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1. Robin Hood: il bandito eroe

1.2. Il mito oggi: due proposte a confronto

1.2.1. Robin la volpe

Non sarebbe azzardato dire che moltissime persone tra i venti e i quarant’anni se pensano a Robin Hood hanno come prima immagine mentale la volpe disneyana. Per certo posso dire che questa è la versione più diffusa di Robin Hood nell'immaginario delle persone da me intervistate.106 Il cartone, uscito nel 1973 negli Stati Uniti e diretto

daWolfgang Reitherman, ha visto una riedizione cinematografica nel 1982 e poi ben quattro edizioni tra VHS e DVD (1985 e 1997 nel primo formato; 2002 e 2007 nel secondo). La prima delle due edizioni cinematografiche ottenne un successo da 9,5 milioni di dollari mentre la seconda arrivò a 32 milioni. Ma quali sono gli elementi dell’antica leggenda che sono rimasti nel cartoon mass mediatico, quale versione della società e del conflitto sociale viene recepita dai fruitori del testo? Prima di tutto notiamo che la trama di base è quella della tradizione cinque-seicentesca: King Richard è a combattere le crociate e il perfido fratello regna in sua vece vessando e flagellando i poveri del regno aiutato dal perfido sceriffo di Nottingham. A differenza della

105I seguenti riferimenti al film sono tratti da Robin Hood, Walt Disney, 1973.

tradizione qui però Robin non appare in nessun modo come un nobile. L’unico sul suo lignaggio sospetto può venire dal fatto che da bambino era compagno di giochi della nipote del re, Maid Marian. Null’altro però è detto riguardo all’origine dell’eroe. Rispetto alle ballate più antiche troviamo cancellato qualsiasi riferimento alle colpe del clero che appare solo nella figura del buon frate Tuk, sempre dalla parte dei poveri. Tutta la vicenda è introdotta dal menestrello Allan-a-Dale che sarà anche raccordo tra le scene e i vari salti temporali. Da subito viene chiarito che ci si trova davanti ad un racconto, una favola, che non pretende nessuna verosimiglianza. La prima scena con l’immagine del libro che introduce l’antefatto (00.0O.25 ss.) è perfettamente analoga a quella che introduce la storia di Biancaneve e altri classici Disney. Lo stesso Allan-a-Dale, nel presentarsi, spiega quale sia lo statuto di verosimiglianza del racconto:

Oh, incidentally, I’m Allan-a-Dale, a minstrell. That’s an early-day folk singer. And my job is to tell it like it is, or was, or wathever.107

Robin Hood è caratterizzato, dalle prime scene in cui compare con Little John, come un giovane spensierato che non si cura dei rischi che corre:

ROBIN HOOD: Chances? You must be joking. That was just a bit of a lark,

Little John. […] Oh, come along. You worry too much, old boy.108

In lui manca qualsiasi tipo di pathos o di apprensione e si diverte ad inventare travestimenti e trucchi per ingannare Prince John e il suo consigliere Sir Hiss. Costoro sono caratterizzati da una profonda

10700.03.25 ss. 10800.04.33 ss.

avidità e la loro figura è sempre legata alla vicinanza con l’oro e con il lusso. Nella prima scena in cui compaiono ( 00.06.18 ss.) siedono l’uno di fronte all’altro con in mezzo un sacco d’oro e il loro primo scambio di battute è:

PRINCE JOHN: Taxes! Taxes! Beautiful, lovely taxes!

SIR HISS: Sire, you have an absolute skill for encouraging contributions

from the poor.

PRINCE JOHN: To coin a phrase, my dear counsellor, rob the poor to feed the

rich.109

Dunque Prince John vuole le tasse, spreme i poveri ed è l’esatto e cosciente opposto di Robin Hood il quale, al contrario, risolve il dubbio morale di Little John sulle loro azioni:

LITTLE JOHN: You know something, Robin? I was just wonderin’. Are we

good guys or bad guys? You know. I mean, our robbin’ the rich to feed the poor.

ROBIN HOOD: «Rob?» that’s a naughty word. We never Rob. We just… sort

of borrow a bit from those who can afford it. LITTLE JOHN: Borrow? Boy, are we in debt.110

Ed infatti, durante tutto il film, Robin porterà soldi rubati a Prince John alla brava e povera gente che subisce le angherie del malvagio sceriffo di Nottingham. La totale mancanza di compassione e di umanità di quest’individuo viene chiarita fin dal momento della sua comparsa in scena quando lo vediamo svolgere il suo lavoro d’esattore e in particolare dal momento in cui, durante il compleanno del piccolo coniglio Skippy (00.16.59 ss.), gli ruba il regalo di compleanno, una moneta, affermando cinicamente:

10900.06.18 ss. 11000.05.10 ss.

The family that save together pays together111

E non contento ruba a Robin Hood, travestito da mendicante, le monete nel bicchiere dell’elemosina. La sua malvagità è riparata appunto da Robin Hood che viene a portare a Skippy il suo vero regalo di compleanno: un arco con una freccia e il suo stesso cappello. Questo espediente narrativo porta Skippy, le sue due sorelline, e il loro amico tartaruga a giocare e a finire nel giardino del castello dove incotrano Maid Marian e Lady Kluck (00.23.08 ss.). Questo incontro, oltre a caratterizzare Marian come «awful nice» e a introdurre la tematica amorosa (ai conigli è nota la sua love-story con Robin Hood), è interessante perché dà vita a un gioco in cui Skyppi rappresenta Robin Hood, Lady Kluck impersona Prince John e Maid Marian la bella giovane da salvare. Questa rappresentazione da un lato ci rivela lo scheletro narrativo della vicenda che in effetti è molto molto vicino a quello classico del cavaliere che salva la dama, tanto che l’happy end sarà uno sposalizio, dall’altro ci segnala che i piccoli conigli venerano Robin Hood e lo imitano, sognano di essere lui. Essendo questo un film per bambini possiamo pensare che questo comportamento dei coniglietti, spettatori in prima persona della vicenda che il film ci sta narrando, segni l’atteggiamento dello spettatore che il testo filmico implica.

Alla fine, a risolvere la situazione, non sarà un’azione dell’eroe ma l’arrivo di King Richard che, tornato dalle crociate, dà a Prince John, Sir Hiss e lo sceriffo la meritata punizione mentre concede a Robin la

mano di Maid Marian. Si potrebbe dire che tutta la storia, anche per gli atteggiamenti infantili di Prince John (il gesto che lo caratterizza è quello di succhiarsi il pollice tirandosi un orecchio), assomigli molto a un litigio tra bambini in cui alla fine il genitore assegna premi e punizioni risolvendo l’alterco senza che nessuno si faccia davvero male. Anche la mania per l’oro di Prince John assomiglia all’atteggiamento infantile di possesso verso il giocattolo mentre Robin sembra incarnare l’istanza opposta di condivisione. In effetti non si può dire che Prince John rappresenti davvero l’autorità, e nemmeno che Robin sia un ribelle o un rivoluzionario: il primo è più un bambino prepotente con un pessimo rapporto con la madre e col fratello maggiore, il secondo un bravo bambino che sa condividere e ama l’autorità (King Richard). In ogni caso sono evidenti i valori positivi della solidarietà e della giustizia in contrasto con quelli dell'avidità e dell'egoismo. È anche chiaro che una socialità ricca, positiva e appagante viene fatta derivare dall'adesione ai primi.