSL scripting, avatar animation, in-world multimedia contents

ACQUISIZIONE E POST PROCESSING DEI DATI: campagna di scavo, PRESENTAZIONE: n.d.

PAGINA WEB: <http://okapi.wordpress.com/projects/okapi-island-in-second-life/> [Accesso: 14/09/10]

Second Life URL: <http://slurl.com/secondlife/Okapi/128/128/0> [Accesso: 14/09/10]

Remixing Çatalhöyük è un progetto di ricerca sviluppato nel 2008 dal Dipartimento di

Antropologia dellʼUniversità della California Berkeley. Lo scopo è sperimentare nuove modalità di comunicazione di informazioni archeologiche attraverso differenti contesti mediali e diffondere in Internet una conoscenza del passato, basata sul metodo scientifico. Il caso di studio è il sito neolitico di Çatalhöyük, un insediamento di tipo agricolo che prosperò nellʼAnatolia centrale tra il 9400 a.C. e il 7.700 a.C.; lʼindagine archeologica in situ è stata portata avanti da Ruth Tringham, Mirjana Stevanovic e Tomas Goslar, con il supporto di altri ricercatori dello stesso istituto, nel corso del progetto BACH62. Il piano di comunicazione di Remixing Çatalhöyük è

rivolto al pubblico di massa, a cui i ricercatori di Berkeley hanno voluto comunicare i d a t i c o l l e z i o n a t i d u r a n t e a l c u n e c a m p a g n e d i s c a v o i n Tu r c h i a . Contemporaneamente il progetto ha voluto mettere a disposizione della comunità scientifica i risultati ottenuti nella fase interpretativa successiva al fieldwork. Perseguendo questo fine Remixing Çatalhöyük ha fatto ampio ricorso ai nuovi media63, cercando di creare un modello di condivisione delle informazioni e di

applicazione dei dati che fosse applicabile a più settori disciplinari. Sono stati, quindi, implementati un sito Web, quattro collezioni tematiche, un archivio digitale online contenente i dati di scavo e una ricostruzione virtuale tramite ambienti virtuali collaborativi. In questo modo i ricercatori coinvolti nellʼiniziativa hanno cercato di definire un piano comunicativo multi-canale utilizzabile per la trasmissione dʼinformazioni archeologiche, storiche e più in generale adatto a tutti i contenuti umanistiche, rivolte al pubblico di massa.

62 Tra il 1997 e il 2003 un team di archeologi provenienti da UC Berkeley, diretto da Ruth Tringham,

ha partecipato alla campagna internazionale di scavo di una parte della collina di Çatalhöyük, giungendo a importanti scoperte nel campo dellʼarcheologia proto-storica. Da

<http://www.catalhoyuk.com/archive_reports/2005/ar05_40.html> [Accesso: 27/08/2010].

63 Esempio di ciò è il ben realizzato sito Internet del progetto visualizzabile in:

La parte di Remixing Çatalhöyük che risulta maggiormente interessante per questʼanalisi dei Metaversi culturali è quella sviluppata dal gruppo di Ruth Tringham in collaborazione con OKAPI64 nella piattaforma Second Life. Più specificamente ci

riferiamo alla regione SL chiamata OKAPI Island. Questʼultima può essere considerata come un luogo di sperimentazione di nuove metodologie per lʼinsegnamento e lʼapprendimento delle discipline archeologiche e per lʼapprofondimento di originali modalità di sensibilizzazione del pubblico riguardanti lo studio del passato. La ricostruzione virtuale ha come oggetto lʼintera area archeologica di Çatalhöyük come appare oggi. In essa sono rappresentate anche le strutture utilizzate da operai e archeologi per dormire, lo spaccio-bar ai piedi della collina in cui vengono effettuati gli scavi, il parcheggio delle auto, il chiosco dei gelati, le strutture provvisorie che coprono gli scavi. Lʼidea alla base della simulazione è quella permettere ai visitatori di constatare come sia la vita durante la campagna di scavo, permettendo ai giovani studenti di familiarizzare con lʼambiente in cui potenzialmente andranno a lavorare nel periodo estivo. Ai piedi del lato ovest della collina (west mound) è stato, inoltre, allestito un museo multimediale dal design futuristico che ha lo scopo di arricchire questo Metaverso culturale di un ambiente espositivo in cui mostrare contenuti audiovisivi e organizzare happening e lezioni. Per quanto riguarda, invece, la simulazione dei luoghi del passato si evidenzia il lavoro filologico di restituzione digitale della casa denominata numero tre, in cui il

