Alcune riflession
3. Alla ricerca di una fondazione filosofica dell’estensione del diritto all’accoglienza
Queste brevi considerazioni di critica del discorso pubblico conducono alla terza e ultima parte del presente contributo,
4 Cfr. J.MARITAIN, L’uomo e lo Stato, trad. di L. Frattini, Marietti, Genova 2003, pp.
quella in cui si rifletterà sull’elaborazione di una fondazione fi- losofica dell’estensione del diritto all’accoglienza.
Appare evidente che questo compito non possa essere assolto da una filosofia di impianto giuspositivistico, se è vero che una versione concettualmente rigorosa e conseguente di giuspositi- vismo non può che sostenere la tesi dell’inesistenza di diritti na- turali antecedenti e indipendenti rispetto ai diritti riconosciuti o, per meglio dire, stabiliti, dagli ordinamenti giuridici positivi. Ma neppure una filosofia dei diritti umani di matrice liberale pare autenticamente in grado di fondare il diritto all’accoglienza in tutta la sua ampiezza. In effetti, con le dovute semplificazio- ni, si può sostenere che una posizione che si rifaccia al liberali- smo classico tenderà a considerare come naturali e inalienabili soltanto i diritti corrispondenti a quella che, con un’espressione utilizzata da Isaiah Berlin, si è soliti denominare come sfera del- la “libertà negativa” dell’individuo. La dottrina liberale conce- pirà cioè i diritti principalmente in termini di non interferenza, di non intromissione dello Stato e di altre soggettività nello spa- zio di azione della libertà individuale, e in quest’ottica essa ri- sulterà in grado di sostenere che forme di persecuzione indivi- duale, tortura, condanna capitale o conflitto armato costituisca- no gravissime violazioni dei diritti dell’uomo; ma si troverà in maggiore imbarazzo di fronte al problema di mostrare se e per- ché gravi condizioni climatiche o situazioni di miseria econo- mica possano costituire motivazioni altrettanto legittime per il conferimento della protezione ai migranti.
Questo limite proprio dell’individualismo di matrice liberale ri- sulta invece estraneo a riflessioni sulla fondazione dei diritti umani quali quelle elaborate da pensatori di ispirazione perso- nalistica, tra cui spicca in particolare il contributo di Jacques Maritain, consistente nel tentativo di fondazione dei diritti uma- ni a partire dalla dottrina “classica”, e più specificamente dalla dottrina tomista della legge naturale5, tentativo operato princi-
5 Per la trattazione tommasiana della legge naturale si veda in particolare Summa theo-
logiae, I-II, q. 94. Per una interpretazione e valutazione complessiva del contributo for-
palmente in Les droits de l’homme et la loi naturelle6 (1942) e Man and the State7 (1951).
Tra le varie ragioni dell’importanza della proposta maritainiana figura la sua capacità di rendere conto dei legami organici sussi- stenti tra i vari tipi di diritti, e in particolare della loro articola- zione gerarchica: secondo il pensatore francese alcuni diritti della persona dipendono direttamente dalla legge naturale, men- tre altri, per quanto traggano la loro fonte ultima di legittimità dalla legge naturale stessa, si costituiscono a livello di ius gen-
tium o di legge positiva8. Il diritto alla vita va in questo senso
considerato come un diritto fondamentale e derivante immedia- tamente dalla legge naturale9: ai fini della presente indagine oc-
correrà soprattutto interrogarsi sulla natura del nesso sussistente tra tale diritto alla vita e il diritto all'accoglienza.
Non pare possibile sostenere che il diritto all'accoglienza risulti logicamente deducibile a partire dal diritto alla vita, allo stesso modo in cui, ad esempio, il diritto a non essere detenuto arbitra- riamente è deducibile dal diritto alla libertà. In effetti, in que- st'ultimo caso, si dà una situazione analoga a quella della deri- vazione dei precetti secondi dai precetti primi della legge natu- rale, derivazione le cui premesse sono costituite unicamente da essenze intelligibili, e non da condizioni fattuali. Per questo mo- tivo il diritto a non essere detenuto arbitrariamente appartiene a ogni uomo in quanto uomo, mentre il diritto all’accoglienza non ha lo stesso grado di universalità, ma deve presupporre la pre-
turelle chez Jacques Maritain. Actualité d’une pensée. Étude historique, critique et doc- trinale, Téqui, Paris 2011.
6 Cfr. J.MARITAIN, I diritti dell’uomo e la legge naturale, trad. di G. Usellini, Vita e
Pensiero, Milano 1991.
7 Cfr. J.MARITAIN, L’uomo e lo Stato, op. cit., pp. 75-106. Importante menzionare an-
che la pubblicazione postuma di La loi naturelle ou loi non écrite (1986), cfr. J.MARI- TAIN,Nove lezioni sulla legge naturale, trad. di F. Viola, Jaca Book, Milano 1985. Si
veda inoltre J.MARITAIN,Sulla filosofia dei diritti dell’uomo, in Dei diritti dell’uomo. Testi raccolti dall’UNESCO, Edizioni di Comunità, Milano 1952, pp. 101-109. Per il
ruolo del pensatore francese nell’ambito della Conferenza generale dell’UNESCO svol- tasi a Città del Messico nel 1947 cfr. J.MARITAIN,Il filosofo nella società, trad. di A.
Ceccato e A. Pavan, Morcelliana, Brescia 1976, pp. 29-43.
8 Cfr. J.MARITAIN, L’uomo e lo Stato, op. cit., pp. 97-100. 9 Cfr. ivi, p. 99.
senza di determinate condizioni fattuali e contingenti, quali quelle che concorrono in vario modo a costituire situazioni di particolare gravità e pericolo per la sopravvivenza della persona nel proprio Paese di origine.
