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CAPITOLO 2- LA CINA E L'INVESTIMENTO IN CAPITALE UMANO

2.4 L'istruzione in Cina

2.4.2 Le principali riforme del sistema dell'istruzione

2.4.2.3 La riforma del 1998-

Questa ondata di riforme riguarda essenzialmente il sistema di istruzione superiore e ed è caratterizzata, come sottolineato da Gong e Li (2010), da due principali politiche attuate dal governo cinese: il “Piano per Rivitalizzare l'Istruzione nel ventunesimo secolo” del 1998 (ma entrato in vigore il 13 gennaio 1999), più noto come Progetto 985;38

la politica di espansione dell'istruzione superiore avviata nel 1999.39

Per quanto riguarda il Progetto 985, questo viene avviato in seguito al discorso pronunciato dall'allora presidente Jiang Zemin in occasione del centenario della Peking University, il 4 maggio 1998, ed in particolare si ispira all'affermazione: “La Cina deve avere delle università di prim'ordine, che possiedano degli standard elevati e internazionali”.40

Il Progetto si configura come un successore del precedente Progetto 211, e ha come scopo la creazione di alcune università di “classe mondiale” in Cina. L'enfasi posta sulla modernizzazione delle università e i fondi stanziati sono però di gran lunga maggiori rispetto al Progetto 211. Diverso è inoltre lo scopo, come sottolineano Guo e Ngok (2008): se il 211 mirava ad un miglioramento degli standard qualitativi dell'istruzione 38 In cinese 985 工程 985 gongcheng.

39 Nel 1998 viene inoltre promulgata la “Legge sull'Istruzione Superiore”, in cinese 中华人民共和国高等教育法 Zhonghuarenmingongheguo gaodeng jiaoyu fa, entrata però in vigore il 1 gennaio 1999.

superiore cinese, il 985 mira essenzialmente a creare alcune università “chiave”, che si distinguano dalle altre e soprattutto che rappresentino la Cina a livello internazionale. L'idea alla base del Progetto è che per colmare il divario con i grandi istituti occidentali le università cinesi necessitino di fondi, con cui assumere i migliori docenti, con cui rimodernare e ampliare le strutture, con cui finanziare la ricerca, ecc. La politica attuata con il 985 consiste quindi essenzialmente nel finanziare alcune università selezionate con fondi aggiuntivi.

Come mostra Li (2004) queste università includevano inizialmente solo la Peking University e la Qinghua University, ma nel 1999 altre 7 università sono state incluse per avviare la prima fase del Progetto.41 È però solo con la seconda fase (avviata nel 2004 e

durata fino al 2007) che vengono incluse le altre 30 università. Poiché queste ultime sono entrate in una seconda fase il loro status è considerato inferiore rispetto a quello delle prime 9, che nel 2003 si riuniscono per formare la lega C9.

In generale tutte le 39 università del Progetto 985 fanno anche parte del Progetto 211, ad indicare come il primo sia più selettivo del secondo e possa essere usato anche per stilare una classifica delle università cinesi: in cima le università della lega C9, seguite dalle altre 30 università del Progetto 985 e dalle restanti del progetto 211; più in basso le università gestite centralmente ma i cui requisiti non hanno garantito l'accesso ai Progetti; infine alla base le altre università amministrate a livello locale e le università private.

A ricevere i fondi più sostanziosi, come sottolinea Ma (2003) e come si osserva in Tabella 2.5, sono ovviamente la Peking University e la Qinghua University, per le quali tra il 1999 e il 2001 vengono stanziati direttamente dal governo centrale ben 1,8 miliardi di RMB ciascuna. Queste due università di prim'ordine ricevono quindi complessivamente la metà dei fondi stanziati dal governo centrale per il Progetto (7,4 miliardi di RMB). In generale comunque tutte le università della lega C9 ricevono finanziamenti governativi enormi, anche se essi provengono soprattutto dai governi locali e da altre fonti pubbliche più che dal governo centrale.42

41 Queste sono: la Shanghai Jiaotong Univesity, la Fudan University, la Nanjing University, la Zhejiang University, la Xi’an Jiaotong University, la University of Science and Technology of China, e lo Harbin Institute of Technology. Per la lista completa delle 39 università si veda il sito del CEC.

42 Anche il contributo dato da queste università è comunque considerevole: esse ospitano il 50% dei laboratori, dispongono di 1/3 del budget annuale per la ricerca, e formano il 20% degli studenti di lauree specialistiche e il

In generale il Progetto ha avuto un impatto enorme nella crescita e nella modernizzazione delle principali università cinesi, che sono ora effettivamente in grado di competere con gli atenei occidentali.43

Tabella 2.5. Fondi ricevuti dalle Università della lega C9 nella prima fase del 985.

