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In questi primi mesi a Palermo ho avuto modo di incontrare qualche operatore dei diversi enti SPRAR della città ma partecipare a questa riunione di coordinamento mi ha permesso di entrare in contatto con l'intera rete degli enti attuatori e capire che sotto l'unica etichetta di “progetto SPRAR” esistono realtà molto diverse tra loro.

Ogni ente gestore, seppur all'interno dello stesso progetto dall'ente locale, offre i servizi previsti dallo SPRAR ma ognuno con diverse modalità. Le dimensioni, l'ubicazione e le attrezzature delle strutture nonché il numero di persone che sono ospitate rappresentano la prima grande differenza nell'implementazione dell'accoglienza. La presenza o meno di sale comuni, di cucine attrezzate, di uno spazio adeguato per svolgere i colloqui influisce sia sulle relazioni che si instaurano nella struttura che sulla qualità della vita dei beneficiari e quindi, sostanzialmente, sul percorso d'accompagnamento che la persona svolge nel periodo d'accoglienza. Come è facilmente intuibile, il clima che si crea in un appartamento dove vivono 8 richiedenti asilo sarà sicuramente diverso da quello che può crearsi in un grande centro dove sono ospitate 45 persone. Ogni équipe di lavoro inoltre ha un differente background con esperienze lavorative diverse ma variano anche le figure professionali al suo interno e tutto questo influisce sull'indirizzo che viene dato al loro lavoro.

Nei mesi successivi alla riunione ho avuto modo di conoscere tutti gli enti gestori dello SPRAR di Palermo, di visitare le strutture e di parlare con gli operatori delle équipe.

La Cooperativa Insieme gestisce lo SPRAR “Casa San Francesco” che ospita 45 RARU in un ex convento dei cappuccini situato in una zona molto centrale della città, vicina al quartiere di Ballarò e non distante dalla Cattedrale di Palermo. L'edificio è storico e ben ristrutturato, molto ampio e diviso su diversi piani. É presente una sala mensa anche se non viene utilizzata per

cucinare e il centro si appoggia ad un servizio di catering esterno; ci sono diverse sale comuni e due uffici per il personale.

La Cooperativa è da tempo impegnata nell'ambito dell'immigrazione, gestisce un progetto SPRAR a Castelvetrano, dove ha anche la sua sede legale e a Palermo in passato ha ospitato richiedenti asilo nell'ambito del programma d'accoglienza della cosiddetta “Emergenza Nord Africa”. Gli operatori che si occupano dello SPRAR, anche se non tutti a tempo pieno, sono 10: un operatore legale, uno psicologo, una mediatrice, un'educatrice ed altri operatori sociali generici oltre ad un amministrativo e al responsabile del progetto.

L'assistente sociale che lavorava nella loro équipe si è trasferita ma non è stata sostituita perché altri hanno assunto anche i suoi incarichi.

Lo SPRAR gestito da Sol.co. ospita solo uomini single ed è situato in due differenti edifici: 28 ospiti sono alloggiati in un vecchio ricovero per anziani “Istituto Principe di Palagonia” mentre altri 9 sono alloggiati in un appartamento in via Cordova, l'appartamento è situato in una bella zona residenziale anche se non troppo vicina al centro storico ma ben collegata al resto della città; la palazzina Palagonia invece è un po' meno lontana dal centro storico ma appare un po' fatiscente sin dall'aspetto e dall’arredamento interno.

Al Palagonia lavorano in 10: due inservienti, quattro operatori, di cui due per l'accoglienza e due per l'integrazione, una psicologa, un operatore legale, un mediatore e la coordinatrice del progetto. Tra questi operatori è presente anche un'assistente sociale che però è configurata a livello contrattuale come semplice operatore che si occupa dell'integrazione con il territorio. Solo alcuni di loro lavorano anche nell'appartamento di via Cordova: la coordinatrice poiché il progetto è unico, il legale e un altro operatore.

Sol.co. gestisce inoltre, in collaborazione con la Cooperativa Badia Grande e l'Istituto Don Calabria lo SPRAR “Al centro del mondo” per minori stranieri non accompagnati

richiedenti asilo. I 10 ragazzi214 ospitati vivono in un appartamento in pieno centro storico, in

una zona ben collegata al resto della città.