team guidato da Routh Tringham ha lavorato nel periodo 1997-2003. Sulla base di

ipotesi interpretative e dei dati provenienti dallʼintera area di scavo è stata, inoltre, ricostruita una parte dellʼantico borgo rurale di Çatalhöyük (east mound) come esso probabilmente appariva nel Neolitico. La particolarità di questo insediamento è quella di presentare una struttura ad alveare con tutti gli edifici adiacenti. Nei più di 1000 anni di attività insediativa gli abitanti continuarono a costruire le nuove case sopra le rovine delle precedenti determinando una stratificazione di più quindici livelli sovrapposti. Ogni nucleo familiare continuava a vivere nella medesima parcella per generazioni, seppellendo i propri morti nella parte inferiore dellʼabitazione. La visita virtuale di questa parte della Grid permette agli utenti di camminare tra le casupole di fango facendosi unʼidea di come ci si potesse muovere in un contesto urbano privo di strade e assi viari. Tutte le abitazioni di Çatalhöyük erano strutture quadrangolari mono o bi piano e condividevano la quasi totalità dei muri perimetrali con le case adiacenti. Uno spazio aperto a terrazza permetteva di muoversi da un edificio allʼaltro per mezzo di scale mobili in legno. I dati archeologici hanno permesso agli studenti di Berkeley di simulare anche gli interni di alcuni degli ambienti domestici; in essi vengono mostrati gli utensili usati per cucinare, la struttura mobile contenente il focolare, i letti decorati con corna di bufalo, alcune suppellettili e altri piccoli oggetti religiosi.

Lo spazio virtuale di Remixing Çatalhöyük-Okapi Island è anche un luogo in cui simulare fenomeni e avvenimenti significativi che interessarono lʼarea. Gli utenti della possono così ottenere informazioni sulle diversi fasi che interessarono una precisa parcella; esemplare è il caso dellʼabitazione numero settantasette che i dati di scavo del 2008 indicano come distrutta da un incendio. Nel Metaverso la casa numero settantasette è stata simulato nelle differenti fasi che la interessarono, ovvero prima,

64 OKAPI (Open Knowledge and the Public Interest) è un tentativo portato avanti da professori,

studenti e collaboratori dellʼUniversità della California Berkeley che si prefigge lʼintento di sviluppare nuovi strumenti per la condivisione della conoscenza e della creatività in un contesto globale. Da <http://okapi.wordpress.com/> [Accesso: 27/08/2010].

dopo e durante lʼincendio identificato dagli archeologi come principale responsabile della distruzione di quegli ambienti.

Lʼattività di modellazione del territorio e di costruzione degli edifici neolitici è stata realizzata tra la primavera e lʼautunno del 2007 da un gruppo di giovani studenti di Berkeley, come parte del progetto di sperimentazione didattica. Interessanti prove di

co-creazione dei contenuti e dʼinterpretazione partecipativa dei dati visualizzati

vengono inoltre ripetute con cadenza settimanale nei corsi undergraduate (che corrispondono alla nostra laurea triennale) del Dipartimento di Antropologia dellʼUniversità della California Berkeley. La componente interattiva di Remixing

Çatalhöyük - Okapi Island è una degli elementi meglio sviluppati di questa SL region;

numerose sono le attività messe a disposizione dei visitatori, ad esempio la possibilità di partecipare a corsi di modellazione di statue neolitiche, oppure lʼapprendimento delle tecniche di costruzione usate nella preistoria attraverso

workshop e lezioni organizzate dagli esperti di Berkeley. Scuole e altre istituzioni

culturali possono, inoltre, prenotare visite guidate al sito, solitamente gestite dagli stessi studenti undergraduate coinvolti nel progetto.

Presentando tali caratteristiche Remixing Çatalhöyük-Okapi Island è diventato una piattaforma didattica in cui istituti scolastici provenienti da tutto il mondo possono incontrarsi e confrontarsi, facendo sperimentare ai propri studenti una simulazione del passato con modalità ludiche e interattive. In questo modo il pubblico di giovani può approfondire la propria conoscenza dei metodi delle discipline archeologiche, venendo a contatto con aspetti culturali interessanti di un periodo, come la preistoria, a cui molto spesso i manuali scolastici e le lezioni dedicano un numero di risorse davvero limitato sia in termini di tempo sia di profondità delle informazioni comunicate.