Tali caratteristiche fanno sì che il diritto all’accoglienza possa essere qualificato come un diritto radicato nello ius gentium, ove si designi con questa espressione, in maniera analoga al Maritain di Les droits de l’homme et la loi naturelle, l’insieme dei diritti e dei doveri che derivano in maniera necessaria dal primo principio della legge naturale10, supposta la presenza di
certe condizioni fattuali11. Se è vero infatti che il diritto
all’accoglienza non può essere ritenuto un diritto universale, a differenza dei diritti radicati direttamente nella legge naturale, è parimenti vero che, quando sussistono determinate condizioni, il nesso tra diritto alla vita e diritto all’accoglienza si manifesta come un nesso necessario, e non semplicemente come un nesso contingente. In altri termini: laddove si verificano certe condi- zioni fattuali, il diritto all’accoglienza risulta derivabile per mo-
dum conclusionis dal diritto alla vita, e non soltanto per modum determinationis12, come avviene invece per i diritti che si costi-
tuiscono unicamente a livello di legge positiva, i quali, per quanto possano manifestare un elevato grado di conformità alle esigenze della legge naturale, discendono da essa in maniera non necessaria, ma soltanto contingente13.
10 Riguardo alla nozione di primo principio o primo precetto della legge naturale cfr. in
particolare Summa theologiae, I-II, q. 94, a. 2, co.
11 Cfr. J.MARITAIN, I diritti dell’uomo e la legge naturale, op. cit., p. 64. Va notato co-
me tale tentativo definitorio – ripreso, pur con alcune differenze, in J. MARITAIN,
L’uomo e lo Stato, op. cit., pp. 97-98 e J.MARITAIN,Nove lezioni sulla legge naturale, op. cit., pp. 65-70 – miri a sottolineare la distinzione tra il piano dello ius gentium e
quello del diritto positivo. Per la concezione tommasiana dello ius gentium cfr. Summa
theologiae, I-II, q. 95, a. 4; Summa theologiae, II-II, q. 57, a. 3; Sententia libri Ethico- rum, lib. 5, l. 12, n. 4; Sententia libri Politicorum, lib. 1, l. 4, n. 1. Per una caratterizza-
zione dello ius gentium per alcuni aspetti analoga a quella maritainiana cfr. Y.R.SI- MON, La tradizione del diritto naturale, op. cit., pp. 176-178.
12 Riguardo alla fondamentale distinzione tra derivazione per modum conclusionis e de-
rivazione per modum determinationis cfr. Summa theologiae, I-II, q. 95, a. 2, co; Sum-
ma theologiae, I-II, q. 95, a. 4, ad 1; Sententia libri Ethicorum, lib. 5, l. 12, n. 8.
13 Cfr. J.MARITAIN, I diritti dell’uomo e la legge naturale, op. cit., pp. 64-65; J.MARI-
Quali sono dunque le condizioni fattuali sulla cui base si può sostenere che il diritto alla vita implica necessariamente il dirit- to all’accoglienza? Anche in assenza di una loro enumerazione esaustiva, occorre comprendere come esse non siano limitate al- le sole fattispecie prese in considerazione dalle odierne forme di protezione internazionale, ma riguardino anche alcune tipologie di migrazioni dettate da motivazioni economiche e climatiche, almeno secondo il significato più radicale e tragico di queste nozioni, cui si è fatto cenno nella seconda sezione del presente contributo. In effetti, la negazione del diritto all’accoglienza nel caso di migranti in fuga da situazioni di miseria economica, o da catastrofi naturali, e il loro respingimento verso i Paesi di provenienza, porterebbe con sé un elevato rischio per la soprav- vivenza stessa dei migranti, e rappresenterebbe in questo senso una diretta negazione del loro diritto fondamentale alla vita, ne- gazione analoga a quella che si verificherebbe nel caso del re- spingimento di migranti in fuga da conflitti armati o persecu- zione individuale.
Se si ammette la fondatezza della tesi secondo cui il diritto all’accoglienza risulta necessariamente implicato, in simili con- dizioni fattuali, dal diritto alla vita, e secondo cui quest’ultimo costituisce un diritto assolutamente inalienabile14, si potrà e si
dovrà allora percepire in maniera stringente la piena legittimità e l’urgente bisogno di lavorare al fine di un’estensione del rico- noscimento del diritto all’accoglienza, non soltanto a livello de- gli ordinamenti giuridici dei diversi Stati, ma anche a livello di diritto internazionale.
Riferimenti bibliografici
MARITAIN J., Sur la philosophie des droits de l’homme, in Autour de la nouvelle déclaration universelle des Droits de l’Homme. Textes réunis par l’Unesco, Éditions du Sagittaire, Paris 1949, pp. 63-67; trad. it. Sulla filosofia dei diritti dell’uomo, in Dei diritti dell’uomo.
14 Rispetto alla distinzione tra diritti assolutamente inalienabili e diritti sostanzialmente
Testi raccolti dall’Unesco, Edizioni di Comunità, Milano 1952, pp. 101-109.
― Le philosophe dans la cité, Alsatia, Paris 1960; trad. it. Il filoso- fo nella società, Morcelliana, Brescia 1976.
― La loi naturelle ou loi non écrite, Éditions Universitaires de Fribourg, Fribourg 1986; trad. it. Nove lezioni sulla legge naturale, Jaca-Book, Milano 1985.
― Les droits de l’homme et la loi naturelle, Éditions de la Maison Française, New York 1942; trad. it. I diritti dell’uomo e la legge natu- rale, Vita e Pensiero, Milano 1991.
― Man and the State, The University of Chicago Press, Chicago 1951; trad. it. L’uomo e lo Stato, Marietti, Genova 2003.
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