Sono 10 a lavorare presso questo SPRAR: 7 operatori più un inserviente, un operatore legale e una psicologa. Uno degli operatori è un assistente sociale ed è inquadrato a livello contrattuale come tale anche se ricopre nella realtà un ruolo da semplice operatore.

La partnership delle diverse realtà che cogestiscono il centro per minori ha portato a lavorare al centro per minori un mix di operatori provenienti da diverse realtà e con differenti esperienze lavorative.215

Lo SPRAR gestito dal Centro Astalli è stato già presentato precedentemente, per quanto riguarda l'équipe credo sia importante sottolineare che diversamente dagli altri SPRAR di Palermo è presente un'assistente sociale, inquadrata ed operante come tale. Manca invece la figura di uno psicologo anche se in caso di necessità il CA si rivolge al Servizio di Etnopsichiatria del Policlinico di Palermo.

Lo SPRAR per richiedenti asilo vulnerabili è gestito formalmente dalla Società Cooperativa Badia Grande di Trapani che ha una lunga esperienza nell'accoglienza migranti e richiedenti asilo216. L'associazione Apriti cuore217, che attua l'accoglienza per conto di Badia

Grande, ospita al massimo 4 persone (due uomini e due donne) in una struttura in pieno centro storico dove già alloggiano da tempo 4 utenti italiani con handicap o disagio psichico. Anche l'associazione si occupa già da diversi anni di accoglienza gestendo un gruppo appartamento per

214 “Al centro del mondo” può ospitare fino ad un massimo di 12 minori anche se al momento dell'intervista

con la psicologa due posti erano liberi da qualche tempo.

215 Parlando con la psicologa del centro emerge che le differenti modalità di lavoro sono percepite come una

criticità dell'équipe.

216 Oltre alla gestione di SPRAR e di comunità ponte per MSNA si è anche occupata di CARA e CIE presenti

nel trapanese.

217 La struttura è dell'associazione Apriti cuore ma dato che il Comune di Palermo è convenzionato con Badia

Grande per il progetto SPRAR, l'équipe di lavoro proveniente dall'associazione ha stipulato contratti di lavoro con Badia Grande per quanto riguarda il lavoro all'interno dello SPRAR.

MSNA. Quando ho conosciuto Apriti cuore nel loro centro era libero da tempo un posto per una donna poichè quasi tutte le richieste d'inserimento riguardano utenti di sesso maschile. Inoltre l'équipe si riserva la facoltà di scegliere in base all'attestazione medico-psichiatrica se accogliere o meno una persona quando gli viene segnalata dal Servizio Centrale.

L'équipe di lavoro è formata da un mediatore, una psicologa-coordinatrice del progetto e due operatori, mentre altri operatori si occupano principalmente degli ospiti italiani.

L'operatore legale viene due volte al mese per fare informativa legale e per aiutarli nel disbrigo delle pratiche.

Il CRESM ospita 12 richiedenti asilo in una parte da poco ristrutturata dell'ex ospedale psichiatrico di Palermo; la ristrutturazione dei locali, cominciata anni fa, prevedeva una parte residenziale che il CRESM voleva utilizzare per ospitare donne straniere con figli in situazione di particolare vulnerabilità. La struttura è stata invece dedicata all'accoglienza SPRAR ma sempre con l'intenzione di ospitare donne e bambini; a fronte delle continue richieste d'inserimento di uomini single hanno dovuto cambiare parzialmente il target d'accoglienza e sono riservati alle donne solo i 4 posti aggiuntivi.

L'équipe di lavoro è formata da 9 persone: una psicologa-referente, un coordinatore del progetto e 7 operatori-mediatori; alcuni di questi, come del resto la psicologa, hanno origini

africane218, oltre ad avere una formazione hanno anche esperienza in campo sociale e soprattutto

in quello della mediazione culturale.

218 In particolare la psicologa ha origini eritree, uno degli operatori proviene dalla costa d'avorio, ecc. La loro

presenza è tanto più importante in quanto anche il livello comunicativo, in alcune occasioni, è facilitato dalla loro conoscenza di alcuni dialetti africani.

L'operatore legale viene contattato al bisogno e si occupa soprattutto di fare informativa legale e di aiutare i richiedenti asilo a fare una prima raccolta della loro storia in preparazione all'audizione in commissione219.