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La situazione italiana

2. Lo stato dell’arte di riferimento

2.4 La situazione italiana

In Italia si riscontra un sensibile ritardo nell’utilizzo di metodi di valutazione economica nel settore sanitario e nella diffusione delle metodologie del HTA più in generale, fenomeno rilevabile dalla letteratura edita in riferimento allo stato dell’arte europeo e nazionale dell’HTA:

• Health Technology Assessment in Europe” a cura di L. Mazzei e P. Gazzaniga, Centro Studi Assobiomedica, Numero 9, Giugno 2003.

• “Health Technology Assessment in Italy”, George France, Italian National Research Council, International Journal of Technology Assessment in Health Care, 16:2 (2000), pag. 459-474.

• “Introduction: Health Technology Assessment an the European Union” David Banta, Wija Woortwjin, International Journal of Technology Assessment in Health Care, 16:2 (2000), 299-302.

“Health Technology Assessment and Health Care in the European Unit”,

David Banta, Wija Woortwjin, International Journal of Technology Assessment in Health Care, 16:2 (2000), 626-635.

• “Health Technology Assessment in Europe. Improving clarity and

performance”, R. Cooksoon, A Maynard, International Journal of Technology

Assessment in Health Care, 16:2 (2000), 639-650.

Notevole fermento si rileva a livello di dibattito interno alle comunità scientifiche – medici, bioingegneri, economisti del settore sanitario- e riscontrabile nelle recenti iniziative congressuali - si cita a tale proposito Il Forum italiano per la valutazione

delle tecnologie sanitarie, organizzato annualmente, a partire dal 2006,

congiuntamente dall’Azienda Provinciale per i Servizi Sanitari di Trento e dall’Università degli Studi di Trento – e nei progetti di ricerca e di formazione attivati, quali:

Progetto TAHTA - Trieste Action for health Technology Assessment (2000-2003) supportato dall’OMS e dall’UNIDO, con l’obiettivo divalorizzare e razionalizzare gli investimenti sanitari europei nelle tecnologie biomediche;

• Progetto NI-HTA, Network Italiano di Health Technology Assessment6,

finanziato ai sensi dell’Art.12 bis, comma 6, D.Lgs. 229/99, con l’obiettivo di

6Composizione del Network NI-HTA: Regione Molise, Assessorato alla Sanità; Università Cattolica del Sacro Cuore, Policlinico universitario “Agostino Gemelli” – Roma;USSLL 17 Monselice - Regione Veneto; IRCCS Policlinico “S. Matteo” di Pavia, Servizio di Ingegneria Clinica; Azienda

promuovere la standardizzazione di un modello di valutazione delle tecnologie a supporto delle decisioni di carattere manageriale - esportabile al Servizio Sanitario Nazionale (SSN) – e di favorire l’estensione delle conoscenze nel campo dell’HTA presso i manager e gli operatori delle strutture sanitarie;

Master Internazionale in Health Technology Assessment e Management: organizzato a partire dal 2001 dal Consorzio Internazionale Ulysses,

nell’ambito dell’omonimo progetto7 di ricerca finanziato dalla Comunità Europea. (http://www.hta-master.com/indice.html). Il Consorzio è costituito da cinque università - McGill University, Canada; Université de Montréal, Canada; University of Ottawa, Canada; Universitat de Barcelona, Spagna; Università Cattolica del Sacro Cuore, Italia - e cinque agenzie di HTA - Agence d'Évaluation des Technologies et des Modes d'Intervention en Santé, (AETMIS), Canada; Institute for Clinical Evaluative Sciences, (ICES) Canada; Agència d'Avaluació de Tecnologia i Recerca Mèdiques, (CAHTA) Spagna; Agenzia per i Servizi Sanitari Regionali, (ASSR) Roma, Italia; Agenzi di Sanità Pubblica della Regione Lazio, Italia.

Una menzione merita il Dipartimento di Tecnologie e Salute recentemente istituito all’interno dell’Istituto Superiore di Sanità con il compito, tra gli altri, di contribuire allo sviluppo, alla sperimentazione, alla valutazione e all'impiego di nuove tecnologie biomediche e della bioingegneria per la diagnosi, la terapia e la riabilitazione, e dei correlati metodi, strumenti, procedure e criteri di gestione e di valutare l'efficacia la sicurezza e la qualità delle tecnologie biomediche.

Sezione di Epidemiologia e Sanità Pubblica - Dipartimento di Medicina e Scienze dell’Invecchiamento; Istituto Superiore di Sanità, Dipartimento delle Tecnologie Biomediche; Agenzia per i Servizi Sanitari Regionali, Sezione Innovazione, Sperimentazione e Sviluppo; IRCCS Casa Sollievo della Sofferenza, Opera Padre Pio, Servizio di Ingegneria Clinica; Regione Lombardia, Direzione Generale Sanità.

7 The Ulysses project was created through initial funding provided by Human Resources Development Canada (HRDC) and the European Community Directorate General for Education, Training and Youth (DG-XXII) after successfully competing in their joint European Community- Canada Programme for Cooperation in Higher Education and Training (#EC-99/29; 1999-2003)".

Fenomeno recente e meritevole di rilievo è la sperimentazione di centri e unità di valutazione delle tecnologie sanitarie all’interno di alcune organizzazioni sanitarie:

− Centro Sperimentale di Health Technology Assessment - I.R.C.C.S. Policlinico S.

Matteo di Pavia

− Unità di Technology Assessment Azienda Sanitaria Firenze

− Unità di Valutazione delle Tecnologie - Policlinico Universitario A. Gemelli,

Roma.

Dall’analisi della situazione italiana si evince una diffusione embrionale della valutazione economica in sanità:

Nel settore dei farmaci, seppur con ritardo rispetto ad altri paesi (in particolare Regno Unito, Canada, Australia e Spagna), inizia ad affermarsi anche in Italia l’utilizzo di metodi di valutazione economica, propri della farmacoeconomia, preliminarmente alla diffusione di nuovi medicinali. L’Agenzia Italiana del Farmaco (AIFA) infatti, si è espressa in favore all’utilizzo di analisi cost-effectiveness a supporto delle decisioni inerenti la rimborsabilità dei farmaci.

Nel settore delle tecniche e dei dispositivi medici invece il ricorso al HTA rappresenta ancora in Italia una funzione circoscritta a poche realtà sanitarie. Ciò di cui si avverte sostanziale carenza in Italia è lo sviluppo di specifiche competenze in tema di valutazione economica delle tecnologie biomediche e la concentrazione di tali expertise in un centro riconosciuto ed accreditato a livello nazionale ed internazionale. Si riscontrano infatti, ad oggi, sporadiche e scoordinate iniziative sperimentali, spesso a livello locale e inserite in programmi di più ampio oggetto.

A differenza della maggior parte dei paesi europei infatti, dove le attività di HTA sono svolte da apposite e riconosciute agenzie, in Italia l’attività è pratica occasionale di alcuni enti e/o istituti senza un quadro generale di riferimento e in assenza di strutturate esperienze formative.

3 Un esempio di protocollo di valutazione delle tecnologie biomediche e un