Istituto centrale (miliardi diFondi del governo yuan)

Fondi del governo locale

(miliardi di yuan) Totale (miliardi diyuan)

Peking University 1,8 - 1,8

Qinghua University 1,8 - 1,8

Shanghai Jiaotong Univesity 0,6 0,6 1,2

Fudan University 0,6 0,6 1,2

Nanjing University 0,6 0,6 1,2

Zhejiang University 0,7 0,7 1,4

Xi’an Jiaotong University 0,6 0,3 0,9

University of Science and

Technology of China 0,3 0,6 0,9

Harbin Institute of Technology 0,3 0,7 1

Fonte: Gong e Li (2010)

Per quanto riguarda il secondo aspetto della riforma, lo scopo della politica di

espansione (kuozhao 扩招) è quello di diffondere l'istruzione superiore nelle aree urbane

e avanzate e promuovere il passaggio da un sistema di istruzione superiore elitario ad uno “di massa” e addirittura “universale”. Secondo Li e Xing (2010), l'espansione viene attuata semplicemente allargando gli standard di ammissione all'università determinati in base al gaokao, e aumentando il numero di iscritti annuali di ben 330.000.

I principali vantaggi nel promuovere questa politica consistono secondo Wan (2006) nella possibilità di: alleviare la pressione esercitata sul mercato del lavoro dagli studenti diplomati alle scuole secondarie; soddisfare la domanda di istruzione superiore della popolazione; adeguarsi agli standard internazionali; creare sufficiente capitale umano per la futura crescita del Paese; stimolare la costruzione di nuove infrastrutture adeguate all'aumento degli iscritti; accrescere i consumi delle famiglie cinesi.

30% dei dottorandi. Per approfondimenti sul Progetto 985 si veda Gong e Li (2010) e Guo e Ngok (2008). 43 Nella classifica internazionale delle università scientifiche e tecnologiche 2014-2015 proposta dal Times Higher

Come osservano Liu e Wang (2011), l'obiettivo fissato dalla politica era quello di aumentare i tassi di scolarità del 15% entro il 2010, ma tale obiettivo viene raggiunto già nel 2002, con ben otto anni di anticipo. In seguito alla politica di espansione infatti il numero degli iscritti aumenta per tutte le tipologie di corsi di istruzione superiore. Inoltre, come sottolinea Becker (2012), si osserva un incremento maggiore delle iscrizioni di studentesse, il cui numero supera anche complessivamente quello dei ragazzi, fenomeno che riflette la tendenza di quasi tutti i Paesi sviluppati. In generale il numero dei nuovi iscritti ai corsi di istruzione superiore raddoppia nel giro di due anni, passando, come si nota in Figura 2.7 da 1,18 milioni nel 1998 a 2,33 milioni nel 2000. Ovviamente tale crescita si registra quasi esclusivamente nelle aree urbane più avanzate.

Figura 2.7. Aumento delle iscrizioni ai corsi di istruzione superiore dopo la riforma del 1999.

Fonte: China National Bureau of Statistics (Statistical Yearbook, vari anni).

Come nota Li (2004), in termini di finanziamenti, sebbene la spesa governativa per uno studente di scuola superiore nel 1998 fosse comunque circa 18 volte rispetto a quella per uno studente della scuola primaria, sono soprattutto i canali non ufficiali, o meglio non governativi a contribuire alla promozione finanziaria della riforma. In particolar modo le tasse universitarie pagate dagli studenti costituiscono la fonte primaria per realizzare l'espansione dell'accesso sperata.

Come sottolinea Yang (2002), questa politica prevede anche una considerevole

1998 1999 2000 2001 2002 2006 2010 2013 0 1000000 2000000 3000000 4000000 5000000 6000000 7000000 8000000 9000000 10000000 30 35 40 45 50 55 39,2 38,3 41,1 42,2 44,1 48,06 50,86 51,74 Nuovi iscritti % di donne sul totale degli iscritti

revisione dei curriculum da parte delle università, che vengono ampliati e modificati. Da questo momento sono gli studenti stessi, dopo aver completato due anni di formazione generica, a pianificare il proprio apprendimento, scegliendo materie ed esami e costruendo il proprio piano di studi. La scelta è comunque sempre vincolata: ad esempio viene adottato fin dalla scuola superiore un metodo integrato che favorisca la mescolanza di materie scientifiche e umanistiche in ogni tipo di curriculum.

Vengono inoltre introdotte materie obbligatorie come le lingue straniere e l'informatica. L'inglese in particolare, fondamentale per le comunicazioni internazionali, diventa una delle tre principali materie d'esame (insieme a cinese e matematica) del

gaokao. Lo studio dell'inglese continua ad essere obbligatorio anche nei due primi anni di

università. Viene ripresa inoltre l'enfasi già posta dai decreti del 1985-86 sulla formazione e l'apprendimento di competenze pratiche e sulla promozione degli istituti professionali.

Per quanto riguarda le discipline predilette, come nota Zhao (2012) e come si osserva in Figura 2.8, sebbene nel complesso i corsi più “affollati” restino quelli in scienze naturali e ingegneria, sono le discipline umanistiche e quelle economiche a registrare il maggior incremento di iscritti. Questo è dovuto però anche alla difficoltà pratica di ammettere nell'immediato un grande numero di studenti aggiuntivi nei corsi scientifici, poiché questo richiede la creazione e il rimodernamento di strutture adeguate, laboratori, macchinari,ecc.

Figura 2.8. Distribuzione dei nuovi iscritti per ambito di studio nel 1999.

Fonte: MOE (1999) 1,48% 15,03% 4,27% 4,09% 13,80% 10,31% 39,47% 3,49% 8,06% Filosofia e Storia Economia Giurisprudenza Scienze della formazione Lettere Scienze Ingegneria Agraria Medicina