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Ritratti presunti: Maddalena de' Medici e Franceschetto Cibo

La seconda metà del Quattrocento

III.3 Ritratti presunti: Maddalena de' Medici e Franceschetto Cibo

In occasione delle trattative per le nozze del giovane Lorenzo il Magnifico con Clarice Orsini così come in quelle portate avanti per conto di loro figlio Piero, un ruolo importante nella scelta della futura sposa fu giocato dalle capacità di analisi di un componente di fiducia della consorteria medicea.

Visitate di persona con il consenso di genitori o tutori, Clarice ed Alfonsina Orsini furono infatti descritte, rispettivamente da Lucrezia Tornabuoni e da Bernardo Rucellai, con una dovizia di particolari tale da far giungere ai destinatari delle missive, che attendevano informazioni a Firenze, un ritratto verbale delle fanciulle. Entrambe le descrizioni furono

ASF, Mediceo avanti il Principato, f. 49, c. 73; pubblicato in Verde 1977, p. 803.

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Cfr. la lettera di Bernardo Rucellai a Lorenzo il Magnifico (24-25 febbraio 1487) in ASF, Mediceo avanti il

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Principato, f. 49, n. 87, pubblicata in Verde 1977, p. 804; Lorenzo de' Medici 1977-2011, vol. X, pp.

in grado di rendere efficacemente non solo l'aspetto fisico ed il portamento delle due giovani Orsini, ma anche quanto poteva intuirsi del loro carattere, senza tralasciare alcun riferimento alle ricchezze possedute oppure ai beni ereditabili.

Le ricerche condotte nel fondo Orsini, conservato presso l'Archivio Storico Capitolino di Roma, e nell'Archivio di Stato di Firenze non hanno messo in luce la presenza di ritratti dipinti nel corso delle negoziazioni dei Medici con Roma. Questo dato, insieme all'assenza di quadri oggi noti raffiguranti Clarice ed Alfonsina in giovane età , spinge a concludere 35 che a queste date semplicemente i discendenti di Cosimo il Vecchio non sentissero l'esigenza di ricorrere a ritratti dipinti per discutere i termini di un'alleanza matrimoniale. La necessità di inviare le immagini dei promessi sposi sembra infatti insorgere all'interno della casata fiorentina solo nel primo Cinquecento allorquando i Medici, rientrati nuovamente a Firenze dopo un lungo esilio durato quasi diciotto anni, iniziarono a negoziare unioni dinastiche con la corte di Francia .36

A questa lettura sembra contrapporsi un'unica eccezione, ossia il caso di Maddalena di Lorenzo il Magnifico. Le indagini condotte sulle trattative matrimoniali avviate nel Quattrocento per gli appartenenti al ramo di Piero il Gottoso hanno infatti evidenziato come nelle stesse settimane in cui furono in discussione i capitoli per le nozze di Piero con Alfonsina Orsini, Lorenzo avesse avviato una trattativa segreta per unire sua figlia Maddalena a Franceschetto Cibo, figlio del pontefice Innocenzo VIII . Ricordata dal 37 Pieraccini come di salute cagionevole e di temperamento malinconico, la fanciulla svolse suo malgrado un ruolo cardine nelle strategie familiari, contribuendo con questa unione ad assicurare benefici economici e cappelli cardinalizi al proprio casato di origine . 38

All'inizio del 1487 gli interessi di Lorenzo de' Medici stavano di nuovo spostandosi verso Roma. Nonostante infatti la congiura dei baroni ribelli avesse condotto solo pochi mesi prima il Magnifico al fianco degli Aragonesi, con l'aprirsi del nuovo anno Lorenzo vagliò presto l'ipotesi di un riavvicinamento al soglio di Pietro. Nell'inverno tra il 1486 ed il 1487, perno dei destini della penisola italiana era infatti divenuto l'irrequieto figlio del pontefice, Franceschetto Cibo. Il trentottenne, noto per la sua fama di donnaiolo e di giocatore

Solo una tavola, conservata a Palazzo Pitti e databile agli anni Ottanta del XV secolo, è stata messa in

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relazione con il periodo giovanile di Alfonsina Orsini. L'identità del soggetto rimane tuttavia dubbia, mentre lo stile tipicamente fiorentino dell'opera sembra escludere che si tratti di un ritratto realizzato in occasione delle trattative. Il dipinto, più volte e con alterne vicende attribuito dalla critica a Sandro Botticelli, non potrebbe infatti essere antecedente all'arrivo di Alfonsina Orsini a Firenze nel 1488. Per una breve discussione del quadro, cfr. Reiss 2001, pp. 127-129.

Cfr. più avanti, parr. IV.1 e IV.2.

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Sulle trattative Medici-Cibo, si veda l'utile excursus in Lorenzo de' Medici 1977-2011, vol. X, pp. 481-492.

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Dallo stesso, si evince anche come le restanti figlie di Lorenzo il Magnifico e Clarice Orsini fossero state destinate ad esponenti di famiglie fiorentine al fine di non destare gelosie. I matrimoni di Lucrezia, Luisa e Contessina servirono infatti a controbilanciare le unioni di Piero e di Maddalena con famiglie straniere, tutelando in questo modo le alleanze politiche già strette dai Medici con Napoli, Milano e soprattutto con Roma.

Pieraccini 1924-1925, vol. I, pp. 233-240. Su Maddalena de' Medici, si veda Fosi 2009.

accanito, fu per mesi conteso tra il regno di Napoli ed il ducato milanese, i quali videro tuttavia le proprie speranze deluse. Il 25 febbraio 1487 infatti venivano contemporaneamente siglati a Napoli e a Roma gli accordi matrimoniali di Piero con Alfosina Orsini e di Maddalena con Franceschetto Cibo . 39

Di Maddalena de' Medici in Cibo si conoscono solo due effigi, entrambe le quali ritraggono la giovane di profilo con i capelli biondi ben raccolti. Entrambi i dipinti sono ritenuti copie da un medesimo originale, perduto e variamente attribuito dalla critica a Sandro Botticelli o a Domenico Ghirlandaio. Se il soggetto è lo stesso, i supporti delle due opere superstiti invece differiscono. Si tratta di una tela proveniente dalla villa fiorentina di Poggio Imperiale e di una tavola, di dimensioni analoghe, conservata presso il Palazzo di 40 Montecitorio a Roma e già figurante tra i beni della raccolta dei Torlonia (Fig. 1 e 2). 41 Circa la commissione dell'originale perduto non rimangono testimonianze, tuttavia un'analisi del soggetto e le iscrizioni che adornano entrambi i dipinti possono suggerire alcune considerazioni.

Già il Pieraccini aveva messo in luce come le differenze nelle iscrizioni dei due dipinti apportassero riferimenti cronologici diversi. Al di là delle divergenze nella data indicata nei due quadri, facilmente imputabile al particolare calendario in uso a quel tempo a Firenze, nella tela di Poggio Imperiale Maddalena de' Medici è ricordata come:

MAGDALENA MAGNI LAVRENTII MEDICES FILIA, VXOR FRANC:CYBO. ANGVILLARIE COMES:MIL° 1486

INN:° VIII TEMPORE.

Il riferimento al titolo di conte d'Anguillara, che Franceschetto Cibo ottenne con una bolla pontificia solo a partire dal 1490, non compare invece nella tavola romana, la quale indica la Medici più semplicemente come:

MAGDALENA MAGNI LAVRENTII MEDICES FILIA FRANC: CYBO VXOR AN: MCCCCLXXXVII .42

Un passo avanti nella comprensione del dipinto potrebbe essere possibile rileggendo il quadro alla luce delle trattative matrimoniali che videro coinvolta la giovane Maddalena. Grazie ad una breve nota di commento, posta dal Fubini al carteggio di Lorenzo il

Per un'analisi più dettagliata del quadro politico nei mesi a cavallo tra 1486 e 1487, cfr. Bullard 1994;

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Lorenzo de' Medici 1977-2011, vol. X, pp. V-XII.

Ambito fiorentino (copia da Botticelli), Ritratto di Maddalena de' Medici, primo quarto del XVI secolo.

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Olio su tela, 70 x 55 cm. Galleria Palatina e Appartamenti Reali (depositi del Soffittone di Palazzo Pitti), Firenze, Poggio Imperiale n. 218. Sull'opera, cfr. Langedijk 1981-1987, vol. II, p. 1213, n. 79.1.

Ambito fiorentino (copia dal Ghirlandaio), Ritratto di Maddalena de' Medici, XVI secolo. Olio su tavola,

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63 x 48 cm. Palazzo di Montecitorio, Roma, Inv. n. 1074. Cfr. Langedijk 1981-1987, vol. II, p. 1213, n. 79.2. Pieraccini 1924-1925, vol. I, pp. 255-256.

Magnifico, è infatti ipotizzabile, sebbene non dimostrabile, che il ritratto originale, oggi perduto e che funse da modello, fosse stato commissionato dai Medici nella primavera del 1487.

Il 24 marzo 1487, a trattative ormai concluse, l'inviato fiorentino Pier Filippo Pandolfini scrisse da Roma a Lorenzo il Magnifico per consigliarlo su come conquistare i favori di messer Cesareo Bandini, appena giunto a Firenze per ordine di Innocenzo VIII. Il Bandini infatti aveva ricevuto istruzioni dal pontefice per visitare Maddalena de' Medici e farle dono di alcuni gioielli. L'accento posto dal Pandolfini sulla fervente attesa di Innocenzo VIII, al quale "pare mille anni vederla", ha fatto ipotizzare al Fubini che nella sua lettera l'oratore mediceo consigliasse tra le righe al Magnifico di provvedere affinché il Bandini facesse ritorno a Roma con un ritratto della quattordicenne Maddalena . 43

L'ipotesi avanzata dallo storico potrebbe essere messa in relazione con il ritratto di Maddalena perduto, forzando così a leggere l'iscrizione, già ricordata, della tavola di Montecitorio come la testimonianza di una maggiore vicinanza di quest'opera all'originale disperso. La mancanza del più tardo appellativo di conte di Anguillara risulterebbe infatti coerente con l'anno 1487, dal momento che, già al tempo del soggiorno fiorentino di Cesareo Bandini, Maddalena risultava ufficialmente moglie di Franceschetto Cibo.

Non si può, tuttavia, tralasciare di segnalare come la scarsità di informazioni circa la provenienza e la storia collezionistica delle due opere superstiti (si pensi ad esempio al fatto che la copia di Montecitorio è attestata nella collezione Torlonia solo a partire dal 1892) così come la mancanza di testimonianze riguardo la commissione del presunto originale inducano alla massima cautela. A questi elementi di riflessione si deve inoltre aggiungere, non da ultimo, l'età mostrata dalla ritrattata, la quale tanto nella tavola di Roma quanto nella tela fiorentina appare leggermente più adulta rispetto alla tenera quattordicenne, novella sposina, quale era Maddalena de' Medici in Cibo al tempo delle sue precoci nozze nel 1487 .
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Lorenzo de' Medici 1977-2011, vol. X, pp. 168-169 nota 1.

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Circa i dubbi del padre, Lorenzo il Magnifico, sul fatto che Maddalena fosse ancora troppo giovane al

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tempo delle nozze con Franceschetto Cibo, cfr. l'excursus del Fubini in Lorenzo de' Medici 1977-2011, vol. X, pp. 481-492.